HUMMINGBIRD: L’ALGORITMO DI GOOGLE

Google, fin dai suoi primi passi, ha rappresentato una rivoluzione per l’intera umanità. Attualmente, stiamo parlando del motore di ricerca più utilizzato in assoluto, (addirittura si parla di circa 4,5 miliardi consultazioni al giorno), tanto popolare che ormai nella lingua inglese è diventato un verbo: “to google”.

Dall’anno della sua nascita, il 1998, tantissime cose sono cambiate ed ovviamente molti aggiornamenti, al fine di rimanere al passo con i tempi, sono stati perfezionati.

Oggi, Google “lavora” grazie all’algoritmo chiamato Hummingbird, (in italiano significa “colibrì”), che rappresenta la massima espressione dell’intelligenza artificiale e si basa sul machine learning, cioè sull’autoapprendimento della macchina.

Ma Hummingbird è solo la punta dell’iceberg e per svolgere a pieno la sua funzione si serve di un sottoinsieme di altri algoritmi. Un po’ come un pc che per funzionare ha bisogno della Ram, Rom, Cpu e così via.

 markus-spiske-109588-unsplashPer gli esperti del settore SEO, indubbiamente, i “sottoalgoritmi” (se così possiamo definirli) più importanti sono il RankBrain e PageRank. Quest’ultimo ha la funzione di premiare quelle pagine web (e non un sito nel suo complesso) che hanno un alto numero di collegamenti ipertestuali. In pratica, secondo le intenzioni del progettisti questo algoritmo serve a valutare il livello di popolarità di una pagina web. Il RankBrain, invece, è il nuovo sistema di machine learning basato sull’intelligenza artificiale che elabora ed ordina i risultati di ricerca secondo determinate priorità (e più di 200 fattori).

Nel 2017 Hummingbird è stato migliorato con l’aggiunta di Fred, un algoritmo che ha il dovere di scovare e combattere le fake news, ormai una vera e propria piaga di questa “digital age” e nel 2018, invece, “Colibrì” è stato aggiornato per ottimizzare il processo di ricerca e rendere più efficace i filtri dei vari parametri.

Staremo a vedere se in questo 2019 Google deciderà di lanciare un nuovo pacchetto di aggiornamenti o magari aspetterà il 2020 per mandare in “pensione” Hummingbird e puntare su un algoritmo nuovo di zecca.

Fonte: PURE BROS MOBILE Blog

Photo credits – Edho Pratama via unsplash and Markus Spiske via unsplash

 

 

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DIGITAL MARKETING 2018: UN ANNO IN BREVE

Il 2019 è appena arrivato ed è tempo di tirare le somme per quanto riguarda il 2018. Per il digital marketing è stato un anno importante, di transazione, di cambiamento, dove alcune tecnologie si sono evolute, altre sono nate e nel quale alcuni fattori (importanti) hanno disatteso le aspettative. Sicuramente per l’intelligenza artificiale è stato un 2018 positivo e di svolta: il percorso iniziato qualche anno fa ha portato i suoi frutti e adesso disponiamo di una tecnologia precisa ed affidabile. Basti pensare ai famosi chatbots in grado di simulare, come fossero degli umani, una conversazione con il cliente o alla crescita esponenziale del machine learning.

  • Sicuramente per l’intelligenza artificiale è stato un 2018 positivo e di svolta: il percorso iniziato qualche anno fa ha portato i suoi frutti e adesso disponiamo di una tecnologia precisa ed affidabile. Basti pensare ai famosi chatbots in grado di simulare, come fossero degli umani, una conversazione con il cliente o alla crescita esponenziale del machine learning.
  • Discorso diverso, invece, per quanto concerne la digital customer experience (cx). Infatti, nonostante i passi in avanti fatti in questi ultimi tempi, si pensava che il 2018 potesse essere l’anno giusto per fare il “grande salto”. In realtà, seppur migliorata, la digital customer experience non è poi stata così diversa da quella del 2017. Nello specifico ci si aspettava l’introduzione, ad esempio, delle ultime tecnologie relative alla grafica 3D, che avrebbe potuto essere di grande aiuto per l’e-commerce dell’abbigliamento, oppure che la personalizzazione dell’offerta potesse raggiungere livelli mai visti.

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  • Anche la trasformazione digitale ha dovuto fare i conti con il peso delle aspettative. Infatti, l’anno appena trascorso sarebbe dovuto essere ricordato come l’anno della “grande migrazione”: le aziende tradizionali avrebbero dovuto trovare la loro dimensione nel mondo del digitale. Eppure così non è stato. Molte di esse, infatti, si sono limitate ad affiancare al proprio solito business quello elettronico e altre hanno ritenuto sufficiente fare capolino” su internet.
  • Infine, si può dire che il 2018 è stato un anno fondamentale per quanto riguarda il binomio brand e social media channels. Un marchio, oggi, grazie ad essi, infatti, può raggiungere un numero di potenziali clienti in tutto il mondo che solo 10 anni fa era impensabile. Avete mai provato a fare acquisti direttamente dalla Cina in due semplici e comodi click?

 

Fonte: PURE BROS MOBILE Blog

Photo credits – rawpixel  via unsplash and Campaign Creators via unsplash

 

 

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L’INTELLIGENZA ARTIFICIALE E IL DIGITAL BUSINESS

L’avvento della “digital age” ha portato a cambiamenti radicali per quanto riguarda le innovazioni e le tecnologie e l’intelligenza artificiale, di conseguenza, è diventato un elemento chiave da cui non si può prescindere. Addirittura, si pensa che in futuro possa acquisire sempre più importanza e anche il mondo del business si è “accorto” delle sue potenzialità.

Eppure, la maggior parte delle aziende ancora non è pronta ad abbracciare queste innovazioni, gli investimenti in tal senso “latitano” e un gran numero di imprese ha “ammesso” di non avere una totale padronanza della tematica.

È quanto emerso da un recente studio statistico sulle imprese, tecnologia e futuro. Nel dettaglio, la ricerca ha analizzato dati derivanti da più di 100 Paesi, comprendendo le opinioni di circa duemila persone tra business managers ed imprenditori.

 

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Circa l’85% degli intervistati, quindi, è convinto che l’AI possa essere un ottimo alleato e che possa garantire ricavi sempre maggiori, ottimizzando il processo di produzione e riducendo, così, i tempi. Ma al contempo stesso, solo un’azienda su 20 ha una strategia di business basata sulle tecnologie ben delineata ed appena il 20% ha un progetto a lungo raggio.

Inoltre, sono in molti ad ignorare i tecnicismi di maggior rilievo relativi all’intelligenza artificiale e più in generale alle tecnologie applicate al business.

In realtà, l’A.I per le aziende è fondamentale, è in grado di scomporre e semplificare processi complessi e può essere utilizzata in qualsiasi campo. Un’impresa che punta a diventare leader nel proprio settore non può non iniziare da qui.

Infine, un dato interessante: contrariamente a quanto si pensava negli anni passati, l’innovazione tecnologica non è vista più come una minaccia all’occupazione, anzi, quasi tutti sono concordi nell’affermare che una sua eventuale diffusione porterà ad una maggior richiesta di lavoro.

 

 

 

Fonte: PURE BROS MOBILE Blog

 

 

Photo credits – Markus Spiske via unsplash and Markus Spiske via unsplash

 

 

 

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4 TECNOLOGIE IDEALI PER IL DIGITAL MARKETING

Il digital marketing è ormai una realtà, internet permette di connettere in tempo reale tutto il mondo, il business mondiale si sta adeguando all’innovazione e per le aziende è arrivato, inevitabilmente, il momento di agire.

Le principali tecnologie che possono aumentare drasticamente il successo di un’azienda sono fondamentalmente 4: si fondono tra di loro e sono alla base di una perfetta strategia. Le aziende più grandi e potenti si sono già allineate e per quelle che verranno si tratterà di procedure di routine.

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1. Iniziamo con i Big Data: termine che negli ultimi anni ha invaso e sconvolto le nostra vita. Che fine ha fatto la nostra privacy? Con il termine s’intende tutti quei dati generati dal web che possono fornire informazioni su un determinato utente. Ad esempio i post sui blog, i commenti sui social media, i documenti di testo, audio, video sono considerati big data. Queste informazioni attraverso delle accurate analisi, che possono essere interpretative o predittive, si “trasformano” in risorse importantissime per le aziende per comprendere meglio le abitudini di potenziali clienti.

2. La seconda tecnologia è l’intelligenza artificiale. Termine tanto generico quanto abusato nel tempo. L’ I.A è una tecnologia che permette ad una macchina di simulare il funzionamento del cervello umano con l’obiettivo di apprendere e risolvere i problemi. Nel mondo del digital marketing velocizza e semplifica i processi di pianificazione, creazione, promozione e personalizzazione dell’offerta rivolta ad un determinato target di utenti.

3. Il terzo elemento fondamentale è il Machine Learning (ML). Si tratta di una tecnologia innovativa che forse non tutti conoscono. In pratica il ML è un insieme di algoritmi complessi che automatizza la costruzione di modelli analitici con lo scopo di rendere una macchina capace di auto-apprendere. Grazie al Machine Learning si possono elaborare dati cosiddetti nascosti senza che il computer sia stato nello specifico programmato per fare ciò.

4. L’ultima tecnologia, ma non in termini di importanza, è quella del blockchain. A livello bancario rappresenta un punto fermo per individuare frodi, operazioni illegali, facilitare i pagamenti digitali, aumentare l’efficienza, la sicurezza e la velocità nelle transazioni finanziare nazionali ed internazionali. Nel digital marketing gli esperti sono pronti a scommettere che possa rivoluzionare il concetto stesso di marketing, ma per il momento nessuna azienda è stata in grado di sfruttare il suo potenziale. Sarete voi i pionieri del blockchain?

 

Fonte: PURE BROS MOBILE Blog

Photo credits – Jacob Miller via Unsplash and Chris Liverani via Unsplash

 

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