Creato da LaVoce.DellaLuna il 09/12/2006

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Maledetta malinconia... (parte prima) 

Post n°17 pubblicato il 11 Gennaio 2007 da LaVoce.DellaLuna
 

  

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E' da un po' di tempo che mi sono chiusa in me stessa...esco poco, parlo solo col mio Amore, e spesso non gli dico neanche tutto quello che mi passa per la testa... Ma mi ci ero abituata. Oggi però mi sono connessa con msn...lo faccio spesso, resto in modalità invisibile e vedo se c'è qualcuno con cui ho voglia di chattare, altrimenti mi disconnetto. Oggi ho beccato connesso il mio vicino di casa, che è da 10 giorni che si trova in Australia (e ci starà fino a maggio, beato lui!). Mi metto in modalità in linea, ma non mi risponde. Peccato che poi mi scordo di rimettermi invisibile e così...eccolo, proprio lui...il suo solito "sciaoooo" seguito dalla faccina sorridente... E i ricordi iniziano ad inondarmi la mente...

Marzo 2006.

L'università ancora non è finita, ci sono un sacco di esami ancora da dare. Passo la maggior parte del mio tempo al bar vicino alla facoltà, una sorta di seconda casa per me, un luogo strano, fuori dal comune, perchè fuori dal comune sono i baristi, specialmente Max, un trentenne con la mentalità di un diciottenne. E poi c'è suo padre, Vale, che mi coccola sempre e si è affezionato anche troppo a me...lo considero un po' il padre che manca in casa mia, che forse non ho mai avuto... Sono ormai 3 anni che frequento quel bar, ma è solo da poco tempo che conosco Tia e Claudio. Hanno un gruppo, suonano. Per caso conosco il batterista, senza sapere che è il loro batterista. Dave. Mi intrometto nella conversazione tra lui e una mia amica, sentendo che doveva dare il mio stesso esame. Ci piacciamo subito. Non nel senso di attrazione fisica...oddio, in parte c'era anche quella, ma è come se fossimo stati amici da sempre. Inizio ad aiutarlo con i suoi esami, è molto più indietro di me. Ci diamo spesso appuntamento al bar, praticamente gli faccio io la tesina per un esame. Ci vediamo praticamente ogni giorno, e se io non vado a Bologna in facoltà ci sentiamo per sms. Inizia un'amicizia stupenda, forse troppo... Col mio ragazzo le cose invece vanno male. Lui ha capito che mi sono allontanata un po'...è troppo orgoglioso per parlarne e così non fa altro che peggiorare le cose. La sua rabbia cresce, silenziosa, e visibile solo a chi lo conosce bene. E io sono troppo presa dai nuovi amici per cercare un rimedio prima che sia troppo tardi... Ma è già troppo tardi. Mi prendo una cotta per Dave, scambiando la profonda amicizia che mi lega a lui per qualcosa di diverso. Lui ha la ragazza. Sarebbe impossibile far nascere qualcosa. Lo so. So di sapere. Ma non voglio. Lo ignoro. E lascio il mio ragazzo. Era una scusa. La cotta. Era un pretesto per farmi prendere la decisione di lasciarlo. Non avrei mai avuto il coraggio di farlo altrimenti. Vado in crisi. Non per la rottura, ma per l'impossibilità di avere Dave, anche se non lo desideravo realmente. Non so cos'era. Purtroppo per chi mi conosce sono un libro aperto, mi si leggeva tutto in faccia. Mi confido, con Vale, con Max, con Tia e con Claudio, in quest'ordine. Alla fine, chattando con Dave, salta fuori tutto. Ovviamente l'aveva capito, anche se era bravissimo a dissimularlo. Ma dopo quella conversazione, anche se proprio lui mi aveva detto "non voglio che cambi il tuo comportamento nei miei confronti, vedi, io non l'ho fatto, ti passerà, e non cambierà nulla" in realtà è stato proprio lui ad allontanarsi da me... Piano piano, poco a poco...quasi impercettibilmente.

Si sta avvicinando l'estate e inizio ad accorgermi del suo allontanamento. I giorni passano in fretta ma il tempo sembra come dilatato... Tia è sempre incavolato con il mondo e questo 2006 lo sta facendo impazzire: una sfiga dopo l'altra. Non posso buttargli addosso anche i miei problemi. Mi avvicino a Claudio, mi confido con lui. Ancora non lo conoscevo bene. E' iniziato tutto x mail. Gli avevo chiesto le foto del loro concerto, il primo al quale avessi assistito. Foto. Mail. Mail e ancora mail. Non c'era giorno che non ci scrivessimo, anche se magari c'eravamo visti poche ore prima in facoltà. Mi piaceva per il suo modo di essere sempre sincero, senza giri di parole. Ti dava consigli reali. Non usava frasi fatte. Le odio. Non servono a un caxxo.

Altro concerto. Strepitoso! Il locale era piccolo e nessuno ballava. Io amo ballare. Mi sono messa davanti al palco, ma in fondo alla sala, davanti ad una porticina di un piccolo ripostiglio. Non mi vedeva nessuno, a parte il gruppo. Gli unici voltati verso di me. Nessuno dietro di me. E l'ingresso a quel ripostiglio era rialzato, con una rientranza. I muri mi coprivano. Ho ballato come una matta. Ma solo Claudio mi vedeva bene. Lui canta. Non ha bisogno di guardare gli strumenti come gli altri. Inizia a cantare "Seven Nation Army". La adoro! Ho ballato per lui. Sexy. Provocante. Guardandolo dritto negli occhi. Lui era imbarazzato. Ha sbagliato anche. E non sapeva se guardare me o...la sua ragazza, seduta sotto al palco! Finsce tutto. Ci ubriachiamo al bar del locale, un cicchetto dopo l'altro. Ci dividiamo in varie macchine. Io salgo con un mio amico. Ritrovo a casa di Tia. Quando scendo dall'auto vedo Claudio con un strana faccia, nervoso, al telefono. Aveva portato a casa la sua ragazza, perchè il giorno dopo aveva un esame. Ma lei aveva letto la sua posta. E le mail che ci siamo mandati. In una mi confidava di averla praticamente tradita durante le vacanze pasquali. Caxxo. Mi sento in colpa. L'alcool...aumenta ogni cosa... Piango, mentre salgo le scale con gli altri. E lui ancora fuori a parlare. Rientra che sono ancora a terra a piangere. Nessuno era riuscito a farmi smettere. Solo lui. Sa che parole usare con me. E' bravo con il sesso opposto. Troppo bravo. Può avere ogni donna che desidera. Lo so. Lo sa anche lui. L'atmosfera si rilassa. Forse merito delle canne che iniziano a girare come fossero sigarette. "Vuoi un tiro?". "Sì, grazie!". Ma quel maledetto chicchetto alla fragola è ancora lì...che schifo...mai più cicchetti alla fragola! Sto male. Lui ride. Poi è il primo a chiedermi come va, attraverso la porta del bagno. Tutto ok. E' già passato. Tutta colpa della fragola, lo sapevo che mi faceva star male. Ma ora posso ricominciare a bere e fumare tranquillamente. Reggo parecchio. Se non bevo schifezze che mi scombussolano lo stomaco! E' ormai mattina. Restiamo tutti da Tia. Ci dividiamo i 4 letti e i 2 divani. Ma io non ho mai raggiunto il mio letto. E' rimasto vuoto. Io, Cla e il coinquilino di Tia eravamo ancora svegli, mentre tutto l'appartamento dormiva. Mi hanno chiesto di fare le carte. Le ho fatte. Amore. Hanno detto che quello che ho letto era tutto vero. So a chi pensava Claudio la prima volta che gliele ho fatte. Ad Ambra, la sua ragazza. E immaginavo che pensasse a me, quando ha chiesto di rifarle...e il responso...bè, sì, ero io! Il coinquilino si è addormentato. Noi ormai non avevamo più intenzione di dormire. Mi sono accoccolata a lui, mentre mi parlava dei suoi problemi. Poi l'ho guardato. Mi ha baciata. Io l'ho baciato. Oddio, e adesso? "Sì, lo sapevo che avevi pensato a me quando ti ho fatto le carte la seconda volta!". E continuiamo a baciarci. Per stasera niente pensieri. Domani si vedrà.

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...pausa sigaretta....

 
 
 
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