I VERI NEMICI DA BATTERE PER GLI USA, SONO L’EUROPA E L’UE…ALTRO CHE I RUSSI!

PER CHI VUOLE APRIRE GLI OCCHI E CAPIRE COSA CI STANNO SCARAVENTANDO ADDOSSO, QUESTO ARTICOLO DEVE ESSERE LETTO ASSOLUTAMENTE!                                                                                                                                                                                                                                                                                     Già l’otto febbraio scorso, il prof. Michael Hudson aveva scritto questo: “I veri avversari dell’America sono gli Europei e gli altri alleati”.                              Infatti solo menti ottuse e di parte, cieche e sorde difronte alla realtà che gli eventi e la “logica” avevano messo, e continuano a mettere sotto il naso di chi  si atteggia a statista, mentre in realtà, nellì’ipotesi migliore è solo il “valletto” alla corte di Washington, possono continuare ad ignorare! Proponiamo oggi, sperando in una vostra attenta lettura, l’articolo integrale pubblicato su “donchisciotte.org” ieri 2 settembre 2022; e ci auguriamo che almeno questa volta, i guitti della politica italiana, al seguito di quelli dell’UE, non ci freghino per l’ennesima volta…oggi il “teatrino” messo in piedi fra i due “gruppuscoli” che si arrogano il diritto di  governare questo sgarrupato nostro paese, sono in realtà le due facce uguali della stessa medaglia; altro che Meloni contro Letta! Questa narrazione è la trappola,in cui, purtroppo l’elettore italiano cascherà per l’ennesima volta. Vi lascio con la speranza che leggiate con attenzione.            Michael-Hudson-680x496_c

 IL SUICIDIO ECONOMICO E SOCIALE DELL’EUROPA, PROVOCATO DAGLI STATI UNITI E FAVORITO DAI LEADER EUROPEI

Moon of Alabama
moonofalabama.org

A causa della stupidità della leadership politica europea, gli Stati Uniti sono riusciti ad indurla a commettere un suicidio economico e sociale.

L’8 febbraio Michael Hudson, professore di economia all’Università del Missouri, aveva scritto dell’imminente conflitto in Ucraina, che gli Stati Uniti stavano intenzionalmente provocando.

Michael Hudson: I veri avversari dell’America sono gli Europei e gli altri alleati:

Le sanzioni commerciali che i diplomatici statunitensi chiedono insistentemente ai loro alleati di imporre contro la Russia e la Cina mirano apparentemente a scoraggiare un aumento della mobilitazione militare. Ma una simile mobilitazione non può essere il principale obiettivo della Russia e della Cina. Hanno molto più da guadagnare offrendo reciproci vantaggi economici all’Occidente. La questione di fondo è quindi se l’Europa si troverebbe avvantaggiata nel sostituire le esportazioni statunitensi con le forniture russe e cinesi e i relativi legami economici reciproci.

Ciò che preoccupa i diplomatici americani è che la Germania, le altre nazioni della NATO e i Paesi lungo il percorso della Belt and Road comprendano i vantaggi che si possono ottenere aprendo il commercio e gli investimenti in un clima di pace. Se non c’è un piano russo o cinese per invaderli o bombardarli, che bisogno c’è della NATO? E se non c’è un rapporto intrinsecamente conflittuale, perché i Paesi stranieri dovrebbero sacrificare i propri interessi commerciali e finanziari affidandosi esclusivamente agli esportatori e agli investitori statunitensi?

Invece di una reale minaccia militare da parte di Russia e Cina, il problema per gli strateghi americani è l’assenza di tale minaccia. …

L’unico modo che rimane ai diplomatici statunitensi per bloccare il commercio europeo [con la Russia] è quello di spingere la Russia ad una risposta militare e poi sostenere che punire questa risposta è superiore a qualsiasi interesse economico esclusivamente nazionale. Come aveva spiegato il sottosegretario di Stato per gli Affari politici, Victoria Nuland, in una conferenza stampa del Dipartimento di Stato il 27 gennaio: “Se la Russia invade l’Ucraina, in un modo o nell’altro, il Nord Stream 2 non andrà avanti.” Il problema è creare un incidente adeguatamente offensivo e dipingere la Russia come aggressore.

Provocare una guerra in Ucraina è stato facile, dato che la squadra dei cineasti che gestisce l’Ucraina era disposta a sacrificare il popolo e il Paese in una guerra senza speranza contro la Russia. L’attore e presidente ucraino Vladimir Zelensky aveva già annunciato che l’Ucraina avrebbe ripreso con la forza la Crimea e le repubbliche del Donbass che erano in mano alla resistenza ucraina allineata alla Russia.

Il 15 febbraio il professor John Mearsheimer aveva tenuto una conferenza (video) in cui aveva documentato come gli Stati Uniti avessero causato, e fossero responsabili, dell’intera crisi ucraina.

Fin dall’anno scorso circa metà dell’esercito ucraino era posizionato nel sud-est del Paese, sulla linea del cessate il fuoco con le repubbliche del Donbass. Il 17 febbraio aveva aperto un fuoco di artiglieria preparatorio contro le posizioni della resistenza. Nei giorni successivi il fuoco di sbarramento era aumentato costantemente.

Gli osservatori dell’Organizzazione per la Sicurezza e la Cooperazione (OSCE), posizionati sulla linea del fronte, avevano contato e documentato ogni colpo di artiglieria e avevano pubblicato una sintesi giornaliera sul proprio sito web. Dagli 80 colpi di artiglieria del 16 febbraio, gli attacchi si erano intensificati ogni giorno di più, fino a superare i 2.000 colpi il 22 febbraio.

Gli osservatori dell’OSCE avevano anche fornito le mappe dei luoghi in cui erano esplose le granate (qui quella del 21 febbraio):

 

ukrinv2                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                       La maggior parte degli impatti era avvenuta in tre aree ad est della linea del cessate il fuoco, su posizioni tenute dalla resistenza. Chiunque abbia un po’ di conoscenze militari riconoscerà che queste intense campagne di artiglieria lungo assi distinti sono i preparativi per un attacco generale.

I leader delle repubbliche del Donbass e della Russia avevano dovuto reagire a questo attacco imminente. Il 19 febbraio la Repubblica Popolare di Donetsk e la Repubblica Popolare di Luhansk avevano chiesto aiuto al governo russo. Da sole non avrebbero avuto alcuna possibilità di resistere all’esercito ucraino che gli Stati Uniti e i loro alleati avevano finanziato e potenziato fin dal 2015.

Fino a quel momento la Russia aveva insistito sul fatto che la RPD e la LNR facevano parte dell’Ucraina e che dovevano ricevere una sorta di autonomia, come previsto dagli accordi di Minsk. Ora però doveva compiere passi necessari per rendere legale il proprio sostegno al Donbass. Il 21 febbraio la Russia aveva riconosciuto le Repubbliche come Stati indipendenti. Le tre parti avevano firmato accordi di cooperazione che includevano clausole per il supporto militare reciproco:

Il trattato della Russia con le Repubbliche popolari di Donetsk e Lugansk (DPR e LPR) prevede la concessione del diritto di costruire basi militari sul loro territorio e la fornitura di assistenza militare reciproca, ha dichiarato martedì il viceministro degli Esteri russo Andrey Rudenko alla sessione plenaria della Camera bassa del Parlamento.

“Un aspetto importante: il trattato stabilisce l’intenzione delle parti di interagire nel campo della politica estera, della protezione della sovranità e dell’integrità territoriale e della sicurezza, in particolare, attraverso la fornitura reciproca dell’assistenza necessaria, compresi gli aiuti militari, e la concessione del diritto di costruire, utilizzare e migliorare le infrastrutture militari e le basi militari sul proprio territorio,” ha sottolineato l’alto diplomatico russo.

Con l’entrata in vigore degli accordi, l’aiuto militare russo contro l’attacco ucraino era diventato (almeno apparentemente) legale ai sensi dell’articolo 51 (autodifesa collettiva) della Carta delle Nazioni Unite.

Il 22 febbraio, quando nessun soldato russo aveva ancora messo piede sul suolo ucraino, gli Stati Uniti e i loro alleati avevano imposto durissime sanzioni economiche contro la Russia. Il Presidente Biden aveva riconosciuto che gli Stati Uniti si erano preparati da tempo a questa eventualità.

Negli ultimi mesi, ci siamo coordinati strettamente con i nostri alleati della NATO e con i nostri partner in Europa e nel mondo per preparare questa risposta. Abbiamo sempre detto, e l’ho detto in faccia a Putin un mese fa, più di un mese fa, che avremmo agito insieme nel momento in cui la Russia si fosse mossa contro l’Ucraina.

La Russia ha ora innegabilmente agito contro l’Ucraina dichiarando l’indipendenza di questi Stati.

Oggi, quindi, annuncio la prima tranche di sanzioni per imporre costi alla Russia in risposta alle sue azioni di ieri. Queste sanzioni sono state strettamente coordinate con i nostri alleati e i nostri partner e le renderemo ancora più severe se la Russia continuerà ad inasprire la situazione.

Il 24 febbraio le forze russe erano entrate in Ucraina per prevenire l’imminente attacco alle repubbliche del Donbass. (Il piano russo A consisteva nel fare pressione su Kiev affinché accettasse una rapida soluzione della crisi. Questo piano era fallito all’inizio di aprile dopo l’intervento di Boris Johnson a Kiev. La Russia era così passata al piano B, la smilitarizzazione dell’Ucraina).

Il governo tedesco aveva annunciato che il gasdotto Nord Stream II, tecnicamente pronto a trasportare il gas russo in Germania, non sarebbe stato avviato.

Il 27 febbraio il cancelliere tedesco Olaf Scholz aveva tenuto davanti al Parlamento tedesco un discorso isterico e moraleggiante. Aveva accusato la Russia di aver rotto la pace in Europa.

L’accordo di Minsk, in base al quale l’Ucraina si era impegnata a federalizzare e a concedere una certa autonomia al Donbass, non era stato menzionato nemmeno una volta. La Germania e la Francia sono entrambe potenze garanti che, nel 2015, avevano sottoscritto l’accordo di Minsk ma che, in sette lunghi anni, hanno fatto ben poco per sollecitarne l’attuazione.

Invece di lavorare per un rapido cessate il fuoco e per rinnovare le relazioni economiche con la Russia, Scholz aveva condannato la Germania al suicidio economico.

Il 28 febbraio il professor Hudson aveva pubblicato un’altra profonda analisi della crisi: L’America ha sconfitto la Germania per la terza volta in un secolo: MIC, BARE e OGAM conquistano la NATO.

In un commento al pezzo Yves Smith aveva riassunto:

Michael Hudson approfondisce il suo punto di vista su come il conflitto in Ucraina sia il risultato di forze molto più grandi, e non necessariamente quelle che avete in mente. Sostiene che la vera posta in gioco è impedire ai Paesi europei, in particolare alla Germania, di sviluppare legami economici più profondi con la Cina e la Russia.

Qui Hudson descrive il peso che i principali interessi degli Stati Uniti hanno sulla politica estera e come essi vedano il conflitto come un modo per tenere a bada una possibile caduta del loro status e del loro potere.

Il pezzo di Hudson è piuttosto lungo e approfondito. Ne consiglio la lettura integrale.

L’idea degli Stati Uniti è quella di isolare l’Europa dal suo entroterra eurasiatico, di spostare le industrie europee negli Stati Uniti e di acquistare il resto a prezzi stracciati.

Per eliminare il Nord Stream II e indurre i Paesi europei a boicottare l’energia russa, gli Stati Uniti avevano promesso che avrebbero “dato una mano” vendendo il loro gas naturale liquefatto (piuttosto costoso) all’Europa. Ma, quando in Europa i prezzi del gas naturale avevano iniziato a salire, le forze del libero mercato avevano iniziato a farli aumentare anche negli Stati Uniti. I prezzi elevati dell’energia minacciavano così di danneggiare Biden e di affossare i Democratici alle elezioni di metà termine.

Poi era accaduto un misterioso incidente:

Un’esplosione in un terminale di gas naturale liquefatto in Texas ha lasciato sconvolti i residenti nelle vicinanze e sta togliendo dal mercato una quantità sostanziale di carburante in un momento in cui la domanda globale è in aumento.

Freeport LNG sarà offline per almeno tre settimane, ha dichiarato giovedì la società, a seguito di un incendio nel suo impianto di esportazione.

Secondo Rystad Energy, la maggior parte delle esportazioni di Freeport LNG era destinata all’Europa. L’Europa potrebbe essere in grado di compensare il volume perso aumentando le forniture da altri impianti, ha dichiarato Emily McClain, vicepresidente di Rystad. L’Europa riceve circa il 45% del suo GNL dagli Stati Uniti, mentre il resto proviene da Russia, Qatar e altre fonti.

Tre settimane erano troppo poche per abbassare i prezzi del gas naturale statunitense. L’autorità di regolamentazione statunitense per tali impianti, la U.S. Pipeline and Hazardous Materials Safety Administration (PHMSA), era intervenuta prolungando il processo di riavvio:

Il secondo più grande impianto di esportazione di gas naturale liquefatto degli Stati Uniti, colpito da un incendio all’inizio del mese, non potrà essere riparato o riavviato fino a quando non avrà risolto i rischi per la sicurezza pubblica, ha dichiarato giovedì un funzionario dell’Amministrazione.

I futures sul gas naturale statunitense sono crollati del 15% giovedì a causa della notizia e del continuo accumulo di scorte, contribuendo ad un calo dei prezzi del 33% a giugno, il più grande calo mensile dal 2018. 

“Il processo effettivo (di revisione, riparazione e approvazione) richiederà più di tre mesi, probabilmente da sei a 12 mesi,” ha dichiarato Alex Munton, direttore del settore gas e GNL presso la società di consulenza Rapidan Energy Group.

Si sono avute anche notizie di “problemi” improvvisi in altri impianti di GNL.

E non si tratta solo di gas naturale, gli Stati Uniti stanno trattenendo anche i derivati del petrolio, proprio mentre l’Europa ne ha bisogno:

L’amministrazione Biden sta avvertendo i raffinatori che potrebbe prendere “misure di emergenza” per affrontare le esportazioni di carburante, dato che nel Nord-Est le scorte di benzina e gasolio rimangono su livelli storicamente bassi.

In Europa, gli impianti di produzione di fertilizzanti hanno chiuso a causa dei prezzi troppo alti del gas naturale. Le fonderie di acciaio e alluminio seguono a ruota. Anche produzione del vetro è in grave pericolo.

In un lungo articolo di oggi Yves Smith analizza le conseguenze economiche e politiche per l’Europa. In aperta violazione della legge sui titoli di Betteridge scrive:

L’Europa verrà sconfitta prima dell’Ucraina?

Saremo così audaci da affermare che non solo la guerra delle sanzioni contro la Russia si è ritorta contro di noi in modo spettacolare, ma che i danni per l’Occidente, soprattutto per l’Europa, stanno aumentando rapidamente. E questo non è il risultato dell’adozione di misure attive da parte della Russia, ma dei costi dovuti alla perdita o alla riduzione delle risorse chiave russe che si sommano nel tempo.

Quindi, a causa dell’intensità dello shock energetico, il calendario economico si sta muovendo più velocemente di quello militare. A meno che l’Europa non si impegni in una grande correzione di rotta, e non vediamo come questo possa accadere, la crisi economica europea sembra destinata a diventare devastante prima che l’Ucraina sia formalmente sconfitta.
Come vedremo, se non si interviene (e, come spiegheremo, è difficile che possa essere fatto qualcosa di abbastanza significativo), questo shock sarà così grave che in Europa il risultato non sarà una recessione, ma una depressione.In teoria, l’UE potrebbe tentare di ricucire i rapporti con la Russia. Ma il tempo per farlo è passato e non è solo per il fatto che troppi attori chiave europei, come Ursula von der Leyen e Robert Habeck, sono troppo impegnati nell’odio per la Russia per fare un passo indietro. Anche se a dicembre scorresse il sangue nelle strade, non verrebbero cacciati abbastanza velocemente.

Inoltre, l’Europa ha bruciato i ponti con la Russia ben oltre le sanzioni. Putin ha ripetutamente offerto all’UE l’opzione di utilizzare il Nord Stream 2. Anche se la Russia sta ora utilizzando metà della sua capacità [di pompaggio], potrebbe ancora sostituire completamente le forniture del precedente Nord Stream 1. Putin ha avvertito che questa opzione non sarebbe rimasta aperta così a lungo e che la Russia avrebbe iniziato ad utilizzare il resto dei volumi [non consegnati all’Europa].

L’esito sembra quindi inevitabile: molte imprese europee falliranno, con conseguente perdita di posti di lavoro, inadempienze nei prestiti alle imprese, perdita di entrate statali, pignoramenti. E, con i governi che pensano di aver speso un po’ troppo liberamente con gli aiuti Covid, questi rifornimenti di emergenza [per cercare di ripristinare lo stoccaggio invernale] saranno troppo pochi per fare la differenza.

Ad un certo punto, la contrazione economica porterà ad una crisi finanziaria. Se il crollo sarà sufficientemente rapido, potrebbe essere il risultato sia di una perdita (ben giustificata) di fiducia quanto delle perdite e dei default registrati finora.

Gli Stati Uniti, per motivi puramente egoistici, hanno trascinato l’Europa, e in particolare la Germania, in una trappola che porterà alla sua distruzione economica e sociale.

Invece di riconoscere il pericolo e prendere le necessarie contromisure, i “leader” europei e tedeschi si sono impegnati a contribuire al processo.

La cosa migliore per l’Europa e la Germania sarebbe stata ovviamente evitare la crisi. Ciò è fallito per mancanza di intuito e di sforzi. Ma ora che l’Europa è in fondo al buco, i politici dovrebbero almeno smettere di scavare. È nell’ovvio interesse dell’Europa e soprattutto della Germania fare in modo che la crisi sia la più breve possibile.

Ma i pazzi che governano l’Europa continuano a fare il contrario:

La Germania continuerà a sostenere Kiev “per tutto il tempo necessario,” ha dichiarato lunedì il cancelliere Olaf Scholz, auspicando un allargamento dell’Unione Europea che comprenda anche Ucraina, Moldavia e Georgia.

Negli ultimi mesi la Germania ha subito un “cambiamento fondamentale” per quanto riguarda il suo sostegno militare all’Ucraina.

“Continueremo a fornire questo sostegno, in modo affidabile e, soprattutto, per tutto il tempo necessario,” ha detto al folto pubblico universitario.

In un discorso in Slovenia, la Presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen ha fatto eco alla promessa fatta a Kiev “per tutto il tempo necessario,” invocando “un nuovo pensiero strategico” a sostegno dei valori europei.

Per come sembrano vederla questi “leader,” energia a prezzi accessibili, case riscaldate, cibo sufficiente, posti di lavoro e pensioni per i cittadini europei non fanno parte dei “valori europei” che intendono difendere.

Il crollo economico e finanziario dell’Europa sarà molto più rapido del cambiamento politico, ovviamente necessario, della sua leadership di terza scelta.

L’unico settore politico che non sarà danneggiato da tutto questo, almeno in Francia e Germania, è l’estrema destra. Anche questo è di per sé un pericolo.

Fonte: moonofalabama.org Link: https://www.moonofalabama.org/2022/08/europes-economic-and-social-suicide-provoked-by-the-us-and-helped-along-by-europes-leaders.html#more

29.08.2022
Scelto e tradotto da Markus per comedonchisciotte.org

 

PERLE DI COVID E DI GUERRA: EPPURE “LA BANDA SPERANZA” PENSA DI FARLA FRANCA! ED IL BUCO NERO DELLE ARMI INVIATE IN UCRAINA

BUONGIORNO! Più volte abbiamo posto l’accento su questa problematica; sin dal primo utilizzo dei sieri magici, citando lo stesso bugiardino del vaccino pfizer, in cui si ammetteva che non vi erano studi circa la somministrazione del siero in gravidanza e durante l’allattamento; ma poi, il direttore generale dell’AIFA Nicola Magrini intervenne dichiarando che si potevano vaccinare le donne incinte senza alcun rischio…perché…lo diceva lui!…Ma non era ed è così. Proponiamo il breve video delle dichiarazioni del prof: Frajese estratto dalla prima puntata di “FUORI DAL CORO”; la trasmissione di Mario Giordano che già dalla prima puntata ha rifilato qualche sberla secca alla “banda Speranza” ed ai tele virologi  che ritroviamo tutti in busta paga bigpharma! A seguire un articolo che espone il pensiero degli americani sul “buco nero” ucraino che inghiotte le armi che i “magnanimi” donatori USA mandano al criminale di Kiev!                                                                                                                                                                                       “Il governo inglese sta dicendo no al vaccino alle donne in gravidanza” Mario Giordano nella puntata di esordio non si è fatto mancare nulla. Dopo aver sputtanato il sistema sulle cure domiciliari, accusato i sedicenti finti esperti di essere a libro paga, ha regalato ai telespettatori una breve intervista al professor Vanni Frajese, che ha potuto informare dell’allarme proveniente dal Regno Unito sulle donne incinte e quelle che allattano. Ad entrambe le categorie il vaccino è sconsigliato. Peccato che nessun’altra trasmissione lo abbia mai raccontato

 I MEDIA AMERICANI HANNO DEFINITO L’UCRAINA UN “BUCO NERO”

PERLE DI COVID E DI…SANZIONI!

Un chiaro esempio di come gli “sguatteri di regime” con annessi i telesoloni e lacché informano la gente; che comunque rimane terrorizzata nonostante l’evidenza delle prove, a conferma che lo starnuto, se curato come si è sempre fatto per le varie influenze stagionali è una malattia normalissima, ma che interessi occulti e palesi, hanno trasformato in un mostro! Intanto, per la “gioia” dei siringanti seriali, anticipiamo la notizia che la Cambogia sta già rifilando la sesta dose del siero dei miracoli! Coraggio ragazzi: non sia mai che una Cambogia qualsiasi ci freghi il primato!photo_2022-08-29_13-09-49

                                                                                                                                                              

                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                        BUONGIORNO! Ora tutti a cercare di addossare le colpe della crisi energetica in UE  a quel delinquente di Putin…ma gli “idioti schiavetti” di Washington, non hanno per caso emanato sanzioni e puttanate varie contro la Russia, sapendo che a ritrovarsi con “le pezze nel culo” sarebbero stati loro?…Cioè noi; a loro poco importa se a pagarla cara sono i loro popoli che sono i loro stupidi elettori! Loro la doccia la faranno sempre e comunque con l’acqua calda… Eppure gli “imbecilli” che si atteggiano a statisti, in particolare nel nostro paese…(difficilmente al mondo ve ne sia un altro che annovera fra i suoi ministri “Giggino il bibitaro” e Speranza) sono tutti convinti di essere alleati e non sudditi della peggiore organizzazione che circola impunemente a seminar guerre sul pianeta: la NATO; un alleanza che di difensivo non ha mai avuto nemmeno l’ombra, ma solo cavilli per scaricare tonnellate di bombe in ogni angolo del globo! Ed allora,  pomposamente i politici di ogni risma o quasi, che stanno disputandosi la “conquista” tirannica dell’Italia, e non il governo DEMOCRATICO della stessa;  sostenuti ognuno dai propri sguatteri di regime, cantano inni alla “democrazia” della nazione più corrotta in Europa; e che da oltre otto anni vessa e stermina i propri cittadini, colpevoli di parlare un altra lingua, sotto l’occhio benevole, e la guida subdola ed interessata degli americani! Stiamo spendendo miliardi in armi da inviare non agli ucraini, ma alla loro mafia governativa corrotta e criminale; che le rivende poi a prezzi stracciati ad altri criminali: alle loro mafie, ed alle mafie di mezzo mondo; nonché a tutti i despoti in circolazione; il tutto sulla pelle degli italiani che sono le uniche vittime della stronzata sanzioni! Ecco un esempio di come cantava quel “coso” che guida il pd alcuni mesi fa: Ha avuto ragione al contrario…in ginocchio ci siamo finiti noi! 

photo_2022-08-27_16-33-01                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                A seguire un breve articolo del Prof. D’Orsi che illumina molto più di Letta!                                                                                             “Perché l’aumento delle bollette “non è colpa di Putin”. UE e i “nostri” speculatori i veri colpevoli”

                                                                                                                                                               di Angelo D’Orsi su “l’ANTIDIPLOMATICO” 29 Agosto 2022 13:00

Nella narrazione che il sistema mediatico ci ha imposto da fine febbraio, anche l’aumento incessante, vertiginoso dei prezzi delle materie prime, e in particolare delle fonti energetiche a cominciare dal gas, “è colpa di Putin”.

Innanzi tutto, occorre sottolineare che la scelta delle sanzioni contro la Russia è un micidiale autogol dell’Europa e in particolare di un soggetto debole come l’Italia, che con la Federazione Russa aveva connessioni economiche importanti, e se ne stanno accorgendo tutti, tranne il nostro governo e le forze che lo sostengono, le quali mentre sono alleate nell’Esecutivo, fingono di combattersi in campagna elettorale. La loro linea-guida è un’obbedienza “pronta, cieca e assoluta” alla Nato e agli Usa. Ora, l’effetto delle sanzioni ha certamente favorito un abnorme aumento del prezzo del gas, che ora se la guerra proseguirà (Draghi ha addirittura annunciato che si andrà avanti fino alla riconquista della Crimea, in un delirante discorso per la ricorrenza del giorno dell’indipendenza ucraina pochi giorni fa…), importeremo dagli Stati Uniti pagandolo il quadruplo, mentre Mosca ha già una fila di acquirenti pronti a pagare anche in rubli il gas russo. E il gas che verrà dagli Usa arriverà in forma liquida, dopo aver attraversato l’Oceano, e bisognerà trasformarlo nel primitivo stato gassoso: di qui l’esigenza di “rigassificatori”, un manufatto industriale altamente inquinante, e che tra l’altro garantisce un gas di mediocre qualità, e a sua volta inquinante (ma a Washington non si può dire di no…).
Ciò detto, basta guardare l’andamento sul mercato internazionale del gas che la spiegazione di un aumento allucinante del prezzo è tutta interna all’Occidente, e alla lucida follia del capitalismo neoliberista. Al nostro Paese il gas non è mai mancato, finora, e le scorte sono alte, ma si deve alimentare anche con questo argomento l’odio per i russi. Il fatto è che il prezzo del gas non dipende dalla normale legge domanda/offerta, ma dalla volontà rapace degli speculatori internazionali che si erano scatenati fin dal dicembre del 2021, facendo salire i prezzi senza uno straccio di giustificazione. Dal 24 febbraio, inizio del conflitto in Ucraina, la speculazione (a partire dalla borsa di Amsterdam principale sede del mercato del gas) ha proseguito su questa linea, favorita dalle preoccupazioni che si sarebbero chiusi i famosi “rubinetti del gas russo”. A partire da quel momento la corsa in alto del prezzo è proseguita senza alcun intervento delle autorità politiche: l’Unione Europea aveva impartito come legge suprema il libero mercato dell’energia, senza limitazioni, senza regole, senza freni. E gli Stati aderenti devono uniformarsi: è “il libero mercato”, bellezza! È la gioia del finanzcapitalismo, cari cittadini! Sicché il prezzo è salito in meno di un anno, da 28 euro a 300 euro a megawattora (unità di misura per il gas). Tutto questo a beneficio della speculazione che fa capo a chi? Guarda caso a una holding finanziaria che si chiama International Exchange, e, sorpresa!, ha sede negli Usa.
Ma ovviamente gli speculatori sono anche tra di noi, e spesso in società a partecipazione statale (ENI, ENEL, ACEA, per esempio…) e stanno macinando utili mostruosi: sono i famigerati “extraprofitti” che il Governo Draghi ha tassato per un 25% (Macron in Francia ha colpito con un 40% e UP propone di tassare almeno al 90% (e sarebbe ancora una misura assai modesta). In sostanza mentre i ricchi si arricchiscono in maniera oscena, alcune migliaia di imprese, alcune decine di migliaia di famiglie, alcune centinaia di migliaia di individui, soffrono: esercizi commerciali e attività imprenditoriali rischiano di chiudere, con conseguenze inimmaginabili. E la proposta Draghi di un tetto al prezzo del gas è un imbroglio, perché deve intervenire la UE (rimangiandosi il suo ultraliberismo micidiale) a mettere un tetto al prezzo, per tutti i fornitori, mentre ora si sta ragionando di metterlo solo al gas russo, come ulteriore forma di sanzione. Insomma lorsignori ossia il capitalismo del nostro tempo si nutre di guerra, guerra non solo militare, ma commerciale, finanziaria, ideologica. E sulla guerra, sui morti, sulle distruzioni, i suoi esponenti ingrassano. Mentre “il popolo tira la cinghia”, come si diceva un tempo.

SE CI E’ RIUSCITO LUI POTREMMO FARCELA ANCHE NOI.

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Martin Luther King – “I have a dream”

                                                                                                                                                                                                                                                                  dbec5050a1_8771318_med  Ed il mio di sogno?                                                                                                                        Il 25 settembre 2022  liberare l’Italia facendo tabula rasa della feccia che siede in questa aula e che ha distrutto    OIPil paese…                                                                                                                                                                                                                                                                     moralmente, fisicamente ed                                                                                            economicamente!                                                                                                                  Proponiamo ora a seguire due vicende emblematiche del disastro ignobile provocato con i sieri magici completamente inutili!:                                                                                                                                                     Morto a 24 anni. Il giudice ordina: «Indagate sul 2022-08-25-01vaccino»

Traian Calancea è morto a 24 anni nell’ottobre scorso per un’emorragia cerebrale. “Malore domestico”, per il medico intervenuto. Ma ieri il Gip di Trento ha respinto la richiesta di archiviazione della Procura e disposto indagini per appurare la correlazione tra il decesso e la vaccinazione. Il legale Renate Holzeisen alla Bussola: «Decisione che farà scuola, la Procura ha negato riscontri fondamentali anche a causa di un conflitto di interesse. Ora potremo dimostrare la correlazione e il dolo dei sanitari».

Traian Calancea aveva appena 24 anni quando nell’ottobre scorso morì a seguito di una massiva emorragia cerebrale. I medici avevano sbrigativamente archiviato la sua morte come “malore improvviso”, come è accaduto per tanti nella sua condizione che avevano appena ricevuto il vaccino. Calancea, la sua prima dose (Pfizer) l’aveva ricevuta a Trento, la sua città, dieci giorni prima che la madre lo trovasse in camera privo di sensi. Ebbene: ci sono voluti 10 mesi per convincere un giudice che su quel decesso bisogna indagare al fine di trovare una correlazione tra il vaccino e l’emorragia cerebrale.

Merito della caparbietà della madre del giovane e del suo legale, l’avvocato Renate Holzeisen di Bolzano la quale ha ottenuto ieri un’importante vittoria presso il tribunale di Trento che ha accolto l’opposizione alla richiesta di archiviazione presentata dalla Procura: l‘indagine sul nesso causale tra l’iniezione e la morte del povero Traian. La Bussola l’ha intervistata.

wflt-skp-400x400-mediumAvvocato, qual è stata la svolta?
Nell’udienza davanti al gip del 5 luglio scorso ho presentato diversi studi scientifici usciti a livello internazionale che dimostrano che le emorragie, tra cui quelle cerebrali ma non solo, nelle persone trattate con questi sieri sperimentali sono significativamente più alte rispetto al resto della popolazione. È un indizio molto forte di una correlazione tra l’inoculazione e un’emorragia massiva di tipo cerebrale.

Il ragazzo era sano?
Sì, studiava Economia e Commercio, aveva una vita normalissima, era molto sportivo, ma dall’esame autoptico è emerso che aveva un aneurisma, che è scoppiato provocando l’emorragia.

E questo potrebbe essere stato un fattore di rischio?
Ci sono ormai sempre studi scientifici che dimostrano che questi sieri a mRna provocano degli aumenti bruschi di pressione del sangue. Come tantissimi giovani, Traian aveva un aneurisma nel cervello di cui non si era a conoscenza. Si può arrivare tranquillamente alla vecchiaia in queste condizioni, ma ciò che bisognava stabilire è perché pur in giovane età l’aneurisma si è rotto.

E voi avete sospettato il vaccino?
La letteratura scientifica parla chiaro, ecco perché i consulenti della Procura di Trento sarebbero dovuti andare fino in fondo alla rottura dell’aneurisma come conseguenza meccanica naturale di un aumento di pressione vascolare, dato appunto dal cosiddetto vaccino.

Che cosa avete chiesto?
Esami specifici volti alla ricerca della proteina spike nel corpo e nella zona dell’aneurisma, ma questo ci è stato negato da parte dei consulenti della procura, uno dei quali è in conflitto di interessi.

A chi si riferisce?
È negli atti del processo. Il professor Ugo Moretti si trova in un gravissimo conflitto di interessi perché è responsabile della farmacovigilanza per la Regione veneto e la Provincia di Bolzano. I consulenti hanno dichiarato che loro, come Università di Verona, non avrebbero la possibilità di fare l‘esame da noi chiesto. (Nell’impossibilità di un contraddittorio immediato, la Bussola offre fin da ora al professore citato il diritto di replica ndr.)

E invece?
Invece questi esami sono possibili anche in Italia, ma comunque noi avevamo già incontrato la disponibilità dell’Istituto di medicina legale di Kiel, in Germania. Tutto inutile.

Che elementi avete per sospettare che la spike nel cervello possa essere responsabile dell’emorragia?
Sappiamo che l’mRna incapsulato in queste nano particelle viaggia in tutto il corpo e superano la barriera sangue/cervello. Una volta entrate creano loro stesse in modo incontrollato la proteina Spike, producendo il disastro.

Ora però il Gip vi dà la possibilità di proseguire nelle indagini. Chiederete di indagare anche sulla presenza della spike?
Sì. Ma bisogna farlo con la massima urgenza.

Non è troppo tardi, oggi?
No, avevamo chiesto già nel momento dell’autopsia di mettere una certa quantità di tessuto in ghiaccio in modo tale che si conservasse, ovviamente bisogna fare in fretta, ecco perché faremo subito un’altra istanza con la massima urgenza. A ottobre sarà trascorso un anno dalla sua morte.

A proposito di autopsia. È stato semplice ottenerla?
No, la mamma aveva spiegato ai sanitari che sono intervenuti a casa che Traian aveva fatto il vaccino da dieci giorni, ma nonostante questo il referto parla di “malore a domicilio”.

Insufficiente…
Incredibile, questa non può essere una causa di morte specifica medica, l’azienda sanitaria è obbligata attraverso una farmacovigilanza molto accurata a cercare tutte le cause, invece i sanitari diedero subito il via libera ai funerali del ragazzo. Sono dovuta intervenire direttamente in Procura con un’apposita denuncia spiegando che eravamo di fronte a un caso che imponeva anche alla stessa Procura di aprire un fascicolo.

Che cosa auspicate ora?
Ci sono ancora presupposti per una condanna in sede penale. Traian è stato inoculato in un hub vaccinale nel corso di un open day e attraverso un semplice drive through. Eppure, qualunque somministrazione di un vaccino prevede una prescrizione medica come condizione imprescindibile nel rispetto dell’articolo 13 del codice deontologico dei medici nella quale il medico deve informare il paziente dei rischi connessi a quel trattamento che sta per fare.

E non è stato fatto?
Ma figuriamoci, si arrivava in auto, neanche si scendeva e si offriva il braccio dal finestrino. Ma c’è dell’altro.

Cosa?
La violazione del regolamento della comunità europea 507 del 2006 sulla base del quale si possono autorizzare in via condizionata dei farmaci a certe condizioni, tra cui informare il paziente. Non è stato fatto nulla di tutto questo.

Crede che la decisione del gip possa “fare scuola” in giurisprudenza?
Penso di sì e me lo auguro. Queste morti non possono restare impunite.

2022-08-25-02

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