#Testdrive #testroad sui #laghi italiani arriva a Iseo con SubaruXV

Un cross over ingentilito e stilizzato come auto da città che cela notevoli prestazioni

Rinnovata nel look e nel confort acquista spunto e accelerazione

A volte ritornano. E con un rinnovato e potenziato appeal. Avevamo provato lo scorso anno la Subaru XV. Un cross over tecnico. Che anche dal design e dal look ne facevano intuire le velleità fuoristradistiche. Un’auto fatta per andare fuoristrada. Per arrampicarsi sulle montagne, sulle mulattiere. Affrontare i pratoni come le spiagge sabbiose. Anche le prestazioni del benzina 2000 cc da 156 CV, assieme alla taratura del cambio automatico erano commisurate all’uso off road. Comunque, quando serviva dare una sgasata, la #SubaruXV esprimeva la sua grinta assieme all’impostazione di guida di chiara provenienza rallistica.

E il divertimento c’era. Una vettura con le tecnologie per la sicurezza attiva e passiva nelle quali la #CasadellePleiadi è stata antesignana, che assieme alla comodità dell’abitacolo e dei sedili suggeriva di affrontare anche lunghi trasferimenti, pardon, viaggi. Anche assecondati da consumi moderati. Confort, sicurezza, affidabilità fuoristrada della trazione e tradizione AWD #Subaru, consumi contenuti, ne facevano già un giocattolo accattivante. E, quest’anno, è arrivata la nuova #SubaruXV. Già provata… avevo pensato. Invece è accaduto ciò che non mi aspettavo. Ovvero, che mi venisse fatta provare la nuova versione. Il che non accade spesso, specialmente da parte delle grandi Case. Evidentemente, mi veniva richiesto di fare un confronto. Così, superato il solito viaggio per ritirare la vettura, in una calda giornata d’estate, molto calda a Milano, ho varcato il cancello del service dove era stata depositata. E quando è stata fatta salire dal garage, sono subito rimasto colpito dalla trasformazione.

Era come quando vedi una bella ragazza che sta per partecipare a un concorso di bellezza, da anni mi capita di far parte delle giurie dei concorsi di bellezza, e poi la rivedi dopo essere passate tra le mani e la creatività delle esperte di estetica e parruccheria: a volte sembra si tratti di un’altra persona. Così, stavolta, la nuova #SubaruXV sembrava a prima vista quasi avere soltanto un lontano grado di parentela con la sorella precedente. Ancorché più anziana di soli di pochi anni. Se il primo modello era essenziale,

quasi semplicemente uscito dallo studio per un nuovo SUV crossover, questo lo troviamo accattivante già dal primo approccio. La linea, pur conservando lo stile iniziale, è rimasta morbida, ma ora è aggressiva e nel contempo elegante. Sembra quasi che si sia voluto completare una vettura che, nella versione precedente, sembrava stilisticamente incompleta. I passaruote, la slitta posteriore, lo spoiler rivestiti in materiale nero antiurto la arricchiscono di una vena sportiva. L’imperiale cromato, il tetto vetrato apribile, i cerchi dal design di tendenza, la coda e il muso ridisegnate nei dettagli, le regalano quel look che piace. E può piacere a tutte le età. Che facciamo? La prima cosa da provare, oggi, è la climatizzazione: perfetta e confortevole anche con la temperatura esterna molto elevata: 37° e tasso di umidità molto alto. Secondo passaggio del nostro #test:

la guida, è morbida e docile.

In questo caso forse più stradale del modello precedente. Imbocchiamo la via del ritorno. Ma deviamo verso Brescia, e il Lago d’Iseo, o #Sebino. L’ultima volta che c’ero stato era per vedere un piccolo cabinato a vela realizzato sul lago dal cantiere Cadei. Da allora il panorama è rimasto suggestivo. Ma l’arredo urbano, fin sulle rive del lago, e le località rivierasche, si sono arricchiti molto. La prima sosta la faccio a Iseo. Un bagno sulla spiaggia ghiaiosa. Scendendo da un morbido prato verde che arriva fino sull’acqua. Tanto attraente, che mentre mi asciugo al sole intuisco uno zampettare a breve distanza: sono le zampate felpate dall’erba di un grosso esemplare di cigno. Dicono di non contrariarli troppo, perché possono divenire aggressivi. Ma allenato a questa presenza nelle mie acque lagunari della #RivieraFriulana, non mi faccio trasportare dall’ansia e tutto fila liscio: poco dopo il cigno riprende la via del lago. Sulle rive, un sacco di locali e localini affacciati all’acqua. Non c’è che l’imbarazzo della scelta. Da qui raggiungiamo Montisola, l’isola su un lago più grande d’Europa. Con sulla sommità la Madonna della Ceriola. Utilizziamo uno dei vaporetti che la raggiungono sia dalla sponda bresciana che da quella bergamasca. A poca distanza dall’abitato di Iseo andiamo ad ammirare le torbiere del Sebino, una zona paludosa dalla quale si ricavava la torba per alimentare i treni della ferrovia Brescia-Edolo. Da qui passa l’antica Via Valeriana, che collegava e collega Brescia alla Val Camonica. Corre sulle colline sulla sponda bresciana del lago, si può percorrere a piedi o in bicicletta e consente di ammirare suggestivi scorci del lago. E la #SubaruXV? Ci attende in riva al lago.

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#TESTDRIVE: #SUBARU FORESTER PREMIATA IN CANADA CON ‘TOP SAFETY PICKS PLUS 2015’ PER LA SICUREZZA

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EREDE DELLE PRIME 4X4 CHE GIA’ NEGLI ANNI 80 CONSENTIVANO DI CORRERE SULLE PISTE DA SCI

La prima volta che ho guidato una Subaru 4 WD è stato al Rally internazionale del Piancavallo, del quale sono stato addetto stampa per le prime dieci edizioni. Il ricordo di quell’esperienza mi ritrasmette l’emozione di allora. C’erano alcune Subaru a disposizione dello staff della gara nella montagna pordenonese e in Carnia. Che era guidato, tra gli altri, dall’indimenticabile Maurizio Perissinot. ‘Iccio’, così lo chiamavamo, era un copilota della Lancia Rally e del gruppo Fiat. Che a fine gara, dopo le premiazioni, era l’edizione 1983, mi disse: -“dai Carlo, andiamo a provarla”… Il percorso che ‘Iccio’ aveva scelto per me era una delle piste da sci della località turistica della montagna pordenonese. Fortunatamente, o forse no, non era innevata perché eravamo a settembre. Ricordo ancora che l’auto, che era a una delle prime uscite, era una SW. Il primo, o uno dei primi esempi di auto stradali a quattro ruote motrici. Così abbiamo provato questa ‘giardinetta’, che era una via di mezzo tra un’auto sportiva e una familiare, con un po’ di rincorsa in salita. E quando la situazione si stava facendo complicata, perché mi rendevo conto che eravamo saliti di qualche centinaio di metri, e che tra noi i la fine della pista c’era soltanto il declivio erboso, ‘Iccio’, senza neanche scomporsi, mi disse: -“Problemi Carlo? Sterza e scendiamo”. Onorato della fiducia del coequiper iridato, che mi aveva accompagnato in quella che sarebbe potuta diventare una insana avventura, per un giovane rallysta-giornalista come me, fidandomi a mia volta cecamente di lui, ho eseguito perfettamente la manovra. Imboccando la discesona della pista. D’altro canto, avevo capito che arrivati a quel punto, non avevo alternative.

LA PRIMA VOLTA …VERSO IL VUOTO

Ed è stato come la prima volta al ‘salto’ delle rive del torrente Cormor, alle porte di Udine: la palestra dei fuoristradisti, in moto, degli anni ‘60/’70, come me. Quando mi sono trovato per la prima volta in cima al ripidissimo discesone con la mia Beta 125 enduro, confesso che per un attimo avrei voluto ritornare sui miei passi, pardon, sui miei solchi. Ma poi, dopo quella prima volta, nulla mi avrebbe fermato. Così è stato con Subaru. Tanto che, dopo le prime decine di metri, la discesa era talmente ripida che ho avuto la tentazione di toccare i freni, ovviamente a disco ai quali non ero abituato. E l’auto cominciato a staccare il retrotreno da terra, per effetto della forza di gravità. In tutta serenità, ‘Iccio’ mi ha esortato:-“Beh, accelera no”. Così, forse, è cominciata la mia dimestichezza con le discese, sterrate, erbose, asfaltate… Perché da quel momento, tutto, al volante, mi sembrava più logico: avevo trovato l’auto che sfida, vincendo, le leggi della fisica. Da allora sono passati trent’anni. La casa delle Pleiadi, la costellazione celeste raffigurata nel marchio giapponese, da allora ha consolidato la sua supremazia nel fuoristrada sicuro, comodo, elegante. Ottimizzando in particolare l’allestimento interno. L’esperienza, il tempo, e miliardi di km percorsi dai propri clienti e dai suoi collaudatori, sono serviti per ottimizzare i prodotti della sua gamma di qualità. Forester, significa Suv che si arrampica quasi …sui muri, con un prezzo d’acquisto e di gestione ragionevoli.

UN POTENTE FUORISTRADA TRAVERSITO DA AUTO

Ma anche vettura potente, di classe superiore. Si può scegliere la versione più adatta alle proprie necessità, alle attese, e …alle disponibilità economiche. Infatti, tra la versione 2000 e quella 3500, da 148 a 170 cv di potenza, il prezzo di listino quasi raddoppia. Ma racchiude tutta una serie di migliorie, accorgimenti per ottimizzare il confort, arricchire l’allestimento, che ne fanno elevare ulteriormente la qualità. L’avete mai guidata? All’inizio avevamo un po’ di ritrosia: si tratta di un SUV, o di un vero fuoristrada? L’enigma si sarebbe dissolto dopo poche decine di km. La guida di Forester è docile: asseconda i comandi del guidatore. L’auto, si intrufola quasi come un’utilitaria tra le stradine strette. Ma se si schiaccia il pedale, il SUV sprigiona di colpo la potenza che, all’occorrenza, gli consente di superare pendenze da brivido. Tutto questo, nel massimo confort. Come se stessimo guidando un’auto berlina di dimensioni medio-grandi.

PROVIAMOLA!

Quando ci hanno affidato l’auto, non avevamo fatto troppe domande a chi ce l’ha consegnata. Se non quelle di base sulla regolazione del sedile di guida. Che è completamente automatizzata, e comandata da due regolatori per le tre funzioni. I sedili, all’occorrenza, sono riscaldabili. Abbiamo preso in mano la chiave? Che farne? Abbiamo realizzato che è sufficiente che essa si trovi nella vettura, per poter attivare il pulsante di accensione del motore, mentre si tiene premuto il pedale del freno. Questo, perché Forester ha il cambio automatico, o manuale/sequenziale, con i comandi al volante. Che ci permettono di utilizzare i rapporti più vantaggiosi nel fuoristrada. Usciamo dal parcheggio aiutati dalla telecamera posizionata in coda, E proviamo a divincolarci nel traffico extraurbano. Realizzata da maestri del 4×4, Forester è molto docile e scattante. Se poi nel misto-stretto vogliamo tenere giù il pedale, e abbiamo attivato il 4×4, il gioco è fatto: è perfettamente incollata alla strada. Ci parlano di un sistema frenante d’avanguardia che ne ha fatto l’auto dell’anno in Canada e in Russia. Per errore facciamo un piccolo esperimento: ci scappa di pigiare appena sul freno con il piede sinistro, quasi fosse la frizione. Meno male che eravamo saldamente trattenuti dalle cinture: l’auto si è fermata poco oltre il punto sul quale si trovava quando abbiamo toccato il pedale del freno. I consumi, basta non esagerare con l’acceleratore, sono nella norma. E il fuoristrada? Beh, non potevamo non tornare sul Piancavallo per imboccare una delle poche strade alpine concesse dai regolamenti ambientali. Sembrava che Forester fosse nata su quei percorsi.

DALLE DOLOMITI FRIULANE AI PERCORSI LAGUNARI E FLUVIALI

Da lì abbiamo provato a scendere lungo una delle prove speciali del Rally del Piancavallo, ora percorsa dalle auto del Piancavallo dedicato alle auto storiche. E la guida è stata davvero divertente. Con Forester che non faceva che eseguire i comandi, anche sull’alfalto, come ha fatto sullo sterrato, anche spinta al limite. Un trasferimento tra le strade statali e l’autostrada per verificare i consumi, che sono stati rassicuranti nonostante la massa e il peso rassicuranti della vettura. Ed ecco i begli sterrati veloci attorno agli argini della Laguna di Marano e del fiume Stella, tra Carlino, Palazzolo, Precenicco e Latisana, nella Riviera Friulana. scorrevoli, veloci. Sul misto Forester danza come un’auto ‘normale’, 4X4. Nelle curve più strette, è sufficiente dare fondo alla potenza. Che esprime al pieno delle potenzialità, in pochi istanti. Una garanzia di sicurezza in tutte le condizioni. Quindi? Un’auto versatile e completa, da utilizzare per lavoro, ma anche per portare a spasso la famiglia, per viaggiare. E, grazie ai consumi contenuti, da impiegare anche tutti i giorni. Anche se non si dispone di un budget importante per la sua gestione. Basta scegliere la versione più adatta alle proprie esigenze-possibilità.
#charlieinauto