Creato da anonimo.sabino il 06/09/2006

L'altra campana

Itinerario spirituale di un pagano

 

Messaggi del 15/10/2015

ONNE - 9

Post n°2006 pubblicato il 15 Ottobre 2015 da anonimo.sabino
 

 

Mi feci presentare alla redazione della cronaca de l’Unità. Chiesi che mi mettessero alla prova, ché scrivevo bene. Mi avrebbero preso, come praticante; ma in tirocinio gratuito, come per entrare nella casta degli avvocati. Impossibile: non esisteva alcuna possibilità di vivere a Roma senza una paghetta.

 

E fu il nero pesto, sbronze canore, orizzonti chiusi e amori laidi.

 

Eppure adesso mi potevo considerare un uomo libero: nulla da fare, nulla contro cui combattere, nessun affanno sentimentale; abbandonate definitivamente anche le poche relazioni epistolari. Ma che cosa potevo farmene, di quella libertà? La stessa cosa che sentivo di poter fare del diploma di laurea: appenderli al muro.

 

 Nei miei ultimi viaggi in autobus, avevo fatto amicizia con una ragazza di Marcellina che stava terminando i suoi studi universitari. Era una mora vivace e intelligente che si chiamava Franca come la ragazza di mio fratello. Mi ero ripromesso di frequentarla, per conoscerla meglio. Ma per il momento homo sine pecunia imago mortis, diceva il filosofo Padre Barravalle. E avevo dovuto rinunciare anche a quella frequentazione, in cambio di una libertà che sapeva sempre più di letargo mortale.

 

Adelmo adorava quei discorsi.

 

“La libertà non è che un recipiente: non serve a nulla se non è riempito di qualcosa”.

 

“Per Luigi Longo è la libertà dal bisogno quella che eliminerà tutti gi altri problemi”.

 

“Allora perché dicono che in Svezia, una nazione libera dal bisogno, c’è un gran numero di suicidi?”

 

“Effettivamente”, conveniva Adelmo, “è la lotta, è il lavoro, è il dolore ciò che dà un significato all’esistenza”.

 

“Così diceva Eraclito. Ma allora gli obiettivi di libertà per i quali ci battiamo, una volta raggiunti, significherebbero la morte, la noia, l’indifferenza. Non è un controsenso?”

 

 “No, perché nessuno sarà mai completamente libero; per questo la vita sarà sempre una lotta, perché ci sono cose che non avrai mai a sufficienza, come l’amore, la conoscenza…”

 

“…E il potere e i soldi per i paranoici. Così la vita sarà sempre una lotta; ed è bene che sia così”. Ma neanche Adelmo era del tutto convinto di quella conclusione:

 

“Tu sei l’unico, a Monteflavio, che non si alza quando passa la processione. Eppure stai dando ragione alla religione”.

 

Adelmo diceva bene. Ma ricordavo come quella fosse la religione degli schiavi. E quella filosofia non era la filosofia di uno sconfitto?

 

 
 
 


 

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