#testdrive Performance #fuoristrada nelle campagne rivierasche con la regina dell’offroad

 

Con #LandRover #Discovery per affrontare condizioni di terreno estreme come se si trattasse di una strada normale

Fango, limo, erba, pantano e acqua alta non bastano per fermare uno dei modelli di punta della Casa britannica

Sembra che fino a ora abbiamo scherzato. Abbiamo provato tre #LandRover e niente fuoristrada. Un po’ ci siamo cimentati con la Nuova Discovery, ricordate? Tremila, sei cilindri, 245 CV: ci ha portati sul greto del fiume Isonzo. Ed è stato come …bere un bicchier d’acqua. Stavolta, vorremmo andare un po’ oltre. Però, abitando nelle terre rivierasche, nella #RivieraFriulana, di opportunità ne abbiamo poche. Qui è tutto pianeggiante. E per quanto riguarda il fuoristrada, quello non diciamo estremo, ma un po’ più deciso, il fiume non va bene: il Tagliamento è profondo e le rive sono scoscese. Quindi è impossibile correre con l’acqua sopra ai mozzi delle ruote. Ci sarebbe la spiaggia, ma in questa stagione ci sono gli ombrelloni. E ogni escursione o anche il solo tentativo sarebbe subito segnalato. E sanzionato. E allora? Magari la spiaggia della #RivieraVeneta . Ma non ne conosciamo le caratteristiche, i fondali, l’andamento della profondità in prossimità della spiaggia. Le campagne attorno alla Laguna di Marano, o di Grado? Le opere di bonifica le hanno prosciugate. Non ci resta che tentare nelle campagne del #Veneto Orientale. In Comune di San Michele, oltre le acque lagunari che separano #Bibione dalla Terraferma, i terreni sono poco permeabili, e spesso si formano aree fangose e difficili, spesso impossibili da percorrere. Proviamo. Imbocchiamo la strada per Bibione. Prima del ponte all’entrata della città, giriamo a destra e cominciamo a percorrere la strada che costeggia la Litoranea Veneta, dal lato della terraferma.

Obiettivo: Terzo Bacino.

Una serie di terreni coltivati delimitati dai canali di irrigazioni. Che spesso sono l’habitat prescelto dalle nutrie. E da altri animali selvatici. La strada, asfaltata, ci permette di testare ancora la tenuta della #LandRover #Discovery Sport: cilindrata di 2000 cc, quattro cilindri, diesel, 250 CV, 4WD. Ruote da 22 crossover. Sospensioni e assetto variabile e adattato elettronicamente dall’auto al tipo di terreno o fondale che intendiamo percorrere. Interni con rifiniture di alto livello, con sedili comodi che consentono di apprezzare con la massima comodità ogni tipo di percorso fuoristrada. Senza sentire minimamente gli effetti delle asperità del terreno. Una delle caratteristiche della #DIscovery Sport è quella di essere in grado di

trainare rimorchi molto pesanti.

Molto più pesanti delle aspettative. La nonna della Nuova Discovery era stata ritratta più di trent’anni fa, mentre trainava un treno passeggeri. Anche per il nuovo modello è stato realizzato un video nel quale la si vede trainare due vecchie e pesanti carrozze passeggeri, su un altrettanto datato ponte ferroviario ad arco sospeso sul vuoto. Ma su questo test ritorneremo in un’altra occasione. Stavolta, finalmente, credo che ci potremo tuffare nel pantano. In fondo a una strada rurale, intravvedo infatti, in lontananza, una grande chiazza marrone con riflessi argentei. Quindi? Quindi,

là in fondo c’è il pantano che cercavo.

Ai lati campi coltivati. La strada è ricoperta d’erba. Si vedono soltanto le canalette, i solchi scavati nel terreno imbevuto d’acqua piovana, tra l’altro piene di buche. Con un’auto normale, credo che dopo i primi dieci metri, dovremmo prendere in mano il cellulare e chiamare il soccorso ACI. In questo caso, saremmo agevolati dalla efficientissima assistenza #LandRover, che assicura l’arrivo del

carro attrezzi entro 20 minuti,

ovunque ci si trovi. Semplicemente premendo il pulsante di soccorso situato accanto allo specchietto retrovisore. Un sistema di geo localizzazione dell’auto permette al servizio assistenza di attivare immediatamente l’intervento di soccorso stradale. E, se necessario, anche di quello sanitario. Ma proseguiamo lungo il viottolo campestre. È talmente viscido che la Discovery si scompone più volte. Stenta a procedere diritta. Anche perché schiacciamo sull’acceleratore per vedere che cosa accadrà. Nella consapevolezza, che

250 CV siano davvero sufficienti per ripristinare in ogni istante il percorso prescelto.

Le ‘sabbie mobili’ sono sempre più vicine. E la prova del 9 è oramai arrivata. Entro nella gigantesca pozzanghera di fango. Di quello scuro, nero. Che se ci camminate sopra non riuscite nemmeno a rimanere in piedi. Acc.! È più profonda di quello che pensavo. Acqua e fango arrivano quasi a metà portiera. Procedo piano, dopo avere attivato la funzione per il fondo con scarsa aderenza, scegliendo tra i tastini situati davanti al comando del cambio. Però, vuoi per l’adrenalina che sale causata dal timore di rimanere bloccato lì dentro e di dover attendere l’ignominoso arrivo del carro attrezzi o di un trattore salvifico, vuoi per l’adrenalina che prende ogni pilota, e/o test driver quando si tratta di aggredire le asperità sfruttando i Cavalli, ovvero pigiando a fondo sull’acceleratore, compio questa imprescindibile azione. Che, ritengo in un ragionamento istantaneo ma indispensabile per togliere le castagne dal fuoco, mi dovrebbe allontanare da questo pantano, che peraltro mi sono cercato, e riportare su un percorso …normale. Bene! Il tempo necessario per sviluppare quest’azione è stato lungo credo dieci volte di meno rispetto a quello che avete impiegato per leggere questa frase. E il risultato mi ha ricordato che 250 CV sono tanti, anche per un’auto che pesa un paio di tonnellate:

#Discovery è schizzata fuori dalla viscidissima trappola

saltando come una cavalletta oltre gli ondulati solchi e le profonde pozzanghere. Quasi come se avesse voluto scrollarsele di dosso. Come avete capito, in pochi secondi mi sono ritrovato fuori dal tratturo, proiettato verso la strada asfaltata e la civiltà. Quindi? Quindi, finalmente, anche se per pochi secondi, abbiamo fatto fuoristrada, come una vera fuoristrada. E ora? Ora sarà il caso di fare rientro. Si avvicina il tramonto. Che ci godremo dai suggestivi scorci della pianura rivierasca. Da bordo di questa #LandRover che non poteva non essere al livello della serie di auto che porta il nome #Discovery.

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Territorio: con #FiatTipo5p ci godiamo i paesaggi rivieraschi con una guida placida e rilassata (segue2)

E’ una delle ultime nate del gruppo #FCA, ma sta già guadagnandosi record di vendita e le sensazioni positive che ha suscitato tra i colleghi

#Charlieinauto: è super accessoriata e ci perdona tutto assecondando la guida sportiva

#FiatTipo 5p si accende con il pulsante. La chiave è sufficiente che si trovi a bordo. Così, si schiaccia il pedale della frizione, si preme il pulsante di avvio e il turbodiesel di 1600 cc da 120 HP è pronto. Siamo al secondo giorno del test, nella Riviera Friulana. E visto che è una bella giornata cerchiamo una strada che ci porti a contatto con l’ambiente lagunare. Ma che ci permetta anche di guidare liberamente. Così, superiamo il fiume Tagliamento e arriviamo nel Veneto orientale. Il cartello, in comune di San Michele, alle porte di Bibione ci indica Terzo bacino. Un percorso che diversi amici ciclisti ci avevano indicato per la bellezza di strade pianeggianti, con lievi salite e discese, in un paesaggio gradevole e a poca distanza dalle acque lagunari. Ci fermiamo un attimo per osservare un’area indicata dai cartelli che segnalano il pregio ambientale.
A San Michele al Tagliamento un’area di pregio naturalistico
Ma oggi non è la giornata adatta per osservare le abitudini della fauna migratoria. Probabilmente il nostro arrivo li ha fatti fuggire in siti più riparati. Così riprendiamo il nostro breve viaggio. Rimettiamo in moto, e proviamo a dare tirare un po’.

Proviamo a spingere sul pedale

La ripresa è decisa. Il motore spinge bene questa media cilindrata che pesa 1350 kg. Il tiro ai bassi del suo motore diesel è notevole. Così com’è molto buona la risposta alle nostre sollecitazioni: quando serve, spinge con decisione. La rumoFiat Tipo autostrada Tir Fiat Tipo volante Fiat Tipo Scruscotto mano Fiat Tipo terrazzo laguna Fiat tipo Bibione viale Fiat Tipo lungomare Bibione Fiat Tipo Faro Fiat Tipo Bellini Lignano IMG_7382 Fiat Tipo fiorirosità di marcia è contenuta. Il cambio a sei marce permette di sfruttare al meglio il motore. Come vedremo, anche in salita la Fiat Tipo 5p si arrampica decisa. Tornando al cambio, è molto facile. E ci permette di innestare le marce con un’escursione della leva limitata. Così da favorire una guida veloce e sportiva. Occhio, però, a non esagerare con la confidenza dopo la prima passeggiata compiuta assieme. Non fraintendetemi: la Fiat Tipo 5p è estremamente piantata a terra e sicura. Forse, con le ruote da 17, che possono essere montate, l’auto guadagnerebbe sia nell’estetica, che è comunque accattivante e piace, che nella tenuta e nel confort stradale.
E’ sicura, ma non è allestita per correre, e va guidata con …la testa sulle spalle.

Assetto morbido e confortevole

Infatti, non essendo destinata a correre, almeno per ora, bensì a essere l’auto di tutti i giorni per un pubblico sia maschile che femminile, è caratterizzata da un assetto morbido, che la rende confortevole, ma nella guida veloce va interpretato. Anche se la macchina non si scompone dalla traiettoria che noi impostiamo. Tende però a inclinarsi un po’. E se non lavoriamo di cambio e di acceleratore sentiamo la forza centrifuga che agisce sui nostri fianchi e ci spinge verso il lato del sedile di guida, che però è molto avvolgente ed è comodo. Non fraintendetemi: succede viaggiando a manetta. Quindi, nel misto, ci chiediamo, tutto questo può rappresentare uno svantaggio? Anche no. Perché la guida della #FiatTipo 5p è facile. E’ docile da guidare, maneggevole, precisa, scattante.

Ricorda la prima Tipo, che era ‘quadrata’, larga e ben piantata ma forse con l’assetto un pelo più rigido 

Più o meno come, quasi trent’anni fa, il primo modello di Fiat Tipo. Che ora ritrova popolarità perché è l’auto televisiva del commissario Montalbano. Ma vogliamo soltanto mettere in guardia chi ha meno esperienza al volante e vuole cominciare a premere sull’acceleratore, o meglio, tenere giù il piede sull’acceleratore, nelle curve e nel misto. La Tipo è docile, facile, elementare, pronta per una guida rilassata e all’occorrenza sportiva.
Il comportamento intuitivo della Tipo, che è un pregio perché fa esattamente quello che le chiediamo senza nessun cedimento e senza sorprese, può portare ad andare oltre i limiti senza prestare la dovuta attenzione. Anche perché #FiatTipo 5p supera i 205 km/h di velocità massima, e tocca i 100 km/h con partenza da fermo in 9.5”, come un forte atleta centometrista. Visto che ci siamo, e su questa splendida strada nessuno ci disturba, proviamo la frenata: è morbida e decisa, e, probabilmente è impostata così per garantirle maggiore efficacia e grip, ci dà la sensazione di iniziare in leggero ritardo. Che viene subito recuperato perché l’auto si ferma rapidamente. Forse ciò è frutto dei dispositivi di sicurezza. Per esempio, è dotata del sistema anticollisione, che va regolato a seconda del nostro tipo di guida. Per esempio, se non prevedete una distanza di sicurezza adeguata rispetto al veicolo che vi precede, rischiate che la Tipo dia un colpo di freni che per voi sarà imprevisto, per esempio, quando state superando il mezzo che vi precede. E rallenta quando vi state avvicinando e la Tipo deduce che siete in colonna.

Adatta per una gita nell’ambiente naturale, dotata di un buon impianto stereo, e caratterizzata da una linea grintosa, compatta, gradevole, Mediterranea, che piace

Bene. Precisato questo, ci fermiamo anche noi, perchè siamo arrivati vicino a un bivio della Litoranea veneta, il canale costruito in epoca napoleonica, per scopi militari, e che collega le lagune di Venezia e di Grado. Lo splendido paesaggio tipico delle zone umide europee, con il canneto fin sulle sponde, contrasta bene con il colore blu scuro della nostra auto. Così, all’assoluto silenzio dell’ambiente, al quale non siamo abituati, sostituiamo le musica del buon impianto stereo di bordo. E ci godiamo il paesaggio, nel quale #FiatTipo si integra molto bene. Assemblata in Turchia, là ha subito fatto presa. Tanto che è una delle auto più vendute. Ma ciò sfata i pregiudizi che spesso ci attanagliano. Se è prodotta in Turchia, certo, sarà pure realizzata per essere apprezzata nel paese mediterraneo. Ma sentendo gli amici e guardando gli effetti del suo passaggio tra i pedoni della città, piace anche da noi. Parliamo di consumi e di guida nel misto? Ma no, ce lo teniamo per la prossima volta. Nel frattempo, proseguiamo il viaggio. #Charlieinauto
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