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Un blog creato da amoon_rha_gaio il 21/09/2007

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Messaggi del 30/01/2017

No comment

Post n°2496 pubblicato il 30 Gennaio 2017 da amoon_rha_gaio
 
Foto di amoon_rha_gaio

http://i.huffpost.com/gen/4579178/images/n-APPENDINO-GAY-large570.jpg

"Qualcuno più importante di me dovrebbe chiedervi scusa per la disattenzione, la freddezza e le dimenticanze (della Chiesa, ndr). Io, invece, vi dico grazie – ha aggiunto il prete dal pulpito del santuario di Santa Rita – perché con la vostra ostinazione ci avete dato la possibilità di pensare a una Chiesa che non lascia indietro nessuno".


Queste che avete letto non sono le mie parole, ma le parole di Don Carrega delegato del vescovo di Torino Nosiglia e pronunciate sul pulpito della splendida chiesa di Santa Rita durante l'omelia funebre per Franco. Franco lo ricorderete (leggi qui) è mancato qualche giorno fa e la sua storia fatta di amore gay si è conclusa positivamente con Gianni grazie alla legge sulle unioni civili.

Parole insperate della Chiesa ma isolate. Per conto di chi parla don Carrega? Forse a titolo personale perchè le sue parole hanno rimbombato in sacrestia al punto che il vescovo di Torino interpellato sulla questione ha detto "No comment".

Molte però sono le lettere arrivate in diocesi: Franco e Gianni erano credenti e spesso il problema principale degli omosessuali cattolici è proprio quello di vivere dentro una Chiesa che vorrebbero madre e invece verso di loro si comporta come matrigna.

Vorrei che si rispettassero le scelte di tutti: essere gay non significa essere ateo o agnostico. Sono tanti, me compreso, i gay cattolici. Molti di questi, non tutti per fortuna, vivono con disagio le posizioni della Chiesa. Nosiglia promette risposte alle lettere che arrivano sul prossimo numero del giornale della diocesi.

Che da Torino parta l'apertura della Chiesa verso un universo rainbow?

Amoon

 
 
 

Pestarla porterà anche fortuna, ma...

Post n°2495 pubblicato il 30 Gennaio 2017 da amoon_rha_gaio
 
Foto di amoon_rha_gaio

http://www.ravennaedintorni.it/articoli/41226/41226.jpg

Leggevo oggi un interessante articolo in cronaca di Torino dove alcuni residenti di Piazza Maria Teresa sono "scesi in strada" per ripulire piazza e giardini dagli escrementi di animali.

La cosa mi ha fatto tornare indietro al recente week end dove sia sabato che domenica ho pestato una merda di cane. Ironia della sorte con due paia di scarpe diverse!

La cosa non mi ha certo portato fortuna, come si dice in questi casi per farti passare l'arrabbiatura, perchè Domenica il Torino non ha poi vinto contro l'Atalanta e di fatto ho passato una domenica a gelarmi senza il giusto premio.

Proprio uscendo dallo stadio e messaggiando con il cell non mi sono accorto dell'ennesima cacca e plaff!!! Certo, direte voi, anche tu devi guardare dove metti i piedi: vero, ma è anche vero che su un marciapiedi cosa cavolo ti devi aspettare, un tir?

La cosa buffa è stata che dopo averla pestata mi sono ritrovato a pulire la scarpa nell'erba di un vicino giardino insieme ad un'altra "vittima". La signora in questione imprecava mentre si puliva la scarpa e metre teneva con una mano al guinzaglio il proprio cane.

Già perchè il problema di questo segno di inciviltà non è certo Fido, ma il suo padrone che pensa che in fondo avere un cane non significhi mantenere in modo decorso il territorio. Spesso infatti vedo i cani nei giardini lasciati liberi mentre i proprietari chiacchierano incuranti dello spargimento di cacche in agguato.

Leggevo, sempre in questo articolo de "La Stampa", che la sindaca di Torino presto con un'ordinanza avrà tolleranza zero verso i proprietari degli spargimenti di cacche. Vorrei che questa battaglia non sia portata avanti solo dai sindaci, ma anche da chi è animalista (quindi le diverse associazioni): anche perchè io temo che chi se ne infischi della cosa pubblica non ami proprio gli animali ma, come spesso capita, scelgano di possederne uno per moda.

Amoon poco fortunato

 
 
 
 

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