Quadretto

Domenica delle palme.

Domenica delle palme è sempre stato un giorno speciale per me...

Non lo riesco a spiegare (come gran parte della vita che mi attraversa l'anima) ma so solo che anche quella di ieri sarà una giornata indelebile nella mia vita...

Vi sono suoni e voci che risuonano a sottofondo d'immagini impressionate nella memoria...

"Su suji ulif acqua sui ciaap" dice mia madre...

e ieri mattina nuvoloni su di noi han lasciato spazio ad un sole caldissimo nel pomeriggio...

Uscite a fare un giro alla festa del borgo noi donne ci siamo godute la "movida" brianzola e i ruderi delle casine che furono... lavatoio, ponte romano, corti...

E non so come ad un certo punto m'è venuto in mente che saremmo putute andare a raccogliere ortiche nei campi per praparare più avanti la torta pasqualina...e subito la mia idea è stata accolta con entusiasmo...

Abbandonata la festa delle corti siamo volate a casa... guanti sportine e tanta voglia di starsene all'aperto...

Ho fatto di tutto per trascinare mio padre che dà una vita ha la stessa voglia di fare di un messicano nell'ora di siesta nel caldo torrido di un pomeriggio agostano.

E dopo tanti "no non mi va - no non ho voglia - no sono stanco - e simili" s'è imbarcanto nella grande avventura con mia grande sopresa ed immenso piacere :)

Arrivate nel campo noi donne cominciamo a percorrere i prati cercando le ortiche e selezionando le erbette migliori che la terra poteva offrire...

Pareva di stare in vacanza o di esser tornata indietro di non so quanti lustri...e in quell'ambiente bucolico tutto il mio essere s'è sprigionato nella sua miglior essenza...

Quanto sto bene immersa nel verde!

Succede che, finita l'opera di raccolta ortiche, babbo mi dice che vorrebbe andare a fare un giro nel bosco. Domando se vuole che saliamo in auto ma lui insiste a dire che vuole andarci a piedi...

Per voi che leggete e non conoscete la zona il bosco è una lingua di terra a cavallo di una collina... una sorta di sella su un promontorio che offre uno spiazzo proprio sul suo cimino...e a salire, per un uomo che negli ultimi 4 mesi è stato operato tre volte ad un piede si direbbe praticamente impossibile... invece lui zucca di legno com'è nel dire NO ha detto il suo Si alla vita ed ha percorso tutta la salita con la sua gruccia fino ad arrivare lassù.

Ha lasciato tutte noi stupite.

Mai ci saremmo aspettate una grinta simile.
"Eppur si muove" mìè venuto buffamente da pensare.

Chissà cos'è stato che l'ha spinto a sforzarsi così.

A dirla tutta ho percepito una nostalgia ed un tetro sentore d'addio...

Forse voleva a modo suo rivedere quel luogo dove per tanti mesi non era tornato e che gli ricordava tantissimi trascorsi di gioventù...

Ed è stato bello. Vederlo contento di stare lì.

E stavo bene, sapendo che nel mio piccolo l'averlo spronato a venire nei campi anche se dapprima non l'aveva entusiasmato ora lo rendeva felice....

Non ve lo so spiegare.

Non so più scrivere.

Ma sicuramente questa domenica delle palme la porterò per sempre nel mio cuore.