Creato da LaVoce.DellaLuna il 09/12/2006

.·• Lo Specchio •·.

...Bellezza è l'eternità che si contempla in uno specchio; e noi siamo l'eternità, e noi siamo lo specchio... (K. Gibran)

 

 

« Conoscersi...Messaggio #215 »

N A K E D   -   Perdita d'identità

Post n°214 pubblicato il 02 Aprile 2008 da LaVoce.DellaLuna
 

  

E' giunto il momento di raccontarmi...di mettermi a nudo...di farmi conoscere...
(il più brevemente possibile)

  

Tutto ha inizio in quinta elementare. O almeno, i miei ricordi partono da lì.
Ero una bambina vivace e monella. Non sapevo stare ferma, facevo scherzi in continuazione (un paio mi hanno anche causato delle note disciplinari), ero un vero e proprio maschiaccio! Ma già iniziavo a far impazzire i miei compagni di classe. Ah, che belle le prime cotte! Quando si è così piccoli, tutto è un gioco.
Fu così che durante un incontro genitori/insegnanti conobbi un bambino, D. Iniziò a farmi una corte sfrenata e presi la mia prima vera cotta. Inizialmente era tutto bellissimo. Ci scrivevamo delle letterine così romantiche!! eheh!! Poi tutto cambiò. Lui decise che le mie letterine non gli piacevano più e iniziò a corteggiare le mie compagne di classe. Quasi tutte, una dopo l'altra. Mi sono sentita presa e abbandonata, così, senza un motivo preciso, da un momento all'altro.

Arrivai alle medie con ancora questa sensazione di abbandono addosso.
In poco tempo diventai la ragazzina più popolare della scuola. Nella mia classe c'erano solo 6 ragazzi, e 5 mi facevano la corte (senza contare quelli delle altre classi). Ogni primo giorno di scuola le mie compagne di classe facevano a gara per prendere il posto di fianco al mio banco. Ma in realtà era tutta apparenza. I ragazzi mi lasciavano e ritornavano da me continuamente. Le ragazze mi rubavano i "fidanzatini" come se per loro fosse una gara contro di me...forse perchè volevano essere come me. Cercavano di rubarmi ogni cosa che mi apparteneva. E il più delle volte ci riuscivano. E io pian piano perdevo la mia identità. Vedevo tanti miei cloni intorno a me, e non sapevo più chi io fossi realmente.

S. era la mia migliore amica. La conoscevo dalle elementari e siamo sempre state compagne di banco. Giorno dopo giorno, diventavo la sua ombra. Le altre copiavano me e io, forse perchè volevo distinguermi da loro, iniziai a copiare lei. Il suo modo di vestire. Il suo modo di parlare. Il suo modo di comportarsi. Tutto quanto. Iniziai a frequentare corsi di danza solo perchè li faceva lei. Tutto quello che piaceva a lei, automaticamente piaceva anche a me. Mi stavo annullando e nemmeno me ne rendevo conto.

Questo rapporto malato con S. mi ha molto penalizzata nei miei rapporti con i compagni di classe del liceo. Non avevo più a fianco il mio punto di riferimento (S. si era iscritta in un'altra scuola, in un'altra città) e non sapevo più come comportarmi. Mi sentivo talmente spaesata che presi sul serio in considerazione l'idea di iscrivermi nella stessa scuola di S. Fortunatamente non lo feci. Anche perchè la nostra amicizia finì in breve tempo. Non ricordo più quale fu la ragione per cui smettemmo di vederci. Ma a ripensarci dopo tanto tempo, credo fosse normale il nostro allontanamento. Lei non poteva sentire la mia mancanza...ero troppo uguale a lei. E io...io avevo bisogno di capire chi fossi, di ritrovare me stessa...

  

  

...continua...

  

 
 
 
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