#testdrive o #testbike ? Importante che sia #crossover

IMG_454511 IMG_45551 IMG_45581 IMG_45781 IMG_4581 IMG_45981 IMG_46931 IMG_4345 IMG_4325 IMG_4314 IMG_4309 IMG_4300 Ora che ci sono le #e-bike fare #MTB anche in salita è un gioco

Proviamo la #Scott sulle rampe di Gubbio e sul monte Ingino

E’ piena estate, fa caldo, ma la curiosità ci spinge ad abbandonare l’aria condizionata per qualche decina di minuti e a provare qualcosa di nuovo. A motore? Certo. E per di più elettrico. Bravi! Stavolta saliamo su una due ruote. Assistita elettricamente. Una #e-bike. Ovviamente, viste le ultime esperienze e la nostra vocazione, non scegliamo una bici stradale o da pista. Ma una #MTB. E per di più una delle più avanzate. Che ci potrebbe consentire arrampicate impensabili, fino… in malga o su qualche rifugio. Dove andiamo? In

un luogo che già di per sé evoca emozione: Gubbio.

Il sito ideal per un #testdrive , o meglio per un #biketest . Stradine nelle quali si alternano ripide salite e discese impegnative. Alla salita più lunga, fino in cima al monte Ingino. Dal quale si apprezza lo splendido paesaggio del borgo medioevale. Saliamo, pronti: via! Saliamo… è una parola! Non ero preparato a una prestazione atletico-ginnica per usare questa due ruote.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Avevo trascurato il fatto di avere scelto una bici sportiva. Per di più fuoristrada. Ciò mi avrebbe dovuto dare una garanzia per la capacità di arrampicarmi sulle salite ripide. Che, se affrontate con una bicicletta normale, probabilmente mi avrebbero costretto a scendere dalla sella e a salire bici alla mano. Ah sì. Ritorniamo al ‘Saliamo’. Avevo trascurato il fatto che su una bicicletta sportiva la sella va tenuta sempre alta rispetto alla capacità delle gambe di toccare il suolo. Per poter pedalare con la gamba quasi distesa. Scaricando sui pedali lo sforzo migliore e faticare di meno, pedalando nel contempo velocemente. Così mi avvicino a un marciapiede. Per accorciare la distanza tra l’altezza della sella e i miei piedi. Ora sono a bordo. Forse avrei preferito una posizione del busto più eretta. Ma così è. Alla partenza mi hanno detto che si tratta del modello più recente della Scott. Rossa, come tutte le mie enduro. Perché, viste le prerogative, si tratta di una bici da enduro.

La #e-bike, finalmente ne provo una.

Diversi amici le hanno adottate. E si ritrovano la domenica, o nelle giornate libere, per andar per rifugi, scalare passi, compiere percorsi lunghi, che diversamente non si sarebbero mai sognati di affrontare in bici. Diamo un’occhiata ai comandi. Le marce alle manopole, freni a disco, telaio biammortizzato. Vale a dire, vi sembrerà di guidare una moto. Provo a darle il via per partire e dirigermi per verso la salita, e balza in avanti decisa. Prendo un po’ di dimestichezza con i comandi. E nel frattempo provo a testare la maneggevolezza.

Morbida e docile, ma giustamente precisa.

Le gomme che monta questa #e-bike fanno presagire un uso su terreni ben più impegnativi del porfido e della pietra dei vicoli di #Gubbio. Ma poi le ho provate sulla pietra bagnata per un acquazzone improvviso. E il loro grip non ha tradito le aspettative. Nel frattempo scorgo una nota collega televisiva che mi ha preceduto nell’esperienza in e-bike, e sta salendo davanti a me. O meglio, sta salendo prima di me. L’impressione che mi dà è che stia fingendo. Perché è evidente che non sta facendo molta fatica. In realtà è così, e Irene è perfettamente a suo agio. Tocca a me ora. E anch’io rimango colpito dalla facilità con la quale riesco a trasmettere la spinta alle ruote. E senza fatica supero l’intero tratto, piuttosto ripido, finendo nel centro del Paese.

All’arrivo a questa prima meta il bilancio è in saldo attivo: fatica quasi zero.

Calorie consumate, credo davvero poche. Ma la prossima volta recupererò un contapassi. E così sarò più preciso. Certo che è emozionante provare una e-bike sulle ripide salite di Gubbio, in uno scenario davvero suggestivo. Non sulle balze della montagna, ma su un percorso che trasmette emozione e fascino. Anticamente, qui, tutt’al più si saliva a cavallo… quindi: autonomia circa 100 km. Tempo di ricarica da 4 a 6 ore; motore centrale 36 V 250 W con 80 Nm di coppia; ruote da 27,5”; peso circa 22 kg; presso ancora di nicchia, ma si può anche affittare per le escursioni da numerosi dei centri di assistenza. Quindi? Ora che ne so un po’ di più ribalto i sedili della rossa Cross e la carico. Poi dirigiamo verso la cima del monte Ingino, dove c’è la basilica di Sant’Ubaldo. Da lì, dopo avere gustato il panorama della città di Gubbio e delle vallate circostanti, partono numerosi sentieri per le escursioni. E il gioco è fatto.

#charlieinauto101

#testdrive #testroad sui grandi laghi con #Skoda #Kodiaq

IMG_5003[1] IMG_4470[1] IMG_4651[1] Gubbio sfondo2 Sbandieratori2 IMG_4802[1] IMG_4804[1] IMG_4839[1] IMG_4851[1] IMG_4886[1] Orcia sfondo SanFilippopiscina IMG_4967[1] IMG_4994[1] IMG_5010[1] IMG_5035[1] IMG_5039[1] IMG_5044[1] IMG_5056[1] IMG_5081[1] IMG_5086[1]Alla scoperta della storia, dell’arte e del paesaggio sul più grande lago dell’Italia centrale

Le prime nevicate? Beh, per riscaldarci facciamo un salto indietro. Nel tempo. Ricordate? Quando stavamo provando la #Skoda #Kodjak era ancora estate. Ed era il mese di settembre. Tra l’Umbria e la Toscana. A Gubbio. Splendida location per riflettere sulle ricchezze dell’ambiente naturale, e sulle bellezze dei tempi dell’antica Roma, del medioevo, del rinascimento, che vi si possono ammirare ancora oggi. L’antico foro romano, le mura e la città medioevale. Il Santuario in cima al monte Ingino. Che ottocento corpi luminosi, a Natale, trasformano in un gigantesco albero. Da qualsiasi punto la si osservi, #Gubbio è una perla imperdibile da visitare. E si trova tra molte altre opportunità turistiche. Una di queste è il Lago #Trasimeno. Da qui, poche decine di minuti, e anche dall’autostrada si comincia ad apprezzare la sua estensione. Una profondità limitata, da 2 a 6 metri, e alcune zone costiere palustri lo distinguono da tanti altri laghi. Ma la dolcezza della skyline che lo contorna ripaga ogni nostra attesa. Arrivare fin qui, con la #Skoda #Kodiaq, è un gioco da ragazzi. Un SUV comodo, di dimensioni adatte per le escursioni confortevoli. Facile da guidare perché dotato di tutti gli accorgimenti per la sicurezza attiva e passiva che il Gruppo Volkswagen installa ormai sulla gran parte delle auto di nuova produzione. L’ampia finestratura, e parte del tetto apribile e panoramico in vetro, permettono di godersi il paesaggio che contorna il lago #Trasimeno.

Il lago #Trasimeno

Arriviamo a Castiglione del Lago, per visitare la località principale in riva al lago. Oggi è un promontorio, ma anticamente, questa era la quarta isola del #Trasimeno. Da qui, partono i traghetti per le tre isole da visitare, Isola Maggiore, Isola Minore, privata e disabitata, e Isola Polvese, la più grande. Fanno parte del parco naturale del Trasimeno. Sulle rive del lago si svolse la battaglia di Annibale, tra i Romani e i Cartaginesi. E una decina di km da qui ci sono le città di origine etrusca, Cortona e Chiusi. Nel bacino del Trasimeno nacquero e crearono capolavori Il Perugino e Il Pomarancio. Facciamo un giro intorno al lago, che misura circa 150 km/2 e una circonferenza di 45 km, con il vaporetto. Decidiamo di dedicare all’escursione sul lago almeno un paio di giorni, e sostiamo a Passignano. Al risveglio, ci attende la visita ai castelli, al museo del lago e al Santuario e al Castello di Mongiovino. Ci attendono anche Città della Pieve e Magione. È ancora estate e le giornate sono lunghe. Riprendiamo il nostro tour nell’Italia centrale nella tarda mattinata. E con la Skoda, che è dotata di un buon impianto di climatizzazione, la calura non è un problema.

Obiettivo la Val D’Orcia Bagni San Filippo 

Più precisamente, il monte #Amiata. Meglio ancora, Bagni San Filippo. Un piccolo paesino a mezza costa. Vicino al quale sgorga una delle fonti termali di solfato e carbonato di calcio più ricche d’Europa. Una vasca di grandi dimensioni realizzata in calcare e travertino permette di trarre beneficio da queste acque. Altrettanto, una cascata artificiale. Il beneficio è grande, nonostante la calura, con l’acqua della piscina a quasi 40°. Qualche ora di benessere, ed ecco il migliore relax dopo il fine settimana congressuale. Così decidiamo di visitare un’altra splendida località della Val d’Orcia, dove potremo anche degustare i piatti e i vini di alto pregio della Toscana:

Bagno Vignoni

È l’unica frazione di San Quirico d’Orcia, in Provincia di #Siena, e per la sua vicinanza alla via #Francigena fu conosciuto dai romani come località termale. Infatti, anche qui una fonte termale ha fatto sviluppare la località che è di origini romane: al centro del borgo perfettamente conservato una vasca, di un centinaio di metri di lato. Che nei tempi antichi, e anche più recenti, era utilizzata per la balneazione e per la vita del borgo. Oggi adorna splendidamente questa località. In uno dei fabbricati antichi, forse un’antica cantina, c’è Il #Loggiato. Un ristorante che pur nella location caratteristica e antica, è moderno per la sua capacità di servire piatti tipici di alta qualità, con grande cura della materia prima. Dalla semplice Ribollita, alla selezione dei formaggi servita con i complementi adatti. Anche la selezione dei vini è importante: una vetrina dei Brunelli e Rosso di Montepulciano dell’area. Ormai si è fatto tardi, ma proprio il buio ci consente di apprezzare di più il fascino del borgo. Prima di ripartire però ci concediamo un altro lusso: il pediluvio a cielo aperto sui ruscelli di acqua termale che sgorgano dalla fonte originale e hanno formato il rilievo calcareo sul quale sorte la località. E si tuffano poi a fondovalle. Anche la notte, la skykine della Val d’Orcia, il cielo costellato di stelle e ben visibile grazie all’oscurità, è il corollario migliore a una giornata vissuta intensamente in Val d’Orcia.

#charlieinauto

 

Con #Skoda Kodiaq tra le ricchezze dell’Umbria #testdrive #testroad #traveller

Skoda Passons KodiaqIMG_4562Gubbio palazzo municipaleGubbio teatro e campagnaIMG_4353IMG_4345IMG_4325IMG_4314IMG_4300Skoda Kodiaq autostrada idaIMG_3480IMG_3481Con la Skoda Kodiaq tra i paesaggi e le peculiarità del territorio umbro #testdrive #testroad #traveller

Una gita in pieno caldo canicolare per scoprire le ricchezze di territori ricchi di attrattive

E conoscere la realtà del turismo lento, che cresce attorno alle bellezze del nostro Paese

La giornata è splendida. Apro la finestra e… sorpresa: la Skoda Kodiaq è circondata da una trentina di graziose e curatissime auto d’epoca. Ciascuna delle quali ha un motore scoppiettante ma morbido, appena metallico, che per cilindrata è esattamente un quarto di quello della Skoda Kodiaq. Anche le dimensioni: la lunghezza è la metà del SUV che ci ha portato fino a Gubbio. Se parliamo di potenza poi… E’ un raduno di auto d’epoca monomarca. Guidate da appassionati e personaggi che si ritrovano per vivere assieme il territorio da visitare. Con l’occasione scopro un tipo di turismo nuovo. Almeno per me. Perché è già praticato da centinaia di migliaia di persone. Che amano visitare e conoscere le terre che percorrono da vicino, a contatto diretto con la gente, con i paesaggi, con la natura, con le produzioni locali e i loro produttori. Toccando così con mano le bellezze che compongono ogni regione italiana. Qui, siamo in Umbria. Ma fin qui arrivano pellegrini anche dalla Polonia, dalla Francia, dalla Germania, dalla Spagna.

I ‘cammini’ per chi privilegia sentieri e percorsi tracciati dai pellegrini fin dall’antichità

A piedi. Lungo ‘i cammini’. Riprendendo i percorsi che già nell’antichità conducevano a Roma. Sono sentieri, i cammini, tra i boschi, nelle valli, accanto al greto dei corsi d’acqua, sulla sommità dei colli, fino in cima ai monti, che nascono dalla consuetudine a raggiungere luoghi e siti tuttora intatti, città che contengono tracce e memorie di un grande passato. o eventi ricchi di significato, che hanno lasciato un segno. Sì, ma, e le auto? L’auto, in questo, caso, un SUV comodo, confortevole, elegante, di grossa capienza e dimensioni, ma facile da usare e da collocare anche in spazi limitati, ci permette di raggiungere rapidamente questi luoghi. E altri, perché la zona dove ci troviamo è ricchissima di attrattive.

#Greenaccord organizzazione internazionale della stampa per l’ambiente

L’occasione che ci ha portato qui è la ‘convention’ di Greenaccord, l’organizzazione internazionale dei giornalisti specializzati in tematiche ambientali. Tre giorni intensi di incontri, educational, convegni, per scoprire un territorio fantastico, e capire come comunicarlo al meglio, valorizzarlo, farlo conoscere. Un po’ come il nostro blog, nel quale vi presentiamo le auto del momento, che un domani proverete, utilizzerete anche voi. E che diventeranno consuetudine sulle strade. Breve sintesi: abbiamo superato un viaggio di trasferimento di oltre 500 km in piena estate, comodamente, con tutti i confort, con consumi bassi per le dimensioni della Skoda Kodiaq, che non è più larga di altre. Ma è lunga per trasportare, nella versione attrezzata, fino a 7 persone. Bagagli, famiglia, con uno spazio anche sui sedili posteriori notevole.

Una rete di percorsi a piedi, a cavallo, con un SUV, per esempio intorno a GubbioIMG_4345

Oggi si va a Valfabbrica. Lì si sta consolidando il turismo delle ippovie. Tra Gubbio e Assisi. Che assieme ai cammini rappresenta una rete di percorsi anche fuoristrada. Ne proveremo qualcuno. Perché il nostro SUV va fuoristrada. Senza esagerare con le pretese di duttilità perché ha due ruote motrici, quelle davanti. La cittadina umbra è nota per il palio. E da qui si parte a cavallo verso Gubbio, o Assisi. Ma prima assaggiamo qualche prodotto locale, agli insaccati, ai formaggi, alle carni, all’acqua cotta, alla panzanella… con i vini rossi, il Rosso Conero, il Rosso di Montepulciano, che vengono prodotti a poche decine di km. Adesso è ora di rientrare a Gubbio. Dunque? Prima di un tour nella città medioevale, saliamo sul monte Ingino. Il panorama è fantastico. Lo sguardo si perde lontano. In direzione del Lago Trasimeno, della Toscana, del Lazio. In cima, dove c’è la basilica di Sant’Ubaldo, ci si arriva anche con la funivia salendo a bordo dei cesti che dal centro medioevale scorrono fino ai 908 metri del monte. Che si apprezzano tutti dal terrazzo panoramico, con annesso ristorante. La strada per arrivare qui è d montagna, ma è morbida. Veloce. Tra il bosco e il paesaggio verso la cima. Percorre un pianoro, e sull’altro versante si infila nel bosco. Anche qui Skoda Kodiaq non ci delude. E al confort, alle dotazioni per la sicurezza, l’intrattenimento, unisce una grande versatilità e la qualità di essere guidata quasi in punta di dita. Tanto è equilibrata. E la possibilità di gustarsi panorami come questo come standosene seduti comodamente in salotto. Un salotto da trasportare ovunque: non male no!?

#charlieinauto

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#Testdrive #Testroad #Skoda Kodiaq / Un SUV comodo di grandi dimensioni camuffato da auto normale

Consumi limitati e grande confort di marcia e interno sulle grandi percorrenzeCHARLIEINAUTO TIGUAN Lignano city 203_albero-di-natale-piu-grande-del-mondoIMG_4186 IMG_4248 IMG_4242 IMG_4191 IMG_4201 Skoda Passons Kodiaq IMG_4211 IMG_4241 IMG_4235 IMG_4252 IMG_4257 Skoda Kodiaq autostrada ida IMG_4264 Skoda Kodiaq grill IMG_4288 IMG_4291 IMG_4298 IMG_4300 IMG_4306 IMG_4314 IMG_4322 IMG_4325 IMG_4356 Gubbio teatri romano 2

Un motore morbido con prestazioni appaganti nonostante la lunghezza della vettura di grande capienza

Una macchina comoda per un lungo viaggio. Beh, ci è andata bene e l’abbiamo trovata. Lungo, nel senso che comunque cinque ore prevalentemente di autostrada, in settembre, in piena estate, possono diventare da un momento all’altro un banco di prova serio per qualsiasi tipo di auto. Una riprova di questi imprevisti, fortunatamente, l’abbiamo avuta. Ma nella corsia opposta. Stavamo percorrendo l’autostrada Adriatica, verso Sud, quando, all’altezza di Misano Adriatico, poco dopo l’autodromo, scorgiamo sulla sinistra un camion con le ruote all’aria. Poi, avremmo saputo che il camionista fortunatamente non si era fatto gran che. Ma da quel punto, per quasi 25 km abbiamo sfilato in senso contrario la coda di auto, su tre corsie autostradali, conseguenza dell’incidente. Vabbè, direte… in coda, e quindi? Certo, era nell’altro senso di marcia. Ma se fosse capitata a noi la coda? Erano le 20, e fuori dalla nostra Skoda Kodiaq c’erano 36 gradi, assieme alla conseguente nuvola di afa. Kodiaq, in condizioni estreme per le nosgtre abituvdini, ha confermato la qualità dell’impianto di condizionamento. Che ha mantenuto il confort per tutto il percorso, sia per il conducente che per i trasportati. Fino a Fano (sembra un gioco di parole).

Una sosta di ristoro a Fano: una delle capitali del pesce adriatico

Alle 21.30, faceva un po’ meno caldo, e bisognava mettere qualche cosa sotto i denti. Così, usciamo dall’autostrada, e troviamo l’indicazione: Taverna del ghiottone. Un nome intrigante, e chissà cosa ci nasconde!? Ma il sesto senso del cronista agricolo ed enogastronomico ci spingeva a ritrovare la cucina marchigiana. Che peraltro già ben conosciamo, sia quella stellata, che quella rivierasca di pesce. E la Taverna del ghiottone, ricavata in un vecchio fabbricato rurale a due passi dall’autostrada, ma anche dal centro, e dal porto, ha confermato di essere un buon riferimento per la cucina tradizionale, di mare. Con un ottimo rapporto prezzo qualità. Ora, dopo un Verdicchio, bianco, anche se asprino, tendente al verde, con il tipico sentore di legno fresco appena accennato, e un Rosso Conero, che ci tenevo a riassaggiare perché lo avevo bevuto anni prima assieme all’amico biologo di Linea Verde e Linea Blu su Rai 1, Corrado Piccinetti, e al responsabile della promozione enogastronomica delle Marche, Flavio Cerioni, bisogna ripartire. Direzione: Gubbio.

Proseguiamo nella notte in tutta sicuerzza e confort verso l’Italia centrale

Anche se le giornate sono ancora lunghe, ormai è notte fonda, e non conosco bene questo percorso. Lasciata l’Adriatica dirigiamo verso Urbino. Su una statale di grande percorrenza. L’elettronica Skoda di matrice Volkswagen ci viene incontro e ci permette di guidare in totale relax. Anche troppo, direi… Ed è bene, specialmente di notte, non farsi prendere la mano. A ogni buon conto, visto che ho guidato già a lungo, attivo il cruise control per non faticare ad assecondare il limite di velocità. Su una strada che, anche perchè essendo sconosciuta, e di notte, impone comunque di guidare. Fari abbaglianti in automatico, ausilio alla guida acceso. Tutt ok per procedere. Il motore di Kodiaq è morbido e docile. E anima questa vettura, lunga rispetto agli altri SUV, capace di ospitare fino a sette seggiolini e trasportare altrettante persone, conducente compreso, con la giusta serenità. Alla guida è docile. Anche qualora dovesse comparire, nella notte, qualche imprevisto. La frenata é  sicura. Le ruote di grandi dimensioni e la guida alta trasmettono sicurezza sua al conducente che ai passeggeri. Così, ci lasciamo trasportare senza incertezze verso l’Umbria. È notte.

L’arrivo a Gubbio con una skyline fantastica

Intuiamo i dolci colli che avevamo visto altre volte di giorno e che scruteremo domani. Ecco il monte Ingino, che a Natale viene illuminato con l’albero natalizio più grande del mondo grazie a fari che imitano gigantesche lampadine. E sotto il fantastico scenario della città antica, illuminata in modo suggestivo. Che ci introduce alle bellezze che vedremo domani. Andiamo a riposare, è davvero tardi. Un’occhiata ai consumi: 2000 cc, TDI diesel, 150 CV che ha fatto 18/19 km/l. Siamo ancora abituati al vecchio sistema di conteggio dei consumi. Kodiaq, con il suo cambio automatico DSG Volkswagen a sette marce, ha perfettamente capito che cosa le chiedevamo. Quindi? Fin qui certamente promossa: un’auto di queste dimensioni, con consumi da utilitaria, è certo uno dei risultati della ricerca della Casa tedesca. Ora di corsa a dormire. Ci attende un congresso di Greenaccord, l’organizzione internazionale dei giornalisti dell’ambiente organizzato dalla Conferenza episcopale italiana. E tante visite nell’area.                            #charlieinauto

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