Zacinto mia

LA VITA E’ UN MIRACOLO

Per scaramanzia abbiamo preferito aspettare a dare la notizia, ma, questa volta, dovremmo avercela fatta!

Tra fine novembre e inizio dicembre dovrei diventare papà! Mia moglie è infatti al quarto mese di gravidanza. Ci abbiamo messo tanto, tra l’altro questo secondo tentativo di fecondazione assistita non è stato eseguito “in laboratorio” come l’anno scorso, ma in modo naturale. Le probabilità erano più basse, ma è andata bene. Ricordo la scarsa convinzione di quella mattina di marzo, ero addirittura in tuta; non esco mai così, ma tanto, per quello che dovevo fare, era meglio essere comodo, ricordo l’ambiente poco confortevole per la procedura, la porta che non si chiudeva, l’assenza di riscaldamento, mia moglie che stava poco bene, ma, soprattutto, la gioia della mattina di sabato santo. La notte insonne, il mal di testa e, infine, l’esito del test di gravidanza.

A gennaio sono stato con mia moglie in un santuario a chiedere questa grazia alla Madonna ed ora posso affermare che lei ci ha ascoltati. Le ho fatto tre voti che ora mi sto impegnando a rispettare. Non è facile; i voti sono per tutta la vita, ma la gioia di un figlio tanto atteso vale questo ed altro. Anche il bambino che abbiamo perso l’estate passata, da lassù deve aver pregato Dio per mandarci un fratellino. A distanza di nove mesi, esattamente quando sarebbe dovuto nascere lui, è stato concepito il suo fratellino (o sorellina). Ora desideriamo solo che sia sano e che proceda tutto per il meglio.

LA MENTE

"Vagarono per gli angusti corridoi delle loro menti, desiderando penetrare lo spessore dei sentimenti altrui, ma non furono capaci di superare lo spazio in cui ciascuno è irrimediabilmente solo nel limite del proprio corpo. Per quanto tentassero, non riuscivano a scorgere il territorio intricato in cui abitavano i pensieri più segreti dell'altro"

ARIA DI CAMBIAMENTO

Come se non bastassero i cambiamenti degli ultimi mesi, il mio capo mi ha chiamato per informarmi che non dipendo più da lui. La struttura organizzativa è cambiata e il mio ufficio dipende direttamente da Roma.

Non credo sia una cosa positiva: la divisione a cui appartiene il mio (ex) capo è, sicuramente, quella che porta più ricavi all’azienda e quindi la più in vista. Inoltre avevo sempre pensato, tra qualche anno, il mio ritorno a Milano nel settore in cui sono stato per 10 anni. Difficilmente sarà così, anche se il mio ex capo mi ha detto che i passaggi di divisione sono comunque possibili. Nella nota in cui si espongono queste modifiche si parla di centralizzazione e razionalizzazione dell’attività e delle risorse. Può essere, di conseguenza, che ci diminuiscano il lavoro o addirittura ci chiudano. Brutta cosa. Certo, tornerei a Milano più celermente, ma sarei sposizionato, inoltre spero che la mia promozione, che avrà decorrenza ufficiale 6 mesi dopo la mia assegnazione (cioè il 1° agosto) vada in porto. Le riorganizzazioni sono lente e quindi penso non ci siano problemi, ma io pensavo anche alla mia carriera futura. Essere senza un compito preciso già alla mia età, in attesa di ennesima assegnazione, non è bello. Forse non cambierà nulla, almeno così spero.

Dal canto suo, il mio ex capo non s’è detto felice di perdere 70 persone, rimanendo con sole 30. Anche questo è vero.

La nuova capa di Roma mi conosce già e si ricorda di me. Ci siamo sentiti telefonicamente ed è stata molto gentile, anche se prevedo che la visibilità e le comunicazioni tra Roma e Brescia non saranno come con Milano. Nelle prossime settimane riceveremo anche la visita del suo superiore, che vuole mappare le nostra attività. Speriamo bene.