Il casale d’artista – Il progetto OperaDomus

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“Opera Domus è un concept d’arte basato sull’esperienza personale ed artistica di Carlo Marchetti artista romano, e ideato con lui il 7 novembre del 2019 a Nemi durante un incontro preliminare che sarebbe divenuto fondamentale per l’evoluzione delle idee discusse nei mesi successivi sino a consolidare, a circa un anno di distanza, il progetto con una esposizione d’arte alle Scuderie Aldobrandini di Frascati. Come giornalista, comunicatrice, artista nell’animo e in pratica sempre alla ricerca del prodotto culturale, l’archetipo Casa, come risultanza dell’influenza sull’uomo e sull’artista e dunque casa opera, sollecitava quello del mio interesse nella direzione del Contenitore e Contenuto. Di un interno adibito ad una sorta di macro vivenza della conoscenza di Carlo Marchetti degli artisti con cui nel tempo si è rapportato e confrontato per ricerca artistica. Quindi di un volume all’interno del quale si sommavano diverse esperienze artistiche e poetiche. Nell’insieme, di una struttura in grado di ospitare una mostra con gli artisti coinvolti. Contenitore di Arte e Performance. Uno studio d’Artista multiplo.

Il progetto “OperaDomus” ha ottenuto il contributo della Regione Lazio 2020 per la sua realizzazione, il patrocinio del Comune di Frascati, l’Assessorato alla cultura, e delle Scuderie Aldobrandini di Frascati. Il patrocinio di “Hangart Fest” di Pesaro diretto da Antonio Cioffi nello speciale rapporto instauratosi con “Interfaccia Digitale”, la prima edizione di HF di video danza digitale. Concorso creativo vinto da Rossana Abritta con μετά, che lo ha ideato e realizzato durante la quarantena per Artisti in Transito su suggerimento di Daniela Capacci, coreografa e insegnante dell’Accademia di Danza di Roma.
Per celebrare dunque la Domus, casa opera di Carlo Marchetti e la poetica di Opera Domus, i 7 artisti convocati – con quelli genii  loci che avevano lasciato già le loro tracce nelle 7 diverse sale del casale di frontiera (tra i Castelli romani e l’Agro pontino) di Marchetti – hanno presentato opere, alcune inedite, in relazione al rapporto avuto con il casale e l’artista stesso.
Selezionate nella dinamica dell’esposizione del Piano Terra, il Piano superiore, e la Scala centrale, collegamento e cardine dello stato emotivo e creativo che pervade gli ambienti, le opere di: Alessandra di Francesco, Stefania Sabatino, Giorgio Galli, Karin Lindström, Carlo Marchetti, Daniela Zannetti, Francesco Cervelli, Anna Onesti, Mario Schifano, Cecilia De Paolis, Achille Pace, Claudio Marini, Paolo Romani, Ferdinando Gatta.
Artisti della scena italiana dell’arte informale e post informale, dal fondo fenomenologico di Achille Pace, alla pittura di gesto, e gesto che decanta il segno, per filo e per segno e scritture o riscritture di alfabeti migranti e modelli visivi. Trame continue di ricerca materica. Tracce. Artisti contemporanei come gli infaticabili creativi Claudio Marini, Giorgio Galli e Francesco Cervelli, le artiste Alessandra Di Francesco, Stefania Sabatino, i fotografi Paolo Romani e Ferdinando Gatta, il segno visto da dentro con l’occhio fotografico, il dramma nella storia, la luce, le dimensioni, i livelli degli spazi intercontinentali, lo spazio della storia, del sacro e profano, zoom sulla natura umana, di dati rilevabili, e contenuti d’autore. Un avvicendamento di espressioni e forme con Karin Lindström artista e ceramista.

L’astrazione del segno congiunto all’essenziale figurativo Anna Onesti, Cecilia De Paolis che sconfinano nella ricerca tattile, incorporea, di modelli, abiti e avvisi di carta con l’omaggio all’essenza di Mario Schifano, assenza e presenza di Pop Art, tensione del divenire dell’arte. Arte senza confini. E intervalli grafici di comunicazione dell’insieme nella sala Studio.

Nel contesto di Opera Domus d’autunno, si è inoltre lanciata una Architectural Call, per valutare i volumi del percorso espositivo con le competenze del giovane architetto Fabio Camilli (Le Scuderie Aldobrandini e la nuova esposizione), che ha ritienuto fondamentale traslocare parte degli arredi del Casale d’Artista nei saloni frascatani per ricrearne la suggestione. Di valorizzare gli artisti dispondendo i monoliti in dotazione, come mura del Casale dove collocare le opere secondo la sequenza originaria, e indicata già nell’expo virtuale”.

Il casale d’artista – Il progetto OperaDomusultima modifica: 2020-10-23T07:05:07+02:00da Dizzly
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