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Qualche giorno fa una mia collega annuncia il suo licenziamento: me ne torno al mio paese (Abruzzo) dopo 16 anni qui.

Fa un po' impressione pensare che non la rivedrò più, lei che è stata la prima collega conosciuta qui, lei che fu la prima a farmi un regalo per la mia nuova casa all'inizio della mia avventura in questa città adottiva. Oggi infatti festeggio 12 anni in questa città e più o meno corrispondono al periodo di tempo in cui si può dire abbia vissuto da solo.

Da quando sono qui ho cambiato due case: la prima in affitto, la seconda l'ho comprata. Che bella sensazione fare un passo così importante anche se in realtà questa città non mi piace e si può dire mi abbia creato solo problemi.

Ricordo ancora quando andai a firmare dal notaio: il mio ragazzo mi aveva mollato (toh mi succedono sempre le stesse cose) ed ero quasi in lacrime dopo 3 anni di relazione. Mia madre vedendomi in lacrime cercò di rincuorarmi: "Lo so è un passo importante l'acquisto di una casa e capisco le tue lacrime di gioia ma..."

Povera madre, non aveva capito il senso di quelle gocce salate ma presto tutto le sarebbe stato più chiaro.

Vi confesso che 12 anni sono tanti e più volte è salita in me la voglia di trasferirmi, ma ogni volta che ho la possibilità di fare la richiesta...beh lascio stare. Che sotto sotto gradisca questo posto?

Ai posteri l'ardua sentenza

Amoon