Creato da anonimo.sabino il 06/09/2006

L'altra campana

Itinerario spirituale di un pagano

 

Messaggi del 12/10/2015

ONNE - 6

Post n°2003 pubblicato il 12 Ottobre 2015 da anonimo.sabino
 

 

Il mio amico più stretto era Antonio. Figlio di un cugino di mia madre soprannominato Bucibanda, aveva studiato anche lui con i preti (non tanto, per la verità); temperamento pacato e socievole, era un poco il mio luogotenente in sezione, mentre io mi occupavo in prevalenza del sindacato. Anziché accettare l’incoraggiamento a riprendere gli studi, preferì andare prima dietro l’asinello e poi per i cantieri edili a lavorare da manovale.

 

Ad Antonio piacevano le canzonette che componevo sulla chitarra e se le canticchiava. Non le ho mai cantate se non a lui.

 

Dov’è la tua casa,

 

oh, dov’è la tua casa, ragazzo?

 

Calce, mattoni e cemento,

 

tu n’hai murate cento.

 

Ragazzo, dov’è la tua casa?

 

Te l’han promessa lassù,

 

dove i satelliti volano

 

e mille nuvole sognano

 

di riposare

 

nel grembo del mare.

 

Oh, da qualche parte

 

pure ci dev’essere

 

un paradiso.

  Ma tu, tu no, non ci andrai. 

Dov’è la tua casa,

 

oh, ragazzo, dov’è quella terra

 

che non ti veda più in guerra,

 

né servo né padrone?

 

Ragazzo, dov’è la tua casa?

 

Te l’han promessa lassù…

 

 Su quella canzone, Ragazzo dov’è la tua casa, finii di confezionare il racconto dallo stesso titolo, che poi inviai a Feltrinelli. Al vizio di scrivere, no, non avrei mai rinunciato. Mi fu risposto che erano in attesa di mostrarlo all’editore al suo rientro. Poco dopo Giangiacomo Feltrinelli saltò in aria accanto a un traliccio dell’alta tensione. Né si saprà mai se fu davvero lui a volersi divertire con gli esplosivi o se altri si divertirono a straziare e infamare l’editore alieno al sistema.

 E quando la mia mente non era occupata da versi, motivi o scritture che vi si annidavano, eccola tornare all’Isola di Pasqua. Da chierico pensavo che fosse la malattia dell’adolescenza o quella della reclusione; e mi illudevo di poter trasformare i sogni in realtà. Ora tornavo a sognare la vita che non avevo. Che non avrei mai avuto. 

 
 
 


 

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