Amina Narimi
con la fragilità che io immagino degli angeli quando spostano tra i fiori un buio d'aria
RRWI...
« Il viso verde del suo nome | Malaika The Princess » |
Come la testa di un bambino
che oscilla nel ventre della madre
per mettere le mani nella luce
così ti faccio nascere
per giungere nell’asse della vita
dove le contrazioni sono scale
e una dopo l’altra nell’evento
scolpendo le mie vertebre sui pioli,
si rompono le acque come un vaso
nelle profondità dell’incompiuto
C’è un’emozione tenera ad Oriente,
dove non si grida. Un’aurora senza sole
si custodisce e vive,
nel tempo della sua composizione,
fino a volgere il viso alla sorgente
cambiando le pietre con il pane
quando torna in sogno. Avviene al caldo
E’ uno speciale sovvenire. Non ritrarti
con le mani, non coprirti gli occhi di paura-
mi ripeto- per generare un fiore
anche il ramo di una quercia sola
parrà giardino intorno alla sorgente
per zampolare il burro e lavare i panni
badando a partorire ancora Leila e Majnun.
E’ troppo poco, nell’erba viva
neppure un giorno che sale dalla terra senza te,
e per riempirsi il cielo
sale sul foglio un alfabeto
che pulsa nelle pieghe della mano e in altre forme
china sui fiori la sua lezione di luce
portando sulle labbra la prima comunione
di piccole cose, le sue mani fanno chiesa
sul capo ai miei domani - dici
non hai niente da darmi- È poca cosa forse
il suono e un bosco con i piedi carichi di seta?
C’è una retta ideale che congiunge
una coppa immaginaria, tra l’ombelico e il pube,
vestita di maestà, e annodata sulle reni
con la forza della sua fragilità,
filtrando l’aria come fa l’orecchio
nell’ascolto della terra, come Dio,
lo sa, che fioriscono sogni nei capelli,
scambiando l’acqua con il sangue
da un solstizio all’altro. Dal Vuoto perfetto
nella totale attrazione è la bellezza
che ritma ogni vita contemplando
l’ombelico nel luogo più immutabile
e sorgente di ogni movimento. E’ là,
fino al soffio dell’ultima sua terra,
nell’estremo orgasmo della Morte,
che oscilla ancora,
in un ritmo binario primordiale,
il Canto nel ventre di mia madre.
Col dolore posso sedermi ora, e stare sola
con la gioia, alla bellezza della tua presenza,
lunghe ore dondolando per uscire
come la testa di un bambino nella luce-
e qualcosa di più grande si fa mondo-
va e viene. calma
LA PREGHIERA DI NARIMI
VERRAI
SORGIVA
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