Creato da oliviaspaghetti il 20/09/2007
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METODI ANALITICI

Post n°23 pubblicato il 07 Ottobre 2007 da oliviaspaghetti
 

Siamo al telefono!
è risaltata la corrente ed è risaltata la seconta fantastica mail.. non così fantastica come la prima che avevo scritto prima che saltasse la corrente per la prima volta!!!
sinceramente ti ho attaccato per l'ennesima volta in faccia perchè mi fai saltare i nervi con il tuo modo di parlare così calmo e petulante, non lo sopporto ed il mio indice automaticamente spinge quel simpatico bottoncino blu e tu non parli più!!!!!
 Per la terza volta ribadisco che odio quando ad una mail si risponde con un'altra mail dove compare il contenuto della prima mail sezionato a piacere e commentato sezione per sezione.... pessimo!!!
 
Comunque....
 
per la terza volta tenterò di raccontarti quella volta quando escogitai un sistema veloce per analizzare e misurare le mie vere attitudini ma soprattutto per isolare quella principale sulla quale puntare tutto.
 
 
Era una sera... una sera d'inverno, forse era febbraio ma non me lo ricordo precisamente.. non è importante.
Uscivo dalla Feltrinelli di Largo Argentina con in mano un libretto intitolato "PRIMA LEZIONE DI ARCHEOLOGIA", sinceramente non lo sapevo perchè lo avevo comprato ma deducevo che tutto fosse nato qualche giorno prima dentro an un'osteria accanto all'Ambra Jovinelli.
Avevo lavorato lì come cameriera e c'era con me una ragazza laureata in archeologia marina... nonostante facesse la cameriera era orgogliosa dei suo studi e me li raccontava fiera e convinta di ciò che avrebbe fatto in futuro. Quella fierezza e quella convinzione mi trasportarono fino alla libreria e così credendo stupidamente che imitarla sarebbe stata la fine delle mie sofferenze comprai quel volumetto.
Certo, cercavo una soluzione definitiva perchè ero stanca di quel sistema analitico per capire realmente che cosa avessi voluto fare, come sarei stata felice... per sempre. Il sistema analitico di cui parlo era tutto mio, mi aveva avviluppato e non ne sarei mai uscita se non forzandomi a fare una cosa, una sola ma quella. Era un sistema diciamo di sperimentazione: tutto, provare per decidere ma provare tutto senza un senso logico preciso. Così avevo fatto nell'ordine o più o meno nell'ordine:
 
La seducente ma inaffidabilissima barista
la gelataia bugiarda,
l'hostess congressuale con le scarpe troppo strette
la promoter poco abbindolatrice
la cameriera distratta
la toelettatrice inesperta di qualunque tipo di animale.. che coraggio
l'animatrice per compleanni di bambini esagitati mascherata da clown ebete..per nulla convincente
l'istruttrice posticcia di aerobica e ginnastica dolce(ma poi che cos'è la ginnastica dolce???)
la fioraia con il mito dei films di Chaplin dentro ad un chiosco di lamiera verde gestito da un egiziano, niente male, che mi insegnava ad intessere corone da morto e bouchet da maternità(non a caso il chiosco era sotto all'ospedale!!!)
l'attrice che ce prova,
la cantante che è meglio si nun ce prova pe niente
l'allenatrice di minibasket..... e qui stendiamo un velo pietoso!!
 
è facile da capire la mia confusione mentale ma anche fisica di quel momento e così mi butto speranzosa di trovare il mio futuro nella lettura di quell'inappetibile libretto sull'archeologia.... UN FLOP!!!
 
PANICO,
 
SUDORI FREDDI,
 
DAVANTI E DIETRO DI ME SOLO IL VUOTO.
STOOOPP!!
 
mi fermo, immobile, trasfigurata in mezzo alla gente che rientra a casa dopo la giornata passata chissà dove, tutti di fretta, che corrono perchè hanno qualcuno che li aspetta o qualcosa da fare mentre io immobile in mezzo al turbinio con il libro in mano e gli occhi chiusi.
All'improvviso mi domando:
 
"CHE COSA COMPRERESTI CON I PRIMI SOLDI DOPO UN PERIODO DI MISERIA NERA, DI MAGRA.. MA PROPRIO MAGRA MAGRA??!"
 
di getto:
 
"UN LIBRO!!"
 
Questa volta non era una scusa, era vero, ne avevo le prove:
tutte le volte che me l'ero passata male per un po' appena nelle mie tasche ricominciava a circolare qualche soldino avevo sempre comprato un LIBRO.
Non vestiti, da mangiare, un biglietto per il teatro... ma UN LIBRO.
Certo dopo il libro mi sfondavo sempre di calzoni fritti annaffiati da un paio di bottigliette di vetro patinato di chinotto Neri, poi me ne andavo al cinema a vedere qualche film ma per prima scattava l'idea di comprare UN LIBRO, un'idea inarrestabile che si tramutava subito in azione!!!
UN LIBRO, ma non un manuale di archeologia, una cosa brillante, uno di quei romanzi fatti di peripezie e dai risvolti ironici ma mai comici... qualcosa che ti faceva anche pensare e riflettere ma non un mattone irremovibile come Banana Yoshimoto nè un manuale di idiozie che lascia il tempo che trova.
 
Perfetto, da lì mi si aprono mille pensieri; era vero; SCRIVERE era la cosa più bella del mondo per me e quindi di conseguenza leggere!!! Riflettendo mi vengono a galla tutti i momenti dedicati alla scrittura: praticamente sempre!! sull'autobus, nei negozi, nelle sale di aspetto, sul treno, per strada.. praticamente scrivevo ,o meglio appuntavo dappertutto e soprattutto su tutto: borse piene di scontrini con appunti su discorsi e sensazioni, stessa sorte per tovagliolini di carta stropicciati,più classici i blocchi ed i quaderni pieni fino alle copertine consumate,biglietti dell'atac(non miei!!!)pieni di commenti e frasi a colpo d'occhio assurde, inutili.
Perchè non ci avevo pensato prima??? era facile... era SCRIVERE!!!!
 
CASO ARCHIVIATO.
AVANTI IL PROSSIMO!!!
 
Magari!!!
quella verità scoperta in quel modo così semplice ma anche del tutto bizzarro mi dava fastidio. Non poteva essere vero?? no, assolutamente!!
che ne sarebbe stato del mio tempo perso dietro a provini, copioni e agenzie di ogni genere?? per non parlare poi di fotografie e curriculum di ogno sorta e modello.. non poteva essere vero.. non ci credevo.
Così dentro di me prese il sopravvento una piovra impossibile da manovrare, i suoi tentacoli si agitavano da una parte all'altra senza tregua e sibilava tentatrice e ruffiana:
 
"no, non è vero, tu devi fare l'attrice, tu hai bisogno di apparire, di essere notata, la gente ti deve fermare per strada, i giornali, tutti devono parlare di te... non dare retta a quella sensazione trioppo chiara. La scrittrice??!! ma non farmi ridere... torna in te..."
 
Quella piovra, quella voce ero io, non mi davo pace e soprattutto nelle notti, da sola abbracciata a qualcosa che non era mio ma che volevo in tutti i modi che lo fosse sentivo quelle parole echeggiare ossessionanti e quel fiato sul collo.. dovevo arrivare! dovevo correre! ma dove?? e poi di corsa è raro arrivare sicuri e salvi da qualche parte.
 
Adesso la piovra non c'è più, ci sono io.
SCRIVERE è quasi sicuramente quello che voglio fare, mi viene naturale e sono felice quando lo faccio!! del resto appena è saltata la corrente potevo andarmene e non scrivere più... invece ho insistito.testona!!
Non so da che parte iniziare, penso che non ci sia un vero inizio, penso che già aver sistemato un po' di appunti per scrivere qualcosa o aver ricominciato a leggere (anche se la Yoshimoto è davvero pesante!!!)non sia così male.
E l'attrice?
no, non è morta ma ha deciso di studiare, di non fare più quella che si improvvisa.
 
Per quanto riguarda le foto non ce la faccio più, venerdì devo farne alcune... ma stasera non ci vado: ci starei troppo male.
Tirerò la cinghia per un po' e poi si vedrà.
 
Ah, il corso!!
quello resta.
quello è solo una questione di sfide e di orgoglio.
 
 
già.... e tu??
 
tu.
 
anche tu resti, se ti va!
 

 
 
 
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Nina Simone

Say, love me or leave me and let me be lonely
You won't believe me but I love you only
I'd rather be lonely than happy with somebody else

You might find the night-time the right time for kissing
Night-time is my time for just reminiscing
Regretting instead of forgetting with somebody else

Love me or leave me

 

John Coltrane

Raindrops on roses and
Whiskers on kittens
Bright copper kettles and
Warm woolen mittens
Brown paper packages
Tied up with strings
These are a few of
My favorite things...

..When the dog bites
When the bee stings
When I'm feeling sad
I simply remember
My favorite things
And then I don't feel so bad

My Favorite Things

("American Splendor" soundtrack)

 

A MALI ESTREMI...

versione integrale

Eccola, ne arriva un'altra. Come ogni anno del resto!

Nuova, splendida, con la copertina brillante ancora senza la classica piegatura nell’angolo. Mi sembra ieri quando anch’io per la prima volta fui appoggiata qui, su questo comodino colorato. Credevo si trattasse di pochi minuti, il tempo di togliersi il cappotto e prendere una penna ed invece sono sempre qui. All’inizio non ci badavo, credevo si trattasse solo di un momento, che non ci fosse nulla da scrivere, del resto era ancora il tre gennaio; poi allungo un lembo della copertina e cosa vedo? Fogli, ritagli, pagine confuse, post-it pieni zeppi di appunti. Mi sono sentita inutile e umiliata: “Io qui candida, pronta a custodire i suoi impegni, i suoi pensieri e le sue idee e lei che fa? Si affida a sconosciuti pezzi di carta qualunque?” Ho cercato in tutti i modi di farmi notare, una sera sono riuscita a cadere per terra mentre lei accendendo l’abat-jour mi ha sfiorato con il  gomito:nulla, mi ha raccolto, aperto, ci ha pensato un po’ su e poi mi ha rimesso dov’ero. Eppure un modo per farle capire la mia utilità doveva esserci. Così, un giorno, dopo lunghe ore a studiare la tattica migliore, sono riuscita, con la complicità della brezza mattutina,  a mettermi sotto ad un post-it  nuovo nuovo con appuntate sopra le date di una mostra e qualche numero di telefono. Il post.-it è rimasto incollato sulla mia copertina lucida prima che se ne accorgesse così quando lei lo vide avverò il mio intento disperato e incollò tutti i suoi appunti sparsi sulle mie pagine bianche.

Gennaio e Febbraio si riempirono di orari, impegni e buoni propositi rimasti tali, Marzo e Aprile si coprirono di inviti, biglietti del cinema e numeri di telefono, Maggio e Giugno furono tempestati di pagine a quadretti con liste della spesa e fra una pagina e l’altra trovarono posto anche i depliant per le imminenti vacanze, Luglio e Agosto solo pensieri, progetti e idee, Settembre, Ottobre e Novembre orari, appuntamenti e riunioni, Dicembre pieno di bigliettini e memorandum per non dimenticarsi i regali più cari .Adesso è gennaio e   sono fiera di essere l’agenda dell’anno scorso.

 

 

 

 

L.Bencivenni

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Perfezione Femminile

... la vita, Londra, questo momento di giugno.

Laura riporta il figlio nel salotto, lo rimette davanti alla sua torre di blocchi di legno colorato. Una volta che lui è sistemato, ritorna in cucina e , senza alcuna esitazione, prende la torta e la fa scivolare dal piatto bianco latte nel cestino della spazzatura. Atterra con un suono sorprendentemente solido; una rosa gialla si è spalmata contro il lato curvo del cestino. Si sente immediatamente sollevata, come se delle stringhe d'acciaio intorno al suo petto fossero state allentate. Può ricominciare, adesso. Secondo l'orologio a muro sono appena le dieci e trenta. Ha tutto il tempo per fare un'altra torta. Questa volta impedirà alle briciole di finire nella glassa. Questa volta traccerà le lettere con uno stuzzicadenti, così saranno centrate, e lascerà le rose come ultima cosa.

M.Cunningham - Le Ore  

 

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La fille sur le pont

di Patrice Leconte

E se le chiedesse di scappare con lui, così, senza preavviso?

Crede che saremmo felici?

Chi?

Bhè, lui e io?

Ora le racconto una storia. Tanto tempo fa abitavo in una strada dalla parte dei numeri pari, al 22 e guardavo dalla finestra i numeri dispari, le case di fronte, perchè credevo che la gente che ci viveva fosse più felice, che le stanze fossero più luminose, che le serate fossero più allegre. Ma le camere erano buie, le stanze più piccole e numeri dispari guardavano quelli di fronte. Perchè pensiamo sempre che la fortuna sia ciò che non si ha. Bene, l'aspetto alla stazione, se non la vedo capirò che ci è andata.

Andata dove?

A vedere se di fronte è meglio.

Serge Frydman

 

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Robert Nelson Jacobs

Tuttavia il vento irrequieto del Nord non era ancora soddisfatto.
Il vento parlò a Vianne di paesi ancora da visitare, di amici bisognosi ancora da scoprire, di battaglie ancora da combattere... da qualcun'altro, la prossima volta.

E fu così che il vento del Nord si stancò e andò per la sua strada.

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SE

 

Se riesci a non perdere la testa quando tutti intorno a te la perdono e ti mettono sotto accusa;

Se riesci ad aver fiducia in te stesso, quando tutti dubitano di te,ma a tenere nel giusto conto il loro dubitare;

Se riesci ad aspettare, senza stancarti di aspettare o, essendo calunniato, a non rispondere con calunnie o, essendo odiato, a non abbandonarti all’odio pur non mostrandoti nè troppo buono nè parlando troppo da saggio;

Se riesci a sognare senza fare dei sogni i tuoi padroni;

Se riesci a pensare senza fare dei pensieri il tuo fine;

Se riesci incontrando il Successo e la Sconfitta a trattare questi due impostori allo stesso modo;

Se riesci a sopportare di sentire le verità che tu hai dette distorte da furfanti che ne fanno trappole per sciocchi o vedere le cose per le quali tu hai dato la vita distrutte e umilmente ricostruirle con i tuoi strumenti ormai logori;

Se riesci a fare un sol fagotto delle tue vittorie e rischiarle in un sol colpo a testa e croce e perdere e ricominciare daccapo senza dire mai una parola su quello che hai perduto;

Se riesci a costringere il tuo cuore, i tuoi nervi, i tuoi polsi a sorreggerti anche dopo molto tempo che non te li senti più ed a resistere quando ormai in te non c’è più niente tranne la tua volontà che ripete: resisti;

Se riesci a parlare con la canaglia senza perdere la tua onestà o a passeggiare con il re senza perdere il senso comune;

Se tanto amici che nemici non possono ferirti;

Se tutti gli uomini per te contano, ma nessuno troppo;

Se riesci a colmare l’inesorabile minuto con un momento fatto di sessanta secondi;

 

Tu hai la terra e tutto ciò che è in essa e quel che più conta.

SARAI UN UOMO, figlio mio!

Rudyard Kipling

 

Mia nonna amava il caffe’..

TORREFAZIONE ILIA

il primo caffé..

Mia nonna era famosa nell’ isolato per il suo caffè: il vicinato escogitava i pretesti più  assurdi per ottenere l’ invito a prenderne  una tazzina. Mia nonna ne curava personalmente l’acquisto presso un “droghiere” di fiducia, lo macinava con cura per poi dosarlo senza parsimonia nella caffettiera. Raggiunta l’eta, divenni anch’io fruitore di cotanto nettare; misteriosamente però la mia tazzina, preparata da mia nonna  furtivamente in cucina, profumava in maniera particolare, piu’ delle altre, e il gusto del liquido era piu’ intenso, piu’ cremoso, insomma era decisamente migliore di tutte le altre. Dopo aver usufruito per diversi anni del privilegio, tacendo meschinamente, qualcuno si accorse del fatto: quel qualcuno adesso è mia moglie. Col candore beffardo degli anziani, mia nonna ammise che la mia tazzina conteneva il primo caffe’ uscito dalla Moka e cioe’ il migliore, il più profumato ed intenso: agli altri veniva servito il rimanente.

http://www.iliacaffe.com/

 


 
 
 

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