Partire da Dio

Partire da Dio

 

25 AGOSTO 2023

VENERDÌ DELLA XX SETTIMANA DEL TEMPO ORDINARIO (ANNO DISPARI)

LITURGIA DELLA PAROLA    (clicca qui)

Prima lettura: Rt 1,1.3-6.14b-16.22

Salmo: Dal Sal 145 (146)

Vangelo: Mt 22,34-40

I comandamenti di cui ci parla Gesù hanno una radice comune: l’amore. Il vangelo di oggi ci insegna che se amiamo Dio con tutto il cuore, la mente e le forze, esse a contatto con Lui saranno in grado di vivere il secondo comandamento, ovvero: amare il prossimo e non solo, persino noi stessi.

Il principio, l’inizio di questo amore è come la creazione: parte da Dio. Parte dalla mano di un Dio, che non solo ci ha creato, ma ha creato il nostro cuore in grado di amare.

A volte le sofferenze, la fatica, storcono quello che era il nostro cuore in origine, ed amare nuovamente può risuonare difficile, ma ecco che oggi sopraggiunge una nuova luce, una nuova strada: partire da Dio.

Al Signore possiamo chiedere tutto; un esempio sono i farisei, che interrogano Gesù per metterlo alla prova e Lui non risponde alla provocazione, ma fa di quella provocazione, il mezzo di consegna di un messaggio importante: parti da Dio.

Solo partendo da Dio si scoprirà il perché ed il come amare. Solo partendo da Dio si avrà la forza. Non c’è niente che devi fare se non semplicemente sentire Dio nelle tue vene, un circolo di amore è già nel tuo cuore, perché Egli ti ha creato cosi. Allora, lasciamoci guidare il cuore, affidiamo a Lui quello che ci pena. La fatica del momento, chi ci fa soffrire, e chiediamo a Lui la forza dell’amore, una forza che proviene da Dio, da Colui che ci ha chiamati ad amarLo e ad amare nel quotidiano.

Questo amore trinitario,   S. Teresa di Lisieux lo aveva capito bene al punto che in Storia di un’anima leggiamo un suo pensiero: “La mia vocazione è l’amore.

Sì, ho trovato il mio posto nella Chiesa, e questo posto me lo hai dato tu, o mio Dio. Nel cuore della Chiesa, mia madre, io sarò l’amore ed in tal modo sarò tutto e il mio desiderio si tradurrà in realtà”.

Anche noi, nel nostro posto facciamo del comandamento dell’amore la nostra realtà, per amare noi medesimi, il prossimo partendo dall’amore di Dio che ci è venuto incontro e prima che potessimo dire: mio Dio ti amo, era già sopraggiunta una risposta: anch’io, di più.

“Signore,

amami, amami  sempre

e plasma il mio cuore

alla misura del Tuo amore.

Un amore caro, forte

che nulla può eliminare,

fedele nel tempo e costante nell’attesa.

Rendimi così: innamorata di un Dio innamorato della Sua umanità.

E quando non riuscirò ad amarti perdonami,

ricomincerò non dall’inizio ma dalla mia caduta,

così che non perda neanche un momento,

l’amore che hai avuto per me,

e sappia farne memoria

per amare chi è caduto

ed incoraggiarli che non siamo soli:

L’Amore non ha solo un volto per amare,

ma due braccia tese pronte a rialzarsi. “

(Shekinaheart eremo del cuore)