#Test:drive Mercedes #AMG GLA 45 381CV rapporto peso potenza da jet 191CV/l

Ho scelto nel parco stampa l’oggetto più easy rosso fiammante compatto e giovane senza sapere cosa c’era sotto

Rosso fiammante, la più piccola presente in quel fantastico, anche se temporaneo, parco vetture. Un SUV compatto. Ruote da 19. Avevo visto in giro la GLA 180. Ma la Mercedes GLA 45 4 MATIC Edizione limitata cinquantenario, mi era sfuggita dalle mie seppur fugaci rassegne stampa. Tentenno un po’. Poi una delle incaricate dell’AMG Italia mi chiama: signor Morandini, ecco la chiave. Caspita!

Tocca a me

E adesso? Che ci faccio? Tutti quei CV su una strada normale, sono sprecati. E rischio anche la patente. Anche se di punti, oramai, ne ho di scorta. Salgo a bordo. Il sedile sembra ritagliato da un maestro d’ascia proprio per me… Di fronte un cruscotto sobrio, ma completo. Il volante non lascia spazio a malintesi: dotato di decine di comandi, non ti può sfuggire. La plancia di primo acchito mi sembra un po’ pacchiana. Ma quando scoprirò cosa c’è sotto, capirò che si tratta di una serie di rifiniture che arricchiscono l’allestimento di lusso, per renderlo sportivo. Dominano le tre bocchette d’aria con l’orlo rosso fiammante. Che richiamano le frecce d’argento che sono il simbolo della Mercedes. I comandi a consolle sono essenziali, ma non lasciano adito a malintesi. Sulla sinistra, sulla portiera, la pulsantiera ergonomica per regolare il sedile in tutte le posizioni. Me lo assesto perché ho come un presentimento. Istintivamente cerco lo specchietto centrale per registrarlo, ma poi capisco che fa da solo. E sono pronto.

Ma ora …tocca a Lei!

Mi infilo nelle piste di uscita del parcheggio dell’aeroporto, dietro al mio vecchio ‘compare di merende’ che stavolta guida la SL giallo oro. E cerco di prendere dimestichezza con questo nuovo mezzo, il quarto della giornata considerando che ero arrivato all’appuntamento con un’altra auto in prova, anche lei un piccolo bolide. Dimestichezza con acceleratore e freno. Di frizione non se ne parla perché ha 7 marce automatiche. E 4 ruote motrici, da 19’. Già questi dati e dimensioni mi avevano fatto pensare. Ma ritorniamo a noi: in un attimo escogito lo stratagemma. L’autostrada. In una zona dove le strade sono nervose ma aperte al traffico, non ci sono piste adeguate, ci sono controlli dappertutto, che cosa mi resta da fare con questa o con le altre AMG a disposizione: farle scaricare i CV sulle ruote nel minor tempo possibile. E da 0 a 130 km/h che raggiunga la velocità in 20-10-una manciata di secondi, o meno, nessuno avrà nulla da ridire. Anche perché la giornata è tranquilla e il traffico è leggero. Così passo il Telepass, e mi infilo in autostrada.

Tocca a leiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii!

Schiaccio il pedale dell’acceleratore fin dove riesco e lei quasi mi precede. Cerco di contare i secondi; non ci riesco. È troppo… veloce. E sto raggiungendo il collega amico sulla cabrio!? Ragazzi! Sembra di guidare un jet al decollo. Arrivo a uno svincolo, così posso rallentare fin quasi a fermarmi. Non c’è nessuno. Nemmeno davanti: via! La progressione è fantastica per un’auto di serie, un piccolo SUV. Non si avverte minimamente il cambio delle marce. E stavolta tengo d’occhio il contachilometri: da fermo a 100 km/h non riesco a contare più di 4 secondi!!! Meno male che sono già all’uscita. Altrimenti, un paio di sgasate ancora le avrei tirate, ma a rischio. Così provo staccata e frenata: splendida. I sistemi di guida assistita precedono le mie intenzioni e lo sforzo che devo scaricare sui comandi è insignificante. E la guida è perfettamente graduale. Provo a vedere che cosa succede sul misto: è come un go kart. Agile, docile, obbediente, ma con una risposta di coppia che poco ha da invidiare a una F1. Rallento, mi concedo un po’ di respiro. I piloti dell’AMG mi indicano che dobbiamo prolungare il giro per andare a fare il pieno. Servirà ai colleghi di domani. Così accendo la radio e mi godo un po’ di bella musica. Con il massimo del supporto ambientale perché la AMG GLA 45 è silenziosissima. Dentro. Ma fuori, mi dicono, che il suo rombo è davvero grintoso, ma morbido.

L’auto di serie più potente al mondo e della gran parte delle auto sportive con rapporto peso-potenza stellare

Scendo e finalmente do un’occhiata alle specifiche della macchina: è un duemila (1991 cc) da 381 CV, 191/CV litro, la coppia di 475 Nm tra 2500 e 5000 giri, velocità massima 270 km/h. Dati stellari per un’auto di serie, del marchio sportivo AMG della Stella d’argento. Credo di non avere mai guidato prima un mezzo così performante. L’entusiasmo che mi aveva preso subito è la prova che le emozioni erano state scatenate dal superamento di una soglia personale dell’esperienza nella velocità e accelerazione. Così mi incuriosisco ancora e cerco le recensioni di qualche collega. Non ne trovo, perché questo modello era stato presentato da poco a un salone, e non ancora alla stampa. Dunque, anche stavolta ero tra i privilegiati a saltarci a bordo per primo. Però trovo una brochure della Casa, con una valutazione che sento essere veritiera, ma che poi a ogni buon conto mi sarà confermata da altre fonti: quel giocattolino che ho provato è l’auto più potente del mondo tra le vetture di serie, con un rapporto peso-potenza da fantascienza. E più potente della gran parte delle vetture sportive. Con la turbina Twinscroll che assicura tempi di risposta spontanei e la massima agilità d’utilizzo dell’auto. Capite il riferimento agli amici di #TopGear? Qualche volta, il colpo di fortuna può capitare anche a voi…                            AMG Autostar cs 2017 rid AMG Autostar titolari 2017 AMG Cabrio 2017 oro rid AMG Cabrio gialla Autostar 2017 rid AMG CLA 45 2017 rid AMG Gla 45 2017 rid AMG GT R aperta rid CHIA AMG GT R gialla rid AMG GLA 45 prato rid IMG_8916 IMG_8939 IMG_8986 IMG_8995 IMG_9052 AMG GLA 45 io 3 rid AMG GLA 45 front rid

AMG GLA #Testdrive SUV compatto Mercedes

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Le emozioni di un #testdriver quando si afferra alla predella del treno che passa …in corsa

Se la incrociate per strada non sfidatela: perdereste il confronto

Un po’ di edonismo per introdurre un #test emozionante anche per un ‘vecchio rallysta’

Di macchine sportive ne ho guidate diverse. Dalla metà degli anni ’70 in poi. Per gran parte della mia vita l’auto l’ho però considerata come un mezzo, uno strumento. Non tanto come una meta, o uno status simbol. Scegliendo, per me, auto confortevoli, spaziose, da turismo veloce, o semplici utilitarie, magari un po’ particolari. A seconda delle esigenze che la quotidianità mi prospettava. Ma, quando mi è capitata l’occasione, una bella sgasata non l’ho mai disdegnata. Con una Porsche anni ’80, con la Mercedes 250, con l’Opel Kadett Gte, con la Lancia Stratos, con la Delta S4 (muletto), con una Audi TT allestita da rally che fungeva da apripista, con la Fiat 500 Abarth… Ma senza farne una malattia. Tutto questo, senza abbandonare le occasioni per scrivere del mondo dei motori. Che non è il mio mestiere principale. Un settore, nel quale è nata la mia passione per il giornalismo con le prime trasmissioni specializzate, ancora all’epoca delle ‘radio pirata’…

Saper cogliere il treno quando passa vicino

Questo, solo per dire che però, quando capita l’occasione giusta, è bene saperla cogliere. Ma può capitare quando meno te l’aspetti. Nella vita, ciò può succedere per qualsiasi vostro interesse, per qualsiasi passione amiate sviluppare. Per i sentimenti, le emozioni… Beh, forse sto esagerando, non credete? O forse no. Perché quello che mi è successo tra capo e collo, ve lo voglio proprio raccontare, perché ne vale la pena. Mi è successo qualcosa che vediamo capitare, non sempre, alla televisione. Ai colleghi Jeremy Parsons, in Gran Bretagna, o Guido Meda, in Italia, in #TopGear: saltare a bordo di una delle auto più potenti del momento, e del mondo.

I 50 anni di #AMG in #Friuli sulle #Supercar

L’occasione mi è stata fornita da un educational con il quale AMG celebrava, a Udine per il Nordest, il suo cinquantennale. Così, assieme ai colleghi dell’automotive di tutta Italia, dopo un briefing da parte dei titolari dell’Autostar e del Pr di #AMG, Vadim Odinzoff, abbiamo provato alcune delle splendide auto che comunemente chiamiamo Mercedes Benz, ma che al loro passaggio fanno girare la testa a tutti, grandi e piccini, maschi e femmine. Dall’auto che scorgiamo in Tv, o sui circuiti, la SL Roadster, mentre fa da Safety Car alle vetture di F1, e dispone di 585 CV, a una comoda SW dotata di 486 CV. Veri aeroplani…

Adesso viene il bello…

Ma il bello doveva ancora venire. Ad alcuni di noi gli organizzatori dell’AMG avevano promesso un giro in maggior libertà: della serie ti affido l’auto e me la riporti quando puoi in officina, perché domani serve per la prova ad altri colleghi. Fai la strada che vuoi. Ma poi ritorna lì. “Banale”! Direte. Eh no. Non è proprio così. Sapere che vi stanno per affidare un bolide da 400 CV, o più, circa, per farne, anche se per questa volta per un tempo limitato, magari non ci pensate sul momento, ma può diventare imbarazzante.

Nervosismo da attesa e imbarazzo, come accade agli innamorati

Mentre attendete, magari trasportati da altri colleghi, vi cominciate a chiedere quale sarà. Perché dovrete adattare la vostra guida a una cosa completamente diversa da ciò cui siete abituati. E in base a ‘che cos’è’ dovrete scegliere il percorso migliore, per fare bella figura con chi ve l’ha affidata, ma anche con Voi, che leggete questo blog. Ma visto il livello dei mezzi a disposizione, anche verso i passanti e gli automobilisti che, e se, incrocerete. 400-oltre 500 CV… Ci vorrebbe una pista.

L’autodromo di Bordano (Ud)

Se avessero realizzato l’autodromo a Bordano, anni ’80, per la promozione del quale realizzai una bella brochure per la Camera di commercio di Udine e la Regione, il problema non si porrebbe. Una pista ce l’abbiamo: nella #RivieraFriulana. A Precenicco c’è il Kartdromo, che è anche circuito per formule minori. Ma è troppo lento e guidato. Poi… avrei tutti gli occhi puntati addosso. Visitiamo #Dinamica.

#Dinamica a Gorizia produce le fibre per i sedili anche della #supercar

È l’azienda della famiglia Terraneo, che dall’impasto ricavato dalle bottiglie di plastica e dalle T-shirt usate produce una fibra tessile dalle caratteristiche elevate e di qualità. Che ha preso il posto dell’Alcantara nelle auto di lusso. E che riveste anche i sedili della già mitica #Mercedes-AMG Project ONE, presentata da Luis #Hamilton al #Salone di #Francoforte. Le fibre sono tinte con materiali ecologici, ad acqua. Quindi, lo stabilimento, è ecosostenibile. Dopo una simpatica colazione all’azienda Castelvecchio, sul monte San Michele, di proprietà dei Terraneo che producono un’ottima Malvasia, e un morbido Terrano, accompagnamo all’aeroporto alcuni dei colleghi che dovevano rientrare a Roma e a Milano. Poi, nel parcheggio, avviene lo scambio: io ti do le chiavi di una di queste ‘bellezze rombanti’ e tu mi dici che cosa te ne pare. E magari, lo scrivi. Bene: la SW l’avevo già provata. La SL anche. Magari avrei avuto più libertà di manovra, ma l’istinto del ‘vecchio cronista di campagna’ mi spinge sull’oggetto più easy.

#charlieinauto

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