La Pandemia ci ha chiamato a rapporto e ci sta dicendo : “Dove avete sbagliato ?”

Dors | Che cosa è cambiato?

Ma la domanda che più si erge è:” Il nostro rapporto con la morte è sempre lo stesso o ha subito un cambiamento ?”

Sono stato, da sempre convinto che le epidemie hanno fatto da specchio a noi uomini, mostrandoci chi siamo in realtà. E’ valso per tutte le pandemie del passato e vale anche per questa di “Coronavirus”. Qualora qualcuno abbia scambiato questa pandemia con un gioco, dove tutto è uno scherzo, vuol dire, che non ha vissuto, ma ha vivacchiato speculando sulla vita di altri. Siamo di fronte all’evento più grande della globalizzazione, dove tutte le maschere sono rovinate sull’asfalto. Consentitemi, solo per un attimo, di accostare un paragone con la più terribile del 19° secolo: Il Colera. Malattia, questa, partorita dall’urbanizzazione e dall’industrializzazione che andava sempre più dilagando. Voglio dire, l’ambiente eretto in modo anarchico affinchè masse di persone andassero a riversarsi nelle città metropolitane del mondo industrializzato. Mondo, che era completo di tutto tranne della preparazione sanitaria o abitativa.

Napoli, come pure Parigi, metropoli di rara bellezza, avevano le baraccopoli, che in una stanza ospitava da nove a dieci persone. Assenza di sistema igienico sanitario, assenza di fognature o acqua potabile. Tutti fattori che spalancavano le porte alle malattie infettive che avvenivano per trasmissione oro-fecale.

Coronavirus2 ci sbatte in faccia almeno tre dimensioni che mostrano come la Covid-19 ha fatto da specchio di questa realtà di come  siamo combinati in fatto di civiltà.

Stiamo avvicinandoci a 8 miliardi di persone.

Siamo famosi per la nostra presunzione che ci fa pensare a una crescita economica e a uno sviluppo anche se le risorse del pianeta mostrano spaventose “riserve “: questa realtà fa a cazzotti con la nostra presunzione.

L’uomo ha dichiarato guerra  all’ambiente devastando l’equilibrio all’ecosistema, agli animali. Tutto questo, ha trasformato il nostro rapporto con l’ambiente, ma soprattutto col mondo animale. In questo modo, siamo entrati per via diretta in contatto con gli animali  con una frequenza e con modi mai visti prima. Detto a parole, potrebbe suscitare incredulità, scetticismo, e quant’altro, e così, eccoti a dimostrarlo l’insorgenza di malattie, come l’Aviaria, la MERS, la SRAS  e l’EBOLA….., a questi si aggiunge fresco fresco il coronavirus2. Risultato ? L’evidenza che ci mostra che stiamo vivendo l’era dell’emissione “virale per starnuti”; meglio conosciuto col termine “Spillover”. E non solo, ma stiamo sperimentando ciò che ignoravamo  prima, e cioè, che siamo molto vulnerabili a quei virus  per i quali i pipistrelli sono ospiti da millenni.

La Globalizzazione, grande realtà del mondo industrializzato. La nascita di megalopoli a rapido collegamento aereo, il che, tradotto in moneta sonante significa che, uno starnuto fatto a- nome a caso – Melbourne al mattino, lo stesso lo si trova la sera a  Palermo. Ah, dimenticavo. Globalizzazione deve significare qualcosa o no ? Certo. Significa distruzione dell’ambiente, enorme crescita demografica, trasporti aerei rapidissimi: tutto è collegato.

La verità, dunque ? Ciò che colpisce la moltitudine debole colpisce tutto il resto e in qualsiasi parte del globo. Ecco, credo sia questo che vediamo riflesso allo specchio.

Il progetto del “Grande nemico di Dio” è di sporcare l’amore

GESU' E' DI RITORNO ORA!: La Battaglia Finale del Diavolo

“L’Innominabile” attorno a questa infernale impresa, e cioè, di presentare l’amore come tutto peccato, o tutto lecito ci lavora da secoli, da millenni.

Bisogna convenire che, in gran parte ci è riuscito in modo diabolico. Come ?  Sconvolgendo il mirabile capolavoro di Dio. E si, perchè per potere parlare di amore umano, noi dobbiamo parlare del capolavoro di Dio.

Qualcuno lo chiama “l’ingegnere dei mondi” e io userò questo termine per nominarlo. Ecco, che nel mirabile disegno progettato da Dio Uno e Trino, attuato dal suo Figlio, l’ingegnere dei mondi vi gioca tutta la natura dell’uomo: il re del creato. Vi giocano lo spirito, l’anima e il corpo, con tutte le loro potenze, facoltà, organi e funzioni. L’occhio, l’orecchio, il volto, la bocca, il gesto, l’incedere, la mano, il braccio. E le funzioni dell’uomo più nobili: la parola, lo sguardo, la carezza, il bacio, l’abbraccio…e il gesto mirabile della comunicazione della vita; e le vibrazioni del sentimento, la carezza della tenerezza, la fiamma dell’immaginazione, la tenacia della memoria sensitiva, l’impeto delle passioni. L’amare quindi, punta suprema della creatura umana, per cui più che per ogni  altra cosa l’uomo somiglia a Dio: L’Infinito Amore, che solo Ama.

“L’Innominabile” è odio. Voleva lottare contro Dio: L’Amore. E non potendo toccare Dio, volle tentare  di distruggere il Suo capolavoro: L’Uomo. E mirò dritto all’amore 

 

 

Essere semplici…essere sensibili

La semplicità ci rende grandi - La Mente è Meravigliosa

Si legge e si ascolta dappertutto, di quell’auto -definirsi semplici e sensibili. Una sorta di perfezione.

Vorrei discuterne con voi, di cosa sia la semplicità, e magari, da lì arrivare alla sensibilità. Credo che i due termini abbiano lo stesso DNA. Non solo, ma sembra pure che pensiamo che la semplicità sia solo un’espressione esteriore di “ritiro”; virgolettato di proposito: avere pochi beni vestire in modo estremamente sobrio quasi a rasentare la povertà, non avere una casa propria e in banca avere il tanto necessario per vivere; non di più. Ebbene, a mio avviso questa non vuole significare essere semplici, ma soltanto dei messinscena esteriore. A me pare che la semplicità non è soltanto l’adattamento a un modello, per quanto valido si presenti esteriormente, ma una realtà di grande intelligenza. Sfortunatamente la maggior parte di noi inizia ad essere semplice ad iniziare dalla parte esteriore. E’ relativamente facile avere poche cose ed essere soddisfatti di quelle poche cose; l’accontentarsi del poco, insomma, e magari condividere con altri. Ma questo è sufficiente perchè possiamo definirci persone semplici ? Credo, e dò per certo che ciò non implica che lo siamo pure interiormente. E questo perchè, per come il mondo è attualmente, le cose materiali ci incalzano sempre più dall’esterno, e di conseguenza la vita diventa più complicata Per sfuggirle tentiamo di disfarci di qualcosa di materiale che ci impedisce la libertà di vivere e che ci minacciano. Mi correggo. Più che disfarcene, pensiamo sia cosa giusta rinunciare a questi “pesi” che rallentano i nostri passi.. Quindi pensiamo di essere semplici attraverso la rinuncia. Un gran numero di santi, di maestri; o eremiti, ha rinunciato al mondo; e mi pare che una simile rinuncia da parte di chiunque di noi non risolva il problema, fino a quando la semplicità non sgorga dall’interiore, non proviene dall’interiore, il solo modo autentico di riflesso di semplicità esteriore. Quindi il problema di fondo è come essere semplici, perchè la semplicità di cui parlo rende sempre più sensibili. Una mente sensibile, un cuore sensibile, sono essenziali per una percezione e ricezione rapida.

La 3^ dose, ovvero, il richiamo va fatto.

Terza dose vaccino Covid-19: a chi tocca?

E questo mi sembra talmente ovvio che quasi mi imbarazza ripeterlo. Ma perchè ? E’ palese la 4^ ondata che si sta verificando in maniera particolare in quei paesi europei  laddove il tasso di copertura è molto basso. Si prendano, ad esempio, la Romania, la Russia, la Bulgaria, veramente molto bassa. La stessa cosa non la possiamo dire per la nostra Italia, ma pure per la Spagna e il Portogallo. L’Italia, col suo 85% di immunizzati è invidiabile, sia pure il 14% della popolazione  dice NO al vaccino. Quindi, disponiamo della terza dose, e dobbiamo usarla proprio a motivo dell’Immunità che si abbassa, perchè nella stragrande maggioranza diminuiscono gli anticorpi.  La scienza viene accusata  di balbettare, quasi non fosse certa di quello che deve fare o non fare. Non è una novità, perchè la scienza da quando esiste è stata sempre bersaglio di attacchi; in maniera particolare gli scienziati in quanto persone. Ha sempre avuto terribili avversari e inutili  alleati. Perchè?Solo perchè, in quanto scienza, studia a capofitto, e pone dilemmi etici: è nella natura della scienza: per fortuna che è così. E in questo caso, non poteva mai prevedere in anticipo che la 3^ dose fosse necessaria. Il mondo dei vaccini è fatto così. Ve ne sono che basta una sola dose, ve ne sono altri che richiedono 1-2-3 dosi. E ve ne sono che una dosa l’anno è sufficiente. La scienza  ha sempre saputo che sars-cov-2 sarebbe diventato endemico, ed è a motivo di questo che avvengono le ondate in successione inseguono e inseguono  la stagione fredda. Se l’emisfero è freddo, l’ondata è “fisiologica”

Vorrei fosse chiaro un concetto. Questo virus non se ne andrà via.  Dobbiamo imparare a conviverci, ma ormai lo abbiamo conosciuto. Possediamo gli idonei strumenti, come il vaccino e come le cure.

Circa chi deve effettuare la 3^ dose, ancora  in verità, non è stato stabilito definitivamente, tranne la certezza per i fragili.

Se vogliamo vincere la partita contro il/la Covid-19, bisogna vaccinare tutta l’umanità

Vaccino Covid nel mondo, la classifica dei paesi con più vaccinati | Sky  TG24

Ipotiziamo per un momento che tutte le mamme del mondo non possono allattare. Come riusciremmo a nutrire i milioni di  neonati che esigono la loro razione di latte ? Una soluzione potrebbe essere quella di riempire milioni di biberon di latte pastorizzato, sistemarli dentro giganteschi frigoriferi e spedirli alle varie latitudini. La cosa è possibile, ma molto complicata: dove non c’è l’energia elettrica, infatti, il latte andrebbe a male. E allora, non sarebbe forse più pratico usare il latte in polvere ? Si può conservare a temperatura ambiente, pesa poco e può essere spedito in un pacco qualsiasi; non necessariamente in borsa del ghiaccio e non ha necessità di energia elettrica.

Ebbene, coi vaccini si deve fare la stessa cosa. Non è sicuramente facile, naturalmente, si tratta di dare una risposta efficace a un problema che prima del 2020 non veniva posto da nessun esponente della scienza: vaccinare tutta l’umanità in un tempo breve – ma riuscirci è essenziale, se vogliamo vincere contro Covid-19 e posare le basi per investire seriamente nella salute globale.

Finora le campagne di vaccinazione hanno riguardato alcune fasce della popolazione: il vaccino del Morbillo, ad esempio, si somministra solo ai ragazzini. Conoscendone il numero, la programmazione è abbastanza agevole: gli Stati comprano le dosi dei vaccini col numero necessario per unità di tempo, e questo permette ai sistemi sanitari di vaccinare chi deve esserlo e alla case farmaceutiche di organizzarsi, sapendo che, per esempio, l’Italia ogni anno compra più o meno sempre la stessa quantità di dosi di vaccino per il Morbillo. Però, per una infezione che colpisce, senza distinzione tutta la popolazione umana nel mondo invece, bisogna fare in modo che tutte le persone della Terra siano immunizzate. Lo abbiamo visto che se il virus circola in zone dove l’immunità non “C’è”, allora emergono le varianti, che sono dannatamente pericolose.

Un piccolo passo indietro: “Le enormi Fake News partorite su questa Pandemia

Aumentano le fake news sul coronavirus - Panda Security Mediacenter

Confesso che questa evento pandemico mi ha stimolato a buttarmi sui libri di microbiologia che stavano ben sistemati fra i tanti suoi confratelli a me necessari ogni giorno; o quasi. E’ scontato che non oso considerarmi uno studioso perchè, se così  fosse, ridurrei di molto il vero significato del termine a sfavore di chi giornalmente e da  svariati anni sta a capo chino sui testi scientifici e gli occhi tra le spesse lenti di un microscopio, se non addirittura super-microscopi. Quindi, andiamoci piano. Tuttavia, questo mio accanito interessamento mi ha permesso di farmi consegnare dai testi qualche piccola verità su questi “microesserini”, altrimenti a me  sconosciuti.

Cosa ho potuto osservare ?  La moltitudine di Fake News generati da menti geneticamente predisposti a diffondere il “male”: un incredibile caos informativo scatenato a proposito del diffondersi di Sars-Cov-2. Ricorderete in molti i primi tempi di questo evento. Venne minimizzata: complice il fatto che, all’inizio di Febbraio quei tre casi presenti sul nostro territorio italiano erano  tutti importati, non c’è stata nessuna percezione  della reale diffusione, tanto meno della sua reale pericolosità. Che, comunque, venne bollato come una “banale influenza”; espressione di per sè assurda come il seguito ci ha dimostrato. A questa prima fase, in cui si accusava  di esagerazione e allarmismo chiunque avesse umilmente fatto notare che era quanto meno improbabile che, dalla Iperconnessa Wuhan, il Virus non fosse  già volato fino in Italia, ne è seguita un’altra in cui la percezione della malattia è stata alterata dalla sovraesposizione dei singoli casi e si è, di contro, accusava chiunque non si esprimesse con toni apocalittici di minimizzare il problema. Ebbene, a forza di sbandierare da un polo estremo all’altro, alla fine si è trovato in equilibrio e la situazione è stata comunicata in modo razionale. E tuttavia, sia  nonostante questo vertiginoso aggiustamento del “tiro”, il caos continuava a regnare sovrano e la gente a essere letteralmente  bombardata di informazioni a reti unificate. Ricorderete tutti quei bombardamenti giornalieri della  Protezione civile; sorta di bollettini di guerra delle 18.00. Non a caso venne usato un linguaggio “bellico”: i medici sono in trincea e combattono a mani nude una “guerra” contro un “nemico invisibile”. Non di rado, anche voci autorevoli, entravano in contraddizione, il che faceva partorire informazioni fra essi contraddittorie.

Le fake news che circolavano non si contavano e molte delle quali sono conosciute da chi mi legge; per non sottolineare quelle a stampo “similscientifico”, che soltanto danni hanno generato.

Mi viene in mente, fra tutte le fake news, una in modo speciale, secondo alcuni, questo Virus sarebbe stato creato da Greta Thunberg  per fermare il riscaldamento climatico. Certo: Greta ha potuto fare un bel salto in una foresta asiatica, ha afferrato per il collo un pipistrello e un pangolino e li ha portati nella sua Svezia dove, per miracolo non sono morti di freddo ( i pipistrelli e pangolini ). Lì, la Greta cosa avrebbe ancora fatto? In un laboratorio segretissimo in mezzo ai ghiacci; chissà, magari finanziato dalla Spectre, l’importante organizzazione criminale di fantasia presente nei film di James Bond, poi, in qualche maniera ha ricombinato i loro Virus, e fattasi prestare  il  Malizia II di Pierre Casiraghi, l’ha trasformato in elicottero, ha indossato una tuta alare e si è lanciata sul mercato di Wuhan con una fiala infetta. Certo. Come no. E’ finita ? Manco per niente. Le teorie di complotto lievitavano e circolava di tutto: l’aglio, gli aranci, i limoni aiuterebbero a prevenire il contagio, che il virus volerebbe nell’aria aperta fino a 5 metri mantenendo una carica virale sufficiente per contagiare qualcuno, che gli antibiotici e antivirali aiuterebbero a prevenire l’infezione( che comunque potrebbe essere curata con la tachipirina ), che il Virus arriverebbe nelle case portato dall’acqua del rubinetto, che a 28°C il Virus morirebbe, che la tecnologia 5G ne potenzierebbe gli effetti, o che gli immigrati in Italia dall’Africa non si ammalerebbero. Chi non ricorda Donald Trump che propose l’impiego della candeggina o alcol, per spegnere il Virus. Per non parlare di quelle maniacali insistenze   sulla resistenza del Virus sulle superfici, con divulgazione progressiva di informazioni sempre più aggiornate,che hanno  spaventato senza aiutare. Ebbene, molte risposte non ci sono: gli studi procedono attivamente e in tempi reali. Nessun esperto può affermare o dare una risposta pratica per la persona che recapita un pacco di Amazzon, quindi se è sicuro o deve avere paura. Non solo, ma anche per la spesa da portare alla nonna:”si devono lavare tutte le confezioni di riso, pasta, zucchero, sale ecc. ?” Bene, che sulle riveste scientifiche compaiono tanti studi è normale ed ovviamente è un bene, ma che i  cittadini hanno dovuto sorbirsi un continuo aggiornamento in merito personalmente  lo trovo assurdo.

E tanto e tanto altro.

I cartelli si sprecano: “No-Vax-No-green pass- ora i Figli non si toccano-giù le mani dai bambini- non vaccinate i vostri figli…

Ue: "I no vax responsabili morali per la morte di diversi bambini" - la Repubblica

Lascio solo il titolo su questo delicato argomento, mentre le Fake news imperversano….e i genitori che decidono di vaccinare i propri figli vengono tacciati “pazzi”.

La salute di una pianta equivale alla nostra salute

Carta da Parati Foresta di faggi in estate • Pixers® - Viviamo per il cambiamento

Ogni attività che altera l’ecosistema; a cominciare dalla deforestazione, coltivazioni e allevamenti intensivi, commercio di animali, ma anche l’introduzione forzata  di specie autoctone, aumentano il rischio dell’emersione e della diffusione di nuovi patogeni pericolosi per l’uomo e non solo per l’uomo.

Da qui parte la prima direttrice su cui impostare il mondo nuovo che ci attende e che non può che essere il Rispetto; questa sola parola; “Rispetto”, che si estende per il pianeta Terra, per l’ecosistema, per la natura e per l’equilibrio millenario che essa ha saputo creare. Per la salute di tutti, per la sua circolarità. Nel 2020 l’OMS ci ha comunicato e informato  del  rapporto intimo e delicato tra gli esseri umani e il pianeta. Qualsiasi sforzo per rendere il nostro mondo più sicuro è destinato a fallire a meno che non si affronti l’interfaccia critica tra persone e agenti patogeni, e la minaccia esistenziale del cambiamento climatico.

In ordine alla cosiddetta Salute Circolare, la prima cosa da fare è volgere lo sguardo a quelle creature che non possono spostarsi nè fare rumore quando vengono attaccate, ma dalle quali dipende la nostra stessa sopravvivenza: LE PIANTE. Queste creature forniscono Ossigeno e cibo, in barba alle guerre e Pandemie. I  bambini lo sanno meglio di noi adulti, eppure, continuiamo a tagliarle, a fare spazio per pompare i numeri alla voce” Esportazioni”.

In Sudamerica si tratta di caffè, soia e carne, in Indonesia, di palme da olio.

Secondo un report dell’organizzazione internazionale per la protezione dell’ambiente negli ultimi 30 anni sono stati deforestati 420 milioni di ettari di terreni, più o meno l’equivalente superficie  del continente Europa.

Peccato che senza alberi non può esistere vita. Gli alberi, e vale la pena ricordarlo, assorbono quell’anidride carbonica- per chi ha il naso fino, CO2- che produciamo in sempre maggiore quantità: si stima, infatti che l’albero più alto del mondo; oltre 100 metri, abbia assorbito nel corso della sua lunghissima vita qualcosa come 1400 tonnellate di CO2. Come dire, una Infinità. Peccato che noi uomini ne produciamo oggi 1400 tonnellate al minuto.

E allora ?

Mi viene gridare:”Coraggio che ce la facciamo”

Covid, in India record di contagi e ospedali al collasso | Sky TG24

Chi grida al complotto, o che porta il distintivo sulla fronte” Negazionista”, o peggio ancora, chi suscita azioni  su “E’ tutta menzogna”, va sbattuta in faccia questa foto, che non è la sola.

Una domanda me la pongo:” Riprenderemo in mano la barra del timone ?”. Io dico di si, perchè non si può prescindere dalla ritrovata coscienza della responsabilità collettiva che condividiamo con ogni essere umano del pianeta, compresi quelli che abitano in luoghi più remoti.

Ripeto ancora; siamo tutti collegati da un filo invisibile eppure molto concerto: è su questo filo che abbiamo scoperto scorrere il contagio, è questo filo ad avere reso inevitabili le quarantene e le rigide restrizioni.

Pensiamo a quei paesi in cui non sono state imposte, gli effetti sono stati tremende: in India, in Brasile le persone sono morte davanti agli ospedali o nelle loro case, altri hanno sofferto a causa della mancanza di Ossigeno, lungo il corso dei fiumi sono state erette innumerevoli pire- strutture in legno per bruciare cadaveri-, che la corsa  del  SARS-COV-2 si è lasciata alle spalle. Ma non dobbiamo illuderci di essere distanti da tutto questo. Siamo tutti collegati. Le pire sono fisicamente lontane dall’Occidente, ma gli stessi ceppi virali che hanno causato morte e devastazione in India hanno dato origine alla variante attuale “Delta”, che ancora oggi sta mettendo alla prova le autorità e le strutture sanitarie di mezzo mondo, pediatrie comprese.

Non dobbiamo guardare a queste situazioni con gli occhi degli ignavi ( molti conoscono il significato dei questa parola ). In assenza di volontà politica e di organizzazione, nel nostro ben ordinato Occidente sarebbe accaduto lo stesso. E sebbene, in misura minima è accaduto: quando la situazione è sfuggita di mano, come a Bergamo nella primavera 2020 sembrava che SARS-COV-2 non smettesse di  falciare vite. Abbiamo anche imparato che il Virus se ne infischia dei nostri stratagemmi da furbetti.

Siamo fatti così. Pensiamo alla salute solo quando ci ammaliamo. COVID-19 ci ha dato lo svegliarino.

Il commercio di malattie | Wall Street International Magazine

Già, è proprio così. Quando siamo malati, quando accusiamo acciacchi, quando quella contrattura al collo ci impedisce di stare rilassati davanti al PC o quando ci siamo dati una martellata sull’unghia. Per non parlare di quando fanno male le ginocchia che ci impediscono di salire le scale; di correre neanche a parlarne. In ultima analisi, la salute la appreziamo solo quando stiamo male.

Ebbene, questo pensiero – abituale – sottintende un concetto di salute che trovo estremamente riduttivo. Come se fosse qualcosa che uno ha di predefinito, e che la malattia gli toglie. Non è così, come altri animali e anche piante del creato, siamo organismi complessi, che funzionano grazie a un numero infinito di “micromeccanismi” a loro volta interconnessi e interdipendenti.

La salute non è per nulla scontata proprio perchè è il risultato di un equilibrio delicatissimo.

Pensiamo ai Greci, quando iniziarono a interrogarsi sul corpo e sui modi per curarlo. Hanno istintivamente collegato la medicina alla natura, intesa come la totalità delle cose che esistono, che nascono, che vivono, che muoiono. Un corpo in salute era un corpo in equilibrio  con gli elementi  primi ( acqua, aria, terra, fuoco ), e di conseguenza la malattia veniva concepita come disequilibrio. Ebbene, questo approccio olistico è stato via via abbandonato, perchè a volte le cose per studiarle, per metterle bene a fuoco e comprenderle, bisogna selezionarle, renderle più piccole. E così questo approccio circolare e integrato, che tiene conto degli equilibri è stato via via abbandonato in favore di una  maggiore verticalizzazione della biomedicina, che si è prima concentrata sul corpo umano e poi sui suoi  organi, i quali sono composti di “organismi”, e addirittura sulle singole malattie. L’aspettativa di vita, ad esempio, è in continuo  aumento ( e a questo proposito sarà interessante analizzare l’effetto del COVID-19,  nel medio e lungo termine, ma anche contribuito a convincerci che la salute fosse affare soltanto degli esseri umani, soprattutto dei singoli e non della collettività. Come se le nostre compagne di viaggio, cioè, le specie viventi da cui traiamo cibo e quindi forza vitale, nemmeno ce l’avessero un diritto alla salute. Ognuno di noi è infatti in relazione con il mondo animale, con quello vegetale  e con quello inanimato, se non altro perchè ci nutriamo di cibi e bevande che questi mondi provengono. Insomma, l’ambiente non è qualcosa di esterno a noi, ma qualcosa in cui siamo immersi, di cui facciamo parte e che fa parte di noi.

Bene. La Pandemia da Sars-cov-2 così pervasiva e con la connaturata ambizione di farci sostanzialmente infettare tutti, ha portato a galla i “Disequilibri” e le “Fragilità” che abbiamo contribuito a creare nell’ecosistema e ci sta costringendo a ripensare daccapo anche il nostro rapporto con la natura.