“C’era una volta la scuola….” La shoah degli insegnanti”.

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C’era una volta la scuola dove gli insegnanti  “Insegnavano”.

Oggi c’è la scuola della convenienza :

sporca, inquinata dalla politica,dalla falsità, dagli interessi economici, dall’aziendalismo, e da ……. un elenco infinito di sporcizia e immoralità.

Oggi gli insegnanti lavorano così :

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L’insegnante è ormai un operaio che lotta per sopravvivere, per mantenere la famiglia e per la pensione che non vedrà mai.

I responsabili (Presidi, vicari….) sono sotto il dominio di genitori ignoranti che hanno preso il comando in virtù di uno sporco  aziendalismo praticato dalla politica italiana.

Genitori che non avendo il coraggio di confrontarsi con lo Stato hanno preso di mira l’anello più debole della catena, cioè gli insegnanti ,facili da attaccare e colpire perchè sempre a portata di mano.

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Le conseguenze sono sotto gli occhi di tutti,ma il motto italiano del “non vedo,non sento e non parlo” continua a sventolare sull’asta di una bandiera sbiadita che ha solo le cromie del grigio fallimento di uno Stato che ha venduto il suo futuro alla corruzione distruggendo la base delle sue fondamenta che è proprio la scuola.

Ed ecco che gli insegnanti sono processati ogni giorno(sui gruppi watsup c’è l’oscenità più assurda del mondo).

Ed ecco che gli insegnanti sono usati dai responsabili per non deludere i clienti, i cui figli hanno sempre ragione e sono sempre super bravissimi.

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Ed ecco che gli insegnanti  devono tacere su tutto ,ingoiare le ingiustizie e subire l’arroganza dei colleghi responsabili che hanno acquisito  poteri assoluti che sfiorano la dittatura,in virtù della legge della giungla.

Ed ecco che senti un responsabile  dire: “qui la legge sono io! “

Ed ecco che esistono presidi che controllano i voti e riprendono gli insegnanti che mettendo un voto basso perchè distruggono l’azienda scuola.

L’elenco potrebbe essere infinito……..

Ed ecco la  shoah degli insegnanti .

Anche se non sono nessuno

PROCLAMO

IL 2 NOVEMBRE

COME LA GIORNATA NAZIONALE DELLA SHOAH DEGLI INSEGNANTI  ITALIANI.

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AAAAAAA dimenticavo !

La ciliegina sulla torta:

Il Natale!

La festa più ipocrita dell’anno!

Consiglio per chi ,occupando posizioni particolari, riceve regali per Natale:meglio rinunciare!

Dopo aver praticato ogni forma di ingiustizia verso quei  disgraziati che, spinti da false  illusioni , hanno deciso di fare gli  insegnanti cosa vi aspettate?

Sono regali maledetti da una sfilza di parolacce e insulti che si tramutano magicamente in un sorriso accompagnato dalla immancabile frase “Buon Natale!!!” .

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 Che Dio ci aiuti!

Una dedica fatta col cuore a tutti noi,  poveri disgraziati definiti “insegnanti”  .

Buongiorno, un caffè per….

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Un buongiorno e un  caffè per chi ha bisogno d’amore,

per chi sa rendere dolce anche l’amaro dei giorni “No”.

Un caffè per chi ha voglia di andare via, per chi è sempre in cerca dell’isola che non c’è.

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Un caffè per chi è stanco delle maschere e dei lupi .

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Un caffè per chi ,nonostante il marcio del mondo, un cuore ancora ce l’ha!

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“Amarsi.” M. Melandri

L'immagine può contenere: una o più persone
La convalescenza dell’anima ha tempi lunghi e rischi di ricadute, anche se nessun medico ti prescriverà i giorni di malattia necessari alla guarigione completa, tranne te stesso.
Non bisogna mai affrettare il recupero e come per il corpo, ascoltarsi attentamente prima di rimettersi in marcia.
Prendersi il proprio tempo, spesso la solitudine ed il silenzio sono il toccasana giusto, alimentarsi senza eccessi, meditare, staccare la spina dalla quotidianità.
E poi non smettere mai di ascoltarsi, guardarsi dentro, cercarsi dove ci siamo persi, far luce sulle ombre, accettare i propri lati oscuri, porre consapevolezza sulla fragilità, che spesso deriva da una spiccata sensibilità.
Amarsi.

(Maurizio Melandri)

Immagine di Josephine Cardin

Zygmunt Bauman – da “Le emozioni passano, i sentimenti vanno coltivati: sull’amore liquido”

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Il mercato ha fiutato nel nostro bisogno disperato di amore l’opportunità di enormi profitti.
E ci alletta con la promessa di poter avere tutto senza fatica: soddisfazione senza lavoro, guadagno senza sacrificio, risultati senza sforzo, conoscenza senza un processo di apprendimento.
I “legami umani” sono stati sostituiti dalle “connessioni”.

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Mentre i legami richiedono impegno, “connettere” e “disconnettere” è un gioco da bambini.
Sui “social network” si possono avere centinaia di amici muovendo un dito.
Farsi degli amici offline è più complicato.
Ciò che si guadagna in quantità si perde in qualità.
Ciò che si guadagna in facilità (scambiata per libertà) si perde in sicurezza.
L’amore richiede tempo ed energia.
Ma oggi ascoltare chi amiamo, dedicare il nostro tempo ad aiutare l’altro nei momenti difficili, andare incontro ai suoi bisogni e desideri più che ai nostri, è diventato superfluo: comprare regali in un negozio è più che sufficiente a ricompensare la nostra mancanza di compassione, amicizia e attenzione.
In una società di consumatori la “novità” è stata elevata al più alto grado della gerarchia dei valori e considerata la chiave della felicità.
Tendiamo a non tollerare la routine, perché fin dall’infanzia siamo stati abituati a rincorrere oggetti “usa e getta”, da rimpiazzare velocemente.
Non conosciamo più la gioia delle cose durevoli, frutto dello sforzo e di un lavoro scrupoloso.
L’amore non è un oggetto preconfezionato e pronto per l’uso.
Quando ciò che ci circonda diventa incerto, l’illusione di avere tante “seconde scelte”, che ci ricompensino dalla sofferenza della precarietà, è invitante.
Muoversi da un luogo all’altro (più promettente perché non ancora sperimentato) sembra più facile e allettante che impegnarsi in un lungo sforzo di riparazione delle imperfezioni della dimora attuale, per trasformarla in una vera e propria casa e non solo in un posto in cui vivere.
“L’amore esclusivo” non è quasi mai esente da dolori e problemi – ma la gioia è nello sforzo comune per superarli.
È affidato alle nostre cure, ha bisogno di un impegno costante, di essere ri-generato, ri-creato e resuscitato ogni giorno.

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(Zygmunt Bauman – da “Le emozioni passano, i sentimenti vanno coltivati: sull’amore liquido”)

 

Maltempo in Sicilia

La Sicilia è una perla preziosa meravigliosa ma imprevedibile.

Regala giorni estivi anche ad Ottobre e giorni di puro e spaventoso maltempo ,come quello che in questi giorni a devastato varie zone della Sicilia.

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Così siamo, momentaneamente, passati dallo straordinario azzurro delle spiagge siciliane al grigio cupo di assurdi temporali.

Ma cosa può fare la povera terra contro la cattiveria di quell’uomo a cui è stata affidata ?

Si! Perchè i cieli appartengono a Dio ma la terra l’ha data a gli uomini!

INQUINAMENTO!

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E CON QUESTO HO DETTO TUTTO!

NIENT’ALTRO DA AGGIUNGERE!

Morto il piccolo Leonardo precipitato a scuola.

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Riporto qui il contenuto dell’articolo apparso su orizzonte scuola che non ho poi potuto fare a meno di commentare .

Lo riporto perchè ultimamente il mio blog fa i capricci e non mi crea i collegamenti con le pagine web. Comunque pubblico anche il link della pagina di riferimento che  può essere copiato e incollato su google per accedere alla pagina cui si riferisce.

https://www.orizzontescuola.it/bimbo-precipitato-a-scuola-fioramonti-risorse-possono-evitare-le-tragedie/?fbclid=IwAR06SENBKbK8GcAhQeOXwOezgIhySH9Xpf6yMdHkFOUkFvNeiGeJwwVEyi4#.XbCrTqkzY0A.facebook

Bimbo precipitato a scuola, Fioramonti: risorse possono evitare le tragedie

Il ministro dell’Istruzione Lorenzo Fioramonti a Radio Popolare ha commentato la morte del piccolo precipitato a scuola.

Questa legge di Bilancio – afferma Fioramonti – non ha dimostrato un impegno forte e discontinuo rispetto al passato, continuando a considerare l’istruzione una Cenerentola“.

Sulla morte del piccolo precipitato nella scuola milanese il ministro spiega: “E’ un giorno di lutto per la scuola, come ministro e come padre mi sento in colpa ogni volta che accade una tragedia simile. Si sta cercando di capire cosa è successo, ma quando queste tragedie avvengono in un contesto sottofinanziato per troppo tempo, con strutture non sempre a norma, insegnanti che hanno troppi studenti e personale di servizio molto spesso insufficiente, non si può fare a meno di pensare che queste tragedie si sarebbero potute evitare. Questo accadimento ci costringe a riflettere sull’importanza della scuola, che sia sicura, che le persone siano nelle condizioni di fare al meglio il loro mestiere. Purtroppo – prosegue Fioramonti- essere oggi un dirigente scolastico, un docente espone le persone a responsabilità che non sono accettabili, che non vengono neanche proporzionate al trattamento economico e alla normativa che li vede responsabili di cose che vanno oltre la loro responsabilità“.

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Doveva morire un bambino per capirlooooooooooooooooooooooooooooooo?

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A scuola è un emergenza quotidiana ,manca tutto il personale di sorveglianza e gli insegnanti spesso sono  costretti a scegliere tra lasciare la classe da sola o farsela addosso perchè i bidelli sono miraggi e quando ci sono sono sempre impegnati .

E i genitori che sono sempre pronti ad aggredire gli insegnanti dove sono quando si tratta di lottare per i diritti dei propri figli?????????????????????

Tutti muti e bravi!

Bravi! E’ così che vi vogliono!

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Pronti solo a rivoltarsi come cani ,a sparare ,a insultare un singolo insegnante piuttosto che andare a urlare sotto le finestre dei politici.

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Ma tanto tra pochi giorni nessuno parlerà più del piccolo  Leonardo.

Si parlerà solo dei docenti responsabili dell’accaduto chiamati a parare il culo ad una politica mafiosa e corrotta che non ha soldi da spendere per i vostri figli e voi ?

Continuate a guardare e a godervi il linciaggio dell’insegnante di turno!

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Che schifo l’italia!

Povera patria e poveri noi!

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Basta pensare che solo l’Italia, tra tutti i paesi del mondo, ha partorito il grande mostro chiamato :”Precariato”

che insieme a tutte le altre politiche volte alla demolizione della scuola pubblica ha reso questo paese il simbolo della corruzione umana.

Un paese che demolisce la scuola perchè vuole un popolo ignorante a cui propina programmi televisivi dementi e che costringe i ragazzi che non accettano questo sistema ad andare all’estero ha già fallito.

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Io dichiarerei lo stato perenne di lutto per una nazione autolesionista  e indifferente ,falsamente interessata ai suoi stessi drammi ,che depone fiori  su prati di indifferenza bagnati da gocce di arroganza.

Una nazione che colleziona targhe su  nude  tombe di eroi ,vittime della corruzione politica,  che cadono in nome del niente.

Una nazione venduta alla lercia spregiudicatezza dell’immediato, mediatrice dell’ambiguità che viaggia su leali omissioni   e che predica un vangelo falso senza compassione.

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E allora un delicato abbraccio va a Leonardo ,alla sua famiglia ,il cui dolore è inconsolabile,alle sue insegnanti,a tutto il personale della scuola del piccolo Leonardo.

.Candela

Per tutti loro che sono le vittime di turno  dello Stato mi auguro che si elevi un poderoso urlo di protesta che faccia tremare le comode sedie dei politici e che faccia cadere le loro ipocrite maschere di falso cordoglio.

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Cari genitori entrate nelle scuole a vedere come sono costretti a lavorare gli insegnanti e andata a indagare tra le mille incombenze burocratiche e umane degli insegnante così dopo anzichè accusarli li ringrazierete e magari scoprirete che insegnare non significa entrare in classe,sedersi e parlare. E magari scoprirete che gli insegnanti sono esseri umani come voi e non hanno i super poteri.

Tipo quello di prevedere che in un giorno qualsiasi, un bambino qualsiasi, decide all’improvviso di lanciare una forbice o una sedia contro un compagno…. o peggio ancora …..

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Proprio no! Non è così semplice !

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Ed ecco che qualcosa finalmente,forse, si muove.

https://www.7giorni.info/cronaca/san-donato-milanese/san-donato-noi-pubblici-ufficiali-della-scuola-denunciamo-che-i-minori-a-noi-affidati-non-sono-tutelati-nei-propri-diritti-di-sicurezza.html?fbclid=IwAR0c848UHk0KF8eL_ATiu9sk4nejaS9LWkEO80HTis0JD0eKUnyZcv7BFEs

San Donato: «Noi pubblici ufficiali della scuola, denunciamo che i minori a noi affidati, non sono tutelati nei propri diritti di sicurezza»

San Donato: «Noi pubblici ufficiali della scuola, denunciamo che i minori a noi affidati, non sono tutelati nei propri diritti di sicurezza»

Dopo la tragedia del piccolo di 5 anni caduto dalle scale a Milano, si apre un grave fronte nelle scuole statali. Le maestre della scuola primaria di via Libertà scrivono al Ministro Fioramonti: «Viviamo con l’ansia»

Il personale docente e non docente del plesso scolastico Matteotti di via Libertà a San Donato Milanese lancia un grido di allarme, che certamente non può cadere nel silenzio. «Pregiatissimo Ministro Fioramonti – recita la lettera inviata il 23 ottobre al Ministro dell’Istruzione, ai vertici scolastici regionali e alle autorità cittadine – la sicurezza della scuola dovuta al sottodimensionamento del personale scolastico – ATA e Docente – ci ha portato a condividere tra colleghi la necessità di fare questa segnalazione. Noi, quali pubblici ufficiali della scuola, DENUNCIAMO che i minori a noi affidati, non sono tutelati nei propri diritti di sicurezza. Tale situazione espone i bimbi ad un rischio non accettabile e noi docenti a gravi responsabilità e stress, vista l’incapacità di poterci duplicare per tamponare la situazione». Il personale scolastico è molto preoccupato. La notizia che il piccolo non ce l’ha fatta li ha convinti a rendere pubblica la lettera: «Siamo vicini alla famiglia del piccolo, una tragedia immane. Non possiamo più stare in silenzio» commenta affranta la portavoce del personale scolastico. «Anche – continua la lettera al Ministro – a causa dello smembramento del terzo circolo scolastico Greppi di San Donato Milanese (da settembre 2019), accorpato alle scuole Comprensivo Libertà e Comprensivo Margherita Hack, nonostante le promesse di mantenimento dell’organico, fatte lo scorso anno sia dalla Regione Lombardia che da UST e USP di Milano, abbiamo assistito a tagli su tutto il personaleCosì come temevamo, quest’anno, da settembre, abbiamo la vigilanza di 1 o massimo 2 unità di personale ATA per tutto il Plesso, che conta circa 280 alunni.  La scuola consta di un ingresso (che richiede presidio continuo), un corridoio, 2 atri al piano terra ed altri 2 atri al primo piano, serviti ciascuno dalla propria scala. La scuola è sprovvista di qualunque tipo di servizio di comunicazione interna (citofono o linea telefonica ai piani). Alla luce di quanto esposto, e di quanto avvenuto venerdì u.s. al bimbo della classe prima primaria nella scuola di Milano, vogliamo condividere tale situazione con tutte le figure istituzionali territoriali coinvolteanzi è nostro dovere, ce lo impone il ruolo, esigere da Lei, Ministro, l’indicazione di una Procedura di emergenza adeguata da mettere in atto, che tuteli noi adulti e soprattutto i minori a noi affidati. Con i bambini della primaria sono frequenti tutti i giorni della settimana anche emergenze come “Maestra devo andare in bagno!”. Poniamo un esempio: il docente è in classe e un alunno si fa male! Inciampa, scivola e batte la testa. Emergenza! In ogni classe dell’atrio al primo piano della scuola c’è un solo docente. Non c’è alcun altro adulto che possa distaccarsi per andare a chiamare il Collaboratore. Il solo incaricato ATA è alla porta di ingresso ove si trova il solo telefono scolastico, o sta accompagnando un bambino, che deve uscire prima, da un diverso atrio. Ricordiamo – continua il personale dell’IC Libertà Plesso Matteotti – che a scuola agli insegnanti è vietato l’uso del cellulare. Ricordiamo, inoltre, che ogni insegnante ha totale responsabilità di vigilanza sia del ferito che del resto della classe. Che procedura deve mettere in atto il docente?  Fino alla sua tempestiva risposta noi ci riteniamo non responsabili per la situazione grave che stiamo denunciando. Situazione che stiamo vivendo per cause non dipendenti dalla nostra volontà e alle quali non possiamo porre rimedio senza il Suo concreto intervento. Perché noi, data la carenza evidente di personale, la soluzione corretta, umanamente, non riusciamo a trovarla.  La cosa che ci preme condividere con Lei, e con chi ci legge – conclude la missiva scrittta il 21 di ottobre -, è lo stato di perenne ansia con cui conviviamo, svolgendo una attività fondamentale per la serena crescita dei bambini. I nostri quasi 280 alunni devono percepire serenità in classe, e avere la sicurezza a loro dovuta».
Giulio Carnevale.

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A volte…

 

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A volte, solo a volte,
ritirarsi non è arrendersi,
cambiare non è ipocrisia,
disfare non è distruggere.
Essere soli non è allontanarsi,
e il silenzio non è non avere niente da dire.
Restare fermi non è pigrizia,
né vigliaccheria, è sopravvivere.
Immergersi non è annegare,
retrocedere non è fuggire.
A volte, solo a volte,
occorre allontanarsi per vedere,
abbandonarsi, lasciare che scorra, che il vento cambi,
chiudere gli occhi e tacere.
A volte bisogna ascoltarsi.

(Maria Guadalupe Munguia Torres)

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 Pausa caffè

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Buona giornata!

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Sono tornata da me.Carla Babudri – da “Canti e Incanti”

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Pausa caffè

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E tra un caffè e l’altro  è bello ritrovarsi !

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Nessuna descrizione della foto disponibile.

Immagine: Opera di Loui Jover

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“Sono tornata da me”

Sono tornata da me,
come unica destinazione possibile,
come strada disponibile,
come quel ritorno a casa
in sospeso da tanto tempo.

Sono tornata da me,
ho visto quanto ho corso contro il tempo,
i dolori della mia anima assetata di verità
in cerca di acqua.

Mi sono ospitata e sono entrata,
mi sono chiamata,
mi sono abbracciata e accarezzata,
e mi sono imbattuta in una me stessa.
Mi stava aspettando con il cuore ricolmo di speranza,
diversa è vero ma sana.

Ho visto che ero comunque intatta e non frammentata come pensavo di essere,
ho ritrovato la magia nei miei occhi,
e l’ho voluta rivedere ancora e ancora.

Ho scoperto di aver sempre posseduto le chiavi,
ed è stato bellissimo ritrovarmi.

(Carla Babudri – da “Canti e Incanti”)