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Post n°138 pubblicato il 16 Agosto 2014 da Coralie.fr
Vignoble de Bordeaux Imponente si accosta. È di un giallo canarino tendente al tuorlo più comune. Il rosso d’uovo italiano cambia in giallo francese, cosí come il canto che da “chi” diventa “co” e il gallo francese fa cocoricò. Non è un pollo e non vola il trapezoide erto davanti a noi, ma un grosso pulman occupato da festanti turisti in giro per la città. Possente si rivela ai pedoni come agli automobilisti e agli spettatori sfreccianti in tram e a quelli seduti comodi nel trenino solcante le rues di Bordeaux. Non è più una ville ma una métropole. Non c’è più solo un centro storico caratteristico e da visitare ma tutto un sito patrimonio dell’Unesco da esplorare e ammirare. Alex dice che il cambiamento ha avuto inizio quattro o cinque anni fa, quando i viticoltori e i produttori di vino hanno deciso di aprire le porte dei loro châteaux al mondo intero desideroso di conoscere i segreti del Bordeaux, non tanto per amore della cultura o per trasmettere saperi antichi e neppure per benevolenza, quanto per interessi economici e fini puramente commerciali. Per la crisi insomma. E che sarebbe accaduto anche senza l’intervento massiccio del sindaco Juppé succeduto a Chaban. Degli anni alla mairie (al comune) del primo restano tracce tangibili in tutta Bordeaux, del secondo dimora una statua grigia postuma a misura di gigante avvolta in un cappottone non molto distante dall’entrata principale della cathédrale Saint-André. Annie dice che l’intervento sulla città ha sortito un effetto devastante nel senso che ha completamente stravolto l’âme (anima) di Bordeaux che lei non riconosce più. Eppure io, non ho faticato a riconoscere Madame Tarbes seduta proprio accanto alla riproduzione in pietra del vecchio sindaco di Bordeaux, intenta a discorrere con il probabile nipotino. E decisamente neppure lei visto che non ha esitato un attimo, quando la mia figura le si è parata davanti, a chiamarmi come faceva 16 anni fa quando mi scorgeva passare davanti alla guardiola del marito custode del liceo Mauriac. Lei, nei suoi 150 cm di altezza, piena di premura, mi chiamava: "ma petite" (piccola mia). Trascorrere qualche ora del pomeriggio con un amico prezioso distante nello spazio e incontrare per caso una concièrge (portinaia) lontana nel tempo, fanno sí che Bordeaux resti la mia ville du cœur.
Quando è stata l‘ultima volta che avete trascorso del tempo con una persona cara? |
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Bonjour mon cher Alex, tu viens de m'apprendre un mot que je ne connaissais pas : écrin. Tu vois : tu es un ami précieux que je ne peux qu'aimer ! Bon dimanche.
"Achète un francais au prix qu'il vaut et revend-le au prix qu'il croit valoir."
non mancherà occasione, ne sono certa, non fosse altro per la ...
...
PIZZA!
Sorrido e ti abbraccio.