Zacinto mia

TOUR DE FORCE

In questi giorni mi sto veramente esaurendo al lavoro. Mi obbligano a consumare le ferie maturate nell'anno, ma le attività non diminuiscono, sono le stesse di tutti i mesi. Oltretutto il capo fissa scadenze assurde e mi trovo nella situazione di dover aiutare le persone che coordino, facendo io stesso alcuni lavori generalmente assegnati a loro e sentendomi dire che dovrei impormi di più per farle lavorare. Ciò è offensivo nei miei confronti dato che a Brescia ero io il responsabile e nessuno si è mai rifiutato di lavorare e ho sempre rispettato le scadenze, a differenza sua. Anche qui a Milano, a parte una persona, che però va considerata a parte, e il capo lo sa, tutti mi seguono e nessuno si rifiuta di fare ciò che dico. Semplicemente non mi metto ad urlare, ma mi seguono lo stesso. Sono stili diversi di leadership. Vagliato a spiegare. Ma è meglio che sto zitto. 

Poi mia moglie sostiene di essere stanca. E io che lavoro in queste condizioni? A volte mi sembra che si lamenti un po' troppo, ma tra mal di schiena e bimbo da gestire. Ma sta all'asilo nido dalle ore 9 alle 15,30. Almeno allora potrebbe riposarsi. Certo che se sua mamma le fa fare la colf, ma non è colpa mia. Io non le chiedo proprio nulla. Mi arrangio sempre. Anzi, si lamenta quando mi aiuta e le rispondo che non sono handicappato. Sabato le è anche venuta la mastite e non ho potuto partecipare alla festa di pensionamento di cinque ex colleghi di Brescia. Mi è stato dispiaciuto veramente tanto. Ho sperato fino alla fine di trovare una soluzione, ma non riusciva ad alzarsi dal letto e nessuno poteva tenere il nostro bambino. Mi piangeva il cuore. Avrei proprio rivisto volentieri i colleghi di Brescia. Mi hanno comunque manifestato la loro vicinanza e so che organizzeremo un altro incontro. Anche da queste cose ho la dimostrazione di quanto sia stato amato a Brescia ed abbia lavorato bene come capo.