Io vivo in un’altra dimensione, e non ho tempo per le cose che non hanno un’anima.
Charles Bukowski
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Io vivo in un’altra dimensione, e non ho tempo per le cose che non hanno un’anima.
Charles Bukowski
Odio le convenzioni,
i contratti, gli stereotipi,
i preconcetti, i pregiudizi,
tutto ciò che limita, ingabbia,
etichetta individui
come fossero prodotti
sugli scaffali dei supermercati.
Odio la logica senza sbavature,
la plastica, le finzioni, le maschere,
l’ indossare abiti troppo larghi.
Credo nel cuore,
nei sentimenti buoni,
spesso delusi e dolorosi.
Nelle strette di mano vigorose,
negli abbracci che stritolano,
negli sguardi che vanno oltre gli occhi.
Credo nell’ amore,
quello che non può finire mai,
anche quando finisce,
autentico, profondissimo,
capace di attraversare il tempo,
le distanze e la morte.
Credo che ci sia un senso in tutto,
anche in ciò che sfugge,
che niente succeda a caso.
Che queste parole arriveranno
al cuore di che le sta aspettando,
come un raggio di sole
in questo sabato autunnale.
C. C.
Buongiorno!
Stamattina mentre gironzolavo su internet ho trovato il post che trovate sotto.E’ un testo di Silvana Stremiz. Più volte mi è capitato di imbattermi nei suoi scritti,molto diffusi su internet.Devo dire che mi piace il suo modo di scrivere e i suoi pensieri . Stamattina ho scoperto che forse siamo gemelle o forse apparteniamo entrambe alla stessa categoria dei così detti “Neri”di Renato zero e Mina.
Questo testo ,di Silvana Stremiz ,mi descrive esattamente come sono.
E’ incredibile!
Se non fosse per la bellezza che non ho,questo sarebbe il mio ritratto perfetto.
Lei è una bella donna, dicono in molti, con lo sguardo malinconico, un tipo strano che sorride poco, ma quando lo fa illumina il mondo.
Scontrosa da sembrare quasi asociale ma anche timida, e così bella, quando il rossore dell’emozione le copre il viso e le fa tremare la voce.
Apparentamente aggressiva, a volte anche in modo marcato, quasi a volersi difendere dal mondo intero.
E invece, null’altro vi è, dietro quell’armatura di aggressività, che un cuore che altro non sa fare che amare.
Si, solo un cuore che ama, ma un cuore quando viene tradito troppe volte si difende, spara, uccide e lancia sassate di parole
per difendersi e indossa la corazza di ferro, lo sguardo quasi gelido e il sorriso trattenuto ma solo per timore che qualcuno, un’ennesima volta, le possa portare via tutto e spezzarle ancora il cuore in mille pezzi.
Lei non è una donna qualunque che vive amando se stessa e magari tenendo incatenato il proprio uomo, perché amare è lasciare ed essere lasciati liberi come cavalli selvaggi senza padroni, amare e essere fedeli al proprio cuore cavalcando liberi i prati della vita.© Silvana Stremiz
Sono un edizione limitata.Sono solo per pochi.
Un pensiero speciale va a chi ha saputo amarmi come una vecchia amica e ha saputo stringermi forte come si stringe un amore,perchè il mio profumo gli è entrato nel cuore e così mi ha sussurrato: ” Ti amo” ed io sorridendo gli ho risposto: “ anche io da morire, siamo amici”.
Piccola Nota:
Accade di leggere parole di altri, così belle, cosi intense, così vere, parole che sentiamo cosi nostre, che si appoggiano direttamente sul cuore e vengono memorizzate dalla nostra anima.
E così può accadere che quelle parole, mentre scriviamo, scivolano dalla nostra penna e inciampano sul nostro foglio mescolandosi tra le nostre come se fossero state scritte da noi, che involontariamente le usiamo senza renderci conto che erano già state scritte in modo quasi identico da qualcun altro che sentiva la vita come noi.
Ma questo accade solo quando si legge e scrive con il cuore.
Silvana Stremiz
Frugare nelle stanze vuote può essere molto doloroso, come un circolo vizioso ,come una catena,come un’insana abitudine.
Meglio fuggire.Chiudere la porta di tutte quelle stanze vuote ,che creano una corrente che fa male, molto male.
Chiudi e butta via la chiave,vai via senza voltarti,con determinazione,senza rimpianti o ripensamenti.
Vai via all’alba,prima che il buio impregni di nero la tua anima.
Vai via ora e porta il tuo cuore con te.
Non illuderti di poterci tornare un giorno, perchè quello che non è stato non può più divenire.
Fuggire non è mi facile.
Richiede coraggio.
Salvati! Scappa!
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Mi dichiaro colpevole
di sognare a voce alta
di fidarmi dell’altro
di cercare la poesia.
Mi dichiaro colpevole
di dire quello che sento
di scommettere sul sentire
di credere in ciò che è detto.
Mi dichiaro colpevole
di sentire che è possibile
piangere un’assenza
battermi per un incontro.
Mi dichiaro colpevole
di vivere un altro tempo
di fidarmi di un gesto
di insistere per la verità.
Mi dichiaro colpevole
Sì.
Mi dichiaro colpevole.
Non me ne pento.
Araceli Mariel Arreche
Ci sono persone che non puoi fare a meno di amare.
Incondizionatamente!
Rabindranath Tagore
Calcutta 6.5.1861 – Santi Neketan 7.8.1941
Nato in una ricca famiglia indiana studiò in Inghilterra ed al suo ritorno in India si dedicò alla cura delle sue proprietà ed alle sue passioni artistiche.
Tagore si impegnò a creare una “nuova India”, moderna ed indipendente; egli si proponeva di conciliare la cultura occidentale con quella orientale: era un profondo conoscitore della lingua inglese, e tradusse lui stesso le proprie opere in inglese.
Esercitò un enorme fascino anche sul mondo occidentale, che lo premiò col Premio Nobel per la Letteratura nel 1913, le sue poesie sono tuttora molto amate .
Tagore è stato un grande poeta indiano ma anche drammaturgo, scrittore e filosofo.Definito “poeta dell’Armonia e del Sogno”, è un genio poetico,universalmente riconosciuto.
Nelle sue poesie Tagore esprime i suoi sentimenti,sempre tesi verso il sogno, l’armonia e la bellezza,nonostante le tante difficoltà e nonostante una vita travagliata da tragici lutti. Visse purtroppo il dolore della perdita di diversi familiari a lui carissimi.
Tagore rivela nel suo meraviglioso mondo poetico una grandissima forza d’animo e una grande capacità di metabolizzare,senza perdere mai il suo amore per la vita,le grandi tragedie che lo colpirono.
Per ricordarlo gli rendo omaggio pubblicando alcune delle sue poesie e delle sue riflessioni .
Le mie preferite.
Ognuno è un genio. Ma se tu giudichi un pesce dalla sua capacità di arrampicarsi su un albero, vivrà tutta la sua vita credendo di essere stupido.
~Albert Einstein
E’ nel raccontarmi attraverso le cose perdute / o mai vissute / che il meglio di me si esprime , anche attraverso parole inusuali che la voce non o.sa dire , per non raggiungere quella soglia di timore che si stringe alla gola e mi rende muta . Muta di quella sensazione che prende forma / a volte / solo attraverso gli occhi , come fosse una forma di dolore abbagliante , o un cielo di stelle a pungermi l’orizzonte .
E’ solo nel mio guardarmi oltre che riscopro una forza che non sa sprofondare . Che non sa chinarmi dinanzi alla superbia di una vita pesante / troppo importante / priva di una sequenza familiare che non porta più la firma sulle mie rughe .
Dalla bocca inizio , e dal palato mi sazio.
Seppur cattiva so che la vita mi conduce nel luogo giusto.
Un luogo esatto / perfetto / opposto/ da dove poter agire con la purezza di un involucro nuovo , partorito dalla sola emozione che travaglia dal cuore .
Io scrivo , e mi tramuto in corsa attraverso un verbo che non si coniuga in solitudine .
Io scrivo / mi attraverso leggendomi / e con inchiostro chimico stampo l’essenzialità di questa pelle ancora una volta / per l’ultima volta.
©Runa
Il crepuscolo -pensai allora- è solo un’illusione, perché il sole è sempre così sopra o sotto la linea dell’orizzonte. Ciò significa che il giorno e la notte sono legati come poche altre cose al mondo, non possono esistere l’uno senza l’altro e tuttavia non possono esistere insieme. Come ci si può sentire, pensai, quando si è sempre uniti e sempre divisi?
Nicholas Sparks
dal libro “Le pagine della nostra vita” di Nicholas Sparks