27 Gennaio 2018 giornata della memoria
per non dimenticare che l’uomo può arrivare a smettere di essere uomo.
27 Gennaio 1945
Sono passati 72 anni da quando la luce della speranza illuminò l’inferno di Auschwitz .
Dietro ai cancelli dell’orrore, i deportati ancora vivi, spogliati di qualsiasi dignità, barcollavano agonizzanti, sul più grande cimitero a cielo aperto della storia. Chi è uscito vivo dai campi di sterminio non ha mai smesso di sentire il rumore delle rotaie nel silenzio assordante di un dolore senza fine .
Il 27 Gennaio di ogni anno ascolto la canzone del bambino nel vento .
https://www.youtube.com/watch?v=mldFRjzrlXo
Auschwitz è una canzone scritta e composta da Francesco Guccini e pubblicata nel 1966. Parla di forni crematori e di bambini dispersi nel vento, insieme a quei milioni di individui a cui era stata negata ogni radice umana soltanto perché ebrei.
Un momento di memoria che diventa eterna .
Commovente e toccante .
Giorno di memoria per dire che :
“Oggi non sarà mai come ieri” .
Ma mentre, ogni anno si continua a celebrare il giorno della memoria , un ingarbugliato filo spinato resta ancora a congiungere il passato con il presente decorato da nuove shoah.
E questo è il tema di questa poesia tratta dal libro “Respiro L’immenso” .
http://www.libreriaeditriceurso.com/cavallaromariagrazia.html
“La Shoah dei viventi”
L’arpeggio dell’umanità è un canto ormai stonato
con Dio poco accordato.
Non più shoah eppure eccola qua !
E’ uno sciabordio di anime spente
che si arrampicano invano
sui sentieri verticali delle effimere certezze.
Nei contaminati semi dell’amore
uno stridulo dolore senza voce
irretisce l’anima dell’uomo
che tramanda nel bacio infinito di Giuda
le trame mai arcane di un passato che ritorna
dove la verità non si declina più in giustizia
e la morte ,mai ebra d’odio, ha un manto di porpora.
Non più shoah eppure eccola qua !
Non vedo più girandole e sorrisi
nell’innocenza rubata dei bambini violentati
distesi su un giaciglio di sogni uccisi
su cui scivola la fede.
Non più shoah eppure eccola qua !
L’eternità non è più la nostra eredità.
E’ un fiore appassito che profuma d’indifferenza
sui prati di un vangelo senza compassione
che scivola su una generazione malata d’ambizione.
Non più shoah eppure eccola qua !
I nostri universi mediatori dell’ambiguità
disordinato miscuglio di sacro e profano .
viaggiano su leali omissioni
giustificate dalla lercia spregiudicatezza dell’immediato
che crocifiggono su antichi calvari sogni ,amore e pace.
Non più shoah eppure eccola qua !