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Vi ricordate il Luca ex gay della canzone di Povia?

Vabbè era il racconto di un un ragazzo omosessuale "guarito" e tornato ad essere eterosessuale, fatto certificato dalla presenza di una moglie (bah!). La canzone di Povia non era frutto di fantasia, ma raccontava la storia di Luca di Tolve ex militante omosessuale e ora acerrimo nemico del mondo LGBT al punto da aprire un centro nel Bresciano.

In compagnia di un frate e di un prete esorcista, per la modica cifra di 185 euro, il gruppo si propone in 5 giorni di "guarire" da ogni forma di omosessualità. Un giornalista di Repubblica (qui), fingendosi gay bisognoso di aiuto, è andato a vedere come funziona questo gruppo.

Dopo una perquisizione iniziale, corporale e non, tesa a verificare che non entrino impostori, comincia la cura, in barba a qualsiasi risoluzione dell'OMS. La cura consta in canti e preghiere e si conclude il quinto giorno con iniezioni di mascolinità o femminilità (a seconda dei casi).

Fa specie che queste cure abbiano una base religiosa. Qualche giorno fa sono stato a Colle Don Bosco, zona Morialdo (Asti), patria del celebre fondatore dei Salesiani. Lì ho avuto modo di leggere molto sulla storia di Don Bosco e dei suoi precetti religiosi fatti di amore e di rigore. Non un accenno al tentativo da parte del Santo astigiano di correggere la sessualità dei ragazzi ma solo "amore" per trasformarli da lupi in agnelli, esattamente come accadeva nel sogno che Don Bosco ebbe da ragazzino.

Certo oggi potreste dirmi che i gay sono lupi (da provare però...), ma sappiate che almeno Don Bosco faceva tutto ciò gratuitamente. In ogni caso i mali del mondo sono ben altri: i veri lupi sono coloro che torturano le persone, che perseguitano, fino ad ammazzarli, esseri viventi semplicemente per le loro idee. I veri lupi sono coloro che creano ghetti, che cercano di lucrare sulle debolezze dei più deboli.

Amoon