#Motorshow 2017: riecco lo spettacolo indoor a due e quattro ruote

Alla #FieradiBologna fari accesi sul mondo dei motori e sull’automotive

Ritorna il grande spettacolo del #Motorshow di Bologna. Un evento atteso dagli appassionati delle quattro e delle due ruote, che sta riscoprendo la formula e l’appeal del passato. Ricordo di esserci stato per la prima volta …decine di anni fa. Quando collaboravo con #Autosprint e poi con #Rombo. E vi si consegnavano i Caschi d’oro. AI piloti e ai personaggi di spicco dell’annata motoristica internazionale. Ora, dal 2 al 10 dicembre, star della manifestazione saranno le vetture che si sono classificate per la finale del concorso Auto dell’anno. Così come saranno presenti numerosi marchi dell’automotive: Fiat, Lancia, Alfa Romeo, Jeep, Abarth, Mopar, Peugeot, Citroen, Ds, Hyundai, Kia, Volvo, Honda, Tesla, Suzuki, Ferrari, Lamborghini, Militem, Cadillac, Corvette, Chevrolet, Bentley, McLaren, Maserati; SsangYong, Toyota e Mitsubishi saranno nell’area test drive 4×4. Ford sarà rappresentata nei raduni di Mustang e Focus RS. Non mancheranno le attrattive per gli appassionati delle moto con Harley Davidson, Suzuki, Honda, Quadro, Red Moto, e il Gruppo Buscaroli con Triumph e BMW. Questo principalmente per la parte statica del #Motorshow 2017. Al centro dell’attenzione, per la parte dinamica, ci sarà l’area 48, la Motul Arena. Nella quale, come avveniva con successo in passato, si potrà assistere a esibizioni di velocità, rally, stuntman, drifting, motocross, quad, e test drive con supercar. Ci saranno anche le auto d’epoca, ma ovviamente non mancheranno i richiami alla F1, al grand prix delle due ruote. Spazi e iniziative dedicate ai giovani. Pensate da quanti anni si fa il #IMG_7710[1]Motorshow: il memorial Attilio Bettega, il rally indoor con formula a inseguimento all’interno della Fiera di Bologna è giunto alla 30. edizione.

Carlo Morandini

#testdrive #testroad sui grandi laghi con #Skoda #Kodiaq

IMG_5003[1] IMG_4470[1] IMG_4651[1] Gubbio sfondo2 Sbandieratori2 IMG_4802[1] IMG_4804[1] IMG_4839[1] IMG_4851[1] IMG_4886[1] Orcia sfondo SanFilippopiscina IMG_4967[1] IMG_4994[1] IMG_5010[1] IMG_5035[1] IMG_5039[1] IMG_5044[1] IMG_5056[1] IMG_5081[1] IMG_5086[1]Alla scoperta della storia, dell’arte e del paesaggio sul più grande lago dell’Italia centrale

Le prime nevicate? Beh, per riscaldarci facciamo un salto indietro. Nel tempo. Ricordate? Quando stavamo provando la #Skoda #Kodjak era ancora estate. Ed era il mese di settembre. Tra l’Umbria e la Toscana. A Gubbio. Splendida location per riflettere sulle ricchezze dell’ambiente naturale, e sulle bellezze dei tempi dell’antica Roma, del medioevo, del rinascimento, che vi si possono ammirare ancora oggi. L’antico foro romano, le mura e la città medioevale. Il Santuario in cima al monte Ingino. Che ottocento corpi luminosi, a Natale, trasformano in un gigantesco albero. Da qualsiasi punto la si osservi, #Gubbio è una perla imperdibile da visitare. E si trova tra molte altre opportunità turistiche. Una di queste è il Lago #Trasimeno. Da qui, poche decine di minuti, e anche dall’autostrada si comincia ad apprezzare la sua estensione. Una profondità limitata, da 2 a 6 metri, e alcune zone costiere palustri lo distinguono da tanti altri laghi. Ma la dolcezza della skyline che lo contorna ripaga ogni nostra attesa. Arrivare fin qui, con la #Skoda #Kodiaq, è un gioco da ragazzi. Un SUV comodo, di dimensioni adatte per le escursioni confortevoli. Facile da guidare perché dotato di tutti gli accorgimenti per la sicurezza attiva e passiva che il Gruppo Volkswagen installa ormai sulla gran parte delle auto di nuova produzione. L’ampia finestratura, e parte del tetto apribile e panoramico in vetro, permettono di godersi il paesaggio che contorna il lago #Trasimeno.

Il lago #Trasimeno

Arriviamo a Castiglione del Lago, per visitare la località principale in riva al lago. Oggi è un promontorio, ma anticamente, questa era la quarta isola del #Trasimeno. Da qui, partono i traghetti per le tre isole da visitare, Isola Maggiore, Isola Minore, privata e disabitata, e Isola Polvese, la più grande. Fanno parte del parco naturale del Trasimeno. Sulle rive del lago si svolse la battaglia di Annibale, tra i Romani e i Cartaginesi. E una decina di km da qui ci sono le città di origine etrusca, Cortona e Chiusi. Nel bacino del Trasimeno nacquero e crearono capolavori Il Perugino e Il Pomarancio. Facciamo un giro intorno al lago, che misura circa 150 km/2 e una circonferenza di 45 km, con il vaporetto. Decidiamo di dedicare all’escursione sul lago almeno un paio di giorni, e sostiamo a Passignano. Al risveglio, ci attende la visita ai castelli, al museo del lago e al Santuario e al Castello di Mongiovino. Ci attendono anche Città della Pieve e Magione. È ancora estate e le giornate sono lunghe. Riprendiamo il nostro tour nell’Italia centrale nella tarda mattinata. E con la Skoda, che è dotata di un buon impianto di climatizzazione, la calura non è un problema.

Obiettivo la Val D’Orcia Bagni San Filippo 

Più precisamente, il monte #Amiata. Meglio ancora, Bagni San Filippo. Un piccolo paesino a mezza costa. Vicino al quale sgorga una delle fonti termali di solfato e carbonato di calcio più ricche d’Europa. Una vasca di grandi dimensioni realizzata in calcare e travertino permette di trarre beneficio da queste acque. Altrettanto, una cascata artificiale. Il beneficio è grande, nonostante la calura, con l’acqua della piscina a quasi 40°. Qualche ora di benessere, ed ecco il migliore relax dopo il fine settimana congressuale. Così decidiamo di visitare un’altra splendida località della Val d’Orcia, dove potremo anche degustare i piatti e i vini di alto pregio della Toscana:

Bagno Vignoni

È l’unica frazione di San Quirico d’Orcia, in Provincia di #Siena, e per la sua vicinanza alla via #Francigena fu conosciuto dai romani come località termale. Infatti, anche qui una fonte termale ha fatto sviluppare la località che è di origini romane: al centro del borgo perfettamente conservato una vasca, di un centinaio di metri di lato. Che nei tempi antichi, e anche più recenti, era utilizzata per la balneazione e per la vita del borgo. Oggi adorna splendidamente questa località. In uno dei fabbricati antichi, forse un’antica cantina, c’è Il #Loggiato. Un ristorante che pur nella location caratteristica e antica, è moderno per la sua capacità di servire piatti tipici di alta qualità, con grande cura della materia prima. Dalla semplice Ribollita, alla selezione dei formaggi servita con i complementi adatti. Anche la selezione dei vini è importante: una vetrina dei Brunelli e Rosso di Montepulciano dell’area. Ormai si è fatto tardi, ma proprio il buio ci consente di apprezzare di più il fascino del borgo. Prima di ripartire però ci concediamo un altro lusso: il pediluvio a cielo aperto sui ruscelli di acqua termale che sgorgano dalla fonte originale e hanno formato il rilievo calcareo sul quale sorte la località. E si tuffano poi a fondovalle. Anche la notte, la skykine della Val d’Orcia, il cielo costellato di stelle e ben visibile grazie all’oscurità, è il corollario migliore a una giornata vissuta intensamente in Val d’Orcia.

#charlieinauto

 

#charlieinauto #testdrive #GolfclubVillaverde Fagagna con la #Ferrari #F812Superfast

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IMG_7684[1] IMG_7696[1] IMG_7692[1] IMG_7702[1] IMG_7688[1] IMG_7689[1] IMG_7713[1] IMG_7708[1] IMG_7710[1] IMG_7738[1]La #Supercar con motore aspirato più potente di serie mai costruita dalla Ferrari: F812 Superfast

Vi avevo promesso un ‘colpaccio’: ecco la #Ferrari . Qualche giorno di assenza per motivi di lavoro, ed ecco che ci rivediamo con una grossa sorpresa. Una chicca per chi ama le auto. Cominciamo da qui: le auto vi piacciono da sempre. Magari perché quando eravate piccini lo sport si viveva attraverso la radio e i giornali, dalle radiocronache di Rosi o dalle prime telecronache di Bruno Raschi. E le corse, quelle vere, facevano parte del mito dell’agonismo e rappresentavano l’essenza dello sviluppo del progresso e della tecnica. Poi la patente, la prima auto. E acrobazie di guida inventate con veicoli che se li rivediamo oggi ci rendiamo conto di quanto fossero improbabili e ardite le nostre evoluzioni. I primi rallies. E l’attenzione puntata sull’eccellenza del mondo dei motori. Che anche allora era la F1. Nella quale il modello italiano era ovviamente rappresentato dalla Ferrari. Guidato dal Drake di Maranello Enzo Ferrari. Un mito, una passione di tendenza, quella per lo sport del volante, vissuto da cronista dei motori fin dalle prime radio pirata. Poi scrivendo per Autosprint, per Rombo.

#Ferrari con la 308 vinceva nei rallies negli anni ’80 anche sugli sterrati

E la Ferrari che arrivava, e vinceva, anche nei rallies con la 308, con Toni Fassina e l’amico udinese Max De Antoni. O con il motore montato sulla Lancia Stratos, che all’epoca avevo guidato. E che si distingueva, nei boschi attraversati nelle prove speciali, perché il suo rombo melodioso bucava la notte ed era inconfondibile. Poi, magari, qualche Ferrari negli anni l’avevo provata. Ma come vettura da Granturismo. Senza considerarne le prerogative sportive. L’occasione si era ripresentata la scorsa estate. Proprio a Udine. Alla inaugurazione della nuova officina Ferrari. Il modello più recente, quasi una stationwagon. Che, come ha notato mio figlio in un telegiornale sportivo, l’azzurro Bonucci guida ogni giorno. Ma il desiderio, stavolta, non era coinciso con l’occasione. Che per motivi squisitamente tecnici era sfuggita. Ma un giorno arriva la telefonata inattesa. E l’occasione va oltre le aspettative: oggetto ‘rosso’ del desiderio era un altro. Inatteso e imperdibile. L’avevo vista in tv e sui media poche settimane prima, presentata al Salone dell’auto di Ginevra: la Ferrari F812 Superfast.

La Ferrari ‘aspirata’ più potente mai costruita

L’auto del Cavallino rampante con motore aspirato più potente mai costruita. Con oltre 800 CV di potenza. Potrà sembrare strano. Ma la passione discreta, l’attuale consuetudine ai #testdrive , l’aver provato di recente auto anche di oltre 600 CV, ma stradali: sono fattori che hanno reso l’attesa accettabile. E, quando ci sono potuto salire a bordo, mi ha fatto sentire subito a mio agio. Perché? Se non l’avete mai vista, ecco qui alcune foto, è la sintesi tra la linea di una GT e una Ferrari da corsa. Il muso allungato, l’abitacolo spostato all’indietro, la coda grintosa, potente, ma estremamente elegante come le linee della fiancata. Il muso che trasuda grinta ma appartiene al morbido stile italiano. Che, nel mondo, per le quattro ruote, si chiama Ferrari. La confidenza con chi ci ha invitato sfonda le ultime barriere del timore reverenziale. Siamo in pista? Per ora no. La location è lo splendido scenario verde del Golf club di Fagagna.

Si parte

Apro la portiera, robusta ma non pesante: probabilmente il carbonio, come nello spoiler anteriore, si fa sentire per la leggerezza. Salgo a bordo: l’incastro è perfetto nel sedile anatomico. Le cinture sono integrali. La postazione è comodissima. Per chi è abituato a un sedile da corsa. La postura è perfettamente centrale rispetto al posto di guida. Questo primo tratto lo facciamo con l’amico pilota e uomo Ferrari al fianco. Perché come sempre ci affidano le auto senza il prontuario delle istruzioni. Ora mettiamo in moto: i comandi sono tutti al volante. Compreso quello della messa in moto. Selezioniamo la funzione standard e sentiamo avviarsi il motore. Con un rumore che dall’interno non è invasivo. Per muovere usiamo il cambio automatico: 9 marce. Ma l’amico dice che se ci vogliamo divertire è meglio usare in accelerazione quello manuale con le palette al volante. Qualche istante per riscaldarla.

Via!

Poi si parte: qualche decina di metri, poi, appena la strada in curva leggera, si da gas. Senza strafare. Quattro ruote sterzanti e  trazione posteriore. Premo e l’urlo del 12 cilindri è fantastico. Lo strappo la fa sbandare leggermente. Ma tra il lieve controsterzo immediato e i controlli elettronici che scattano automaticamente, dopo una frazione di secondo siamo in grado di affondare di nuovo sull’acceleratore. Sempre compatibilmente con il percorso. Due domande? Abbiamo l’assicurazione Casco? Anche no mi risponde il mio navigatore occasionale. E quanto costa? Quasi 400 mila euro. Al che allento il piede dall’acceleratore. Fin tanto che una lepre taglia di traverso il nostro percorso. La frenata è potente. E fortunatamente l’incontro si chiude lì: rompere lo spoiler anteriore poteva costarci caro. Ecco finalmente un rettilineo: giù il piede! Mi ritrovo schiacciato sul sedile. Non stupito. Ma esterrefatto dall’accelerazione, che per fortuna ho gestito senza alcuna incertezza. Su questo il nostro ospite ferrarista non aveva dubbi, tanto che è rimasto impassibile sul seggiolino del passeggero. Ma la necessità di rallentare è arrivata in un tempo di gran lunga inferiore a quello che avete impiegato per leggere questa frase. E la staccata è stata una bella sorpresa: la F812 riduce altrettanto rapidamente la velocità. Fin quasi a fermarsi. Facendoci provare la sensazione contraria di quella provata in accelerazione. Ora devo fare manovra. E mi aiuta una telecamera situata in coda, che trasmette sul piccolo display centrale le immagini retrostanti. Facciamo ancora un giro? Ma no. Teniamocelo per domani.

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Scheda:

Riepilogando, erede della F12 berlinetta, la F812 è la Supercar di serie più potente finora progettata dalla Ferrari: motore V12 da 6,5 litri con 800 CV. Nuove prese d’aria anteriori e laterali, i gruppi otici anteriori con una forma moderna e inedita. In coda ritornano i tradizionali quattro fari rotondi. Il motore è nuovo di zecca: dodici cilindri con 718 Nm di coppia. Fa 0-100 in 2,9”. La velocitò di punta è di 340 km/h. a ogni buon conto c’è il limitatore di velocità, tarato proprio a 340 km/h. segno che, spingendo, va di più. È la prima Ferrari con il servosterzo elettrico. E monta il Passo corto virtuale, che era stato introdotto sulla F12tdf: il dispositivo a quattro ruote sterzanti che la rende più maneggevole in curva. Perchè è a trazione posteriore!

Con #Skoda Kodiaq tra le ricchezze dell’Umbria #testdrive #testroad #traveller

Skoda Passons KodiaqIMG_4562Gubbio palazzo municipaleGubbio teatro e campagnaIMG_4353IMG_4345IMG_4325IMG_4314IMG_4300Skoda Kodiaq autostrada idaIMG_3480IMG_3481Con la Skoda Kodiaq tra i paesaggi e le peculiarità del territorio umbro #testdrive #testroad #traveller

Una gita in pieno caldo canicolare per scoprire le ricchezze di territori ricchi di attrattive

E conoscere la realtà del turismo lento, che cresce attorno alle bellezze del nostro Paese

La giornata è splendida. Apro la finestra e… sorpresa: la Skoda Kodiaq è circondata da una trentina di graziose e curatissime auto d’epoca. Ciascuna delle quali ha un motore scoppiettante ma morbido, appena metallico, che per cilindrata è esattamente un quarto di quello della Skoda Kodiaq. Anche le dimensioni: la lunghezza è la metà del SUV che ci ha portato fino a Gubbio. Se parliamo di potenza poi… E’ un raduno di auto d’epoca monomarca. Guidate da appassionati e personaggi che si ritrovano per vivere assieme il territorio da visitare. Con l’occasione scopro un tipo di turismo nuovo. Almeno per me. Perché è già praticato da centinaia di migliaia di persone. Che amano visitare e conoscere le terre che percorrono da vicino, a contatto diretto con la gente, con i paesaggi, con la natura, con le produzioni locali e i loro produttori. Toccando così con mano le bellezze che compongono ogni regione italiana. Qui, siamo in Umbria. Ma fin qui arrivano pellegrini anche dalla Polonia, dalla Francia, dalla Germania, dalla Spagna.

I ‘cammini’ per chi privilegia sentieri e percorsi tracciati dai pellegrini fin dall’antichità

A piedi. Lungo ‘i cammini’. Riprendendo i percorsi che già nell’antichità conducevano a Roma. Sono sentieri, i cammini, tra i boschi, nelle valli, accanto al greto dei corsi d’acqua, sulla sommità dei colli, fino in cima ai monti, che nascono dalla consuetudine a raggiungere luoghi e siti tuttora intatti, città che contengono tracce e memorie di un grande passato. o eventi ricchi di significato, che hanno lasciato un segno. Sì, ma, e le auto? L’auto, in questo, caso, un SUV comodo, confortevole, elegante, di grossa capienza e dimensioni, ma facile da usare e da collocare anche in spazi limitati, ci permette di raggiungere rapidamente questi luoghi. E altri, perché la zona dove ci troviamo è ricchissima di attrattive.

#Greenaccord organizzazione internazionale della stampa per l’ambiente

L’occasione che ci ha portato qui è la ‘convention’ di Greenaccord, l’organizzazione internazionale dei giornalisti specializzati in tematiche ambientali. Tre giorni intensi di incontri, educational, convegni, per scoprire un territorio fantastico, e capire come comunicarlo al meglio, valorizzarlo, farlo conoscere. Un po’ come il nostro blog, nel quale vi presentiamo le auto del momento, che un domani proverete, utilizzerete anche voi. E che diventeranno consuetudine sulle strade. Breve sintesi: abbiamo superato un viaggio di trasferimento di oltre 500 km in piena estate, comodamente, con tutti i confort, con consumi bassi per le dimensioni della Skoda Kodiaq, che non è più larga di altre. Ma è lunga per trasportare, nella versione attrezzata, fino a 7 persone. Bagagli, famiglia, con uno spazio anche sui sedili posteriori notevole.

Una rete di percorsi a piedi, a cavallo, con un SUV, per esempio intorno a GubbioIMG_4345

Oggi si va a Valfabbrica. Lì si sta consolidando il turismo delle ippovie. Tra Gubbio e Assisi. Che assieme ai cammini rappresenta una rete di percorsi anche fuoristrada. Ne proveremo qualcuno. Perché il nostro SUV va fuoristrada. Senza esagerare con le pretese di duttilità perché ha due ruote motrici, quelle davanti. La cittadina umbra è nota per il palio. E da qui si parte a cavallo verso Gubbio, o Assisi. Ma prima assaggiamo qualche prodotto locale, agli insaccati, ai formaggi, alle carni, all’acqua cotta, alla panzanella… con i vini rossi, il Rosso Conero, il Rosso di Montepulciano, che vengono prodotti a poche decine di km. Adesso è ora di rientrare a Gubbio. Dunque? Prima di un tour nella città medioevale, saliamo sul monte Ingino. Il panorama è fantastico. Lo sguardo si perde lontano. In direzione del Lago Trasimeno, della Toscana, del Lazio. In cima, dove c’è la basilica di Sant’Ubaldo, ci si arriva anche con la funivia salendo a bordo dei cesti che dal centro medioevale scorrono fino ai 908 metri del monte. Che si apprezzano tutti dal terrazzo panoramico, con annesso ristorante. La strada per arrivare qui è d montagna, ma è morbida. Veloce. Tra il bosco e il paesaggio verso la cima. Percorre un pianoro, e sull’altro versante si infila nel bosco. Anche qui Skoda Kodiaq non ci delude. E al confort, alle dotazioni per la sicurezza, l’intrattenimento, unisce una grande versatilità e la qualità di essere guidata quasi in punta di dita. Tanto è equilibrata. E la possibilità di gustarsi panorami come questo come standosene seduti comodamente in salotto. Un salotto da trasportare ovunque: non male no!?

#charlieinauto

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