Zacinto miaCiò nonostante ognuno, se non proprio felice, almeno non è infelice. E tira avanti. |
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Messaggi di Novembre 2015
Post n°325 pubblicato il 20 Novembre 2015 da Oxumare81
Mi rendo conto che il passare del tempo fa tanto. Fa dimenticare, lenisce numerose ferite. Certi pensieri non si affacciano più alla mente. Forse torneranno, ma adesso va meglio. Altri forse ci avrebbero messo meno, ma ognuno ha i suoi tempi. Ho sempre i miei difetti, i miei problemi, ricado nei miei errori, ma so quello che dovrei fare e cerco di impegnarmi. Non è facile, ma ci provo. Come afferma la scrittrice Irene Nemirovskij, siamo “creature limitate e patetiche”, desideriamo avere “l’illusione di influenzare la vita degli altri”. Quanto meno eviterò “l’angoscia indefinibile, logorante, sorda”, il “malessere interiore di cui si percepisce la presenza senza conoscerne il nome” Ieri, quando sono arrivato in ufficio, una mia collega piangeva. Le hanno trovato un nodulo e dovrà essere operata. E’ la collega a cui ad agosto avevo confidato le difficoltà ad avere un figlio, cosa che l’ha toccata in prima persona, visto che lei non è riuscita a d averne. Cosa insolita per me, le ho aperto il mio cuore, per quanto non la conoscessi (era arrivata in ufficio da noi due settimane prima), ma sentivo che aveva vissuto i miei stessi problemi. Sembra che il destino si incaponisca contro le stesse persone, quelle che hanno già problemi, difficoltà. Sempre ieri siamo stati da un’avvocata per discutere sulla possibilità per una persona, come mia moglie, che soffre di attacchi di panico, di essere dichiarata idonea all’adozione. Ad essere sinceri, non ci ha molto rassicurati. Non l’ha escluso a priori, ci fornirà il nome di uno psichiatra che farà le sue valutazioni, ma ci ha detto che è un percorso duro, che non potrebbe sopportare. Inoltre crescere un bambino con un vissuto problematico potrebbe essere un’ulteriore fonte di ansia. Confidiamo nel destino. |
Post n°324 pubblicato il 12 Novembre 2015 da Oxumare81
Io ho due gatti: Amé lie e Morfeo. Morfeo dorme 20 ore al giorno, è un coccolone, mi cerca sempre per fare le fusa, mangia qualsiasi cosa, esce solo quando gli si apre la porta-finestra, non gratta, non disturba. Amélie, detta anche “imperatrice ed autocrate di tutte le Russie” morde chi l’accarezza, mangia solo alcuni cibi selezionati, le sue pappe devono essere conservate in frigorifero, pena la dieta più ferrea; quando ha fame e vuole uscire gratta il divano. E ciò non succede solo di giorno, ma anche di notte. Da tre settimane ha preso l’abitudine di grattare il divano per chiedere la pappa ed uscire in un orario compreso tra le 2 e le 3. Considerato che lo fa normalmente tra le 4.40 e le 6 e io potrei dormire fino alle 8 per essere alle 9 in ufficio, non riesco comunque a dormire più di 3 ore consecutive. Oltre al fatto che devo alzare la tapparella la notte, rischiando di svegliare qualcuno. Anche la cagnolina talvolta abbaia vedendo la gatta muoversi la notte. La scorsa settimana ho avuto il mal di testa per tre giorni consecutivi, ho provato a spruzzare uno spray (del costo di 30 euro) per gatti stressati, con risultati una notte sì e una no, sto cercando di farla giocare almeno mezz’ora prima di andare a dormire per stancarla. Io voglio dire: già uno ha tanti problemi, deve mettersi pure il gatto? |
Post n°323 pubblicato il 02 Novembre 2015 da Oxumare81
Sabato sono stato al cinema e ho visto il film “The woman in gold”. Mi è piaciuto moltissimo. Tratta la storia vera di una donna ebrea di origini austriache, emigrata negli Stati Uniti, che ha intentato causa contro il governo austriaco per riottenere un famoso quadro di Klimt che ritraeva sua zia, sottratto dai nazisti durante la seconda guerra mondiale. La vicenda tratta vari temi: le angherie subìte dagli ebrei sotto il regime nazista (di cui sono riportati numerosi stralci e ricordi), il dolore nel rinvangare il passato, il ritorno nella terra natia, il ricordo, un sistema processuale talvolta ingiusto, ma anche i sentimenti di un avvocato, che decide di lasciare un lavoro certo per buttarsi in quest’avventura, fare indagini, sostenere processi, andare in Austria, senza la certezza del risultato. In questo momento della mia vita mi sono un po’ ritrovato in questo avvocato. Peccato che io abbia scelto esattamente il contrario. Lui ha vinto. Io non so. Lui aveva un figlio, durante la vicenda ne ha avuto un altro, e una moglie che si è arrangiata e l’ha sempre sostenuto, nonostante le difficoltà. Io non so. Venerdì ho partecipato ad una videoconferenza con la direzione Roma e ho rivisto quelli che mi hanno fatto il colloquio. Ero in evidente imbarazzo. Chissà cos’avranno pensato di me. Mi sono sentito come in queste righe di Majakovskij: Nella Mosca gelida e affamata del 1918 una vecchia cavalla esausta è caduta, tradita dal ghiaccio, dalla fatica. “La strada ride”, forse qualcuno assapora già un pranzo finalmente sostanzioso, a base di carne equina. L’animale piange. Il poeta vede: Rotola un gocciolone dopo l’altro lungo il muso, si nasconde fra i crini… una strana comune angoscia animale si riversò sulle mie labbra in un sussurro: “Non fate così, cavalla! Cavalla, ascoltate: Vi credete peggiore di loro? Piccola, siamo tutti un po’ cavalli, ognuno di noi a suo modo” (Vladimir Vladimirovic Majakovskij) |
Inviato da: cassetta2
il 10/03/2024 alle 08:25
Inviato da: Cherrysl
il 12/02/2024 alle 11:11
Inviato da: cassetta2
il 04/01/2024 alle 09:18
Inviato da: Oxumare81
il 21/11/2023 alle 21:29
Inviato da: Cherrysl
il 10/09/2023 alle 19:08