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Post n°377 pubblicato il 11 Settembre 2011 da angeligian
Chiunque mi abbia conosciuto in tempi più allegri non perde occasione di ricordarmi che con l’andar degli anni mi sono rimbecillita di brutto. Colpa dell’arteriosclerosi, dicunt. E, seppure con riluttanza, comincio a crederci anch’io. Per esempio non capisco perché ogni volta che accendo la tv per sentire il telegiornale mi ritrovo davanti Bersani & Co. che invocano, esortano, minacciano, intimoriscono il Berlusca affinché alzi le chiappe da Palazzo Chigi e si dedichi a più sane attività. E’, il loro, un ritornello molesto e sterile, non sanno parlare d’altro. Ma cosa sperano di ottenere? Quello è più tignoso di un cane randagio. E poi, per quale ragione dovrebbe abbandonare il suo ruolo? Perché – dicunt – sta lì solo per farsi gli affari suoi e è dannoso per il paese. Ah, sì? Ma perché, quando hanno governato loro sono stati utili al paese? E in che modo? Con le stratasse che ci hanno imposto Amato e Dini? Con l’euro a quasi 2.000 lire che ha accettato quel dorminpiedi di Prodi? Con le porte aperte a cani e porci da dove vengono vengono? Con il lassismo verso delinquenti e assassini? Con l’indulto? Con la soluzione dei problemi dei rifiuti a Napoli? Con l’introduzione di novità nei diritti civili, vedi DICO, aborto, testamento biologico ecc.? Con i regali di Prodi all’amico De Benedetti e alle Coop rosse? Con i 5.000 miliardi che il prode regalò alla Fiat nel 1996? O con la svendita di Infostrada (sempre all’amico De Benedetti) per 700 ridicoli miliardi per poi ricomprarla a 21.000 miliardi per niente ridicoli a spese degli italiani? (Discorso a parte meritano le storie di Telecom e Alitalia sempre con il compagno di merende De Maledetti). Nessuno si è mai sognato di chiedere ossessivamente a questa gente di andarsene nonostante i danni immani che hanno prodotto al paese. A Berlusconi invece sì. Perché Berlusconi sta al governo solo per sistemare le cose sue, dicunt. Ma dove, come e perché? Perché un uomo straricco come lui avrebbe bisogno di restare in Italia per aggiustare i suoi affari e allora sceglie intelligentemente di farsi riempire di denunce, improperi, minacce di morte, processi, ingiurie, provocazioni quando gli sarebbe bastato restarsene nel cantuccio suo e nessuno si sarebbe occupato di lui. Anzi …. Invece si è fregato da solo con la sua presunzione, con la superbia e il delirio di potenza. Non ha fatto i conti con certi italiani per i quali essere ricchi è già una colpa gravissima, ma essere ricchi e potenti è da piazzale Loreto … |
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ROMA - "Prodi ha il dovere di dimettersi", dice Silvio Berlusconi ma Pierferdinando Casini frena: "Mettiamoci intorno ad un tavolo è necessaria una tregua". Anche nel momento delle dimissioni di Romano Prodi il centrodestra si presenta diviso all'appuntamento. "Ormai ci sono due opposizioni" chiosa Casini. Due opposizioni che appaiono tali anche nelle reazioni alle dimissioni di Romano Prodi. Il Cavaliere si è riunito con Gianfranco Fini e Roberto Maroni a Palazzo Grazioli mentre l'Udc ha riunito il proprio ufficio politico.
continua: http://www.repubblica.it/2007/02/sezioni/politica/governo-battuto/cdl-chiede-dimissioni/cdl-chiede-dimissioni.html
perchè, mi chiedo, iniziando da iddu, gli evasori non vengono indotti a restituire il maltolto, magari gratificandoli, in accordo con santa madre chiesa del vaticano, (non quella di Gesù Cristo) con sostanziose elargizioni di indulgenze? ... sino a recuperare tutti i duemila miliardi di euro costituenti l'attuale debito pubblico?
con un po' di ironia, almeno così la considero io, ho fatto una mia proposta che coinvolgerebbe stato italiano e vaticano. La si può assumere come una provocazione cretina, ... volendolo. Solo decidendo di volerlo, però; la storia, che non ho mai studiato, ci insegna.
Oggi ci ha lasciato il vaticanista Giancarlo Zizola; ultimamente collaborava con Repubblica, ma Egli ha collaborato a lungo con Il Giorno e poi con il Sole24ore e Panorama. Quindi non si può dire che era di parte.
ti lascio questo link riportante un Suo articolo del gennaio scorso che tratta dei rapporti chiesa-stato in questa oscura epoca berlusconiana
potrai trarne le conclusioni che vuoi, Angela, ma certamente, ritengo, dovresti convenire che una situazione così schifosa non ci dovrebbe appartenere; parlo come componente di un popolo composto da ladri e paraculi quali (quasi) tutti siamo. Ecco confesso che io sono un paraculo, Angela; se posso frego il mio vicino ed anche il mio lontano e quello di mezzo. Ma io non sono titolare di concessioni statali esclusive e para-monopoliste …ad esempio; non ho mai assunto incarichi pubblici di qualsiasi sorta. Se pago il medico in nero nello stesso tempo pago anche la Guardia di Finanza per farmi acchiappare e far acchiappare anche lo stesso medico. Io dico è giusto che mi acchiappano e mi infliggano la opportuna sanzione ...da pagare seduta stante come si fa quando si trova l'auto con le ganasce bloccate. Questo atteggiamento vale anche per il citato medico, ma deve valere per tutti. Tutti.
Dici siamo tutti complici del malaffare. Io dico che non è vero. Ci sono persone migliori di me e certamente di tanti altri, che non sono complici. Io desidero che siano queste persone ad essere scelte per amministrare il BENE COMUNE. Dico amministrare, Angela, e no GOVERNARE nel senso di esercitare il potere fine a se stesso come troppo spesso accade. A me, ed a tanti altri che la pensano come me, e ci sono perché sappiamo riconoscerci, non interessa essere governati da figuri, a qualsiasi razza appartengano, che intendono soddisfare le loro manie di potere facendo gli sgradassi alle nostre spalle. Il signor Cavaliere Silvio Berlusconi, Angela, è il Presidente del Consiglio della Repubblica Italiana ed in tale veste è tenuto a fare, con umiltà, signorilità e dedizione i nostri interessi. Solo questo è il suo compito se egli ha altro da fare, se, come dice lui, ha i <<cazzi suoi da fare>> (e certamente li ha) favorisca lasciare libero il posto a qualcuno che possa meglio dedicarsi a cercare di risolvere la grave crisi economica e sociale
E come afferma una mia amica che naviga verso altre sponde: Tutti sono utili ... nessuno è indispensabile ... .. e qualcuno onestamente ...omissis.
un saluto, M@.