L’Amore o la Ragione ?

Ragione e sentimento, l'eterno dilemma - Meta Magazine

La vita del cuore è bella, ma insidiosa; pericolosa. Il percorso della mente è ordinario, ma sicuro. L’uomo ; inteso nel senso maschile ha scelto la via più sicura e anche più corta; quella della mente. La donna ha scelto la via più bella, ma irta e pericolosa : la via delle emozioni. Difatti, se poniamo attenzione anche in queste pagine del virtuale non si legge altro che la parola “Emozioni”, e sempre espressa dalle donne; dentro cui stanno racchiusi i sentimenti, gli stati d’animo. Ma bisogna tenere presente una cosa. Fino ad ora il mondo è stato governato da uomini, le donne hanno sofferto oltremisura poichè non sono riusciti ad inserirsi in una società creata a misura d’uomo; questo perchè la società è stata creata secondo la logica e la ragione. La donna, vuole il mondo del cuore, ma, ahimè, nella società creata appunto dall’uomo secondo la logica e il razionale, posto per il cuore non ce n’è.

Bisogna che l’uomo impari ad essere più di cuore, perchè la ragione sta portando l’umanità verso il suicidio globale. I risultati sono sotto gli occhi di tutti. La ragione ha avuto la capacità di frantumare l’armonia della natura, l’ecologia. Non solo, ma ha distrutto la bellezza dell’umanità. Questo per dire, che in ogni cosa ci vuole un po’ di cuore. La via che porta verso il centro dell’essere il cuore si mostra più vicino della mente che spesse volte non fa che intralciare. La mente, mi sembra una via per accorciare un percorso verso le cose esterne. Arriva prima del cuore, ma il suo arrivo è quasi sempre col fiatone e con la vista offuscata. Mentre la via del cuore, sia pure più lunga porta verso l’essenza , verso il profondo di ogni problema: una sorta di lente d’ingrandimento che fa vedere i frammenti che la mente non ha visto.

Ecco un motivo per cui mi faccio il tifo per l’amore.

Volere essere belli ad ogni costo

Cura del viso giornaliera! 5 Consigli di bellezza

Volere essere belli. Un tormentone delle donne… e oggi pare pure gli uomini non disdegnano sottoporsi anche a torture pur di modificare ciò che la natura a loro riservato. Mi chiedo perchè ? Mah. ! Per fortuna che fra i miei mille difetti questo non ha trovato posto, anche perchè mi ci vorrebbe una revisione dalla punta dell’ultimo capello fino alle falangette.

Andiamo avanti che è meglio…

Molte persone soffrono del fatto che il tempo, anzi, la loro vita, si mostri sul loro volto. Si vedono invecchiare e la cosa non li allieta per niente. Dare consigli a costoro ? Non ci penso neanche, Dico solo che rinnegare questo processo ha lo stesso significato di negare di avere vissuto. La vecchiaia, carissimi ha la sua bellezza specifica, e il volerla creare artificialmente è la più spaventosa delle contraddizioni. Se guardiamo il viso di una persona invecchiata con le rughe ben spianate è veramente penoso. Persone del genere mostrano soltanto una maschera, ma dietro la maschera si sente il vuoto che viene incontro da quella persona. Allora è più sincero riconoscere apertamente la propria età. Il mio viso è bello ogni volta che sono interamente in esso; cioè tutte le volte che sono rappacificato. Io ho un solo compito: quello di accettare me stesso, essere grato per la vita. Automaticamente questo atteggiamento interiore genererà la bellezza. Allora, dal mio viso risplenderà qualcosa che fa bene alle persone. Avete mai visto una bella donna arrabbiata, vulcanica, scontenta, delusa in viso ? : Inguardabile ! Avete mai visto una persona col volto rugoso, ma serena interiormente, in pace con se stessa, e con la vita, arrabbiata ? No. Non possiamo vederla perchè questa persona non s’arrabbia, non sviluppa bile sul volto…è serena e valuta ogni cosa; pur avversa, col bilancino della persona ricca interiormente della sua anima. Allora le rughe che importanza hanno ?

I nostri ricordi ci pesano….

Lo zaino del nostro cuore è spesso pieno di ricordi dolorosi, di sofferenze, di sensi di colpa che abbiamo collezionato lungo il cammino della nostra vita e che faticosamente ci trasciniamo come pacco ingombrante. Tentiamo di dimenticare; per saggezza – pensiamo noi – e diciamo a noi stessi che non è da saggi ancorarsi al passato con la semplice decisione:” Non ci voglio più pensare”. Ma siamo fuori strada, purtroppo. Tutto ciò che abbiamo vissuto rimane dentro di noi, e continua a vivere in barba ai nostri sterili e illusori sforzi di averli “rimossi”. Essi vanno a rintanarsi nel fondo del nostro incoscio, vivi, e pronti a uscire in superficie. Questo, ho capito. Dentro di noi ci sono un cumulo di frammenti di vita…che marciscono e influenzano  i nostri comportamenti. E ci fanno perfino…..ammalare. Non osiamo guardarli in faccia. Siamo come il bambino che vuole portare da solo fardelli che non riesce quasi a sollevare. E che il papà suo gli offre la mano per accompagnarlo, gli cammina accanto. Ma lui rifiuta l’aiuto; Fatica, soffre, a volte cade e si ferisce malamente.

Si. Il nostro passato è pesante. Abbiamo ricevuto colpi sinistri che ci hanno ferito, ci hanno disgustato o che hanno impresso nella nostra anima rimorsi così tenaci da aumentare l’accumulo di sofferenze nel nostro cuore gonfio. E giù nel fondo più fondo di noi stessi, simile a un cadavere sepolto teniamo sempre qualche segreto pesante da controllare, da portare. Il nostro, come pure quello di qualche nostro caro, mille volte calpestato, mille volte nascosto, ma che sempre si fa sentire, proprio nel momento in cui credevamo d’averlo dominato per sempre.

Il nostro passato ci pesa troppo. Ci procura mal di schiena, cattivo sangue. E diciamo a noi stessi che non ce la facciamo più. Sono tutti mal d’anima che ci fanno male al corpo e ci indeboliscono, ci deprimono e non ci lasciano dormire…e svegliare. Eppure le abbiamo provate tutte per liberarcene…ma invano. Da soli non possiamo farcela, similmente al bambino.

 

Il fascino del male. Perchè ?

Giornalmente,  incontriamo  il  male.  La  televisione  ci  consente  di  guardare  il  mondo.  Poche   le  immagini  del  bene:  direi  rare,  per  il  resto  assistiamo  ad  atti  terroristici,  omicidi,  tirannia,  ingiustizie.  Tutti  elementi  classificabili  nel  menù  del  male.  Ma  bisogna  anche  dire  che  il  volto  del  male  non  ha  soltanto  questa  morfologia  spaventosa,  c’è  il  male   della  banalità  che  sovrasta  sulla  nostra  quotidianità.  Si  guardino  le  aziende  in  cui  le  persone  subiscono  il  cosiddetto  mobbing  e  vengono  umiliate.  Apriamo  la  porta  di  casa  nostra  che  ci  affaccia  fuori   e  notiamo   come  certe  persone  vengono  bollate,  derise.  E  poi   i  giovani  dove  si  insinua  fortemente  il  fascino  del  male;  una  fissazione.  Ciò  che  più  atterrisce   è  che  si  fa  strada   in  loro  il  fenomeno  del  satanismo;  si  manifesta  per  esempio   in  forma  di  musica  satanica  sprezzante  del  genere umano,  aggressive,  sessualizzate  e  crudeli.  Se  i  giovani  non  vedono  nessun  senso  nella  loro  vita,  considerano  spesso  l’identificazione  con  il   male  l’unica  via  d’uscita,  Il  più  delle  volte  è  il  loro  modo  di  protestare   contro  la  società  e  i  suoi  valori.  Qualche  volta  disperano   dell’esistenza  del  bene,  e  si  indentificano,  quindi,  con  il  male   per  sentire   di  essere  forti  e  di  avere  valore.  Ma  una  tale  identificazione  con  il  male  fa  ammalare  le  persone.  E  tuttavia  non   dovremmo  guardare  al  satanismo  soltanto.  E’  l’intera  società  attratta  e  soffre  dal  fascino  del  negativo;  di  tutto  ciò  che  porta al  Nulla.  I  mass  media   parlano   sostanzailmente  più  del  male   che  del  bene.  Evidentemente   ci  si  interessa   maggiormente  di  quello  che  distrugge  le  unità  di  misura  dell’umano  che  a  quello  che  è  prezioso  e  umano. 

Ma  da  dove  viene  il  male,  che  ci  fissa  e  ci  fa  l’occhiolino   in  forme  e  modi  diversi ?  Se  prendiamo  la  Bibbia  con  la  storia  del  peccato  originale   cerca  di  spiegare  per  immagini  come  il  male  giunga  nel  mondo.  E  se  Dio  ha  creato  il  mondo  buono,  perchè  c’è  il  male ?  Queste  sono  le  domande   che  ognuno  si  pone.  La  Bibbia  parla  del  serpente,  che  seduce  l’uomo.  Ma  è  un’immagine  che  non  ci  dà  una  risposta  esaustiva  alla  nostra  domanda.  Perchè,  e  da  dove  viene  il  serpente ?  E’  stato  mandato  da  Dio ?

P.S.  A  voi  la  parola…se  vi  va !

Il “mestiere ” dei nonni.

Nonni 2.0: al Rosetum presentazione di un libro frutto del concorso “Io e i  miei nonni”

Mica  è  facile  il  mestiere  di  nonni.  Qualcuno,  scrive ,  che  il  periodo in  cui  si  è  nonni,  sarebbe  un  periodo  di  sviluppo  e  di  educazione  religiosa.  In  buona  sostanza,  ai  nonni   sembra  venga  affidato  il  compito   di  compensare  i  deficit  dell’educazione  religiosa,  che  ha  assunto  aspetti  carenziali  dai  giovani  genitori.

Non  mi  trovo  daccordo;  quanto  meno  del  tutto.  E  si,  perchè  in  questo  caso  viene   imposto  ai  nonni  un  fardello   che  non  fa  loro  bene  di  certo.  Essi  non  devono,  nè  educare,  nè  compensare  alcunchè  di  deficitario  trasmesso  dai  genitori.  I  questo  senso  i  nonni  non  hanno  alcuna  responsabilità  per  l’educazione  dei  nipoti.  Non  sono  figure  optional,  oppure  operatori  di  toppe  laddove   c’è  un  buco  da  coprire.   I  nonni  vanno  lasciati  liberi  in  tutta la  loro  interiorità  verso  i  loro  nipoti.  Attraverso  questa  libertà  essi  possono  liberamente  e  spontaneamente  parlare  di  fede  coi  propri  rampolli.

C’è,  ad  esempio,  la  nipote  di  mio  fratello  che  vuole  andare  in  Chiesa  sempre  con  lui.  Ho  scoperto –  in  quanto  nonno –  che  i  nipoti,  specie  se  ancora  in  età  infantile;  diciamo 5 – 6 anni,  spesso  sono  di  per  sè  curiosi.  Fanno  domande,  in  prima  instanza  dall’apparenza   strane.  E a  queste  domande  i  nonni  devono  reagire.  Dovrebbero  anche  raccontare,  in  parole  semplici,  della  loro  fede  che  li  ha  sorretti.  Ma  non  debbono  per  alcuna  ragione  imporre  questa  fede.  Sarebbe  un  errore.  Ai  nonni  va  il  compito  di  raccontare  e  trasmettere  ciò  di  cui  hanno  fatto  esperienza  nella  vita.  Ma  non  devono  sottoporsi  alla  pressione   di  dover  convincere   i  nipoti  o  di  doverli   condurli  a  una  vita  religiosa:  sarebbe,  non  una  forma  educativa,  ma  uno  sterile  contagio.  Il  nonno (  parlo  al  singolare ),  o  la  nonna,  deve  avere  fiducia  nel  fatto che  ciò  che  scaturisce  dalla  sua  esperienza  personale   si  trasformi   anche  nei  nipoti  simile a  un  seme  che  prima  o  poi  germoglierà  se  avrà  trovato  terreno  pronto  ad  accoglierlo  in  piena  libertà  e  consapevolezza.  I  bambini  percepiscono  più  degli  adulti.  Sono  dei  registratori  di  alta  frequenza.  Se  la  melodia  è  di  gradimento,  la  faranno propria,  senza  forzatura  alcuna.  Dai  miei  figli;  mi  riferisco  soprattutto  al  maggiore,  sento  dire  oggi,  che  ha  ricevuto   la  fede  da  mia  madre.  E  ciò,  lascia  un’impronta  che  dura  tutta  la  vita.

Questo  processo  è  destinato  al  fallimento,  qualora   i  nonni  assoggettano  troppo  a  uno  scopo  la  loro  educazione  religiosa,  con  l’obiettivo,  che  attraverso  di  essa,  vogliono  assolutamente  raggiungere  qualcosa.  Così  facendo,  non  raggiungono  i  propri  nipoti,  ma  generano  in  loro  più  che  altro  delle  resistenze.

AL SANTO PADRE PAPA FRANCESCO ARRIVINO I MIEI PERSONALI AUGURI PER UNA RAPIDISSIMA GUARIGIONE

Papa Francesco ha «reagito bene» all'intervento chirurgico al colon, dice  il Vaticano - Il Post

Di cosa è stato operato il Santo Padre ?

La patologia di cui era affetto è chiamata ” Stenosi  diverticolare sintomatica del Colon “.

E’ un’affezione organica conseguenza di una infiammazione dei diverticoli, cioè, quelle che possiamo paragonare a sorte di ernie o sacche che si formano lungo il lume del Colon in particolare la parte del Sigma ( foto ).

Papa Francesco, intervento di tre ore al colon: "Decorso regolare, ha  reagito bene" - Tgcom24

I diverticoli sono rappresentati in foto come specie di sacche o piccoli palloncini. Ebbene, il formarsi di questi diverticoli, che generalmente interessano il colon sinistro o detto Sigmoideo. Se guardiamo il colon è una grande “C”. Ebbene, questi palloncini sono proprio i diverticoli che possono essere poche: 2-3-4 ma che con l’aumentare dell’età aumentano anch’essi e magari raggiungere dimensioni molto grandi.

La presenza di questi diverticoli, comporta, a seguito di  frequenti infiammazioni ( diverticoliti ) il restringimento del lume, il che ostacola il transito delle feci

Non sempre si ricorre alla chirurgia, perchè a seconda del quadro clinico se l’infiammazione è forte, ricorrere alla terapia farmacologica.

Ebbene, il Santo Padre aveva una significativa Stenosi; cioè restringimento che l’ha obbligato a sottoporsi alla strategia chirurgica che consiste nel recedere la parte compromessa. Ovviamente stiamo parlando di un intervento definito di “grande chirurgia” e che richiede non meno di 5-6 ore in sala operatoria.

In genere la diverticolosi colpisce di più la popolazione occidentale soprattutto soggetti  anziani, ma non disdegna anche le fasce a partire dei 40 anni sia pure con una incidenza più bassa fino ad arrivare a una percentuale del 55% over 80. Non è una patologia che ha preferenze di sesso; entrambi in analoga misura.

Ebbene, secondo il comunicato medico, il Santo Padre ha reagito benissimo l’intervento e si presume una decenza di 1 settimana.

Che la Vergine Maria  sia la sua medichessa di eccellenza e presto ritorni alla sua missione umanitaria.

AUGURI SANTO PADRE