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Un blog creato da g1b9 il 10/01/2009

Sentimentalmente

Tutto ció che mi dá emozioni....

 
 

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Messaggi del 26/12/2014

Un sorriso a Santo Stefano...

Post n°2324 pubblicato il 26 Dicembre 2014 da g1b9
 

 

 

Vuoi vedere la cosa piu' bella che ho filmato?... Era una di quelle giornate in cui tra un minuto nevica e c'e' elettricita' nell'aria,puoi quasi sentirla e questa busta era lì..Danzava con me come una bambina che mi supplicasse di giocare..per 15 minuti... È stato il giorno in cui ho capito che c'era tutta un'intera vita dietro ogni cosa e una incredibile forza benevola che voleva sapessi che non c'era motivo di avere paura ,mai. Vederla sul video è povera cosa lo so, ma mi aiuta a ricordare... ho bisogno di ricordare... A volte c'è così tanta bellezza nel mondo,che non riesco ad accettarla... Il mio cuore sta per franare.

(Dal film American Beauty)


... e per tenere su il cuore,ho cercato in giro qualche motivo per sorridere in questi giorni di festa che sono per me colmi di malinconia.  Ci sono vuoti che non si riempiranno mai, ma il sorriso è una dolce tenerissima medicina per un cuore triste. E chi meglio di Charlot poteva essermi d'aiuto con la sua comicità malinconica , dissacrante  della realtà? Sorridete con me con questo video tratto dal film Tempi Moderni.

 

 

 

 
 
 

Nessuno deve sentirsi escluso...

Post n°2323 pubblicato il 26 Dicembre 2014 da g1b9
 

Uno dei vantaggi del diventare anziani consiste nel potersi concedere lo sfizio di essere sinceri, a costo di apparire brutali. Il discorso di auguri, si fa per dire, nel quale Bergoglio ha mazzolato senza ritegno la Curia vaticana ricorda nei toni quello con cui Napolitano ringraziò, si fa sempre per dire, i parlamentari che lo avevano rieletto al Quirinale. Una sequela di giudizi sprezzanti e drammaticamente veri a cui i politici reagirono da par loro, spellandosi le mani nell’applaudire colui che li andava definendo inetti e incapaci. 

 Poiché vantano un tasso lievemente inferiore di faccia tosta e di masochismo, cardinali e prelati si sono limitati a ostentare maschere impassibili e sguardi terrei. Del resto il Papa è andato molto oltre Napolitano, rinfacciando ai suoi sottoposti ogni malattia etica concepibile, dalla freddezza di cuore alla brama di potere, con un linguaggio insolito in quegli ambienti felpati, abituati a esprimersi per allusioni.  

  Tanto per gradire, Bergoglio ha accusato gli interlocutori di «Alzheimer spirituale» e «schizofrenia esistenziale». E ha definito la Curia «un’orchestra che produce chiasso», infestata di «esibizionisti, calunniatori, diffamatori, terroristi delle chiacchiere e omicidi a sangue freddo della fama dei propri colleghi».

 Dietro l’impassibilità delle vittime di tanta furia verbale si può leggere un’antica abitudine all’autocontrollo e alla dissimulazione, o forse la propensione umana a considerare le critiche come rivolte al vicino di banco e mai a se stessi. Finché a un certo punto Bergoglio se l’è presa con i traslochi sontuosi e lì nessuno – nemmeno l’interessato – ha potuto fare a meno di pensare a un nome e a un cognome. Quelli del cardinal Tarcisio Bertone, ratzingeriano in disgrazia prelatizia ma non edilizia, che si è da poco installato in un superattico con vista sulle due stanzette francescane del Papa.

 Scorrendo la lista delle reprimende pontificali, si avverte un confortante senso di appartenenza, quasi di familiarità. Quando condanna l’invidia, la pigrizia mentale e il servilismo, il Papa sta parlando anche a noi, peccatori laici. Ma che a esserne così pesantemente afflitti siano gli uomini di Chiesa induce a nutrire qualche perplessità sull’efficacia della religione (almeno di quella che si trasforma in una professione) come ispiratrice di condotte morali, nonché sulle difficoltà che ogni istituzione umana incontra nel selezionare i migliori anziché i più ammanicati.

 Lo sfogo del Papa voleva essere una sferzata, ma si è rivelato anche una confessione di impotenza. Se il leader di una organizzazione parla male dei collaboratori il giorno della sua nomina, si presume stia annunciando una rivoluzione. Se lo fa dopo che ha cominciato a comandare già da un pezzo, il suo lamento sa un po’ di resa. Come quando i nostri presidenti del Consiglio in carica da mesi o addirittura da anni si indignano per l’eccesso di tasse e di burocrazia. 

 Nella mia ingenuità mi domando: dopo averli presi a male parole, perché un Papa libero e forte come Bergoglio non può spedire i pretoni di curia a ripassare le ragioni della loro fede in qualche lontana e disagiata missione, sostituendoli con quei pretini di periferia intrisi di amore e tenacia che tengono in piedi le parrocchie e la Chiesa?

 Massimo Gramellini

 
 
 
 
 

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