LA DOMANDA CHE DOBBIAMO PORCI E’ SUL PERCHE’ QUESTO NUOVO CEPPO GIUNGE DALL’AFRICA e CON 32 MUTAZIONI.

Potrebbe essere un'immagine raffigurante 3 persone, bambino, persone in piedi, erba, albero e strada
L’Africa, sappiamo bene essere un continente enorme, dove sono carenti i controlli sia diagnostici sia su vaccinazioni. Ebbene, qui il Virus si gioca le sue carte replicative quasi a mo’ di una passeggiata scolastica, quindi, muta in maniera enorme.
Ma allora siamo finiti ? Manco per niente, perchè i Virus sia pure mutino, non sempre queste sono a loro favorevoli. Da due anni a oggi abbiamo letto e ascoltato di numerose varianti, ma questi, conti alla mano, fra tutte le mutazioni generate, queste occupano solo 1 miliardesimo di tutte le mutazioni. Solo che, la moltitudine di queste passano inosservate a motivo che non sono a vantaggio del virus, per cui si “disperdono nel nulla” Ma perchè in questa parte del pianeta, cioè l’Africa ? Premesso che va fatto un distinguo, e cioè, che in realtà la variante in questione, non origina dal Sud Africa bensì dal Botswana, che è la zona con più alto tasso di povertà, e dove gli abitanti sono perpetuamente in movimento per andare a lavorare in altri posti più redditizi. In Botswana si rileva che si effettuano tamponi irrilevanti in fatto numerico e gli abitanti muoiono nei villaggi per forme di Polmoniti non riconosciute al Covid.
Tutti i virus, in particolare come questo, a Rna a una sola catena “fabbrica” varianti perchè quando si moltiplicano lo fanno con “errori” casuali, il che procura loro la morte. Ma, talvolta a mutare ci riescono abbastanza bene per cui, per “essi” è come avere strofinato sul “gratta e vinci” vincendo bene.
L’altra domanda che preoccupa, è:” Ma è pericolosa ? E’ in grado di sfuggire la protezione che ci siamo fabbricata ? I virus adottano una strategia, che è quella di replicarsi e tuttavia, per fare questo devono cercare di non danneggiare a morte l’ospite: s ecosì fosse, morirebbe anche “lui”. In buona sostanza, al Virus conviene mantenerci in vita; magari malconci, ma in vita. A motivo di ciò, tutte le varianti che favoriscono al virus di replicare di più come la Delta appena indossato il “bavaglio” sono di norma più replicanti, ma non per questo più dannose e non procreano ceppi che sfuggono al vaccino.
Ma allora siamo a posto ? Si e no, perchè le misure prudenziali non vanno ridotte ma ancor di più rafforzate.

L’ultima nata…..

Nuova variante Nu del Covid, Salmaso a Fanpage.it: C'è la possibilità che  possa eludere il vaccino

Ci risiamo. Punto e accapo ? Abbiamo imbavagliata la variante Delta ed ecco che ne compare una nuova che al momento assume il nome di  Variante NU”, in ordine alle ultime lettere dell’alfabeto greco. Dobbiamo avere paura? Non sono certo io a fornire informazioni confortanti, ma neppure da panico.  Dobbiamo metterci in testa che i Virus, similmente a tante altre entità che occupano il pianeta, si evolvono  per selezione naturale: si  modificano  ammucchiando mutazioni e si differenziano in progressione in base alla loro  capacità di sopravvivere e di riprodursi in ambienti  disparati. Chiediamoci dunque, perchè il virus muta?! Questi nano esserini mutano perchè tutte le volte che inefttano replicano, quindi procreano una copia del proprio materiale genetico- RNA nello specifico del Sars-cov-2-Durante queste replicazioni è possibilissimo, che avvengono delle mutazioni, che sono, errori di “battitura” nella copia  del filamenti di DNA ed RNA. Questo processo avviene spesso, ma non sempre, perchè molte mutazioni possono rivelarsi neutre o addirittura dannose per il Virus stesso. Epperò può succedere che qualche mutazione- indipendentemente dal numero – si rivelino vantaggiose per il virus, perchè in esso aumenta la “competitività”, ovverosia, modificando la sua capacità a replicarsi, la sua trasmessibilità la sua capacità di infettare e la sua virulenza.

E allora ? Allora, questa variante emergente, che presenta 32 mutazioni, non è detto che siano mutazioni a “lui” vantaggiose, perchè possono essere neutre….ma anche che possano eludere  l’azione dei vaccini.

In conclusione, aumentiamo la nostra attenzione, con le armi che disponiamo, e attendiamo ulteriori notizie dagli esperti.

In Omaggio alla donna…al fine di una vera uguaglianza

Leadership femminile: quali valori? - Leadership & Management Magazine

Cara donna, non serve percorrere molto a ritroso nel tempo per individuare le disuguaglianze che questa pandemia ha contribuito ad aggravare : quella tra gli uomini e  voi donne è una di queste, e ne abbiamo quotidiana  esperienza.

Siete state sempre sottorappresentate ovunque da sempre, a cominciare dal parlamento per giungere agli studi sui farmaci, che in passato venivano condotti esclusivamente da soggetti maschili.

Voi donne lavorate di più. In media dedicate giornalmente 3,5 ore in più degli uomini alla cura della casa e della famiglia, ma siete pagate meno; circa il 15% e avete minori occasioni di scalare le gerarchie aziendali e raggiungere posizioni apicali : non è questione di meriti o di competenze, quanto del tentativo di riuscire nella ciclopica impresa di conciliare lavoro e famiglia, che in Italia porta una donna su tre a scegliere di lavorare part-time; l’unica strada possibile per non soccombere a un carico di per sè eccessivo.

Su tutto questo la Pandemia non ha fatto che stendere sulla vostra condizione una spessa coltre di complicazioni, che inevitabilmente ha peggiorato la situazione.

Innanzitutto complicando l’organizzazione familiare. Calcolate che nel 2020 fare la spesa, andare dal farmacista, prenotare l’appuntamento dal pediatra è diventato improvvisamente difficile, allungando a dismisura il tempo da dedicare  a commissioni o impegni che prima erano routinari. E poi, ancora, lo smart working ha fatto sì che la famiglia pensasse  di potere contare h24 sulla madre-moglie-compagna che di tutto si occupa e tutto risolve : nella stragrande maggioranza  dei casi siete state voi a vigilare sull’istruzione a domicilio dei vostri figli, a farvi carico di portare le bottiglie dell’acqua a casa dell’anziana zia, a prenotare la visita medica per la nonna tramite il fascicolo sanitario elettronico.

Infine, siete state le più propense a adeguarvi alle misure di sicurezza, a rispettarle e a impegnarvi affinchè anche  gli altri le rispettassero.

 

 

Quest’ anno siamo stati campioni olimpici in diverse discipline…

SpillOver: la app che classifica i virus più pericolosi - Focus.it

….Ovviamente, i nostri bravissimi atleti si sono sottoposti ad estenuanti e rigorosi allenamenti.  Gianmarco Tamberi ci ha regalato un saggio su come si tocca il tetto del cielo. Ma i Virus, non sono campioni olimpici di “salto in un’altra specie”; non si sottopongono a massacranti allenamenti e neppure sono dotati di ferrea volontà, ancor di meno hanno come obiettivo quello di fare infezione dell’uomo come scopo ragionato. Questi esserini, vogliono soltanto sopravvivere. Mi pare che questo rientri nella natura di qualsiasi entità vivente. Quello di saltare in un’altra specie non è un loro traguardo, ma è solo una strada che provano seguire per garantirsi la sopravvivenza.

Il salto, o “spillover” è frutto di numerosi tentativi di evoluzione: moltissimi falliscono, alcuni riescono. Altri vanno, viste dal punto di vista del virus…così così, perchè, dopo un loro primo round di infezione creano un piccolo cluster( gruppi ) per poi spegnersi.  Ebbene, quando uno di questi tentativi va a buon fine, è perchè il Virus trova la giusta chiave di ingresso alle cellule dell’ospite, ma anche perchè si sono create le condizioni affinchè ciò possa accadere. Circa il primo fattore, cioè quello che trova la chiave di accesso alle cellule non abbiamo nessun potere; cioè, mica possiamo convincere il virus ad autoestinguersi  dalla faccia della terra !? Proprio  come se avessimo la presunzione di fare smettere di piovere. Quindi, lui continuerà a tentarle tutte per riprodursi e continuare a esistere. Su una cosa possiamo fare qualcosa, e cioè,evitare di essere noi a creare per loro le migliori condizioni in cui fare il famoso “salto” e di aiutarli nella ricerca di nuovi ospiti. In ultima analisi, i virus infettano l’uomo si da sempre, ma si sono specializzati da quando l’uomo con gli animali ha cominciato a convivere. A forza di allevare e sfruttare i bovini, insomma, ci siamo resi ospiti “graditi” del Virus della peste bovina, che poi si è trasformato nel Virus del Morbillo. E, ai giorni nostri, a forza di invadere aree  segregate e scambiarci gli abitanti di queste aree al mercato, dopo averli costretti in minuscole gabbiette impilate su altre minuscole gabbiette, ci siamo presi l’aviaria, la SARS, e il COVID-19.

Un No-Vax, in terapia intensiva:” Pensavo di essere invincibile”

Non pubblico la foto di questo signore, per rispetto alla privacy. Quella di sotto è una foto generica.

No vax si pente dopo il ricovero in terapia intensiva: «Pensavo di essere  invincibile»

Queste frasi, mi hanno spinto  a molte considerazioni. 

Già, proprio così. Ci siamo  dimenticati che siamo dei fragili e non invincibili; dei “superman”. Noi siamo i figli di un’epoca che fino ad oggi ha assistito gli accadimenti bellici, guardandoli dal comodo delle nostre finestre. Siamo stati molto abili a mettere il bavaglio a una pletora di malattie tramite i “Vaccini” e gli antibiotici. Insomma, ci sentivamo dentro una botte di ferro che ci consentiva di galleggiare anche tra terribili marosi.

Ahinoi, abbiamo ignorato che il ciclo  delle nostre vite è sempre stato esposto alle emergenze che colgono di sorpresa, cosa che ha molto a che fare con le nostre capacità di essere consapevoli di non avere le soluzioni belle e pronte. Nel nostro caso, la medicina pronta all’uso per l’attimo.

La gente, purtroppo, non vuole capire che la scienza non è mai in grado  di “inventare” una risposta valida ed efficace al 100%; subito, immediata e chiavi in mano.

Ebbene, questo evento pandemico ci ha colto di sorpresa; lo si voglia capire o no e che in mano si avevano due opzioni: 1- Imbavagliarlo all’istante; 2- corrergli dietro a vita.

Cosa si è verificato dei due ? La seconda opzione : “inseguirlo”. Solo che c’è da chiedersi se si possedevano le strumentazioni per fermarlo subito. Credo  di si, anche se  ammetterlo costa amarezza. Gli effetti dannosi dei negazionisti, in men che non si dica,  proliferarono giusto il tempo di consumare un aperitivo. Cosa hanno causato questi nell’immediato ? “La sottovalutazione dell’evento da parte dei “potenti del pianeta !”.

Sappiamo tutti  che avevamo già avuto esperienza  di pandemie prima di sars-cov-2. Se l’allarme lanciato dall’OMS avesse avuto il giusto riscontro, quindi ponendo in essere un deciso dispiegamento di forze, e dei comparti sanitari, similmente come avvenne per MERS ed EBOLA, sicuramente, oggi, la contabilità ci avrebbe fornito un conto  assai meno salato per numero di deceduti.

Oggi, ci troviamo a vivere una situazione drammatica che dura da due anni, e se portiamo alla mente i consigli di Trump di  utilizzare disinfettanti per curare la polmonite, ci viene il  sospetto che queste parole di Trump, appartengono a un passato remoto. Manco per niente. I danni causati dalla deficitaria cultura collettiva, sono stati enormi. Dietro il fenomeno No – vax, non solo in Italia ma nel resto del mondo, c’è la presenza di persone che non credono al Virus e ancor di meno ai danni che provoca. E allora ? Il mal seme d’Adamo ( Dante ) ha affondato le sue radici sin dentro le viscere e come tale, si impianta non portando nessun buon frutto ma solo “concepimenti tossici”.

L’Austria è sotto gli occhi di tutti. Ci chiediamo, quindi, se seguirla e decidere l’obbligo alla vaccinazione. Beh, a mio parere il governo austriaco ha adottata questa strategia perchè spinta dalla disperazione, il che va compreso. Quando si sviluppa una crescita esponenziale di contagiati nelle persone NON VACCINATE  e lo spettro di contare ancora morti, ha dato la spinta al cancelliere austriaco di approntare questa strategia. I danni, per questa nazione, economici, sarebbero stati devastanti. 

Qualcuno può osservare:” Ma in Italia non siamo così mal combinati!” E’ vero, e sia pure lo dica con un po’ di spregiudicatezza,  forse sarebbe stata una decisione che andava intrapresa a fine estate. In questo momento, obbligare alla vaccinazione mi pare possa ottenere effetti non desiderati, soprattutto per la “libertà” concessa a questi frustrati ad antagonizzare tra  i “Vaccinati” e Non-Vaccinati. Una decisione oggi di questo tipo sconfinerebbe verso comportamenti fuori il “razionale”, una bomba a orologeria che aspetta lo scoccare del tempo per esplodere.

LI CHIAMANO “FAKE NEWS”. IO LI CHIAMO “MENZOGNE FINALIZZATE A DIRE NO ALLA VITA “

Scopri il mondo delle Fake News e delle bufale - Agendadigitale

A CHI VA DI LEGGERE.

Assistiamo ormai senza alcuna meraviglia alle migliaia – me sempre minuta numerica – che occupano le piazze. Sono le stesse persone che qualche tempo fa, non lontano, gridano di essere contro i veti disposti agli spostamenti, poi, contro l’obbligo  di indossare le mascherine. “Vogliamo essere liberi  di vivere una vita normale!”- urlavano -. E già, come se il resto della maggioranza  rifiutava il ritorno alla normalità. Oggi, questi individui, protestano contro la sola e unica cosa che ha la capacità di riconsegnarci alla nostra  quotidianità : il Green pass. Rifiutano forte di vaccinarsi, ma cosa ancora più inverosimile,  vogliono impedire a  quelli vaccinati  di muoversi nelle aree sicure. A farla da padrone è il “disorientamento”, cosa alquanto comprensibile dopo 23 mesi che ci vediamo sbattere in faccia ogni attimo della giornata tutti i volti-finora sconosciuti – di virologi, epidemiologi, immunologi, infettivologi che, come sul quadrato di un ring hanno ingaggiato, con stili sofisticati, una lotta a chi la sapeva comunicare meglio; quindi, visibilità. Solo costoro ? Manco per niente. Anche gli uomini della politica non mancavano di pronunciare bestialità tanto al chilo pur di graffiare il partito avversario. La carta stampata e le televisione radunavano e ancora radunano esperti del settore, politici. Questi ultimi, di colpo, sono  diventati esperti ma che non posseggono nessun titolo a riguardo. Risultato? ” Sono tutti degli accattoni. Non credo a nessuno !” E così, chi decide di non vaccinarsi a qualcuno di questi ha creduto.

Bene. Andiamo alle “menzogne”.  Il 13 Giugno- ahimè, la data della mia nascita- una famosa rivista scientifica pubblica:” La proteina Spike nei vaccini a mRNA è tossica per l’uomo e di diffonde in tutto l’organismo causando danni cardiovascolari, neurologici”. Studi ufficiali, e rivelazioni da parte di scienziati di eccelso valore, smentiscono questa “grossa menzogna”. I Vaccini, non contengono la proteina Spike. Questi vaccini  dispongono di istruire le cellule  a produrre un frammento del virus detto ” Proteina spike”. E così, quando il virus si introduce nel nostro organismo il sistema Immunologico lo riconosce come “estraneo”, quindi comincia a fabbricare anticorpi”. Un meccanismo biologico che anche i bambini del nido capiscono.

Andiamo avanti. Il 20 Aprile una rivista nota di New York pubblica che una bambina di due anni dopo avere ricevuto la  2^ dose di Pfizer morì. Ebbene, la fonte citata era il Vaers, un database sotto la gestione dei ceters  for Disease Control and Prevention statunitense e dalla Fda.  Chi sono questi organi ? E’ un sistema nazionale  di allerta precoce finalizzato a rilevare problemi di sicurezza dei vaccini autorizzati per l’impiego negli USA, quindi, un organo di informazioni che accetta ogni sorta di segnalazione e accessibile a tutti, molto prima  di essere analizzate. Per tornare alla bambina, quindi, questa segnalazione effettivamente è stata presentata il 5 Marzo, ma la portavoce dei Cdc Kristen Nordlund, spiegò che la notizia era completamente falsa e inventata, quindi venne rimossa dal sistema.

 In effetti,  gli attivisti No-Vax attingo molto di frequente, anzi con assiduità, le  segnalazioni che Vaers partorisce e che sostengono che i vaccini anti-Covid-19 sono causa di morte, di sterilità, e tanti altri effetti collaterali. Il fatto che gli articoli di disinformazione  citano come fonte il Vaers, e non l’AIFA, ente che parla soltanto a seguito di dati verificati. NewsGuard; credo lo conoscano i più, è un’estensione per browser Internet che contrassegna le notizie tramite una icona di colore rosso, verde al fine di informare la gente onesta a riconoscere le “fake news”.
Andiamo avanti. Qualora qualcuno dovesse chiedere a un No-green pass, perchè dice non a vaccinarsi, la prima risposta è “Non protegge dall’infezione e neppure dalla malattia”.  Siamo davvero in mezzo alle idiozie. I vaccini lo sappiamo sin dall’inizio dei tempi, non hanno peculiarità sterilizzante, pertanto, è cosa ovvia che una piccola percentuale può infettarsi, e perchè? Perchè, il virus, per sua natura, quando entra  nelle prime vie respiratorie ( mucose ) deve completare il suo 1° ciclo di replicazione. Ma finisce qui.
Altre obiezioni. “Perchè, allora i vaccinati devono indossare ugualmente le mascherine ?” Risposta. Lo studio ha appurato che lo 0,05% di operatori sanitari con due dose inoculate hanno trasmesso l’infezione. Una percentuale decisamente marginale, quindi, la prudenza suggerisce lo stesso che nei posti chiusi è utile il distanziamento e mascherine fino a che quasi l’intera popolazione non sarà immunizzata.
Ce ne sono altre, ma mi  dilungherei molto. Un’ultima sento di comunicarla.
Siamo persone adulte, quindi, se non ci vacciniamo è solo a nostro rischio e pericolo”. Giusto. Solo che un asterisco lo metterei: ” Se il rischio e il pericolo fosse di sola vostra esclusiva, nulla osta. Ma dimenticate che la popolazione è composta purtroppo di persone anziane, trapiantati, immunocompromessi, oncologici soggetti fragili che  hanno il sistema Immunologico  debole se non addirittura assente, quindi, impossibilitati a vaccinarsi, e che Dio solo sa come bramerebbero  farlo. Quindi, proteggerli è una questione sociale, etico, morale, religioso. Inoltre, nelle ultime ore assistiamo  che la curva si innalza e di conseguenza si alza il numero dei ricoveri da parte dei  “non mi vaccino”, che ha un numero di circa 3 milioni over 60. Ciò vuole dire che  i vaccinati- che non l’hanno fatto come colui che va al bar a consumare l’aperitivo -, l’hanno fatto per senso di dovere su se stessi e sugli altri. Questi, non è che sono immuni di altre patologie. Infatti, come per chiunque, per varie ragioni, avrebbero necessità di eseguire accertamenti in ospedali ma non possono perchè i reparti sono in sofferenza. E così, magari dopo qualche mese scoprono di avere un serio problema perchè diagnosticato in ritardo. A costoro dico: ” Lo chiamate questo, vostro esclusivo rischio e pericolo ?”

Le infezioni ospedaliere e la resistenza ai microbi

Superbatteri: le infezioni ospedaliere guidano la diffusione  dell'antibiotico resistenza in Europa - la Repubblica

A prima vista sembra un’argomentazione che si stacca dalla Covid-19, e vaccini. Non è così.

Paradossalmente, le stesse conquiste della moderna scienza medica preparano anche il terreno per nuove infezioni. Prolungando la vita, la  medicina dà origine a popolazioni in costante aumento di persone anziane- non dico vecchi  perchè nella categoria vi faccio parte anch’io-. E queste persone anziane hanno il sistema Immunologico compromesso. Come parte di tale processo, inoltre, gli interventi medici producono un crescente numero di categorie immunodepresse più giovani: diabetici, pazienti oncologici, e trapiantati, sottoposti a chemio. Inoltre, non di meno, persone affette da AIDS la cui malattia è diventata cronica in seguito a trattamenti antiretrovirale. Per di più, questi pazienti Non-Immuni sono concentrati in contesti dove la trasmissione microbica da corpo a corpo è accentuata, come ospedali, strutture per la 3^ età e penitenziari. Gli interventi invasivi hanno aumentato  le vie di ingresso attraverso cui i microbi possono entrare nell’organismo. E così, in simili condizioni compaiono infezioni, detti, “nosocomiali”; cioè, contratte in ospedale e che in precedenza erano rare o sconosciute e che sono diventate un serio problema sanitario, oltre che un crescente onere economico. Fra tutti, il più noto e importante è il cosiddetto Staphilococcus aureus, la principale causa di polmonite nosocomiale. 

Un altro preoccupante sottoprodotto del progresso della scienza medica  è l’insorgere di una sempre maggiore resistenza antimicrobica. Nel 1945, il premio Nobel Alexander Fleming, scopritore della Penicillina,  proprio durante il conferimento del  riconoscimento, disse:” La penicillina deve essere somministrata con molta attenzione, perchè, probabilmente i batteri a essa vulnerabili avrebbero sviluppato qualche forma di resistenza”. La pressione selettiva di un farmaco così potente lo avrebbe reso inevitabile.

Riprendendo l’avvertimento di Fleming, i teorici delle malattie emergenti affermano che gli antibiotici sono “una risorsa non rinnovabile” la cui efficacia ha una durata biologicamente limitata. Mentre la scoperta di nuove classi di antimicrobici : ne sono un esempio gli antibiotici, sostanze impiegate per eliminare o interrompere microrganismi e la crescita e proliferazione. Mentre la scoperta di antimicrobici si era ridotta a un rivolo, il mercato farmaceutico la bloccò del tutto inibendo la ricerca relativa a farmaci destinati a dare bassi margini di profitto.

Ebbene, mentre il progresso antimicrobico ristagna, i microrganismi si sono organizzati e hanno sviluppato una spiccata resistenza.

In parte, la  comparsa della resistenza antimicrobica è soltanto un esito dell’evoluzione “darwiniana”. Sappiamo già, che decine di migliaia di Virus e trecentomila  specie di batteri possono infettare l’uomo e molti di essi si riproducono e si evolvono miliardi di volte nel corso di un’unica generazione umana.

E’ da un bel po’ che ne voglio parlare….

Covid-19 e inquinamento: cosa sappiamo finora? Il punto con l'epidemiologo  Fabrizio Bianchi | Il Bo Live UniPD

Si parlava in precedenza di “globalizzazione” che non esito a definire, la più mostruosa delle epidemie. Ha portato senza alcun dubbio  l’attuale coronavirus 2 in giro per il pianeta Terra. Il resto l’ha fatto e favorito la diffusione la struttura demografica e il degrado ambientale ha aumentato notevolmente la gravità e la mortalità. Le megalopoli industrializzate in associazione allo sviluppo urbano e dell’agricoltura si sono rivelati processi distruttivi dal momento che non si sono mossi in osservanza a precise regole. E così, l’aria si è anarchicamente arricchita di combinazioni di particelle sottili e gas serra tossici, soprattutto Ozono, esafluoruro di zolfo e protossido di azoto. Ebbene, questi elementi se dispersi dal vento nell’atmosfera superiore, contribuiscono al riscaldamento  globale e ai cambiamenti climatici, entrambi con serie conseguenze a lungo termine per la salute. Se però, rimangono intrappolati nella parte bassa dell’atmosfera( Troposfera ) vengono inalati dalla popolazione, con gravi e immediati effetti avversi.

Ancora prima della comparsa della COVID-19  gli uomini di scienza avevano dimostrato  una forte correlazione tra l’inquinamento atmosferico e una serie di patologie come asma, cardiopatie vascolari, cancro, infarto e demenza senile.

Dicevo delle polveri sottili. Queste hanno dimensioni  40 volte  più piccole di un granello di sabbia di mare o pari al 3% del diametro di un capello che possono provenire da incendi, eruzioni vulcaniche, combustione di combustibili fossili, trascinamento di polvere da strade sterrate o da terreni agricoli  ecc. ecc. Le particelle sottili, sono molto pericolose. Queste se inalate  raggiungono le più profonde vie aeree dell’apparato respiratorio: i bronchi e  quelle piccole sacche chiamate “Alveoli” dove avviene lo scambio gassoso dell’Ossigeno con l’Anidride Carbonica contenuta nel sangue.

I gas-serra- anidride carbonica, esafluoruro di zolfo, ozono, e protossido di azoto, entrano nell’atmosfera da varie fonti. Raffinerie, traffico stradale,  centrali elettriche e processi industriali. In agricoltura sono critici  anche i fertilizzanti ricchi di azoto e i rifiuti di origine animale. Bene, passo avanti per non tediare chi legge. Ricorderanno in molti che nella primavera ed estate 2020, gruppi di ambientalisti hanno esaminato  la possibile correlazione di polveri sottili e gas serra con la vulnerabilità al COVID-19, basandosi sulla teoria  di John Snow. Lo studioso, dopo avere individuato focolai di Colera in varie zone di Londra, sospettò che alcune compagnie idriche fornissero acqua contaminata dai “microbi” che egli riteneva responsabili della malattia, anche se non erano visibili coi microscopi del suo tempo. Analogamente, alcuni epidemiologi contemporanei hanno tracciato “punti caldi” di trasmissione del COVID-19 in aree  di elevato inquinamento atmosferico. Ebbene, anche se i meccanismi molecolari responsabili non siano ancora noti, questi epidemiologi contemporanei riuscirono a presentare prove convincenti del rapporto tra trasmissione della COVID-19, malattia grave e mortalità da un lato, ed  esposizione all’inquinamento atmosferico dall’altro.