Creato da Signorina_Golightly il 23/06/2014

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Applico alla vita i puntini di sospensione...

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Messaggi di Agosto 2017

18,23 (Rientro)

Post n°525 pubblicato il 28 Agosto 2017 da Signorina_Golightly

Per far fronte alla tristezza del rientro in ufficio, mi risultano di fondamentale aiuto:

1) Il dolce ricordo del concerto dei polli di settimana scorsa, e finalmente all'ottavo tentativo ho potuto sentire Leif Erikson e Specialist suonate la stessa sera. E Daniel che ricambia il mio bacio a distanza con un saluto (occhi a cuore)

2) l'arrivo di MI-TO e l'essere presa dallo scandaglio del fitto programma

3) l'approdo al mondo Netflix

 

Insomma, bisogna pur addolcirsi la vita, mentre si tenta di cambiarla, no?

 
 
 

https://www.flickr.com/photos/8649974@N02/36294567702/in/dateposted-public/

Post n°524 pubblicato il 27 Agosto 2017 da Signorina_Golightly

L'alba dal ponte dell'Isola della Schiusa

 
 
 

PRIMA TAPPA - GRADO - Giorno 2: faccia da spiaggia

Questa non me l'aspettavo davvero: dopo una giornata di viaggio come quella di ieri, mi ritrovo sveglia alle cinque e mezza del mattino (mai successo prima). La sveglia presto come l'addormentarmi a prima sera sarà una costante dei giorni a Grado, unico modo per sopravvivere all'ondata di calore da record senza poter contare sull'aria condizionata.

Così tra il caldo che inizia a farsi sentire e i versi dei gabbiani che volano proprio davanti alle mie finestre (pure senza aria condizionata, non cambierei mai la mia stanza vista laguna con quella di qualcun altro). Perchè il mio albergo non poteva capitarmi in un luogo più gradito del paese: appena fuori il centro abitato, ma non distante, a pochi passi dal porticciolo e con vista esattamente di fronte al ponte pedonale che collega Grado all'isola della Schiusa i cui confini, proprio sotto i miei occhi, vengono lambiti ad est dal principiare della laguna, dove l'acqua ancora mescolata al lmare inizia ad essere qualcosa di diverso da esso.

Che fare dunque? La colazione non sarà servita prima delle sette e mezza. e be', non ci metto molto prima che le parole del mio maestro di fotografia mi risuonino nelle orecchie (per fare buone foto bisogna svegliarsi presto la mattina o attardarsi il pomeriggio). E quando mi ricapita di essere sveglia come un grillo a quest'ora senza sveglia???

Insomma, c'è tempo, la temperatura è ancora gradevole, il sole basso, la reflex è con me e sono vestita alle sei di mattina a un minuto di passeggiata dalla laguna; combiniamo i dati e potremo avere una fichissima ed inaspettata sessione fotografica alla laguna proprio nella famosa ora dorata, e senza neppure il fastidio di aver dovuto puntare la sveglia!

                      Simpatici visitatori mattinieri all'isola della Schiusa -Nice early moorning visitors to the Schiusa island

                     (Simpatici visitatori mattinieri all'isola della Schiusa)

Prendo per il ponticello incrociando soltanto sporadici e mattinieri runner (o insofferenti al caldo forse) e qualche cane a spasso con il padrone. E devo dire che è qui che scatto le migliori fotografie della tappa gradese. La guida (che uso come una bibbia) non sbagliava: riguardando poi le foto scattate ci avrei intravisto un'atmosfera da film ambientati in Indocina, molto suggestiva.

                          L'alba dal ponte dell'Isola della Schiusa - Dawn from the Schiusa island's bridge

                              (L'alba dal ponte dell'Isola della Schiusa)

 

                          L'alba sulla laguna di Grado

                                       (L'alba sulla laguna di Grado)

Insieme al sole che va deciso verso lo zenith, prendo soddisfatta la via del ritorno in questo albergo dall'aria lievemente decadente dove la mia colazione, lenta, sarà il rituale che mi piacerà di più ogni giorno: scelgo la panca con la più bella vista sulla laguna (tanto sono la prima ad arrivare) e mi alzo più volte a procacciarmi quel che mi dovrà tenere su quasi fino a cena, dal latte con i cereale, alle torte, il pane, la frutta, lo yogurt e il succo di frutta, mangiando come non posso fare nella mia vita quotidiana: leggendo con calma il mio kindle, da cui distolgo lo sguardo soltanto ogni tanto per dare un'occhiata all'acqua placida che quasi mi pare reclami la mia attenzione, e osservarne i cambiamenti di marea: ecco, ora quel tratto di sabbia non si vede, mentre ieri pomeriggio era scoperto!

Scambiate due chiacchiere con l'albergatrice, dal piglio freddo-cordiale mitteleuropeo ma impeccabile nel suo mestiere, vengo rassicurata dalla brutta impressione che avevo avuto ieri nella mia breve incursione in una spiaggia a caso: a quanto pare avevo beccato un lido particolarmente sfigato e isolato (acqua bassissima, tutta un'alga e, la cosa peggiore, bollente!), mentre c'è tutta una grande spiaggia con sabbia dorata, acqua profonda andando un po' al largo e con una temperatura normale. Il mare era l'incognita che mi preoccupava di più ("ma se nessuno va al mare a Grado a parte gli Austriaci e i Friulani un motivo ci sarà!". E no, non c'è: è ancora un po' fuori dalle mete tursitiche perchè non ci sono le discoteche e divertimentifici, grazie a dio). Superato questo scoglio, sono tranquilla.

C'è da camminare un po' per raggiungere le spiagge Costa Azzurra, ma mi fa piacere perchè è l'occasione per attraversare il centro storico, che si rivela un'altra gradevole sorpresa. Ci sono le calle che richiamano certi scorci veneziani, c'è il campanile di Santa Eufemia che domina il paese con la sua statua segnavento che svetta dalla sommità, c'è il porticciolo ed angoli che si aprono all'improvviso dove non mi aspetto.

Lasciato il centro storico, sbuco sul lungomare con gioia: non è il mare verdognolo di ieri e la spiaggia è immensa!

Qui finisce la parte attiva della mia giornata: sono digiuna di mare da due anni buoni (e in ogni caso due anni fa è stato per poco tempo), e ho solo voglia di abbandonarmi all'aria aperta e all'acqua salata. Mi accorgo con stupore che il mare mi mancava...

Il resto sono frequenti nuotate (con occhio vigile alle meduse che evidentemente apprezzano il caldo e l'acqua pulita) e l'inizio della rilettura dopo il liceo di "La casa in collina" che si alternerà a qualche sonnellino. 

Il bagno di sole però (che credete, comunque sempre sotto l'ombrellone!) non mi consente di stare oltre le cinque. Per cui doccia, annessi e connessi e seconda serata alla benedetta sagra dei pescatori, questa volta con le cozze al posto del fritto misto.

Bene, reggo il vino meglio di ieri. Questi sono miglioramenti!

Per il resto la sveglia delle cinque e il sole si fanno sentire, cosicchè dedico poco tempo alle fotografie di Grado by night e continuo il mio stile vacanziero monacale andando a dormire.

(E me lo concedo, cavolo!).

 

 

 
 
 

https://www.flickr.com/photos/8649974@N02/shares/7858st

Post n°522 pubblicato il 26 Agosto 2017 da Signorina_Golightly
 

La luna al porticciolo di Grado

La luna al porticciolo di Grado

 
 
 

PRIMA TAPPA - GRADO - Giorno 1: in viaggio per Grado

Post n°521 pubblicato il 26 Agosto 2017 da Signorina_Golightly
 

I vaghi dubbi sulla sensatezza della vacanza in solitaria, ma in fondo su ogni viaggio, spariscono con il suono della sveglia che inaugura la mia avventura, che così piccola deve sembrare agli occhi di molti eppure rivoluzionaria per me...

E il famoso ragazzo kalòs kai agathos che secondo il vangelo di mia sorella il cielo mi avrebbe inviato in ringraziamento per la mia rinuncia di qualche tempo fa, mi si palesa sul treno Milano - Venezia sotto le sembianze di un trentenne in viaggio con figlioletta al seguito. 

Strabuzzo gli occhi: è il tipo mio!

Alto, biondino, aria che sa di fresco, informale ma per nulla tradandato, con modi e lineamenti gentili e rilassati, soprattutto con la piccola, occhiali, lieve abbronzatura, in forma ma non palestrato e, dulcis in fundo, sorriso che uccide: denti bianchi e splendenti contornati da labbra carnose  il giusto che sovente si schiudono all'insu. Un uomo che sorride, che ha uno sguardo aperto e benevolo sul prossimo credo sia un bene che l'Unesco dovrebbe proteggere.

Per via della sua buffa bimba di nemmeno tre anni dalla pelle ambrata e gli occhi scuri, è suo malgrado (è gentile ma non caloroso) costretto ad interagire con gli altri passeggeri che lo interrogano spesso sulla sua piccola Olivia: un uomo (bello) che si prende cura di sua figlia con la tenerezza di una madre fa inevitabilmente presa su tutte le donne a bordo, da me alla borghese cinquantenne all'anziana suora.

Io sono stregata e per questo piuttosto taciturna. Ma osservo più che posso questo uomo, che credevo veneto ma scopro essere triestino, per poter far riserva di tanta bellezza, in senso lato, per quando scenderemo dal treno e la sua immagine evaporerà confondendosi con tutto quel che vivrò in questi giorni.

E immagino, ipotizzo, compongo il puzzle della sua vita, che grazie alle sue parole poi sarà completo: lavora a Milano nelle pubbliche relazioni, laurea umanistica, compagna turco-tedesca credo molto molto colta e giramondo, sensibili al sociale, sguardo multi-etnico sul mondo, larghe vedute.

E fatico ad allontanare il pensiero strisciante dell'abisso che separa una donna come lei da me, e in fondo da uno come lui: il diverso spessore, il mio sguardo provinciale così misero rispetto al loro che hanno visto il mondo.

Insomma, il karma mi avrà pure mandato questa meraviglia sotto forma di uomo, ma soltanto per dirmi che posso unicamente guardare, ecco.

Ma rispetto a quanto sarebbe potuto accadere in passato, mi rassegno più o meno serenamente, accettando di uscire sconfitta da un simile confronto.  Pazienza, uno così non è alla mia portata.

Pure quando mi accorgo che sì, a lui piaceranno donne di spessore, ma l'occhio gli si allunga per un attimo facendosi serio al passaggio di una vistosa e autocompiaciuta ragazza. (Così imparo a viaggiare vestita come una scout...Ma poi penso che tanto pure fossi vestita da Armani, truccata dal make up artist e ingioiellata a dovere, emanerei comunque da tutti i pori la mia insicurezza cronica. Allora facciamo che mi tengo i pantaloncini e la canotta da scout chè almeno sono a mio agio, va'!).

Assorta in questi pensieri, mi accorgo appena dell'addetta che passa a distruibire cestini per la merenda. Il Triestino invece è attento: individua subito la caramella sottraendola alla presa di Olivia che era già pronta ad afferrarla: "questa la diamo a lei". 

Osservo la sua mano tesa verso di me, e per un istante mi sento come Cenerentola quando calza la scarpina.

Il viaggio termina termina presto, e ben presto tutto quel che mi resta del Triestino e Olivia è quella caramella che chiudo in una tasca dello zaino, insieme ai miei pensieri.

Sapevo che fuori dal circuito delle Frecce di Trenitalia sarei entrata nel mondo dei tempi lunghi e delle attese come delle corse improvvise; quindi utilizzo il tratto fino a Cervignano per lasciar fluire via le sensazioni scatenate dal bel Triestino e inganno l'attesa di più di un'ora per il bus che mi porterà a Grado mangiando il mio panino in pace in stazione (e ok, solo una cretina incapace a stare al mondo può essere compiaciuta di aver avuto la previdenza di prepararsi un panino, ma passiamoci sopra...). Primo step di allontanamento dalle mie cattive abitudini: zaino a terra, chissene dello sporco!

Poichè mangio più velocemente del previsto, decido di ammazzare il tempo al bar della stazione, uno di quei baretti di provincia dal flusso rallentato: il locale è animato (si fa per dire) dalla poco entusiasta barista, la tv che trasmette notizie alternate a video musicali, un anziano e una slot machine.

Addocchiato il tattico tavolino angolare non faccio in tempo a sedermi che vengo raggiunta da una ragazza paciarotta che attacca presto a parlare...

Ah, ecco, è di Nocera (la verve del sud). Veterinaria in cerca di lavoro e alle prese con i concorsi pubblici, è lì per il suo primo appuntamento con un ragazzo friulano conosciuto su un gruppo facebook da lei fondato e che ha per tema la cura dei ...  CONIGLI!

Niente, a quel punto mi accendo e attacchiamo a parlare come due vecchie amiche, salutandoci dispiaciute per il tempo volato via così in fretta, scambiandoci i contatti facebook (e scopro che mia sorella, da conigliofila doc, la conosceva già). Lei augura a me che questa vacanza in solitaria mi piaccia e io a lei che l'incontro con il Friulano vada bene.

Salgo sull'autobus che in pochi minuti prende il ponte girevole che separa Grado dalla terraferma, il mare dalla laguna, ed è meraviglia. E' più bello di quanto sperassi quando ho puntato il dito sulla mappa dicendo "qui".

Mollati i bagagli, faccio un giro davvero a corto raggio perchè sono stanca e ancora incapace di orientarmi, ma su consiglio dell'albergatrice non mi faccio scappare la gran fortuna che mi assisterà tre sere su quattro: sagra dei pescatori locali al porticciolo con pesce appena pescato a chilometro zero e prezzi modici.

Fritto misto, polenta locale (bianca) e vino bianco friulano.

La luna al porticciolo di Grado

(Il porticciolo di Grado)

Per oggi crollo qui.

                       La laguna di Grado alla sera - The Grado Lagoon at the evening

          (La laguna di Grado alla sera)

 

 
 
 

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