Come i tralci della vite

come i tralci della vite

 

 

LITURGIA DELLA PAROLA   (clicca qui)

Prima lettura: At 15,1-6

Salmo: Sal 121 (122)

Vangelo: Gv 15, 1-8

 

“Rimanete in me e io in voi”.

Siamo chiamati a rimanere in Cristo come il tralcio alla vite. Gesù ci esorta ad ancorarsi a Lui, affinché la Sua linfa, la Sua vita sia nutrimento per la nostra.

Osservando il tralcio della vite, abbiamo un esempio di come Gesù desidera che viviamo in Lui. Egli vuole per noi una vita piena, che porti frutto.

Non siamo soli, siamo ancorati a Cristo e anche nelle situazioni più difficili, il Signore ci trasmette forza, coraggio, amore, e il primo frutto di quest’unione, è crescere nella consapevolezza di essere legati a Lui.

Gesù afferma che senza di Lui non potremmo fare nulla, sì, perché un tralcio staccato dalla vite muore, mentre un tralcio unito alla vite porta frutto.

Per portare frutto bisogna rimanere, imparare a restare confidando nel Padre, l’agricoltore, che si occupa di noi per sempre. Ciò non vuol dire che non dobbiamo impegnarci nella vita, ma imparare a operare, partendo dall’idea di un Dio che provvede.

Il nostro agire sia a partire da quel rimanere in Lui, dalla forza di quella linfa che è Cristo, affinché il nostro frutto sia essere capaci di affrontare la vita, con la consapevolezza di un Dio che ha cura di noi.