SANREMO 2023 -FEDEZ-CHIARA FERRAGNI- BLANCO E …

Come non parlare in questo periodo del festival di Sanremo, storico programma che fa ormai parte dell’identità e della cultura  italiana.

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Mai come quest’anno mi sono vergognata di essere italiana,il solo pensare alle figure di merda che abbiamo fatto dinanzi al mondo intero mi ha fatto rabbrividire oltre a provare una profonda indignazione   dinanzi  all’estrema mancanza di rispetto per chi sepolto tra le macerie viveva l’apocalisse, e dinanzi alle offese alla dignità umana .Per non parlare del fatto che quello spettacolo e finanziato e pagato dagli italiani che si rompono il culo per pagare il canone Rai.

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Ho sempre avuto rispetto per la Ferragni come simbolo di donna imprenditrice di sè stessa ma era meglio se restava a fare il suo mestiere .

I grandi ideali non le si addicono come il vestito che la faceva sembrare una deportata di Auschwitz.

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A questo mi ha fatto pensare quel vestito. Una contraddizione tra il suo viso stramilionario e il suo corpo scheletrico, tutte doti da non dare in pasto ad un pubblico attento ed esigente.

Una donna che manca di rispetto a se’ stessa non può parlare di rispetto per la donna .

Un messaggio contraddittorio, fallito nelle intenzioni ,sconfitto dall’osare per fare odiens.

E poi la ciliegina sulla torta .Un marito come Fedez si commenta da sè.

Povera Chiara, non se lo meritava!

Usata per fare soldi e odiens e tradita in diretta dal marito.

Non di corna si parla ma tradita nel rispetto .

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Che lui sia gay o meno sono affari suoi ma il rispetto per lei come donna in una serata in cui difende le donne  non può nemmeno essere commentato, per non parlare della sua faccia da falso ingenuo che va incontro a Chiara meravigliandosi della sua disapprovazione . Sorpreso! Ops Immagino la stessa faccia quando un giorno i suoi figli gli chiederanno conto e ragione della loro innocente privacy violata per fare soldi.

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Di Blanco non ne parliamo nemmeno! Orrore premeditato o no sempre di orrore si parla. E mentre in una parte del pianeta si alza l’urlo doloroso della distruzione mai cercata lui con i suoi gentili gesti inneggia alla distruzione,si pone come simbolo di distruzione e come esempio e grande modello per una generazione che essendo vuota trova identità nel vuoto e nella distruzione.

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O si ride con dolorosa ironia o si piange con dolorosa consapevolezza la conclusione sarebbe stata solo una : “C’era una volta Sanremo e c’erano una volta gli uomini  e le donne con la U e la D maiuscola” .Ma meno male che c’era lui a salvare il festival : Mengoni! Il guerriero!

Meraviglioso! Grande Mengoni!

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Una vittoria grande per un uomo come lui.

Meritatissima vittoria!

Ma haimè! in un festival simbolo del fallimento  dell’umanità e se questo  è il futuro allora meglio come dice Renato Zero

” ….salire sul tetto
E poi, mettersi ad urlare
Che magari arriva un disco volante
E ci viene a salvare
Che se uno deve, per forza emigrare
Allora è meglio un altro sistema solare….”

Ecco cosa manca nel cuore degli uomini: la pace

e allora a Fedez,a Chiara,a Blanco, a Rosa C…., ad Amadeus e a tutti dedico le parole del grande Renato “La pace sia con te” .

 

Consiglierei a tutti i falsi artisti di fare un corso sull’autenticità dell’arte che non è maleducazione.

HANNO TRAVESTITO LA MALEDUCAZIONE SPACCIANDOLA PER ARTE.

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Vergognatevi e rendete omaggio ai veri artisti!

 

 

Coronavirus – Pandemia di comodo!!! Il vero virus si chiama potere!

Credo che la parola “coronavirus ” si possa scrivere in un guinnes dei primati ,mondiale, come la parola più pronunciata al mondo dalla comparsa dell’uomo sulla terra a oggi.

Per molti si tratta di una parola nuova perchè molti non sanno che il coronavirus esisteva già prima dello scoppio della pandemia .

Personalmente ho sempre creduto che questa pandemia è stata voluta e andando in giro a caccia di notizie informali mi sono resa conto che questa mia ipotesi non è affatto infondata.

  • Perchè?
  • Ascoltate i video !

– Roberto Quaglia dixit: Pandemia Covid-19, Coincidenze Sbalorditive

E questo è solo il primo di una lunga serie di altri video che affermano che questa pandemia è un gioco di potere .

E poi c’è l’altra faccia della medaglia :

L’uomo che auto realizza le profezie bibliche che si autodistrugge dando senpre più forza alla Bibbia che non è un libro magico ma è semplicemente un libro divino ,profetico. Più di 350 profezie realizzate per non parlare di quello che sta accadendo oggi che dà inizio a quella che viene definita ” Apocalisse” .Non si tratta nè di un gioco,nè di una favola. Che ci piaccia o no ,che spaventi o meno, è la pura verità di cui i credenti non hanno paura perchè la conoscono.Questo non vuol dire che i credenti sono immuni alla tribolazione che viene ma hanno una speranza che i non credenti non conoscono.

A tal proposito vi consiglio questi video di fratello Giuseppe che trasmette tutti i giorni su radio blast .

Da anni predica sugli eventi degli ultimi tempi e molti lo hanno preso per pazzo e accusato .

Dove sono ora quelli che lo accusano?

Oggi è stato ampiamente dimostrato che aveva semplicemente detto la verità!

Fratello Giuseppe è un uomo di Dio .

http://radioblast.net/it/

VI CONSIGLIO DI ASCOLTARLO SU RADIO BLAST IN DIRETTA O ATTRAVERSO IL SUO CANALE YUO TUBE.

A Messina il jukebox letterario

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A Messina il jukebox letterario: una moneta per ascoltare poesie

Lo chiamano il jukebox letterario perché invece delle note musicali trasmette versi poetici. E’ un’istallazione speciale quella inventata dal professore Mauro Cappotto, docente di Storia dell’arte al liceo di Capo d’Orlando, e destinata ai licei del Messinese ma non solo. Un jukebox degli anni Ottanta, perfettamente funzionante, che regala brani di Montale, Bufalino, Brancati ma anche di Piccolo, Reale, Cattafi e Consolo per diffondere la magia dell’arte poetica. Il progetto è stato presentato nell’ambito della rassegna Naxoslegge di Fulvia Toscano e sarà diffuso in vari istituti per coinvolgere ragazzi e docenti che potranno suggerire nuovi brani da inserire. Oggi il jukebox si trova al museo di palazzo Milio a Ficarra dove ai visitatori viene data in prestito una moneta da 500 lire con cui poter inondare la sala della Seta di poesia.

di Isabella Di Bartolo

https://video.repubblica.it/edizione/palermo/a-messina-il-jukebox-letterario-una-moneta-per-ascoltare-poesie/315819/316450

L’albero “Imperatrice” – Il Kiri

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L’albero “Imperatrice” cresce in tempi record e può produrre fino a 4 volte più ossigeno degli altri. Il Kiri, conosciuto anche col nome scientifico di Paulownia tomentosa o “Albero imperatrice”, è balzato agli onori delle cronache proprio per le sue incredibili proprietà. Si tratta di un albero di origini orientali (Cina e Giappone), importato in Occidente a partire dal 1800 circa e usato diffusamente come pianta ornamentale, sia negli spazi privati che nei luoghi verdi pubblici. La sua struttura lignea è particolarmente forte ma flessibile allo stesso tempo, tanto da essere stato spesso impiegato nella produzione di mobili, componenti edilizi, ma anche di oggetti e strumenti musicali. Un’altra sua caratteristica peculiare è anche la rapidissima crescita. Nel giro di soli tre anni, infatti, la Paulownia riesce a raggiungere il suo massimo livello di sviluppo, e può arrivare fino a quasi 20 metri di altezza. A questo proposito, nel 2011 ha vinto il Guinness World Record come “albero dalla crescita più veloce”. E non depura al meglio soltanto l’aria. La Paulownia è anche in grado di “ripulire” il terreno in cui viene piantato e intercettare moltissime polveri grossolane. Se si mettono in relazione le sue dimensioni, la velocità di crescita e le capacità depurative del Kiri, è chiaro che tutto ciò ha fatto sì che questo albero sia divenuto quasi un simbolo della lotta contro il cambiamento climatico e il riscaldamento globale. Una pianta ricca di qualità e aspetti essenziali per la nostra sopravvivenza, dunque: il Kiri è davvero uno splendido regalo della natura di cui tutti dovremmo beneficiare.
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 Le peculiari caratteristiche botaniche ed ecologiche del genere Paulownia ne fanno un tipico albero “multifunzionale”, in grado di fornire contemporaneamente diversi tipi di prodotti e di servizi.

La specie fu importata in Europa intorno al 1800 dalla Compagnia olandese delle Indie orientali e nel corso dei secoli seguenti, in particolare nel XIX secolo, fu impiegata come pianta ornamentale nei giardini, nei parchi e nei viali di tutta l’Europa meridionale.

La leggerezza è tra le doti di spicco del suo legno, come delle altre specie del genere. Ha elevata flessibilità e durabilità, ma bassa rigidità. Questo lo rende inadatto per strutture che richiedono alta rigidità. I giapponesi lo apprezzano molto per questo ed anche perché ha una struttura uniforme che lo rende molto adatto per lavorazioni di precisione e non lascia passare l’umidità. Per queste caratteristiche viene usato per costruire mobili, come cassettoni e bauli, per gli strumenti musicali come il Sō (arpa orizzontale), per le scarpe e le maschere. Il legno di Paulownia tomentosa ha il suo impiego anche nel settore dell’edilizia per rivestimenti interni e serramenti, ma anche per la fabbricazione di mobili, pannelli truciolati e multistrato, tranciati, sfogliati, pasta da carta, arnie per le api, ed oggettistica varia.

Si tratta di una pianta che cresce molto velocemente ed ha il suo picco di crescita proprio nei primi tre anni di vita. Si adatta molto bene per questo alla produzione di biomassa per fini energetici. Le grandi quantità di materiale sono però penalizzate dal grande contenuto di acqua.

Al di fuori delle tre grandi categorie citiamo l’uso di foglie e fiori, con i quali si possono ricavare medicinali e pure mangime per il bestiame. Non di meno la fioritura è grande fonte di nettare per le api, le quali possono produrre miele esclusivamente da questa pianta. E ancora la funzione frangivento (data dall’ampia e folta chioma), le capacità fitodepurative (elevato prelievo di azoto dal terreno), l’estrazione di biossido di carbonio dall’aria (in quantità molto importanti data la velocità di crescita) ed infine l’intercettazione delle polveri grossolane grazie alla peluria che caratterizza le foglie di questa specie.

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