Signore, scendi

 Signore, scendi

11 MARZO 2024

LUNEDÌ DELLA IV SETTIMANA DI QUARESIMA

 “Signore, scendi”. Inizia così la “preghiera che il funzionario del re rivolge a Gesù, perché vada a guarire suo figlio sull’orlo della morte. Gesù qui non scenderà, ma rimanda quel padre a casa da suo figlio, dandogli già un’indicazione di vita.

Dio scende dal cielo, Dio scende sulla terra, Dio scende nel cuore della terra.

L’unico posto da dove Dio non scende è la croce, perché solo cosi può scendere nella morte per riversarvi la vita, non una vita qualunque, ma la sua vita. Per questo può dire a quel padre: “tuo figlio vive”. Si! Ogni figlio vive per mezzo di Lui.

Noi dobbiamo credere, che in quella discesa, c’è tutta la sorgente di vita che zampilla di amore e misericordia, che riporta l’uomo di ogni tempo, alla grandezza di figlio di Dio. Come quel padre, mettiamoci in cammino sulla parola di Gesù: “Và…”.

Andiamo a vedere cosa significa la fede nella Parola. Senza fiducia nella parola è impossibile la vita, è impossibile vedere ciò che è avvenuto allora, e ciò che accade ogni volta che la si ascolta.

Andiamo verso la Pasqua del Signore, andiamo incontro alla vita che risorge, perché vita nuova, andiano spinti dal desiderio di vivere in quell’amore che restituisce una vita vera, vita da figlio amato, risollevato e per sempre salvato.

“Signore, scendi.

Scendi nella mia terra,

nel mio cuore.

Scendi e sarò vivo.

Scendi: è il mio grido di supplica per me

e per tutti quei figli

che non hanno più un padre che prega per loro,

che gli affidi a Te il proprio figlio.

Io mi faccio voce di questa supplica,

scendi e parlaci

perché a tutti vibri il cuore al suono della Tua voce,

persino in quel luogo di vuoto,

pieno di dolore,

cancellato dalla mente.

Scendi, così che torni in vita

e non muoia più.

Scendi, sono qui, ti ascolto”.

(Shekinaheart eremo del cuore)