Fatto in casa da Benedetta

 

Tanti anni fa ero appassionata di cucina,mi piaceva cucinare,fare le torte e sperimentare nuove ricette.Col tempo  ahimè sono cambiata.Altre passioni hanno preso il sopravvento.Pur essendo diventata una specie di superman o meglio superwoman mi rimane  poco tempo da dedicare alla cucina.

Aggiungeteci poi la mia ormai defunta voglia di cucinare e immaginate che entusiasmo!

Non vi consiglio di venire a cena da me! ahahahah .

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No ! Vabbè! dai! Gli amici non sono spariti! Gli piace la mia cucina.So cucinare benissimo ma non ne ho voglia!

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Spesso succede che ho bisogno di una ricetta facile,chiara,semplice,veloce ma anche buona,simpatica,in grado di conquistare il palato dei miei famelici leoni.

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Dopo varie ricerche un giorno ho trovato la soluzione che cercavo.

Un giorno mi sono imbattuta nel canale di Benedetta.

E si! Proprio Benedetta!Benedetta donna!

Da quel giorno ho risolto tutti i miei problemi.Ogni volta che ho bisogno di una ricetta corro da lei e subito zac .Tutto fatto! In un lampo! .Oggi con piacere ho visto l’ennesimo video di Benedetta. Mi congratulo con lei.Credo che il segreto del suo successo sia proprio la genuinità,la semplicità e la spontaneità che non hanno prezzo.Brava benedetta! Tifo per te!

Oggi ho provato questa ricetta:

MMMMMMMMMMMMMMMMMM Buonissimaaaaaaaaaaaaaaaaaa!!!!!!!!!!

 Vi consiglio di provarla!

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“Come fior di loto”

Qualche anno fa piangevo come una bambina quando veniva pronunciata quella parola che mi faceva tanto male.E’ assurdo pensare quante cose può contenere una parola. Quella parola era per me una lama, non potevo sentirla senza piangere.Un fiume di lacrime sgorgava dai miei occhi ogni volta che quel suono o quel pensiero veniva fuori. Oggi,con distacco, rivedo tutto il dolore racchiuso in quella parola.Ripenso a quanto sia stato difficile ripartire alla ricostruzione di me. Specialmente quando dopo quell’uragano non era rimasto più nulla. Ripensò a quel mattino , in cui ebbi la certezza della mia rinascita, mentre la luce faceva capolino dalla finestra. Perché fa così la vita! A volte ci fa morire per permetterci di nascere nuovamente.E oggi anche se il dolore di quel suono riecheggia nelle stanze segrete dell’anima sò che chiudere quella porta è vivere.Vivere al di fuori di quella stanza che se pur essenziale può adesso anche non esistere. E rinasco come fenice regale tra le fredde ceneri e come il fior di loto nonostante le radici nel fango sboccio e vinco!

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♪♥pausa@caffè ♥♪ con Dino Buzzati

 

«I giorni perduti»: un racconto di Dino Buzzati

I giorni perduti è un breve racconto tratto dalla raccolta «Centottanta racconti» di uno dei più grandi autori italiani del Novecento, Dino Buzzati.

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Qualche giorno dopo aver preso possesso della sontuosa villa, Ernest Kazirra, rincasando, avvistò da lontano un uomo che con una cassa sulle spalle usciva da una porticina secondaria del muro di cinta e caricava la cassa su di un camion.
Non fece in tempo a raggiungerlo prima che fosse partito.
Allora lo inseguì in auto.
Lo sconosciuto scaricò la cassa dal camion e, fatti pochi passi, la scaraventò nel baratro che era ingombro di migliaia e migliaia di altre casse uguali.
Kazirra si avvicinò all’uomo e gli chiese : “Ti ho visto portar fuori quella cassa dal mio parco. Cosa c’era dentro? E cosa sono tutte queste casse?”
Quello lo guardò e sorrise. “Ne ho ancora sul camion da buttare. Non lo sai ? Sono i tuoi giorni perduti. Li aspettavi, vero ? Sono venuti. Che ne hai fatto ? Guardali, intatti, ancora gonfi. E adesso….”.
Kazirra guardò . Formavano un mucchio immenso. Scese giù per la scarpata e ne aprì uno. C’era dentro una strada d’autunno e in fondo Graziella, la sua fidanzata che se andava per sempre.
E lui neppure la chiamava.
Ne aprì un secondo. C’era una camera d’ospedale e sul letto suo fratello Giosuè che stava male e lo aspettava. Ma lui era in giro per affari.
Si sentì prendere da una certa cosa qui, alla bocca dello stomaco. Boccheggiò. Lo scaricatore stava diritto sul ciglio del vallone, immobile come un giustiziere.
“Signore – gridò Kazirra – mi ascolti. Lasci che mi porti via almeno questi due giorni. La supplico. Io sono ricco. Le darò tutto quello che vuole”
Lo scaricatore fece un gesto con la destra, come per dire che era troppo tardi. Poi svanì nell’aria.
E l’ombra della notte scendeva

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La prima volta che ho letto questo racconto mi sono venuti i brividi.

Da ammirare la maestria con cui Buzzati affronta il tema del Tempo, dello scorrere della vita senza che ci sia possibilità di tornare indietro.

 

♪♥pausa@caffè ♥♪ con Isabelle Allende

Oggi consiglio a chi ,come me,ama la letteratura di prestare attenzione a una grande scrittrice : Isabel Allende.

Se volete  approfondire la conoscenza di questa autrice consiglio di partire da questa pagina internet che mi è capitata per caso durante il mio navigare a caccia di notizie su questa autrice:

L’introspezione silenziosa di Isabel Allende.

Faccio i complimenti all’autrice del blog per questo post semplice,lineare ma completo di tutte le  informazioni principali sull’autrice.Una stesura che consente di soddisfare la voglia di sapere in modo veloce ed efficace.

 

Buongiorooooooo!

Ne avrei tante di cose da dire oggi.Ho la testa piena di pensieri,eventi e relative riflessioni .Ma forse è meglio cominciare la giornata con un semplice buongiorno e un immenso grazie al creatore che da lassù ha vegliato su di me e mi ha permesso di essere qui oggi. Spesso si dà tutto per scontato,pensiamo che tutto ci sia dovuto ,ma quando si passa per il fuoco si comprende che ogni giorno è un dono .Un grande dono!

Viviamolo intensamente questo nuovo giorno, che sia frenetico o sereno, afferriamo tutto quello che ci offre e respiriamolo  con gioia .

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Forse non tutti conoscono  questo meraviglioso racconto di Dino Buzzati :”I giorni perduti”.

I giorni perduti è un breve racconto tratto dalla raccolta «Centottanta racconti» di uno dei più grandi autori italiani del Novecento, Dino Buzzati.

Vi consiglio di ascoltarlo è un testo gradevole e ben costruito che vi concede anche di gustare il sapore della scoperta dei significati nascosti.

Un apparente furto e la scoperta di ciò che realmente viene rubato.

Una lettura attiva che ci regala  qualcosa di molto prezioso.