#Autoesport #Testdrive sui percorsi della storia dell’automobilismo da corsa

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IMG_8179 Giulietta Valle 2 giulietta valle cima IMG_0055 IMG_7709 IMG_7738 IMG_9823 GIULIETTA CASTELMONTE PIAZZALELa #Cividale-Castelmonte per provare la nuova #Giulietta #Alfaromeo 1400 Turbo da 170 CV

Sul tracciato di una delle cronoscalate più amate del motorismo italiano

Ne ho viste diverse in giro, anche a Nordest. Però, per ora, nessuna come questa. In questi giorni, di colore grigio lucido, forse perché l’occhio cade sempre sulle cose che ti interessano, e quindi ti sembra di incontrare per la prima volta auto che non avevi mai visto, ne ho incrociata qualcuna. Accade anche con le persone. Quante volte vi capita di incontrare un uomo, una donna, un amico, un’amica, che non vedevate da tanto tempo, e poi magari vi confida che passa nello stesso punto circa alla stessa ora da anni, proprio come voi. E prima non ve n’eravate mai accorti. In questi giorni, per esempio, la #Skoda Fabia ha vinto il mondiale #WRC, il campionato iridato dei #rally. Io ne ho provato la versione a tre cilindri. Divertentissima e risparmiosa. In giro, ed è promossa la versione bicolore, ne ho incrociate tantissime. Così di Giulietta.

#Giulietta color grigio opaco con freni maggiorati e finiture da corsa

Grigie, ma non grigio opaco. Anzi. Una sì, ma non aveva i sedili da corsa con il marchio Alfa Romeo sul supporto cromato dei poggiatesta. Non aveva il bordo di finitura rosso attorno alla presa d’aria anteriore. Che era ripreso sulla coda, sopra alla slitta del paracoppa. Ma… aveva due tubi di scarico. E dietro ai cerchi a raggera, le pinze dei freni Non erano rosso corsa né Maggiorate… Infatti, questa è una versione appena uscita. Quasi una prova d’artista. Motore 1400 cc MultiAir che eroga 170 CV. Una potenza che è capace di sfogare subito grazie al cambio automatico a sei marce. Non sono stato in grado di misurare le sue performance, perché non sono dotato delle strumentazioni di alta precisione necessarie in quanto parliamo di decimi di secondo.

Accelerazione bruciante ma occorre saper partire

Ma secondo me, dallo start ai fatidici 100 km/h che sono la misura standard dei #testdrive passa una manciata di secondi: un tempo significativamente inferiore a quanto dichiarato dalla Casa, che è di oltre 5”. Secondo me, sarò stato fortunato, e avrò avuto a favore la pressione atmosferica e l’umidità e la temperatura dell’aria, che per un motore a benzina, ancorché turbo-alimentato, un po’ influiscono. Sarà che per l’antico trascorso rallistico, quando alla partenza, magari sulla fanghiglia, era indispensabile, data la scarsa potenza, dosare la pressione sul pedale, ho sviluppato la sensibilità sulla pianta del piede destro. O sarà che, davvero, questa Giulietta è veloce. Dopo questa sorpresa appagante, in una notte afosa, lungo l’autostrada, l’altra sorpresa gradevole deriva dal consumo: i primi 400 km, per l’80 per cento percorsi in autostrada, con una guida non certo lenta vista la necessità di rientrare a casa, li abbiamo completati con un consumo di 16-17 km/l. con tre persone a bordo e un po’ di bagaglio. Ed è pur sempre una 1400 cc. Ora, però, vado a riposare, perché domani, già di buon mattino, sarò di nuovo in movimento. Per proseguire il #test.

Confortevole per viaggiare

Il viaggio della sera precedente era stato confortevole. I sedili sportivi, avvolgenti ma regolabili, il volante sportivo, con l’impugnatura rinforzata laddove si usano mantenere appoggiate le mani dopo un tratto di guida veloce, gli accessori per la guida assistita, mi avevano permesso di viaggiare in autostrada in pieno confort. Certo, assecondato da ‘San …Waze’, che all’altezza di Verona mi ha ‘consigliato’ di abbandonare l’A4 per imboccare la complanare, e rientrare a Verona Est, evitando così una lunga coda per incidente, alle 2:10 del mattino… Oggi, la giornata è splendida. Si preannuncia calda fin dalle prime ore, e afosa. Ma la Giulietta è dotata di un potente impianto di climatizzazione. Che, per l’estate, rende gradevole il viaggio, anche con una temperatura esterna di 37-38°. Adesso però dirigiamo verso la collina e la zona pedemontana del cividalese. Obiettivo? La salita da Cividale a Castelmonte.

La gara in salita Cividale-Castelmonte

Gli appassionati di motori ricordano che qui si corre la mitica cronoscalata. Uno degli appuntamenti clou dello sport del volante. Ricordo di averci visto salire perfino l’Alfa 33 di Arturo Merzario. Io, personalmente, non sono mai riuscito a parteciparvi. Ma a salvarla sì. Nel 1977: la commissione sicurezza non aveva dato il nulla osta alla gara. Allora, ero consigliere della Scuderia Friuli. A una riunione convocata dal presidente dell’AC Udine, Gianni Asquini, dopo una trattativa con le autorità, fu avanzata la proposta di piazzare chicane nei punti considerati troppo veloci, in modo da ricondurre la velocità media dei concorrenti ai parametri richiesti. Allora ero anche corrispondente di Autosprint per il Friuli Venezia Giulia e l’Austria e Slovenia, cioè per l’area di quella comunità d’intenti che era l’Alpe Adria, precorritrice dell’Europa unita. E non mi sentivo di poter scrivere che una delle gare di casa mia era stata annullata.

I Vigili del fuoco volontari ausiliari di protezione civile salvarono la cronoscalata e il rally delle Alpi Orientali

Così mi venne un’idea: coinvolgere i Vigili del fuoco volontari ausiliari di protezione civile (Vvapc), e all’epoca lo ero anch’io, per trasformarli in commissari di percorso addetti al controllo di quelle chicane, segnate da fusti d’olio riempiti d’acqua. Allora anch’io ero Vigile del fuoco: da un anno si era verificato il tragico terremoto del Friuli del 1976. E per agevolare il ripristino delle aree colpite e l’avvio della ricostruzione, che poi ebbe esito esemplare, fu data la possibilità ai giovani in età di leva di svolgere il servizio militare come servizio civile presso i VVF. I miei giovani colleghi accettarono con entusiasmo la sfida. E la gara ebbe luogo regolarmente anche quell’anno. Al costo supplementare del rancio per i VVF.

#Testdrive sulla Cividale-Castelmonte

Ma torniamo alla Giulietta. Debbo dire che un po’ di emozione nell’affrontare quella salita con quest’auto quasi pronta per correre mi stava pervadendo il palmo delle mani, e la pianta dei piedi. In particolare, quello destro, il più importante specialmente per guidare un’auto automatica. Perché una salita così, in piena, sono sempre stato abituato ad affrontarla con la mano destra sulla leva del cambio. Il piede sinistro pronto a cambiare. Partenza da bivio Carraria, e su per la salita. Un bel misto, per scaldare le braccia e i riflessi. Qualche rettilineo per vedere quanto i CV contano, la staccata per testare i freni: c’è un po’ di tutto su questa salita. Così ricordo perché era tanto attesa e partecipata anche da piloti e auto importanti. È stata vinta per diverse edizioni, per esempio, da Carlo Nesti. Arrivo al rettilineo delle chicane. Non senza sentire un brivido lungo la schiena. Di correre, qui, non se ne parla, perché il tratto è preceduto da una discesa. E anche se sento che la Giulietta è ben presente, so che non ci sono strade di immissione né case o rischi di sorta, preferisco sollevare il piede. Ancora alcune rampe ed ecco i tornanti.

Morbida ma pronta per correre nella programmazione Sport – l’assetto si regola come la potenza

Improvvisamente mi ricordo che c’è un comando sul tunnel centrale, che regola le modalità d’uso dell’auto. Prima, non gli avevo dato peso, anche se questa ‘dimenticanza’ (avevo lasciato la leva sulla posizione Sport) inconsapevolmente mi aveva fatto consumare un po’ più di benzina nel primo tragitto da Milano a casa. Così riporto il cursore sulla posizione sport, ma ci gioco un po’. E mi accorgo che, anche senza fare test di accelerazione, l’auto cambia status. Nella posizione per condizioni di scarsa aderenza, riesce ad affrontare senza grandi sobbalzi anche l’asfalto più sconnesso. Nella funzione Sport è più nervosa ma… cambia anche l’altezza da terra e la regolazione delle ruote. Ossia, assume un assetto corsaiolo. Ed è difficile scomporla anche con manovre in alta velocità o nella guida sportiva. Rispetto alla quale è perfetta, se non sovradimensionata.

Vediamo se è vero…

La Giulietta risponde come un giocattolo nelle mani di un esperto. Staccata, traiettoria centrale alla metà del raggio di curvatura, scatto in avanti deciso e sicuro ma con progressione costante, per riprendere velocità all’uscita. E così nel tornante successivo. Fino all’ultimo rettilineo e l’arrivo nel piazzale del Santuario. Prova superata. Mi mancavano soltanto il casco, la tuta, i guanti, le scarpe ignifughe. E sarei stato pronto per ripercorrerla, in gara… Infatti il margine che mi ero lasciato nella salita era ampiamente all’interno dei limiti e della sicurezza. In conclusione, questa nuova Giulietta sportiva è accessibile anche ad automobilisti che amano possedere un mezzo dotato di performance importanti. Ma che lo possano guidare anche in tutta tranquillità.

Veloce per le strade più belle, ma all’occorrenza comoda e docile per una guida tranquilla.

Nel contempo, il livello di sicurezza di quest’auto è davvero elevato, soprattutto se si considera che nell’uso normale le sue potenzialità vengono sfruttate sì e no al 30 per cento. Tuttavia, la Giulietta R sembra quasi pronta per …correre. Pochi accorgimenti, gli allestimenti di sicurezza, e …via allo start. Chissà che non la vediamo presto in gara, su strada, in salita, nei rallies. Ciò dipenderà semplicemente dalle scelte di politica aziendale della FCA. Ovvero dal fatto che il gruppo FCA ritorni alle cose, e dal marchio prescelto. Ma tra quelli di competenza, al momento, l’unico a disporre di modelli pronti per correre, su strada, è Alfa Romeo. Per quanto riguarda i rally, #FCA è già presente con la #Fiat124 Abarth. Che ha debuttato al rally di Montecarlo nello scorso mese di gennaio. Alla luce di tutto ciò, sarà bene che mettiamo ancora alla prova la ‘nostra’ Giulietta. Com’è andata? Ve lo racconto nella prossima puntata.

#charlieinauto

 

#Giulietta #AlfaRomeo nuova sport 1.4 MultiAir da 170 CV con stile e confort in anteprima nella #RivieraFriulana

Una versione aggressiva e completa della media cilindrata del Biscione anticamere delle corse?

Andiamo a cercare frescura con l’abitacolo ben refrigerato sul lago di Como

Premesso che da diversi anni guido Alfa Romeo, perché vi ho ritrovato un buon compromesso tra le prestazioni, i consumi, la guida che all’occorrenza è sportiva e veloce, ma sa essere confortevole e tranquilla, e per lo stile che coniuga lineamenti racing con lo stile dell’auto italiana, avevo già guidato la Giulietta. In diversi modelli, a benzina e diesel. Un’auto comoda, maneggevole, confortevole, dalle giuste dimensioni compatte, adatta per la città ma anche per gli spostamenti. Stavolta però, il #testdrive è su un’anteprima. Quasi a sorpresa mi è infatti stata proposta una Giulietta 2017 1400 MultiAir da 170 CV con cambio automatico Alfa TCT a sei marce. La versione aggressiva della nuova Giulietta. A un passo dal #racing.

Sono un ‘alfista’ da qualche anno ma così corsaiola non me l’aspettavo

Ne avevo già viste parecchie di Giulietta. A me personalmente piace bianca, magari con i cerchi maggiorati. Ma anche rosso fuoco fa la sua figura. Sempre con le ruote più grandi che riempiono i possenti parafanghi anteriori. Così davvero, però, non me l’aspettavo. Al ritiro, al parco stampa FCA a Milano, dopo avere ottenuto la chiave, ho schiacciato il pulsante di apertura delle porte per riconoscerla dal lampeggio delle frecce. Ed è stato subito feeling! Grigio opaco, ruote da 18’ con cerchi modello corsa, pinze dei freni a vista maggiorate e di colore rosso corsa Brembo, finiture della grande presa d’aria anteriore rosso fiammante, così come sulla coda, sopra alla slitta del paracoppa che si prolunga fin quasi sulla targa e fa sfogare il tubo di scarico di sezione rotonda e convicente. Uno sguardo verso l’interno: i sedili modello corsa con le scritte AlfaRomeo in pressofusione sotto al poggiatesta, il volante in pelle, gli strumenti sportivi e i comandi concentrati al volante e attorno al volante. Ma soprattutto: il grigio opaco. Al tatto, ho voluto sentire il parafango per prendere confidenza con la mia nuova complice di #testdrive, risulta setosa, a metà strada tra la superficie liscia e quella appena sabbiata. Riflessi, luci diverse, da ogni angolazione assume un aspetto diverso. Ma sempre …aggressivo. Una chicca che avrei portato in anteprima nel Nordest e nella #RivieraFriulana.

Anteprima per la #RivieraFriulana ma prima refrigerio nel lago di Como

La giornata è molto calda: il termometro segna 37 gradi all’ombra. Così guadagno tempo e la lascio accesa cercando rifugio negli uffici …condizionati. Quando ritorno l’abitacolo è splendidamente rinfrescato. Occupo il sedile, che regolo con facilità, così come l’altezza del volante, e intuisco che così com’è grintosa, è altrettanto confortevole, e pronta ad assistere la mia guida, con sistemi di rilevamento degli ostacoli, cruise control adattivo, frenata assistita, guida assistita, una dettagliata telecamera per la retro. Quindi, decido di lasciare la velocità per una giornata più fresca. Ora, andiamo a cercare refrigerio sui laghi. Per esempio …quello di Como, che è a mezz’ora da lì.

I passanti la notano: che sia il ‘Biscione’?

Mi avvio e anche per le strade di Milano, c’è chi si volta a guardarla. Debbono avere visto l’anteprima su qualche rivista o servizio. Il cambio automatico? La rende docile come un’utilitaria. I freni? Basta far capire al pedale le nostre intenzioni e ci troviamo inchiodati, ma delicatamente. C’è la leva per regolare il rendimento del motore, l’assetto, lo sterzo, con tre posizioni: per terreni sconnessi e con scarsa aderenza, normale e dinamica. Cominciamo dalla posizione più ‘tranquilla’. Andiamo sullo sconnesso, ed è morbida e precisa. Proviamo a dare gas al verde di un semaforo e va, più o meno come quella che avevo provato (2000 cc diesel).

Comoda e confortevole ma se schiacci…

Ma rimaniamo su questo stile di guida. È comoda e anche i passeggeri nella parte posteriore dispongono di accessori come il porta bicchiere nel poggia gomito centrale. Vediamo i servizi nel display ad alta definizione. Accendo la radio. Ottimizzo un paio di regolazioni, do …gas alla manopola. Così com’è silenziosa rispetto ai rumori di marcia, la Nuova Giulietta Sport è uno splendido salotto per l buona musica da viaggio: un impianto Bose dotato di subwoofer sotto ai sedili posteriori crea l’atmosfera adatta al viaggio. Ma, siamo arrivati a Como, cerchiamo una spiaggetta: Lido di Moltrasio, accanto al Grand Hotel. Un tuffo nell’acqua, fresca rispetto alla calura esterna. Obiettivo raggiunto: la frescura. Ma anche Giulietta, all’interno, era bella fresca, e il clima non pareva influire sul rendimento del motore. La osserviamo dalle rive del lago, nel parcheggio: grigio opaco è proprio una versione azzeccata. Ma è ora di cena e stanno per trasformare la spiaggetta in ristorante. Arrivederci alla prossima puntata.

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#Testdrive #50anniAMG #Mercedes motore V8 585 CV per gustare l’estate

 

Una #supercar non per precedere le F1 in pista ma per percorrere la bella stagione

Rifiniture artigianali e di grande qualità e prestazioni da favola per un’auto nata in pista

E’ estate, e il desiderio di vedere che cosa accade con un’auto con il tettuccio apribile sale. Anche se è evidente che una macchina chiusa ci proteggerà maggiormente dal caldo, la curiosità di sentire l’ebrezza dell’aria calda che incontra il nostro volto, sale. Abbiamo provato il ‘brivido’ di girovagare per la Riviera Friulana su una Spider con il tettuccio aperto, in pieno inverno. Ma il clima temperato, e gli adeguati accorgimenti della Fiat 124 Spider, ci hanno permesso di completare quell’esperienza in un clima ‘confortevole’. E ci siamo divertiti. D’inverno con la spider e il tettuccio aperto. Ma, d’estate? L’occasione è ghiotta: abbiamo l’opportunità di guidare una #Supercar. Proprio così. Una di quelle vetture che racchiudono nel cofano potenze stellari. In questo caso, è il cofano di uno dei modelli di punta della Casa della stella, la #Mercedes, che è pronta a regalarci un’altra ebrezza: quella di scatenare, semplicemente premendo sul pedale dell’acceleratore, i 585 cv che il suo motore V8 promette, e mantiene. A essere sincero, già quando l’avevo vista nel piazzare della #Autostar, a Tavagnacco, l’avevo guardata con diffidenza. Intimorito dall’ostentazione di opulenza motoristica, e dal fatto che, non conoscendola ancora, non riuscivo a capire come si possa ‘interpretare’ una strada con un modello così performante e sportivo. In un attimo, cerco di ricordare dove ho già visto una macchina così. A sì: in tv, o su un circuito di F1, perché viene utilizzata come Safety car. Questa volta, l’esauriente racconto dell’epopea dell’ #AMG, che compie cinquant’anni, da parte del Pr di #MercedesItalia, Vadim Odinzoff, mi introduce con efficacia all’utilizzo di questo mezzo, apparentemente senza limiti. Vista nel piazzale del Centro assistenza Mercedes, l’auto, di color oro, fa il suo effetto. Nel frattempo, provo anche una SW sportiva, la Classe C, che ha qualche CV in meno e tutto un altro background. Una guida diversa, spazi interni diversi, una progressione diversa, adatta a un’auto che ‘a tempo perso’ è un mezzo di utilità, perché è familiare. E che è più evidentemente derivata dalla grande serie

Venite? Saliamo a bordo

Ora, però, è il momento di salire sulla Supercar. Che, invece, è costruita in serie limitata. Aperta? Ma sì. L’approccio avviene alla tenuta Castelvecchio, a Sagrado (Go). Un posto splendido. Vi si producono grandi vini, equilibrati, caratterizzati attorno alla tipicità del vitigno e alle caratteristiche di un territorio arido, carsico, ma ideale per produrre vini come la Malvasia, il Terrano. Ma qui… siamo ben lontani dai centri abitati, e la sensazione di veder girare la testa alla gente per ammirare quest’auto splendida la proveremo un’altra volta. E’ capitato anche a me, a Lignano Sabbiadoro, incontrando sua sorella, la coupè. Ci spingiamo sulle strade nervose del Carso. E la macchina si esprime bene. Il rapporto di coppia è equilibrato e ci permette di sentirla sempre a nostra disposizione. Pronta ad assecondare le attese del nostro piede destro. Docile e maneggevole, nonostante sia nata e sia stata sviluppata su ben altre strade.

La nuova #AMGMercedes GT R con il motore V8 da 585 CV e 700 NM è infatti cresciuta sul circuito del #Nurburgring

Viene immessa su un mercato esclusivo dopo una lunga fase di prove e collaudi. Perché la casa tedesca ha voluto una vettura che esprima il top della gamma sportiva, e di classe. La scelta tra nuovi colori è caduta anche sul verde metallizzato, grintosa. Ma la ‘nostra’, che sembra gialla, in realtà è color oro, ed è splendida. Comunque, i collaudatori dell’AMG hanno chiamato questo modello ‘Green Hell’, Inferno Verde.

Ma cominciamo dalle basi: posto di guida e assetto

All’esame per la patente B o C, per mezzi a quattro ruote, il mio diversi decenni fa e da privatista, la prima manovra richiesta a chi saliva sul posto di guida era quella di regolare il sedile e lo specchietto retrovisore. Dunque: cominciamo. Apriamo la portiera, che a dispetto delle scelte per contenere il peso dell’auto conferma la sensazione di robustezza e sicurezza che ogni parte di una Mercedes deve garantire. La sensazione di sederci in basso rispetto al fondo stradale l’abbiamo già provata, nell’auto personale di ogni giorno, un’Alfa Romeo, ma anche con la #Fiat124Spyder, oppure …nella nuova #Ferrari xxx. Con la #AMG #Mercedes GT R non ci sentiamo affatto a disagio, anche se il posto di guida è decisamente sportivo, contornato di comandi e strumenti, ma anche di accorgimenti pur destinati ad accrescere il confort. Prendiamo dunque subito confidenza con questo mostro di potenza, con il suo cambio automatico a 7 rapporti e doppia frizione, con il motore biturbo da 4 litri che appena schiacciamo sul pedale dell’acceleratore ci porta da 0 a 100 km/h in meno di 4”. Passiamo vicino all’abitato, e come previsto si girano tutti verso di noi. Richiamati prima dal rumore sportivo dell’innovativo doppio scarico a lunghezza variabile. Poi dal look della vettura. Uno spoiler anteriore elettronico le assicura maggiora aderenza al terreno, mentre quello posteriore, più ampio e funzionale, contribuisce al grip delle ruote motrici. Prese d’aria maggiorate stanno in sintonia con la linea aggressiva, il muso lungo, l’abitacolo arretrato e la coda rastremata. Il peso, con il conducente, ma il manuale dell’auto parla di pilota, è di 1.630 kg. La trazione è posteriore, ma per governare questa #supercar, all’AMG hanno inventato l’asse posteriore sterzante: oltre i 100 km/h le ruote dietro sterzano nella stessa direzione di quelle anteriori, assecondando la tenuta di strada. A velocità inferiori ai 100 km/h le ruote dietro sterzano dal lato opposto rispetto a quelle anteriori, per dare maggiore agilità all’auto. Il prezzo dell’AMG Mercedes GT R è un po’ alto, ma rientra nella categoria di questa super macchina.

Al volante

Alla guida, se non fosse per le aspettative che conservavamo dal primo approccio con questa AMG, non ci sentiamo affatto a disagio. Proviamo a chiudere il tettuccio, e verifichiamo che l’impianto di climatizzazione è molto efficace. Come lo sarebbe anche d’inverno, perché con il tettuccio aperto si può attivare un potente sistema di riscaldamento della zona dove si trovano la testa del guidatore e quella passeggero. Questo, per assicurare confort e la possibilità di godere della caratteristica sovrana di questa AMG: l’apertura del tettuccio. Afferriamo saldamente il volante, e notiamo che tutti i comandi sono lì, sulle razze, a portata del dito indice delle nostre mani. Il volante è dl tipo racing, anche se ingentilito per permettere una guida confortevole e una presa sicura, anche senza …i guanti. Il comando della leva del cambio dispone di quattro posizioni: alle tre abituali si aggiunge la RACE, che ci tuffa in un’altra dimensione. Comando che cambia l’assetto, oltre alle regolazioni del motore. Bella eh!? Però… c’è un ma? Questa AMG dispone del triplo della potenza dell’ultima spider che ho provato. Dunque, mi chiedo: su queste strade, che cosa me ne faccio? Speriamo mi diano la possibilità di provarla in pista. Perché il suo destino è proprio quello. Quindi?

Drive slow

Rallento, per una guida davvero turistica. Così posso apprezzare gli interni e le finiture in pelle e carbonio di questa AMG Roadstar cabrio, che sono evidentemente curate da artigiani specializzati. Certo, che in questa macchina non c’è un parametro che io non monitorare in diretta. Il contagiri, mi segnala ogni variazione. Peccato non poter spingere a fondo, perché la velocità massima dichiarata è di 318 km/h. Emozione rinviata… Però, la ricchezza dell’auto, dei dettagli, degli accessori, ci permettono di vivere in un’altra dimensione. Così, decido di cambiare …musica: 10 altoparlanti per 1000 W complessivi di potenza. Riapro il tettuccio, e mi gusto l’estate. Nel cuore della mia città balneare. E ora sì che si girano tutti/e… E non solo gli appassionati di #supercar.

#charlieinauto    AMG Cabrio gialla Autostar 2017 rid AMG CLA 45 2017 rid AMG Castelvecchio 2017 IMG_8807 CHIA AMG GT R gialla rid AMG GT R aperta rid IMG_8879 AMG grigia GT r rid IMG_8884 IMG_8922 IMG_9050 AMG GT R gialla villanova coda rid AMG GT R gialla Villanova primo piano rid 2 AMG GT R gialla muso rid 2

#Testdrive #Mercedes-AMG Station Wagon sulle strade del Friuli

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Rimane docile e la potenza la eroga con fluidità grazie all’8 cilindri a V raggiungendo da 0 i 100 km/h in 4,2 s

A volte ti fai un’idea di una macchina, che poi viene smentita dalle tue sensazioni, dall’aggiornamento delle tue conoscenze specifiche. Debbo ammettere che per quanto riguarda la #Mercedes, le mie esperienze si erano fermate qualche anno fa. Poi, il ripetersi dei risultati in pista, le scelte di qualche amico mi avevano riavvicinato alla Casa della stella. Ma da questa condizione, alla presa d’atto che vetture confortevoli e spaziose, quindi per forza di cose non certo leggere rispetto ad altre, sono in grado di offrire prestazioni elevate al pari di quelle da corsa, mancava … la possibilità di poterne provare una. Così, quando me ne è capitata l’occasione, stavolta con #Autostar, non me lo sono fatto ripetere due volte. Azzurro metallizzato, davvero grintosa per essere un’auto familiare e comoda, la Station Wagon era una splendida #Merceds-#AMG C 63. Ecco il primo passaggio importante: era marchiata #AMG. Che è la Casa acquisita da Mercedes, come mi aveva spiegato il Pr di Mercedes-Italia, Vadim Odinzoff, nata cinquant’anni fa in un vecchio mulino trasformato in officina, che nel tempo ha curato la parte sportiva, e le auto più performanti della Mercedes. Infatti sbirciamo la scheda tecnica: 8 cilindri a V da 4 liti, 350 KW, che equivalgono a 476 CV e un prestazioni consone: 0-100 in 4,2 secondi. Tutto ciò comincia a incuriosirci e a stuzzicarci.

Motore da 8 cilindri a V da 4 litri e 350 KW per raggiungere i 100 km/h in poco più di 4 secondi

476 CV… una delle auto più potenti che ho provato. Saliamo a bordo. La portiera rispecchia il senso di compattezza e robustezza che sono proverbiali. Regoliamo il sedile di guida, molto confortevole: i comandi, che riprendono la sezione laterale del sedile e sono molto intuitivi, sono situati nella portiera di sinistra, accanto alla maniglia. Ci sediamo, azioniamo l’accensione e il volante si abbassa, per facilitarci la guida. Al centro del cruscotto uno schermo touch screen molto sensibile, comanda tutte le funzioni lasciate al libero arbitrio del guidatore. In particolare quelle di intrattenimento, dati, informazioni. Così i comandi per scegliere il tipo di guida attorno al quale ritagliare le prestazioni della vettura. Gli interni sono molto curati. Anche i sedili posteriori sono molto spaziosi. Ma all’occorrenza si ripiegano per aumentare lo spazio del bagagliaio. Sedili performanti ci avvolgono per permetterci di assorbire le dinamiche conseguenti alle prestazioni elevate dell’auto. Il volante performante AMG ci assicura una presa adeguata. Il percorso che ci attende ci porterà sul Carso triestino. Partiamo senza spingere sul pedale. Siamo in mezzo al traffico della città, ed è inutile cercare aiuto nella potenza. Raggiungiamo la tangenziale e proviamo ad accelerare, partendo da fermo. Il sedile di guida non ci consente di apprezzare la sensazione dell’accelerazione. Come sempre, la posizione, la concentrazione, la presa sul volante attutiscono l’effetto. Se ci trovassimo sul sedile accanto, ci ritroveremmo schiacciati nella morbidezza del sedile, realizzato in fibra Dinamica, creata nello stabilimento Miko di Gorizia. Non ci resta che provare l’ingresso in qualche curva secca e lunga. L’auto è incollata all’asfalto. Il confort di guida è sempre elevato. Raggiungiamo una strada più nervosa, ai piedi del Carso goriziano. Probabilmente mi debbo ancora impratichire con le regolazioni, perché in un misto veloce sento la Classe C come librarsi nel passaggio tra una curva che in gergo rallistico avrei chiamato destra veloce in sinistra veloce.

Assetto e tenuta consoni alle elevate prestazioni senza rinunciate al confort di marcia

Ma la situazione rimane sotto controllo. Perché la parte elettronica della macchina adatta l’assetto e la regolazione delle sospensioni a qualsiasi situazione. Se la usassimo con una guida più tranquilla, i sistemi di ausilio al conducente di questa Mercedes, come di altre, ci agevolerebbe nelle curve. Anche riportandoci in carreggiata nel malaugurato caso che in un lungo o breve viaggio il sonno avesse il sopravvento. È il momento di provare la staccata: i freni sono potenti e adeguati alle prestazioni. Non abbiamo l’opportunità di metterli alla prova sulla distanza. Ma probabilmente, essendo dimensionati adeguatamente e progettati per questa vettura, non ci avrebbero deluso. Finalmente un tratto in salita: il monte San Michele, un tempo percorso di una gara in salita e prova speciale di un rally. Potenza, assetto, maneggevolezza, nonostante il volume dell’auto, ci permettono una guida sportiva. Anche con una comoda e confortevole Mercedes SW Classe C. Non solo, ma la fluidità del cambio automatico, la regolarità di erogazione della elevata potenza, che, ricordo, è di ben 476 CV, ci permettono di guidare in sicurezza. Con la AMG C 63 che esegue le nostre richieste. Ci manca il tempo per provare i consumi. Ma con un uso normale, la casa assicura sono nella norma … di un 4 litri.

#charlieinauto