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 07 LUGLIO 2024

XIV DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO -ANNO B

Il Vangelo di oggi, termina con Gesù che si meraviglia per l’incredulità dei suoi interlocutori. I suoi concittadini non lo comprendono, lo rifiutano, ma questa meraviglia di Gesù non si tramuta in ostilità. Egli continuerà a percorrere nuove vie, insegnando l’amore che salva, affinché i cuori si aprano all’amore del Padre.

Anche a noi può capitare di vivere un’incredulità, che tuttavia non significa mancanza di fede, quanto piuttosto un’ erronea idea di Dio. Abbiamo delle riserve mentali, delle idee che ci siamo fatti e non corrispondono alla verità di Dio, cosi rimaniamo diffidenti.

È consolante sapere che Dio non si arrende alla nostra diffidenza e attende la nostra crescita. Per credere il nostro cuore ha bisogno di tempo, deve sciogliere paure, resistenze, ambiguità, ma l’importante è non lasciare mai il Signore, lasciarsi sempre riaccostare da Lui, da quell’amore fedele in grado di stupirci.

Gregorio di Nissa affermava: “I concetti creano gli idoli, solo lo stupore conosce”. Chiediamo al Signore che ci aiuti a liberarci da una falsa immagine di Lui, per imparare a  riconoscerlo a partire da quello stupore dell’amore che ci prende il cuore, perché si dona sempre senza condizioni.

“Signore,

fa che ti riconosca

come Signore della mia storia,

come quella mano che non è indifferente,

anzi, tiene la mia.

Insegnami a posare il cuore in Te,

ad aver fiducia

che con Te sono al sicuro

e lo sono da sempre.”

(Shekinaheart eremo del cuore)

Cammino di luce

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10 APRILE 2024

MERCOLEDÌ DELLA II SETTIMANA DI PASQUA

Il Signore, nel Vangelo della liturgia odierna, ci chiama ad un cammino di luce, un cammino di verità, tale che faccia scorgere la luce dell’opera di Dio, mentre spesso siamo preoccupati di farcela con le nostre sole forze, e forse anche le nostre ferite passate, ci spingono a reagire così in ogni situazione.

Oggi siamo invitati a credere a quel desiderio di Dio espresso nel Vangelo: che nessuno vada perduto. La nostra fede, la nostra luce si basa su questa certezza: Egli ha cura di noi, non ci vuole perdere.

Sovente ci troviamo affaticati, stanchi, soli, eppure c’è altro, oltre a tutto quel buio: l’incanto è scoprirlo.

Se c’è una cosa che davvero puoi fare, è provare a fidarti di Dio, e se la testa dice: “non lo so perché non lo vedo”, oppure: “ho bisogno di conferme”, prova a fermarti un istante, volgi a Dio una preghiera. Chiedi a Lui il suo aiuto, perché realmente la tua solitudine non senta l’abbandono di Dio, perché realmente non è così. Egli ti ascolterà, ascolta di te ogni battito, gemito e lamento, e lì nel deserto del cuore avrà cura di te, come fa da sempre.

Un giorno, guardando indietro alla tua lunga strada, vedrai che se c’è una persona che non voleva perderti era proprio Lui, e troverai volti a testimoniarti questo, troverai segni più grandi di quelli che volevi e che oramai non chiederai più.

“Signore,

abbi cura di me,

di quello che posso e non posso controllare.

Perdona i miei sbagli,

la mia costante sfiducia.

Tu mi rispondi con tanto amore,

persino quando metto una mano dinanzi a Te.

Fammi comprendere che

anche attraverso di essa,

passerà la Tua luce

ed io mi sentirò finalmente al sicuro,

perché desidero fare casa con Te.”

(Shekinaheart eremo del cuore)

Libertà

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20 MARZO 2024

MERCOLEDÌ DELLA V SETTIMANA DI QUARESIMA

Chissà se vi è mai capitato d’incontrare delle persone che vi hanno lasciati stupiti per la loro libertà d’animo, che riescono a trasmettere una verità e una serenità di se stessi non comune, una fede che dice a chi incontrano: Dio ti ama!

Tale libertà può essere solo frutto di un cammino nella verità di Dio: «Se rimanete nella mia parola, siete davvero miei discepoli; conoscerete la verità e la verità vi farà liberi». Ma questa parola non è soltanto per qualcuno, bensì per tutti, perché tutti in Gesù siamo resi figli, siamo stati liberati dal peccato e messi in grado di amare su una misura altissima, quella di dare la vita sull’esempio di Gesù.

Il Figlio è amato talmente tanto dal Padre, da non temere più nulla, cosi anche noi, se ci immergiamo in questa verità, possiamo cominciare a vivere senza la paura di non essere considerarti, stimati o giudicati dagli altri. Nelle nostre relazioni saremo liberi di camminare nella verità, di sentirci bene con noi stessi e con gli altri, perché la nostra forza è in quella Parola che è stata seminata nel profondo del cuore di ciascuno e genera sempre vita nuova. Una Parola vera che ci insegna come consegnare noi stessi agli altri fratelli, cosi che quanti ci incontrano, possano trovare in noi la vera libertà dei figli di Dio.

“Signore,

libera il mio cuore,

così che non sia schiavo delle mie paure,

delle mie angosce.

Libera il mio cuore,

così che mi chiamino: figlio di Dio.

Voglio stare bene nel Tuo cuore,

voglio starci da figlio libero,

e soprattutto voglio guarire dal peso del mio passato,

catene arruginite, ma che fanno male.

Tu sei la mano che mi libera da quel giogo,

prendi la mia mano per non lasciarla più,

per essere figlio,

per divenire un figlio libero.”

(Shekinaheart eremo del cuore)

 

Testimone di verità

Testimone di verità

 

MARTEDÌ 29 AGOSTO 2023

MARTIRIO DI SAN GIOVANNI BATTISTA – MEMORIA

LITURGIA DELLA PAROLA    (clicca qui)

Prima lettura: Ger 1,17-19

Salmo: Dal Sal 70 (71)

Vangelo: Mc 6,17-29

Molte volte dire la verità diventa una posizione scomoda. Nella vicenda di Erode che fa decapitare Giovanni Battista, sembra che il potere vinca, mentre la voce della verità venga zittita. In realtà, quella voce continua a risuonare lungo i secoli, come la voce di tutti quei martiri che per amore della verità hanno versato il loro sangue.

Ci sono situazioni in cui  il cristiano di ogni tempo deve decidere da che parte stare. La verità domanda scelte coraggiose, che non  possono sempre piacere a tutti.

Quando la verità arriva a suscitare cosi tanto odio per l’altro, non si vedono spiragli di luce, il cuore viene completamente accecato da volerne addirittura la morte.

Scrive san Beda nelle “Omelie” che troviamo oggi nell’ufficio delle letture: “San Giovanni subì il carcere e le catene a testimonianza per il nostro Redentore, perché doveva prepararne la strada. Per lui diede la sua vita, anche se non gli fu ingiunto di rinnegare Gesù Cristo, ma solo di tacere la verità. Tuttavia morì per Cristo.

Giovanni Battista è un uomo che fa luce alla Verità che è Cristo, non si arrende a compromessi.

Questo vale anche per noi oggi, dove la vita cristiana domanda la fatica di una fedeltà quotidiana a vivere il Vangelo, il coraggio di lasciare che Cristo cresca in noi, per orientare i nostri pensieri e le nostre azioni.

Chiediamo al Signore l’aiuto per fare verità dentro noi stessi, cosi da accogliere Lui Verità che ci fa vivere, ed avere la forza di essere sempre suoi testimoni nei martiri quotidiani in cui viene chiesto di non vergognarci del vangelo, ma di spezzarlo, condividerlo con chi teme ancora la verità e non sa che essa ha in volto, in Dio fattosi carne per liberarci dalla schiavitù di una menzogna in cui Dio non c’è.

“Signore,

liberami il cuore,

allarga il mio orizzonte,

il mio sguardo

cosi da poterti scorgere nella mia vita.

Mi sei accanto da sempre,

Dio vivo e vero

attraversa sempre la vita con me,

fammi capace di sentirti

e mettere coraggio dove ho paura,

e fede dove non ancora non c’è

così che possa vivere di Te

e offrire ad ogni cuore la speranza di una vita assieme a Te.”

(Shekinaheart eremo del cuore)

 

Maschere

Maschere

LUNEDÌ 28 AGOSTO 2023

SANT’AGOSTINO, VESCOVO E DOTTORE DELLA CHIESA – MEMORIA

LITURGIA DELLA PAROLA    (clicca qui)

Prima lettura: 1Ts 1,1-5.8b-10

Salmo: Dal Sal 149

Vangelo: Mt 23,13-22

“Guai a voi”. Anche se Gesù in questo momento si sta rivolgendo agli scribi e ai farisei, chiamandoli ipocriti, tale ammonizione vale per tutti.

Dio ci conosce, non dobbiamo mettere nessuna maschera, ne davanti a Lui, ne davanti agli altri.

L’ipocrita è un simulatore, finge ciò che non ha o non fa.

Gesù ci mette in guardia dal non cadere in questi atteggiamenti e ci ricorda di essere veri, leali a noi stessi e agli altri, ci invita ad abbandonare “gli idoli” per Dio.

Nella liturgia di oggi facciamo memoria di S. Agostino, e lui come ogni santo o santa, ciascuno per la sua particolarità, ci aiuta a comprendere la nostra umanità e la grandezza di Dio. Leggiamo dalle “Confessioni”: “O eterna verità e vera carità e cara eternità! Tu sei il mio Dio, a te sospiro giorno e notte. Appena ti conobbi mi hai sollevato in alto perché vedessi quanto era da vedere e ciò che da solo non sarei mai stato in grado di vedere. […] Mi hai abbagliato, mi hai folgorato, e hai finalmente guarito la mia cecità. Hai alitato su di me il tuo profumo ed io l’ho respirato, e ora anelo a te. Ti ho gustato e ora ho fame e sete di te. Mi hai toccato e ora ardo dal desiderio di conseguire la tua pace.”

Impariamo dai Santi a vivere di Dio, assetati della vera sapienza; accogliamo la parola di Gesù come una salutare provocazione, che ci impegna a riconoscere con sincerità i nostri punti deboli e quelli forti.

Non temiamo di lasciar cadere quelle maschere, magari messe anche solo per paura, ma che non ci fanno essere noi stessi, e come S. Agostino non ci stanchiamo mai di cercare il Signore, fonte di verità e di carità inesauribile.

“Signore,

aiutami a togliere le maschere

che nel tempo ho portato.

Esse sono segni di dolore e fatica,

ma ora posso lasciarle andare.

Fammi libero da tutto,

affinché possa vivere di quella verità

che metti dentro ogni cuore.

E fa che questa verità diventi concreta

in gesti che portano a Te,

al Tuo amore, al Tuo cuore,

così da essere segno

che lasciare andare le maschere  è possibile,

perché nel Tuo amore possiamo essere noi stessi

e Tu ci abbracci tutti.”

(Shekinaheart Eremo del cuore)

 

la legge più grande, quella dell’amore

la legge più grande, quella dell'amore

15 GIUGNO 2023

GIOVEDÌ DELLA X SETTIMANA DEL TEMPO ORDINARIO (ANNO DISPARI)

LITURGIA DELLA PAROLA    (clicca qui)

Prima lettura: 2 Cor 3,15-4,1.3-6

Salmo: Dal Sal 84 (85)

Vangelo: Mt 5,20-26

Gesù continua il discorso sull’osservanza della legge.

Lo scopo della legge; è sempre quello di indicare delle norme per il buon vivere.

La legge ci deve aiutare ad essere donne e uomini che vivono nella verità.

Gesù ci guida a compiere questo e ad andare nella profondità di ogni norma, ci insegna a vivere la legge a partire dalla nostra coscienza, dalla responsabilità del nostro agire, dal fare verità dentro al cuore, perché sopra ogni legge, ci sia quella più grande dell’amore per Dio e per il prossimo.

Allora bisogna ripulire il cuore dalle incrostazioni della violenza, dell’insulto, del disaccordo e da ogni forma d’ingiustizia. Per questo come scrive S. Paolo nella prima lettura, chiediamo al Signore che il suo Spirito ci pervada e ci liberi da tutte le nostre brutture, cosi che i nostri cuori possano risplendere della sua gloria.

Apriamo il nostro cuore alla grande misericordia del Padre; lasciamo che il suo bene ci pervada e faccia germogliare la giustizia, in quel cuore che se prima era avvolto dall’ombra, ora esposto al Suo sole, donerà il suo frutto.

Niente, più della Misericordia di Dio, può liberare il cuore e insegnarci la legge più grande, quella dell’amore, per comprendere le parole che Gesù ripete più volte per noi: “Ma io vi dico”, ovvero: amate.

“Signore,

per tutte le volte che non ho amato

ed ho lasciato il posto all’indifferenza dell’altro, perdonami.

Fa che nel mio cuore riconciliato con Te,

senta la pace di un nuovo inizio, che era già in principio.

Amare, voce del verbo: farò diverso,

perché ti ho conosciuto e Tu mi hai amato,

e quell’amore non è più solo un verbo, un’azione,

è Il VERBO: sei Tu.”

(Shekinaheart Eremo del cuore)

Mettere alla prova

mettere alla prova

 

06 GIUGNO 2023

MARTEDÌ DELLA IX SETTIMANA DEL TEMPO ORDINARIO (ANNO DISPARI)

LITURGIA DELLA PAROLA    (clicca qui)

Prima lettura: Tb 2,9-14

Salmo: Dal Sal 111 (112)

Vangelo: Mc 12,13-17

I fatti e la verità sono le facce di una stessa medaglia, che ci conducono ad un cammino di autenticità a cui tutti siamo chiamati. Esse si interpongono nel Vangelo di oggi tra gli uomini che vogliono mettere alla prova Gesù. Essi non sono autentici, e il Signore afferma direttamente: “perché volete mettermi alla prova?”.

Seguire Dio in ciascuna forma, lo facciamo, è un cammino di coerenza, è un cammino di concretezza del nostro quotidiano nel rispetto delle regole ordinarie, morali, ma con un’accezione differente: da figli di Dio nel mondo.

Non è tanto ciò che si fa, ma il come. La schiettezza con cui Gesù oggi fa chiarezza, ci insegna che è possibile dare il tributo a Cesare, e dare a Dio ciò che è di Dio, perché l’uno non esclude l’altro, perché chi ha il cuore libero può stare su questo mondo e non mettere alla prova nessuno, neppure il Signore.

A volte anche noi mettiamo alla prova il Signore imponendogli le nostre regole, i nostri paletti, quello che dobbiamo fare è lasciarci guidare dallo Spirito, farà lui per noi, senza mettere alla prova nessuno. Il Signore ci accompagna in questo percorso per purificare il cuore da tutto ciò che non è Lui, per aiutarci a comprendere cosa passa davvero in noi. Mettiamoci in atteggiamento di ascolto, e invochiamo lo Spirito affinché ci aiuti e ci protegga, e sappia fare luce su quei passi ancori incerti, ma già benedetti ed amati da Dio.

“Signore,

aiutami a fare verità

così che per tale via io cammini.

Sii Tu il mio luogo sicuro

dove nei miei passi stanchi,

io possa sostare davanti a Te e trovare pace.

La pace di chi finalmente

ha trovato un rifugio

e non deve scappare,

ma solo vivere presso quella via di verità,

che seppur impegnativa

e l’unica strada necessaria

per sentirsi amati ed amare davvero.”

(Shekinaheart Eremo del cuore)

Dove vai

dove vai

 07 MAGGIO 2023

V DOMENICA DI PASQUA – ANNO A

LITURGIA DELLA PAROLA    (clicca qui)

Prima lettura: At 6,1-7

Salmo: Sal 32 (33)

Seconda lettura: 1Pt 2,4-9

Vangelo: Gv 14,1-12

Nel Vangelo di oggi Gesù dice che va a prepararci un posto, perché dove sarà lui saremo anche noi. Gesù parla di un “dove”, ma i discepoli non comprendono.

Ecco che Tommaso, l’uomo ardente e con i piedi per terra, domanda: ma se non sappiamo dove vai, come possiamo conoscere la via?

Quel “dove” di cui parla Gesù non è soltanto un luogo, ma una via, comprende una direzione, un movimento di riportare tutto al Padre.

Gesù conduce, guida i suoi discepoli perché, in lui, diano la loro vita ai fratelli, perché tutti conoscano l’amore di Dio.

In quelle tre parole che Gesù dice a Tommaso: “Io sono la via, la verità e la vita. Nessuno viene al Padre se non per mezzo di me”, si racchiude tutta la storia di salvezza, il sogno più grandioso di amore, di libertà, di bellezza e di comunione con Dio, che ogni essere umano possa mai desiderare.

Il “dove” di Dio è sempre nel suo amore e per amore. Così la fede dei discepoli in Cristo Gesù è sempre ritrovarsi in Lui per essere inviati, perché il mondo conosca che amiamo il Padre e facciamo quello che il Padre ha comandato, cioè di amare tutti.

“Signore,

fai del mio cuore la Tua dimora,

affinché io possa trovare il mio posto in Te.

Sii il mio aiuto,

il luogo dove stanco possa trovare rifugio

e dove possa gioire sempre.

Ti affido la mia vita,

in ogni turbamento, in ogni momento.

Ho fede in te,

non perché desideri cose straordinarie,

ma perché so che Tu sei con me e questo è già abbastanza”.

(Shekinaheart Eremo del cuore)

Un cammino di verità

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30 MARZO 2023

GIOVEDÌ DELLA V SETTIMANA DI QUARESIMA

LITURGIA DELLA PAROLA    (clicca qui)

Prima lettura: Gn 17,3-9

Salmo: Sal 104 (105)

Vangelo: Gv 8,51-59

“Chi credi di essere?”. È la domanda impertinente che i Giudei pongono a Gesù. Egli, infatti, sta turbando il loro modo di credere in Dio, troppo legato ad un’osservanza di pratiche devote e statiche, ignorando che la Parola di Dio è viva e garantisce la vita di chi l’ascolta. Solo l’adesione a ciò che è vivo può dare la vita, altrimenti si resta legati ad una legge morta.

Una persona può essere viva, e vivere da morta. Gesù parla di una morte che non è quella temporale, ma i Giudei non capiscono, perché il loro cuore non è aperto ad accogliere una parola viva, per loro tutti muoiono, Abramo è morto.

Paradossalmente quella domanda può essere l’inizio di un cammino di verità che non porterà alla morte, bensì alla vita. Forse quei Giudei sapevano che Gesù aveva ragione, ma non volevano dargliela.

In quella domanda si incontrano il disegno umano con quello divino. Gesù si mostra come il figlio che prende la gloria dal Padre. Dio non è il datore della legge che immaginavano, ma è suo Padre e Padre nostro. Padre e Figlio hanno le stesse caratteristiche: donare amore. Sulla Croce, Gesù rivelerà tutto l’amore del Padre per noi.

Decidere di stare con Gesù è una scelta coraggiosa, impegnare la nostra vita per Lui, è compiere un salto fondamentale di fede, perché lo riteniamo degno di essere ascoltato e creduto. Chi sei o Signore, se non il Dio della mia vita?

“Signore,

cos’è la verità se non il Tuo volto?

Oggi mi chiami a questo:

a compiere in cammino verso di Te.

Sostieni i miei passi per avere la forza di cambiare,

per gettare dietro alle spalle tutto ciò che vi è d’inciampo.

E Tu, stammi accanto

passo dopo passo,

affinché guardandoti possa

sentire la Tua forza, e andare avanti.”

(Shekinaheart Eremo del cuore)

“la verità vi farà liberi”

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29 MARZO 2023

MERCOLEDÌ DELLA V SETTIMANA DI QUARESIMA

LITURGIA DELLA PAROLA    (clicca qui)

Prima lettura: Dn 3,14–20.46.50.91–92.95

Salmo: Dn 3,52–56

Vangelo: Gv 8,31-42

Forse pensiano troppo poco al potere delle parole. Nella parola c’è la possibilità di dare vita, fiducia, chiarificare, di creare relazione, comunicazione, ma anche di gettare nel caos, nello smarrimento seminando sfiducia, di distruggere la comunione e minare la relazione.

Rimanere nella parola di Gesù, ci fa diventare suoi discepoli alla scuola della verità che libera, di quella verità che è Lui stesso. La verità di Gesù ci fa liberi.

Il segreto della libertà, è in quel pezzetto di Dio che è in noi. Dio che parla, crea l’uomo come libertà dialogante con Lui, ma non lo costringe a mettersi in dialogo, lo lascia libero. La libertà diventa allora per l’uomo, un cammino di continua ricerca e scoperta di essere già stato liberato da Gesù Cristo che è via e verità.

Quando l’uomo tenta di darsi la libertà da solo, fallisce miseramente, perché la libertà è propria solo di un cuore che è stato liberato da un amore più grande, altrimenti si rimane schiavi delle cose e presi dalla paura dei giudizi altrui. Cosi non si è liberi, si vive solo un’illusione di libertà.

“La verità vi farà liberi”, perché è l’amore che libera, ci insegna ad essere noi stessi, veri, autentici, a sentirci amati e ad amare gli altri stabilendo un corretto rapporto con Dio, coi fratelli e con le cose, dove tutto è posto a servizio della vita.

Restiamo nella parola di Gesù e chiediamogli di custodire il nostro cuore, perché la verità del suo amore che libera, ci insegni a fare verità dentro di noi, per vivere da veri figli liberati e liberanti.

“Signore,

libera il mio cuore da tutto ciò che non sei Tu.

Donami la forza di ricominciare, di essere vero

per vivere con Te come un figlio,

così che guardandomi dentro

ritrovi uno spiraglio di Luce,

un principio di libertà

nato non da me,

ma dall’amore che tu, o Dio mi hai promesso,

e che mi ha visitato.”

(Shekinaheart Eremo del cuore)