Quadretto

UNA CANZONE MERAVIGLIOSA

...AVEVO PROPRIO BISOGNO DI OTTIMA MUSICA...

https://www.youtube.com/watch?v=IYQlBDSNQaM&feature=em-subs_digest

OGGI HO RICEVUTO UN MESSAGGIO STREPITOSO!

e dopo la mia assenza, per supersvariati motivi, da questo posto, ecco che oggi ripasso e...

non pensavo di trovare niente di particolare, anzi, di solito c'è l'amico Gegè che mi manda un saluto quindi rispondo e volo via assorbita dalle mille cose che nella vita mi succedono...

invece oggi passo e trovo questo strepitoso messaggio:

"si prega di entrare piano nella vita della gente - TU PERO' SCAMBIO NON NE OFFRI , e dire che era la seconda volta che ti proponevo almeno la lettura di ciò che scrivo - ma sei , TU , come altri su sto portale , misero portale : egocentrica , racchiusa nella tua pochezza e nei tuoi pensieri idilliaci , che non rispecchiano assolutamente la realtà dei Tanti . Non sai nulla e nulla vuoi sapere , conoscere ... ti saluto volentieri ."

ed è vero, sono egocentrica, sono racchiusa nella mia pochezza, non ho tempo per niente eper nessuno...ma io qui non ho mica promesso niente, non mi candido ad essere la simpaticona di turno, la superfantastica amica o la strepitosa amante.

ed è vero, su sto portale ci sono tante misere come me, tanti che non valgono un tubo ma... perchè sprecarci tempo? il mondo è libero. ognuno fa quello che vuole. Una proposta di lettura o di scambio non è un obbligo... le scuole e gli esami li ho finiti già da tempo e con scarso successo. Qui dentro non c'è obbligo di nulla, se non del rispetto della gente. Ma diciamocela tutta, volendo puoi pure non rispettarmi, tanto non mi cambia la vita.

La realtà è che questo è un posto di passaggio, come una stazione o una fermata di un bus. E non ritengo sia salutare viverci, aggrapparsi con tutte le forze a ciò che uno dice scrive o pensa qui. E' un passatempo. E come tale lo vivo.

Chiusa la parentesi del messaggio strepitoso letto stamane vi racconto un pochetto di ieri.

L'ospedale è come sempre un gabbia di matti... gente che va, gente che viene. Si percepisce subito chi è lì a perdere tempo da chi invece non riesce a prender fiato da quanto si dà da fare.

E si nota chi fa il proprio lavoro con amore e chi invece lo fa perchè non sa che altro fare.

Ho osservato per ore la gente che passava. Chi in preda a crisi di rabbia e nervi a fior di pelle. Chi estremamente seccato. Chi chiedeva informazioni e poi faceva di testa sua. Ho osservato come sia incredibile che chi soffre di più siano spesso le persone che si lamentano di meno.

E nel reparto dove stavo io mi sono accorta che non a nessuno frega nulla di essere come era. Lavorando in un ambiente dove le colleghe ti fanno subito notare che hai due millimitri di ricrescita e quindi dovresti andare dal parrucchiere, stare seduta lì in mezzo a gente con amputato chi parte di un piede, chi una gamba, chi magari entrambi gli arti e che non si nascondeva, nè si vergognava di esser come era mi ha fatto stare bene. Ognuno con le sue storie, ognuno che le sue sfighe...ma indubbiamente, la cosa più bella, ognuno con una forza invisibile ed indistruttibile che da anni li accompagna.

Ci rendiamo mai conto di quanto forti siamo? Ci rendiamo mai conto di come malgrado le avversità del destino riusciamo a tenere duro!?

Certo momenti di "panico e sconforto" capitano. Ma ritrovarmi seduta lì, in mezzo a tutta quella gente, mi ha fatto pensare di esser la figurante di un epico poema eroico :) Il gruppo dei vincenti. I veri vincenti. Vincenti per la pazienza nell'attendere il proprio turno sapendo che l'orario della propria visita era passato da ore. I vincenti grazie alla tempra di andare avanti malgrado le mutilazioni. I vincenti grazie all'attaccamento e all'amore per una vita che non va come vorremmo che andasse ma che resta comunque una vita bella da vivere.

Ci rendiamo mai conto di quanto è bello vivere?

Io ieri me ne sono accorta :)

....

Ho la nausea del mio lavoro.

Non mi piace più.

Devo cambiare rotta.

Così non va bene.

Ho proprio la nausea.

Ciao Giullare!

E ti voglio ricordare così.

Con la tua immancabile sciarpina che vola via col vento.

Con la bocca aperta in un'esclamazione potente o per lasciar entrare i moschini che poi cercavi di sputacchiare o di ingoiare bevendo acqua.

E ti voglio ricordare così.

Tu che quando pioveva eri l'ultimo ad andartene dal palco ed aspettavi di vedere che la platea si fosse messa al riparo.

E così, ti voglio ricordare.

Ti ho tanto adorato.

Fa buon viaggio Giullare!

b.

Umpf

uff non son più abbastanza concentrata per scrivere... che peccatoooo