Uno dei segni più impressionanti della marcia spietata della modernità attraverso i nostri cuori e le nostre menti, in nome di uno scientismo disumano e di un efficientismo fine a se stesso, è la progressiva scomparsa della sensibilità dal bagaglio spirituale delle persone.
Intendiamoci: la sensibilità è un dono, un dono raro; le persone che la possiedono, sono portatrici di un bene prezioso che non si acquisisce con lo studio, anche se lo si può affinare con l’esperienza: e, in questo senso, sono sempre esistite nel corso della storia e, forse, continueranno ad esistere, anche se alquanto ridotte di numero.
Tuttavia, mentre essa veniva apprezzata o, almeno, trovava spazio per manifestarsi in una società ancora a misura d’uomo, come era quella pre-industriale (pur con tutti i suoi limiti innegabili), si direbbe che, oggi, essa sia diventata superflua e che nessuno, o molti pochi, si dolgano della sua progressiva scomparsa, come il mondo potesse benissimo farne a meno.
Le virtù dell’animo che oggi vengono maggiormente apprezzate e lodate sono l’intelligenza pratica (anche se disgiunta da una valutazione complessiva dei problemi), la determinazione nel perseguire i propri obiettivi (senza farsi troppi scrupoli), la sicurezza di sé (indipendentemente dall’esatta valutazione del proprio valore), la flessibilità mentale (spinta fino ad accettare i peggiori compromessi), la disinvoltura in qualsiasi circostanza (fino alle forme più discutibili di esibizionismo e narcisismo).
La sensibilità è fra le doti non indispensabili. Che cosa se ne farebbe il cittadino del terzo millennio, tutto proteso a conquistarsi il proprio spazio sociale, a ritagliarsi la propria fettina di visibilità, di successo (anche economico), di gratificazione esteriore? In un mondo che si disinteressa di fini e di valori, ma che punta quasi esclusivamente alla soluzione di problemi pratici, a che cosa può servire la sensibilità, una dote non spendibile in termini quantitativi?
Si dimentica che la sensibilità è alla base sia della creazione artistica, sia dell’intuizione dei grandi problemi scientifici; e, soprattutto, che costituisce un fattore indispensabile per l’armoniosa convivenza degli individui all’interno della società: perché, una volta spogliato di essa, qualunque gruppo umano finisce per generare continuamente attriti e tensioni che, una volta instaurati, è difficilissimo controllare e disinnescare.
La sensibilità è quella dote che spinge l’amico a farsi avanti non appena intuisce l’esistenza di una difficoltà, prima che si trovi il coraggio di chiamarlo; che risolve amichevolmente i malintesi, prima che degenerino in astiosi e prolungati rancori; che mette gli altri a proprio agio, nelle situazioni in cui si sentono esposti e indifesi; che scioglie in un sorriso tensioni vecchie e nuove, portando una nota gentile di freschezza e leggerezza; che apre gli occhi avanti allo spettacolo incantevole del mondo e sa renderne partecipi anche i cuori più distratti.
La sensibilità è la mano soave di una donna che orna con un vaso di fiori una stanza nuda e spoglia, portandovi una nota di colore e di calore.
La sensibilità è, anche, la parola giusta pronunciata al momento giusto, così come il silenzio affettuoso e partecipe, quando non vi sono parole adeguate alla situazione.
La sensibilità è saper godere delle piccole cose, delle piccole gioie, e trasmetterne il segreto anche agli altri, addolcendone le asprezze e medicandone le ferite.
La sensibilità è l’atteggiamento di delicatezza e di profondo rispetto con cui l’io si rapporta al tu, vedendo sempre in esso un soggetto di pari dignità e mai un semplice mezzo.
La persona dotata di sensibilità possiede una ricchezza in più, che la mette in grado di cogliere aspetti del reale i quali sfuggono ad altri, alimentando così incessantemente la propria profonda umanità.
Al tempo stesso, è indubbio che la persona sensibile soffre più delle altre, perché si trova esposta a quegli strali che individui dalla pelle più spessa non avvertono neppure e perché vede con maggiore chiarezza la grande distanza che separa il reale dall’ideale.
Un bambino sensibile, ad esempio, soffrirà in modo più intenso e tormentoso della mancanza di affetto dei genitori, della cattiveria dei compagni o di una crudele malattia che ha colpito una persona a lui cara; tuttavia, anche le sue risorse sono in proporzione alla sua sensibilità, per cui difficilmente egli si troverà del tutto indifeso davanti ai colpi della vita.
Il fatto che la persona sensibile sia, per un certo aspetto, più esposta, non significa che la sensibilità sia un dono avvelenato per coloro che lo ricevono, perché le possibilità positive che essa conferisce superano immensamente gli svantaggi, al punto che non è nemmeno possibile istituire un raffronto tra questi e quelle.
Per quanto maggiormente esposta ad essere ferita da taluni circostanze della vita, la persona sensibile possiede, non di rado, una visione del reale così profonda e radicata, così matura e consapevole, da poter elaborare anche gli strumenti per riflettere sulla propria condizione e per apprestare nuove risposte alle sfide che le vengono incontro, spostandole, al tempo stesso, su di un livello sempre più alto e spirituale.
Nulla di quanto accade alla persona sensibile si perde nei rigagnoli e nella palude stagnante del tirare a campare; su tutto ella medita con profonda serietà, cercando in ogni cosa il significato riposto, l’occasione di una evoluzione e di una elevazione. È ricettiva nel miglior senso dell’espressione: tutto il suo essere è spalancato sul mistero della vita.
Ecco perché l’impressione di fragilità, che talvolta le persone sensibili possono dare ad uno sguardo un po’ superficiale, molte volte non corrisponde alla realtà dei fatti. È vero che, in certe situazioni, esse rimangono come disarmate, là dove altre persone non incontrano che lievi difficoltà o anche nessuna; ma è altrettanto vero che ciò vale specialmente per gli ostacoli di ordine inferiore, per quelli che coinvolgono l’essere solo superficialmente.
In moltissimi casi nei quali la posta in gioco è molto più alta; casi nei quali, ad esempio, non si tratta di normali contrattempi della vita, ma di grossi ostacoli e di grosse prove, ebbene le persone sensibili sanno tirare fuori, al momento opportuno, una grinta e una determinazione invidiabili, che gli altri non si sognano nemmeno di possedere. La loro è una forza che emerge nelle situazioni più ardue, là dove è in gioco l’anima stessa di una creatura umana.
……
Sono così, sai, le persone sensibili. Sentono il doppio, sentono prima. Perché, esattamente un passo avanti al loro corpo, cammina la loro anima.
Sono estremamente sensibile, ma certe volte è una condanna, non hai idea dei pianti che faccio per questa mia sensibilità, che comunque grazie a Dio ho e che non rinnego. Buona giornata stellino caro. 🙂
Le persone sensibili vivono in punta di piedi per non disturbare nessuno. Attraversano la vita senza fare rumore, perché tutto il “rumore” ce l’hanno dentro.
La sensibilità, è comunque una forma di intelligenza, ma inutile spiegarlo a chi ne è privo.
Hai fatto un bellissimo post. Degno di una persona sensibile, quale tu sei
“Non dite mai che la sensibilità fa soffrire.
Perché non è così.
La sensibilità è compassione,
percezione, intuizione, empatia.
E’ una dote innata che ci fa aprire
il cuore agli altri,
che ci fa vedere le mille sfumature
colorate dell’ anima.
Quello che fa soffrire
non è la sensibilità.
E’ il cinismo, l’egoismo,
la cattiveria delle persone
che si approfittano
delle persone sensibili.”
-Agostino Degas-
E’ proprio come di tu Gius. Felice giorno a te. “A chi si meraviglia sempre delle piccole cose e le tiene strette nel cuore”. Un saluto con affetto, Cinzia ^_^
Sensibilità =Umana= Viva=Forza =Amore &rispetto Per se stesi e ogni essere vivente che ci circonda 🙂 Buona giornata 🙂
La Sensibilità è l’abito più elegante e prezioso di cui l’intelligenza possa vestirsi.
(Osho)
Quando distribuivano il cinismo ho trovato una coda lunghissima, ho detto: “mi metto di qui che non c’è nessuno”, era la sensibilità
Un saluto.
Volevo leggerti, ma è troppo lungo per oggi che non ho tempo 🙂
Nella vita non bisogna mai fare a meno di un petalo di dolcezza in più.
Floriana Antonelli
Molta gente è refrattaria, sente ma non ascolta, poiché, per ascoltare con amore, ci vuole sensibilità e cuore.
Luciano Meran Donatoni
Le persone sensibili hanno un cuore che li fa sbattere forte.
Pietro Lasaponara
C’è una strada che ti può portare ovunque… si chiama sensibilità e non prevede alcuna area di sosta.
Rossella Di Venti 🙂
Buongiorno tigrotto, Buon lavoro. e buona giornata *_* Kissssssssssss
Gius buongiorno e buona giornata 🙂 ; tutto bene grazie 🙂 ; innanzitutto complimenti per il post completo, dettagliato ed esaustivo. In pratica hai detto e descritto tutto tu 🙂 ; posso permettere di aggiungere che la sensibilita’ e’ un’attitudine, una capacità che taluni soggetti hanno più sviluppata di altri/e, di immedesimarsi e/o, di entrare in empatia con il prossimo. Altresi’ in gergo medico la sensibilita’ indica invece un punto o dei punti dove il fisico puo’ o potrebbe avvertire maggiore dolore. Definiamolo un po’ come: “punto debole”. Da qui mi ricollego ai miti di Sansone e Achille i quali rispettivamente vennero sconfitti il primo tagliandogli i capelli e il secondo colpito al tallone.Facendo un sunto la sensibilita’ e’ una dote se vista come concetto empatico , ma anche punto debole dove persone più scaltre se ne approfittano per colpire laddove sanno che feriscono e fanno più male. Buon giovedi’ b@ci Myla 🙂
La semplicità permette al cuore e allo spirito di rimanere in pace, ai sensi di riconoscere le meraviglie sepolte intorno a noi.
Saper cogliere la sensibilità credo sia un dono, un atto d’attenzione di cui non si può non essere grati.
L’attenzione è un abbraccio alla nostra anima, è una carezza al nostro cuore.
I miei mondi paralleli si chiamano sensazioni.
La debolezza non contagia le persone sensibili, al massimo gli accarezza il cuore.
La sensibilità è una forma di intelligenza, è inutile cercare di spiegarla a chi non sa nemmeno usarla.
Buon pomeriggio tigrotto.
Ditemi di tutto ma no che sono insensibile e qualcuna qua dentro lo sa.
La vita non mi ha resa disumana per fortuna.
Fiera di non aver perso questo valore.
Un abbraccio…..Leonessa.
Beato chi possiede uno sguardo buono perché non è tentato di giudicare gli altri,
sa cogliere negli altri anche poche briciole di bontà e non è mai paralizzato dal male che vede:
ma chi possiede un occhio cattivo anche solo con lo sguardo ferisce, divide, esclude,condanna!
Beato l’uomo che guarda con rispetto. Dal latino re-spicere, guardare di nuovo, con occhi nuovi, senza giudizio.
Con ri-guardo. È lo sguardo che accarezza.
Gius buongiorno e felice fine settimana b@ci, Myla 🙂
Tigrotto buongiorno. 🙂
Tu avrai sicuramente uno sguardo buono, perché accarezzi anche con le parole, hai molto riguardo, per noi amiche, sei l’Amico ideale, quello del Cuore
E più facile riconoscere la bontà che definirla. Quando volte succede di incontrare una persona per la prima volta e riconoscerla subito come “buona”, quasi ci fosse in essa una luminosità invisibile che solo la nostra anima riesce a percepire.
E’ una gioia senza pecche scoprire un’anima pura. Sono anime che somigliano ai primi libri dei bambini: contengono poche parole e sono piene di colori.
(Christian Bobin)
I buoni hanno un modo tutto loro di entrarmi nel cuore e metterci radici.
Un solo uomo che pratica la bontà nelle solitudini vale tutti i templi di questo mondo.
(Jack Kerouac)
Il profumo dei fiori si diffonde solo nella direzione del vento. Ma la bontà di una persona si diffonde in tutte le direzioni.
(Chanakya)
Sei una bella persona tu! e non finirò mai di volerti bene. Un abbraccio coccoloso sincero.
Nella pienezza dell’amore cristiano è lecito domandare cosa ti tormenta perché è l’amore che parla e non il giudizio
Un sorriso grande, con il cuore, a suggellare la nostra grande amicizia, il bene che provo per te
Come stai? trottolino! Io continuo a svenire, non sto ancora bene. Un bacio sulla fronte
Un buon fine settimana tigrotto,stasera si esce??????
A causa di mancato rientro del mio compagno io non penso,mi rifaccio domani:)
Un bacione grande….Leonessa.
Ciao tesorino. Innanzi tutto volevo ringraziarti per essere l’uomo meraviglioso che sei. Non cambiare mai per nessuna e nessuno. E poi volevo ringraziarti per i commenti, le belle parole che hai usato nei miei confronti. Ma anche tu non hai di che d’esser da meno. Una carezza, visto che io adoro le carezze e carezzare, al mio tigrotto.
In fondo tutti vogliamo essere salvati, tutti vogliamo essere coccolati. Tutti abbiamo bisogno di tenerezza.
Maria Viola
Buongiorno cuoricino. Buon sabato con tanto affetto. 🙂
La fragilità è un abito che indossato si nota, è un abito che va saputo portare, perché non diventi un peso.
Aurora Sisi
Per comprendere il disagio umano non è necessaria la psichiatria, basta la sensibilità.
Domenico Adonini
La sensibilità è ciò che rimane di un cuore in frantumi. È quella nota alta che il cuore non dimenticherà mai di suonare.
Rossella Di Venti
La gentilezza della sensibilità veste veramente tutti gli animi di autentici sentimenti.
Laura Lapietra
Non mi pento di essere sensibile,riesco ad arrivare ad altezze che molti manco si sognano nel bene e nel male.
Buon pomeriggio tigrotto.
La sensibilità mi stramazza a terra ma torno sempre su.
Leonessa.
CLICCA Felice week end Gius
CLICCA Felice week end Gius!
Buona domenica caro Amico del cuore… Oggi sarò poco presente, ma ti porto nel cuore 🙂
Così come è necessario il coraggio della felicità, ci vuole anche il coraggio della sobrietà.
Papa Francesco
La mitezza e l’umiltà del cuore ci aiutano non solo a farci carico del peso degli altri, ma anche a non pesare su di loro con le nostre vedute personali, i nostri giudizi, le nostre critiche o la nostra indifferenza.
Papa Francesco
Il mondo ci dice di cercare il successo, il potere ed il denaro; Dio ci dice di cercare umiltà, servizio e amore.
Gesù è tutto misericordia, Gesù è tutto amore: è Dio fatto uomo. Ognuno di noi, ognuno di noi, è quella pecora smarrita, quella moneta perduta; ognuno di noi è quel figlio che ha sciupato la propria libertà seguendo idoli falsi, miraggi di felicità, e ha perso tutto. Ma Dio non ci dimentica, il Padre non ci abbandona mai.
L’amore non può sopportare di rimanere rinchiuso in se stesso. Per sua stessa natura è aperto, si diffonde ed è fecondo, genera sempre nuovo amore.
È fonte di autentica gioia riconoscersi piccoli e deboli ma sapere che, con l’aiuto di Gesù, possiamo essere rivestiti di forza e intraprendere un grande viaggio nella vita in sua compagnia.
La fede è un dono gratuito di Dio che chiede l’umiltà e il coraggio di fidarsi e affidarsi, per vedere il luminoso cammino dell’incontro tra Dio e gli uomini, la storia della salvezza.
L’amore è esigente, chiede di impegnare le migliori risorse, di risvegliare la passione e mettersi in cammino con pazienza.
Ho voluto condividere con te, alcuni pensieri di Papa Francesco, certa che li apprezzerai…. 🙂
Kisssss uomo tutto cuore *_*
Gius buongiorno e buona domenica 🙂 ; gr@zie dei saluti e delle parole espresse in Imp3rf3tta , mi rende felice che apprezzi i miei “Mylapensieri” e “Mylaconcetti” 🙂 ; anche io apprezzo i tuoi componimenti sempre ben dettagliati ed esaustivi oltre che avere una buona impressione su te 🙂 ; sai per quanto riguarda la mia personale sensibilita’ posso dire che essa e’ stata messa a dura prova da persone che hanno nei miei riguardi, avuto la tendenza a dire bugie 🙁 ; inevitabilmente questo ora, mi fa stare molto di più attenta e accorta. In merito volevo lasciarti due scritti.
“se qualcuno ti fa del male una volta la colpa e’ sua, ma se te lo fa due volte la colpa e’ tua” N.Sparks ; “la verita’ fa male una sola volta, la bugia fa male sempre” cit. ; buona giornata un forte @bbraccio e un b@cio, Myla 🙂
Non amo gli arroganti e i convinti che fanno mostra di sé. Preferisco l’umiltà degli invisibili. Quelli che sono qui non per spaccare il mondo ma per riattaccarne i pezzi.
(Fabrizio Caramagna)
Vuoi essere un grande?
Comincia con l’essere piccolo.
Vuoi erigere un edificio che arrivi fino al cielo?
Costruisci prima le fondamenta dell’umiltà.
(Sant’Agostino)
L’umiltà é una virtù che si acquista difficilmente:
non basta voler essere umili,
ed é possibile farsi umili per orgoglio.
Solo vivendo le umiliazioni inflitte dalla vita o dagli altri
si può imparare l’umiltà!
(Enzio Bianchi)
– Maestro, quando si è certi di aver raggiunto l’umiltà?
– Quando si smette di far questa domanda.
(Anonimo
Se guardo le opere dei maestri
vedo quanto hanno fatto;
se guardo le mie carabattole,
vedo quello che avrei dovuto fare.
(Goethe)
Grazie tigrotto della tua presenza, e sento il tuo cuore sincero, nei miei confronti, vedrai tornerò in forma, Gesù e Padre Pio mi tengono fra le braccia. La prossima settimana sarà San Pio da Pietralcina il
23. Ti penso anch’io, tanto e ti voglio bene… stellino
Buona Domenica Gius
Ciao tigrotto. Ho buone notizie, oggi pomeriggio son stata un po’ meglio. Sono svenuta una sola volta. E’ da record. Sono sicura che le preghiere sono arrivate al cielo. Un abbraccio più affettuoso che di più non si può, e buona serata 🙂
Anche la vergogna fa bene, perché ci fa più umili, e il sacerdote riceve con amore e con tenerezza questa confessione e in nome di Dio perdona.
Papa Francesco
Ho trovato queste frasi di Francesco, molto belle e voglio fartene dono, che so che tu apprezzerai. Buon risveglio trottolino 🙂
La misura dell’amore di Dio è amare senza misura. E la nostra vita, con l’amore di Gesù, ricevendo l’Eucaristia, si fa dono.
Lavare i piedi è: “io sono al tuo servizio”. E anche noi, fra noi, non è che dobbiamo lavare i piedi tutti i giorni l’uno all’altro, ma che cosa significa questo? Che dobbiamo aiutarci, l’un l’altro.
Ogni volta che ci incontriamo con un essere umano nell’amore, ci mettiamo nella condizione di scoprire qualcosa di nuovo riguardo a Dio.
La carità, l’amore è condividere in tutto la sorte dell’amato. L’amore rende simili, crea uguaglianza, abbatte i muri e le distanze.
Gius buongiorno buon lunedì 🙂 ; porto un saluto per la settimana entrante un @bbraccio e un b@cio , Myla 🙂
Proteggi i più deboli
……….
Hai una naturale tendenza a ergerti a difensore e paladino nei confronti dei più deboli e dei più indifesi: sei maggiormente in grado di empatizzare con loro e senti con sincerità il loro dolore. Non ti pesa spenderti in questo genere di cause.
Nella vita non bisogna mai fare a meno di un petalo di dolcezza in più.
Floriana Antonelli
Molta gente è refrattaria, sente ma non ascolta, poiché, per ascoltare con amore, ci vuole sensibilità e cuore.
Luciano Meran Donatoni
Saper cogliere la sensibilità credo sia un dono, un atto d’attenzione di cui non si può non essere grati.
Rigo L. Michelle
L’Albero triste
C’era una volta un bellissimo giardino, con alberi e fiori di ogni tipo, meli, aranci e rose. Tutti
felici e soddisfatti. C’era solo felicità in quel giardino, tranne che per un albero che era molto
triste. Il povero albero aveva un problema: non sapeva chi fosse!
“Ti manca la concentrazione” gli disse il melo “se davvero ti impegni, puoi fare mele deliziose.
Guarda com’è facile”.
“Non ascoltarlo” intervenne il cespuglio di rose “e guarda quanto siamo belle noi!”.
L’albero disperato provò a seguire ogni consiglio. Cercò di produrre mele e far sbocciare rose
ma, non riuscendo, a ogni tentativo si sentiva sempre più frustrato.
Un giorno un gufo arrivò nel giardino.
Era il più saggio di tutti gli uccelli e vedendo la disperazione dell’albero esclamò: “Non ti
preoccupare. Il tuo problema non è così serio. È lo stesso di tanti esseri umani! Ti darò io la
soluzione: non passare la tua vita ad essere ciò che gli altri vogliono che tu sia. Sii te stesso.
Conosci te stesso e per far ciò ascolta la tua voce interiore”. Poi il gufo scomparve.
“La mia voce interiore? Essere me stesso? Conoscere me stesso?” l’albero disperato pensava
tra sé e sé alle parole del gufo quando all’improvviso comprese. Si tappò le orecchie e aprì il
suo cuore e sentì la sua voce interiore che gli stava dicendo “Non darai mai mele perché non
sei un melo, e non fiorirai ogni primavera perché non sei un cespuglio di rose. Tu sei una
Sequoia, e il tuo destino è crescere alto e maestoso. Sei qui per offrire riparo agli uccelli,
ombra ai viaggiatori, bellezza al paesaggio! Tu hai questa missione! Seguila!”.
A queste parole l’albero si sentì forte e sicuro di sé e cessò ogni tentativo di diventare qualcun
altro ed esattamente quello che gli altri si aspettavano da lui. In breve tempo riempì il suo
spazio e divenne ammirato e rispettato da tutti. Solo da quel momento il giardino divenne
completamente felice.
Trovare la nostra strada è importante, ognuno di noi ha come un compito, e non possiamo essere l’altro perché siamo tutti simili, ma altrettanto diversi.
Convertiti in una persona migliore
e assicurati di sapere chi sei
prima di conoscere qualcun altro
e sperare che questa persona sappia chi sei
(Gabriel Garcia Marquez)