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semplice passione

Messaggi del 07/03/2008

VENERDI: GITA TURISTICA

Post n°30 pubblicato il 07 Marzo 2008 da zoeal
 

PYRGI: IL CASTELLO DI SANTA SEVERA

Come di consueto, il venerdi mi occupo dei luoghi da visitare, tempo meteorologico permettendo, il fine settimana, naturalmente e rigorosamente di origine etrusca. Questa volta andremo nell'antica Pyrgi, oggi Santa Severa, quindici chilometri a sud di Civitavecchia (per chi viene da nord) una trentina a nord di Roma (per chi viene da sud), consiglio di arrivarci percorrendo la vecchia strada Aurelia anzichè l'autostrada, perchè, anche se più lunga, la prima costeggia il mare ed offre quindi una visuale migliore. Poco distante dal nuovo abitato di Santa Severa, c'è il castello di Pyrgi quasi completamente recuperato attraverso un'accurata opera di restauro, perchè questa antica città etrusca praticamente è stata abitata con continuità diventando colonia romana prima e poi castello e borgo medievale a partire dall'XI secolo. Proprio per questo motivo, di etrusco è rimasto ben poco, se non gli scavi relativi alle aree sacre e alle mura ciclopiche in parte inglobate nella struttura del castello. Pyrgi era il porto di Caere (Cerveteri). Il traffico marittimo che faceva di Pyrgi il più grande porto del Mediterraneo dava luogo a scambi commerciali che, per la parte finanziaria, si svolgevano in apposito edificio, formato da venti cellette, che hanno dato luogo a varie interpretazioni: la più probabile è che li venivano depositati valori in denaro, oreficeria, minerali, racchiusi in recipienti di varia natura. Il tutto all'insegna della sacralità del luogo che garantiva la correttezza delle operazioni commerciali, adeguatamente coperte dal punto di vista finanziario, con le modalità in uso a quei tempi. La città era collegata a Cerveteri con una strada larga 11 metri percorribile in entrambi i sensi di marcia e con corsia pedonale, questa via, oltreché di collegamento commerciale aveva carattere sacrale, non solo per il congiungimento viario di Caere con l'area templare di Pyrgi, ma per la presenza, lungo il percorso, di altre memorie tra cui il tempio extra-urbano, in località Montetosto. I romani fecero sentire ben presto la loro presenza nell'area pirgense. Dopo aver occupato Caere, riconoscendola come municipio fin dal 359 a.C., utilizzarono il complesso commerciale animato da Pyrgi; questa località venne, in seguito riconosciuta come semplice colonia. Per il loro insediamento i romani occuparono una parte di quella che era stata l'area urbana etrusca, colmata poi di terra, dando al loro castrum la caratteristica forma rettangolare. Naturalmente continuarono ad essere utilizzati dai romani gli impianti portuali etruschi con l'aggiunta, nel I sec. a.c. di due piattaforme esterne alla costa. Il porto non è più visibile a causa dell'innalzamento delle acque del mare. La Pyrgi etrusca fu completamente distrutta dai Siracusani, d'altronde era meta appetibile dai pirati, visto le enormi ricchezze che conservava nel suo tempio, frutto degli scambi commerciali ma anche ricavato della "prostituzione sacra" che ivi si svolgeva. Nel 1964, è stato luogo di ritrovamento delle cosiddette "lamine di Pyrgi", due iscrizioni in etrusco ed una in fenicio, molto importanti al fine di comprendere e decifrare la scrittura etrusca. Ora il borgo medievale costituisce una piacevole visita. Anche la spiaggia, di un bel colore rossiccio tufaceo è molto bella e merita una passeggiata, dal punto di vista culinario, se vi piace il pesce ci sono ottimi e caratteristici ristoranti....ce n'è pure uno frequentato abitualmente da Totti, vicino al castello proprio sul mare.

 

 
 
 

GIOCO LETTERARIO

Ho partecipato al gioco letterario promosso da Writer

INCIPIT

 clicca su IL FOLLE se vuoi leggere il mio racconto

ho scritto anche:

 LA FINE E L'INIZIO

e per la serie RACCONTI BREVI:

HIRUMINA IL PERUGINO

DEUXIPPO (prima parte)

DEUXIPPO (seconda parte)

DEUXIPPO (terza parte)

DEUXIPPO (ultima parte)

L'INFAME (prima parte)

L'INFAME (ultima parte)


 

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"CHIMAIRA" di Valerio Massimo Manfredi (giallo-storico)

"MITI, SEGNI E SIMBOLI ETRUSCHI" di Giovanni Feo (Etruschi, da dove venivano e a quali leggende sono collegati)

"GEOGRAFIA SACRA" di Giovanni Feo (la "magia" e l'"astronomia" dalla preistoria agli Etruschi)

"UNA GIORNATA NELL'ANTICA ROMA" di Alberto Angela (immaginiamo di fare un viaggio nel tempo e di ritrovarsi nella Roma del I secolo dopo Cristo)

"IL SEGRETO DEI GEROGLIFICI" di Christian Jacq (guida semplice e simpatica sull'interpretazione dei geroglifici egizi)

" IL FARAONE DELLE SABBIE" di Valerio Massimo Manfredi, azione e suspence ambientate nel clima dei conflitti attuali che affliggono il Medio Oriente.

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POETA ESTEMPORANEO

In ricordo di Morbello Vergari, ultimo poeta Etrusco

Il reperto archeologico

Riuniti insieme, un gruppo di signori

stavano discutendo di un oggetto

un giorno appartenuto ai padri etruschi.

Il dottor Tizio disse ai suoi colleghi:

-La mia giovane eta', non mi consente

di pronunciarmi il primo e francamente

ammetto che non ci capisco molto.

Il dottor Caio esprime il suo parere

dicendo-Per me, questo è un utensile

che usavano gli etruschi,

per servire vivande sulla mensa

D'altro parere il professor Sempronio

e in questo modo dice il suo giudizio:

Questo per me, è un vaso da ornamento

che serviva su un mobile di lusso

a contenere fiori profumati.

Infine il professor Tal dei Tali:

Con questo afferma usavano gli antichi

nelle grandi e solenni cerimonie

offrire a gli dei superi d'Olimpo

e il loro sacerdote in pompa magna,

libava e alzava questo vaso al cielo;

quindi spruzzava santamente l'ara,

del vin pregiato in esso contenuto.

-Giusto-dicono tutti gli altri in coro-

la Sua tesi convince, professore.

Due etruschi ch'iabitaroni in quei luoghi

in permesso quassu' dai Campi Elisi.

Si fermarono ad osservar la scena.

-Tarcone-Aule chiese-cosa fanno

quelle persone riunite insieme?

-Non so',non saprei dirti veramente;

non riesco a comprendere il dialetto,ma

quel che sembra un tantinello strano

è, che stan discutendo con passione,

tenendo un nostro orinalaccio in mano.

 

 
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