Così, in questo nuovo lockdown, riprendono le ricette,
e mentre metto il lievito nella torta, mi ritrovo a sorridere.
Forse ero in 3^ o 4^ elementare, non mi ricordo per quale occasione,
ma so che avevo portato a scuola una torta, tutto tronfia e soddisfatta.
I complimenti della maestra avevano naturalmente riempito il mio ego,
e mi ricordo perfettamente di averle spiegato il segreto per poter ottenere un’ottima lievitazione.
Mi ricordo di essermi sentita “saggia” in quel momento, come se davvero quel segreto lo sapessi solo io
e come se quel donarlo fosse un passaggio di sapienza.
mi ricordo la cura e l’attenzione ogni volta che tra le mani avevo un frullatore e una ciotola
e anche oggi, come fosse un’automatismo.
Penso all’ “ingrediente segreto”, penso a come le cose rimangano,
penso alle piccole cose e a come sia importante l’autenticità,
che si porta dentro il calore e la passione,
che rimane, resta, passa attraverso, colma.
Penso all’entusiasmo che si muove nel credere.
Penso a quel pensiero di bellezza che oggi mi ha fatta sorridere
….
… che poi la torta infornata non sia lievitata, questo è un altro discorso! ^___^
Anonimo dice:
Bicarbonato!
😉