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Attaccato al muro insieme all'ombra XIII

Post n°243 pubblicato il 25 Luglio 2016 da deteriora_sequor





Ricordo che sputai per terra, ostentatamente. Le parole melliflue di
mio padre mi rivoltavano lo stomaco, così come il suo solito modo
di fare: untuoso e ipocrita. Lui s'arrestò nella narrazione e prese a
fissare in maniera ostinata la finestra. Restammo così, finché mi
feci violenza e sussurrai: "Ebbene?" Lui mi diede l'impressione di
riaversi o come di uscire da un sogno e continuò con voce monotona:
"Cominciammo a frequentare i motel e Io mi assentavo da casa con
la solita scusa di tirare tardi sul lavoro, ma a tua madre importava
poco; mi ha sempre considerato poco più di un soprammobile.
rientravo e mi infilavo nel letto con ancora il profumo di Elisa tra
le dita e sulla bocca e..." "Maiale. Vecchio, disgustoso maiale." Le
parole mi erano uscite da sole ma ben descrivevano il mio stato
d'animo e tutta la mia rabbia di fronte alle parole repellenti di quel
piccolo parvenu che avevo subito come padre. "...Io non ti permetto!"
Fece alcuni passi nella mia direzione e Io gli mollai un sonoro schiaffo
sulla guancia destra, facendolo barcollare. Lui si sfregò con la mano
la parte offesa e arretrò fino al punto da cui era partito alla carica. Lo
fissavo con un astio che avrebbe potuto uccidere. E fu allora che il
suo atteggiamento mutò repentinamente: un sorrise beffardo affiorò
alle sue labbra e spalancò gli occhi in modo innaturale, poi si raschiò
la gola e riprese a concionare stando bene attento che ogni parola
risuonasse chiara e sonora nell'angusto spazio della mia stanza.
"Mi disse di essere incinta dopo un anno che ci frequentavamo, e,
stranamente la cosa non mi terrorizzò né mi mise a disagio. Ero, anzi,
quasi felice di diventare padre una seconda volta seppure fossi avanti
negli anni. Mi sentivo pienamente giustificato e persino felice all'idea
di costruirmi una seconda famiglia." "Perché non ti sei separato e sei
andato a vivere con la tua Elisa?" Luigi mi squadrò sospettoso e con
un riflesso maligno: "Lo avrei fatto, stai pure sicuro che lo avrei fatto.
Aspettavo solo che la mia compagna desse alla luce il mio erede. E
Così avvenne. Non potei assistere al parto poiché ero a casa con Voi
ma tutto andò bene tranne qualche complicazione per Elisa. Neppure
lei era più tanto giovane e, malgrado l'ottimo risultato, fu un parto
travagliato. Forse fu da quel punto che la mia compagna iniziò a non
riprendersi più. Ad assisterla c'era sua sorella: una bellissima zitella
di nome Helga che si prese cura del frugoletto fin dal primo istante."
"Quando vedesti per la prima volta il piccolo bastardo?" Feci, calcando
su ogni sillaba. Mio padre fece finta di non avere sentito e continuò
nella sua cronaca cantilenante: "Decidemmo di chiamarlo Danilo, come
mio nonno. Era un nome che piaceva a entrambi e così fu. Lo vidi in
ospedale due giorni dopo. Devo avere anche la foto da qualche parte."
"La seconda famiglia Benvenuti" Bofonchiai avvicinandomi alla porta
per uscire da quella situazione soffocante e recarmi al lavoro. "Aspetta"
Urlò lui afferrandomi il braccio con dita grifagne: "Pensi forse che abbia
finito?"






(Continua)









 
 
 
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Un blog di: deteriora_sequor
Data di creazione: 13/05/2013
 
 

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