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Un consorzio al servizio della comunità

Post n°3 pubblicato il 22 Settembre 2006 da amicofragile2006
 
Foto di amicofragile2006

Immersi nella quiete delle campagne di Cavengo, nella struttura accogliente di mattoni rossi, abbiamo intervistato Giancarlo Brunato, il Presidente del Consorzio Sociale (CS&L)

Quando nasce il Consorzio Sociale e dove opera?
Consorzio Sociale (CS&L), nasce dalla fusione tra il Consorzio Sociale Cascina Sofia (costituito nel 1992) e Lavorint Consorzio Imprese Sociali Milano (costituito nel 1997). Opera dall'Aprile del 2002 in provincia di Milano soprattutto attraverso convenzioni per servizi, appalti e progetti con Comuni, ASL ed altri enti Pubblici. Oltre alla sede di Cavenago il consorzio ha una sede operativa anche a Cinisello Balsamo.

Come è organizzata la vostra struttura?
La struttura operativa dal 2005 è costituita dal presidente direttore generale che sono io, dal responsabile del settore General contractor (Marco Spreafico), coadiuvato da un operatore che si occupa delle cooperative A, da una responsabile amministrativa e tre segretari. Vi sono inoltre strutture che seguono l'Area lavoro ed i Servizi d'inserimento lavorativo. Attualmente il personale impiegato a contratto consta di 19 persone, di cui 13 con contratto a tempo indeterminato. A queste si aggiungono circa 30 operatori a collaborazione progetto sui servizi d'inserimento lavorativo.

Quali sono gli obiettivi principali che si pone il CS&L?
Gli obiettivi principali sono i seguenti:
- sviluppare e sostenere la cultura della cooperazione con particolare attenzione alla cooperazione sociale;
- consolidare e promuovere una cultura d'integrazione lavorativa di persone svantaggiate;
- costruire reti culturali e sinergie lavorative col territorio e con le Cooperative consorziate;
- sostenere ed incrementare l'occupazione sia interna al CS&L che nelle Cooperative consorziate attraverso l'aumento e la maggiore stabilità delle commesse di lavoro;
- rafforzare ed incrementare il rapporto con le amministrazioni pubbliche;
- promuovere la cultura ambientale;

Quante Cooperative/associazioni aderiscono al CS&L?
Attualmente il CS&L è costituito da 38 organizzazioni non profit: 9 Cooperative Sociali di tipo A, 27 di tipo B, un'Associazione ed un Consorzio che comprende a sua volta tre Cooperative Sociali. CS&L ingloba l'Associazione onlus "Lavoro e Integrazione" che ha come finalità la progettazione e la gestione di progetti finanziati da Fondi Comunitari Europei (Fondo Sociale Europeo, iniziative comunitaria EQUAL…)

In che ambito operano le Associazioni/ Cooperative/ consorzio che aderiscono a CS&L?
Le aree d'intervento in cui operano le Cooperative sono: per quanto riguarda le cooperative di tipo A: Prima infanzia, Minori, Giovani e prevenzione, Immigrazione e grave marginalità, Dipendenze e A.I.D.S., Disabiltà, Psichiatria, Anziani. Per quanto riguarda invece le cooperative di tipo B: Manutenzione del verde, Pulizia, Raccolta e gestione dei rifiuti, Gestione piattaforme ecologiche, Affissione manifesti, Agricoltura biologica, Laboratori di assemblaggio, Laboratori artistici, Laboratori didattici per le scuole d'ogni grado ed ordine, Manutenzione ordinaria e straordinaria di stabili e lavori edili in genere, Servizi cimiteriali, Impianti d’irrigazione, Tipografia, legatoria e stampa, Trasporto persone disabili, Servizi amministrativi, contabili e fiscali. Inoltre il CS&L gestisce diversi servizi d'inserimento lavorativo SISL (Servizio Inserimenti Socio Lavorativi) di diversi Comuni della Provincia di Milano. Un altro servizio importante è la gestione di alcune funzioni del SEAD (Servizio Educativo Adolescenti in difficoltà) del Comune di Milano, ed infine un servizio di Supporto all'Amministratore di Sostegno presso il Tribunale di Milano.

La domanda di adesione di nuove cooperative come si verifica?
Le cooperative si rivolgono spontaneamente a noi perché in genere hanno ricevuto informazioni da qualche cooperativa od Ente che, probabilmente si è trovato bene, ed ha fornito loro i nostri riferimenti. La "pubblicità viene appunto fatta tramite un " passaparola" basato su una esperienza pregressa, non siamo noi a contattare nuove cooperative, non è mai stata fatta un'iniziativa promozionale. Il CS&L si è costruito gradualmente con iniziative e rapporti con gli enti pubblici ed i servizi sociali territoriali. CS&L è stato fucina di start up di diverse piccole cooperative sociali.

Come sostenete e supportate le Cooperative/Associazioni, mi puoi descrivere le principali attività?
Il CS&L svolge la funzione principale di General Contractor nell'ambito dei servizi di tipo A (gestione dei servizi socio-educativi-assistenziali) e di tipo B ( gestione attività agricole, industriali, commerciali ecc. o di servizi). All'interno di CS&L esiste un'area denominata Area Lavoro costituita da un gruppo di operatori sociali specializzati nella mediazione socio lavorativa che si occupa dell'integrazione nelle imprese di soggetti socialmente deboli, in particolare rispetto al tema della dipendenza. CS&L in collaborazione con le Cooperative socie e/o con l'Associazione Lavoro e Integrazione, sviluppa e progetta interventi in partnership con Enti Locali ed Aziende Sanitarie e Ospedaliere, nei seguenti ambiti:
- promozione dell'inserimento al lavoro di persone con disagio mentale, handicap psichico, tossicodipendenti, detenuti, minori a rischio;
- azioni volte al superamento e alla riconversione degli ex ospedali psichiatrici;
- sostegno allo sviluppo di nuova cooperazione sociale, attraverso azioni di progettazione e marketing territoriale, formazione dei manager e degli operatori, accompagnamento e consulenza specifica per lo start up delle imprese sociali;
- promozione di percorsi formativi rivolti a Cooperative sociali ed operatori dei servizi pubblici e del privato sociale;
- sviluppo di partnership transnazionali per il confronto, la ricerca, la diffusione delle buone pratiche con organizzazioni di altri paesi UE.
Il CS&L, infine,promuove e gestisce, in partnership con Enti Locali, progetti di riqualificazione di luoghi ed offerta integrata di servizi di tipo A e di tipo B, realizzati direttamente oppure attraverso le Cooperative consociate.

Perché una cooperativa dovrebbe associarsi al CS&L?
Innanzitutto per le sinergie che si possono creare con altre cooperative, sia come confronto culturale, sia come integrazione commerciale. In secondo luogo il CS&L rappresenta un sistema di rete che può essere più rappresentativo a livello territoriale. Terzo ma non ultimo, il CS&L offre un servizio di informazione/formazione sulle diverse attività che semplifica il lavoro di ricerca individuale e ovviamente consente di risparmiare tempo ed essere in linea con i requisiti richiesti.

Quali sono i principali problemi riscontrati nella vostra attività e che tipo di intervento è stato effettuato?
I problemi principali direi che sono esterni al CS&L e sono sostanzialmente due:
1) il mercato dei servizi sociali a volte incontra interessi non sempre corrispondenti alla “mission” sociale della cooperazione sociale e alla costruzione di "benessere sociale" per la comunità o gruppi di cittadini cui il servizio è indirizzato. Privilegiare il risparmio economico a tutti i costi infatti non corrisponde, di solito, alla erogazione di un buon servizio: è un problema con cui ci scontriamo spesso.
2) l' interazione con gli Enti locali, in particolare per le convenzioni con le cooperative di tipo B.
Per quanto riguarda il primo punto, il tipo di intervento correttivo si è basato sul dialogo e sulla sensibilizzazione dell'importanza e dell'efficienza di un intervento mirato con il coordinamento tra le cooperative ed il CS&L. Per quanto riguarda l'interazione con gli Enti, il discorso è più complesso; le cooperative lavorano principalmente in partnership con gli Enti Pubblici ma spesso essi si ritrovano con problemi di natura finanziaria, bilancio, patto di stabilità ecc… che non permette loro di elaborare progetti e programmare interventi. Altri problemi riguardano: le gare al ribasso, i prezzi troppo bassi, le cooperative spurie che condizionano il mercato. Noi dobbiamo stare attenti a questa molteplicità di problemi e cercare di mantenere una nostra "etica".

Che tipo di intervento dovrebbe essere fatto dalle Istituzioni?
Lo scenario è complesso e riguarda tutto il sistema del terzo settore che interviene in ambito socio-sanitario. C'è un forte rischio di pensare solo secondo un'ottica di economia di marketing dei servizi e perdere di vista le reali finalità del terzo settore, che sono il perseguimento del benessere della comunità in generale, con particolare attenzione alla fasce più deboli. Per quanto riguarda l'immediato, bisognerebbe rivisitare la normativa (legge 381/91) in particolare: - L'art. 4 dovrebbe essere aggiornato in relazione alle nuove tipologie e nuove condizioni di povertà sociali che attualmente sono prese in considerazione solo dal regolamento CE. Lo svantaggio sociale previsto dalla legge 381 sussiste ancora, ma nel corso degli anni si sono storicizzati altri fenomeni sociali che hanno prodotto altre categorie di svantaggio, forse più di origine "sociale" che individuale. Il concetto di svantaggio sociale si sta evolvendo. - L'art. 5 dovrebbe essere rivisto in relazione alla necessità di rendere più operativo il sistema di gestione delle convenzioni tra Enti Pubblici e Cooperative

Ritieni che le Istituzioni investano a sufficienza nella politica sociale, se no che tipo di orientamento e di intervento dovrebbe essere effettuato?
Assolutamente no, vedi appunto le ultime leggi di settore, sacrificate e taglieggiate. Il mondo della cooperazione sociale è un laboratorio di idee, che potrebbe essere maggiormente coinvolto nella programmazione e nella gestione dei servizi.

Quali sono i vostri progetti futuri e quali i sogni nel cassetto?
Il nostro sforzo è rivolto a consolidare quanto realizzato finora, sarebbe già un bel risultato, possibilmente implementando e consolidando il rapporto con le amministrazioni pubbliche locali.

Cinzia Grassi
per approfondimenti: www.consorziocsel.it

 
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