Presente Prossimo Definitivo
Tu mi dici la luna, le stelle, l’incommensurabile universo,
tu mi dici il mare, e ritorni sempre dalle galassie, nei sogni.
Come sei bella, e belli i tuoi occhi sul mondo.
La mia religione dorme qui, sul cuore di luce
del mio paese allegro, allegre le onde
e allegro il mio cuore.
Tu sapevi che lo spazio dell’anima è infinito,
i riflessi dell’anima infiniti cristalli che sanno di purezza.
Addio alla ragionevolezza, la lasceremo scivolare
sull’amore.
E non ci fermeremo, inconsapevoli, a frantumare
l’ultimo avamposto difensore della felicità,
l’ultimo grido di serenità.
Questo pallido sole restituisce i livori, ci stanca
e ci piega ai venti d’occidente, questi bagliori
sciolgono il sudore cristallino sui nostri profili
rivolti alla luce.
Così su davanzali riappare il quadro d’argento
e la pioggia ridiscende dai monti.
Quando barricate aeree condensano
sulle nebbie inconsistenti,
e il bagliore si mischia col tuono,
ritorna il minuto puntuale nei secoli.
Ma il tempo non esiste. Il tempo non esiste. Punto.