#testdrive #testroad #Ssangyong #Rexton nelle valli del Primiero fino al Borgo di Mezzano tra i più belli d’Italia

La forza della comunità locale ha fatto rinascere il paese come accadde per il Friuli dopo il terremoto del 1976 

Viaggiare comodi e arrampicarsi agevolmente sulle rampe delle strade di montagna 

Estate, mare o montagna. Beh, se abiti al mare viene spontaneo rispondere: in montagna. per cercare refrigerio e ristoro a una settimana vissuta a combattere l’ansia e lo stress cittadino. Oppure, semplicemente perché, nonostante la passione per il mare, le attività e gli sport acquatici e nautici, il messaggio nel DNA lasciato dalla bellezza dei siti alpini innevati, raggiunti con gli sci da fondo ai piedi, ma anche l’emozione trasmessa dai grandi paesaggi montani, il ricordo delle vacanze passate con la nonna in Carnia, ci hanno lasciato la voglia di visitare luoghi nuovi. Se, poi, ti capita di guidare l’auto giusta, il gioco è fatto. Tra la Lombardia e il Friuli, sul percorso di ritorno, o quasi, ci sta il Trentino. Un’amica ci aveva parlato di uno dei Borghi più belli d’Italia, nel contempo

uno dei Borghi più romantici d’Italia: Mezzano di Primiero.

Salendo da Bassano del Grappa, è una delle prime località trentine che si incontrano salendo dal Veneto. Il viaggio è comodo. Con la Ssang Yong Rexton. Gli ampi spazi interni, la rifinitura dei sedili che sono imbottiti con il materiale auto sagomante, il fatto che ci troviamo seduti in alto, perché la postazione di guida è posizionata in alto così come tutto l’abitacolo, al riparo dalle asperità che questo grande crossover è chiamato a superare, ed eventualmente l’acqua di qualche guado, ci fanno sentire al sicuro, padroni della strada. Non fraintendetemi. Rexton non infonde una sicurezza semplicemente eccessiva e destabilizzante. Semplicemente, la

guida facile nonostante le dimensioni e la reattività del motore

consentono di avere tutto sotto controllo, nel massimo relax. Aiutati anche dall’ottimo impianto di info-intraitement. L’impianto di climatizzazione lo abbiamo testato con efficacia a Milano, dove la temperatura, confermata dal display dell’auto, era di 37°. Se non fosse bastato il raffrescamento dell’abitacolo, avremmo potuto anche raffreddare i sedili. Ma non ne abbiamo sentito il bisogno. Proviamo i consumi nel trasferimento: nella norma nonostante il peso e le dimensioni dell’auto. Scegliamo la trazione anteriore, quella 4WD non è certo necessaria in autostrada. E arriviamo a Mezzano. All’Hotel Salgetti, che sarà la nostra base. Come lo è da decenni per la squadra di calcio del Bari, e per numerosi sportivi che scelgono le vallate per la preparazione in montagna. Incontriamo gli amministratori, e ci raccontano la storia del paesino. Un borgo, che si trova ai piedi di una montagna ricca di acque. Ciò ha provocato

il disastro che il 4 novembre del 1966

ha messo a terra l’intera comunità locale: dalla montagna è scesa una frana di acqua e fango, che in alcuni punti ha sommerso con uno strato di melma alto più di tre metri il Paese. Che viveva di selvicoltura e della lavorazione del legno, che qui non manca, e del turismo, estivo per le escursioni nelle vallate, invernale perché a poca distanza ci sono siti sciistici e paesaggistici di bellezza assoluta, come San Martino di Castrozza e le Pale di San Martino.

#charlieinauto104

 

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SubaruLevorg: elegante e compatta, grintosa, morbida nella linea, guida, e abitabilità

Ch Levorg tramIMG_5827IMG_5832IMG_5849IMG_5903IMG_5913Ch Levorg UdineCh Levorg PalmanovaIMG_5728Ch Levorg RossiniCh Levorg CodaCh Levorg Central 2Ch Levorg Central20170212_193453_HDR#SubaruLevorg è così, se vi pare, e se vi piace

Dovete prenderla com’è perché non ci sono alternative: soltanto 1600 a benzina, boxer, 170 HP

Scendendo da una primadonna non era certo facile ‘accontentarsi’ di guidare altro. Il primo impatto è stato di incertezza: passavo da una posteriore pura a un 4X4 permanente, la #SubaruLevorg. Come sarebbe andata a finire? Soprattutto, da un cambio sei marce a cloche, a un automatico, con sequenziale e comandi ad aletta al volante. La palestra per il riscaldamento è sempre Milano. E guarda caso, comincia a poca distanza dal garage precedente. Questo, più discreto, è immerso tra i palazzi. Ci affidiamo al navigatore per andare verso i navigli. Occhio! L’ultima volta che ci siamo fidati c’è arrivata la multa per accesso alla zona ZTL senza avere pagato il bollino… le studiano tutte per fregarti soldi ormai: noi gli portiamo in mostra accanto al marciapiede vicino al Duomo una Signora della strada nella livrea bianco ghiaccio, e loro ti mandano il conto a casa. Mah!?

Tanti comandi ma molto intuitivi

Comunque, ci abituiamo subito ai comandi, sono molto intuitivi. Eccetto che per l’enorme ma utilissima serie di accorgimenti per la sicurezza nella guida, che hanno fatto vincere e fanno vincere a #Subaru sempre nuovi Oscar per la security. Un grande pedale del freno in inox, che non puoi mancare, da premere anche per accendere il motore contemporaneamente al pulsante di avviamento-spegnimento. Con il motore, funzione escludibile, che ce lo spegne ai semafori.

Sedili con controllo …tipicamente europeo

Ora regoliamo i sedili. I comandi, ci aveva spiegato il capofficina dell’assistenza milanese della Casa delle Pleiadi, officina Buratti, ci aveva spiegato che hanno al tatto la forma del sedile. E così è infatti: solleva, avanza, arretra, reclina… E quelli del passeggero anteriore? Tutto manuale. Anche l’inclinazione che … scopriamo, ha la posizione a sgancio rapido. Certo che le studiano proprio tutte per i mercati europei questi giapponesi. P, R, D, N, e se si vuole cambiare a sei marce sequenziali si sposa da Neutral leggermente la docile leva del cambio a sinistra. E sul display dietro al volante compare il numero della marcia inserita. Si spegne il termometrino blu sul cruscotto, e vuol dire che il motore è caldo qb. E ora? Vediamo un po’. Mentre apprezziamo la grande comodità dei sedili, in pelle con cuciture a mano a filo azzurro, intonate alla selleria, facciamo un paio di conti: dobbiamo fare quasi 400 km. È bene che prendiamo un po’ di pratica.

Motore boxer a benzina

Allora: benzina, quattro cilindri boxer, 1600 cc, 170 cv, trazione integrale permanente. E’ l’erede della Subaru Legacy, c’è solo a benzina, per ora, e viste le prestazioni, 210 km/h, 8.5” da 0 a 100 km/h potrebbe accurare qualche buco nello spunto. Invece la ripresa è veloce. E quello che ci sorprende, che la rende ‘appetibile’ anche per le signore sportive, è la morbidezza. Ecco, quest’auto si distingue per una guida docilissima e morbidissima. Lo sterzo molto preciso, l’accelerazione potente fluida, la frenata soft ma assolutamente efficace. Il tutto assistito dall’elettronica. Perché monta Eyesight che guida per noi. Forse anche troppo inducendo assuefazione all’automatismo. Un’unica perplessità la notiamo nella fanaleria: gli anabbaglianti a led ci assicurano una luce molto più precisa e potente degli abbaglianti alogeni. Con il risultato che quando ci serve guardare oltre, per un istante, per impostare la prossima puntata della guida, la loro profondità è meno intensa di quello che ci aspettiamo. O forse, è l’effetto della sensibilità dei nostri occhi. Ma è una valutazione da rallysta, non da normale utente della strada.

In curva dalla sensazione di potenza ‘lombare’ del posteriore a tutto il corpo sospinto verso l’esterno

Proviamo a schiacciare a fondo, e il motore sale e cambia marcia rapidamente, e sale assieme alla velocità. Puntiamo veloci a una rotonda. Ecco la differenza: dalla netta sensazione di allargamento all’uscita dalla curva, una sensazione lombare, che provavamo con la posteriore pura, ora, nella curva, con il 4×4 sempre in presa è tutto il corpo che viene compresso verso l’imbottitura della portiera. E poi… e poi ve lo racconto la prossima volta.                                                        #charlieinauto