gemini

Stupendamente leggiti "le parole" di Eugenio Montale. Ecco.

Le parole se si ridestano rifiutano la sede più propizia, la carta di Fabriano, l’inchiostro di china, la cartella di cuoio o di velluto che le tenga in segreto; le parole quando si svegliano si adagiano sul retro delle fatture, sui margini dei bollettini del lotto, sulle partecipazioni matrimoniali o di lutto; le parole non chiedono di meglio che l’imbroglio dei tasti nell’Olivetti portatile, che il buio dei taschini del panciotto, che il fondo del cestino, ridottevi in pallottole; le parole non sono affatto felici di essere buttate fuori come zambrocche e accolte con furore di plausi e disonore; le parole preferiscono il sonno nella bottiglia al ludibrio di essere lette, vendute, imbalsamate, ibernate; le parole sono di tutti e invano si celano nei dizionari perché c’è sempre il marrano che dissotterra i tartufi più puzzolenti e più rari; le parole dopo un’eterna attesa rinunziano alla speranza di essere pronunziate una volta per tutte e poi morire con chi le ha possedute

È bellissimo che tu l'abbia riportata qui. E le tue parole sono davvero come perle. In onore al gigante Eugenio.

Lo considero un Maestro assoluto ^____^

Montale col sottofondo di Get Busy è davvero un'esperienza nuova ... :-)

Eugenio il Sincopato?

sink the ...

beat

Ahahaha, concordo con Several ;)))

:-)

... La Parola è stata data all'Uomo per nasconere il Pensiero... ed è così che s'accascia, s'avvolge, s'appallotola su sè stessa, si ridimensiona a seconda delle occasioni, ferisce, uccide.. e poi... [lieta e soave] vola di fiore fiore per uccidere ancora... Le parole si strozzebbero da sole se avessero la cognizione dell'uso che ne facciamo.. partorirebbero figli muti e analfabeti pur di non correre il rischio di essere "usate"... "abusate"... "le parole sono di tutti" -dici tu- ed è vero... ma le parole stesse schifano il fetore dell'ipocrisia che le circonda, schifano la putrescente ignavia di chi non sa nemmeno usarle.. però no...!! no,no,no... non rinunceranno mai alla speranza d'esser pronunciate così come Anima, Cuore ed Intelletto invocano... ed è così che saranno pronunciate, pronunciate e pronunciate ancora... finchè non moriranno sulle labbra di chi le ha possedute... e urlate al mondo... Perdona l'intrusione. Io sono Carlotta.

Ciao, Carlotta. Io penso che le parole abbiano vita propria. Il caro vecchio W. S. Burroughs diceva che il linguaggio è un virus sceso da un altro pianeta.

compulsive avvisaglie di interlocuzione

Massicce offensive di debolezze estatiche

Sono estasiata. È una lirica talmente intensa, da far impallidire anche qualcuno dei "grandi", la trovo imparagonabile e davvero "da brivido".

Grazie. sono una disquisizione sul processo creativo....

Eppure ancora non capisco quanto forte sia il legame tra le parole e la poesia...

La poesia è e rimane sempre un MERAVIGLIOSO rumore di fondo...ciao Lab, e Kraftwerk Enormi