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ANTICO EGITTO

 

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« LADY PESESHET - 2° parteASTROLOGIA »

L'ALIMENTAZIONE

Post n°80 pubblicato il 08 Ottobre 2011 da OsirideDioDeiMorti2
 

La cucina degli antichi Egizi era molto

semplice. La giornata iniziava con una

prima colazione a base di fave, cotte

lentamente e insaporite con aglio e limone.

Seguiva il pasto di mezzogiorno,

generalmente pane schiacciato

(oggi detto "pane arabo" o pita) che fungeva

anche da piatto, accompagnato da legumi

freschi, soprattutto piselli, verdure crude

come cipolle, aglio, cetrioli, sedano,

radicchio e olive, e poi molta frutta.

 

 

 

Quest'ultima consisteva di solito in datteri,

prugne, fichi, melograni, uva, mandorle e

noci. Il vino si produceva soltanto per

gli aristocratici e i più abbienti. Il popolo

non lo assaggiava mai; talora però beveva

birra e, a quanto risulta, ogni tanto si

procurava anche solenni ubriacature che

tuttavia, stando ad alcuni testi giunti fino

a noi, non erano considerate disdicevoli.

Le case del popolo erano composte in buona

parte sa una sola stanza, usata per dormire.

 

 

 

La vita diurna si svolgeva prevalentemente

all'aperto, dove era posto anche il focolare,

usato per cuocere zuppe e stufati, raramente

arrosti. Il pane veniva cotto in forni di creta,

 ma soltanto i più benestanti lo producevano in

casa. Per molti secoli nell'antico Egitto il pane

era usato come moneta; i lavoratori salariati

ne ricevevano ogni giorno una quantità

sufficiente per tutta la famiglia, mentre

i funzionari importanti avevano a disposizione

quoditianamente centinaia se non addirittura

migliaia di forme di pane che usavano per

pagare i loro subordinati. Se il Nilo con le

piene permetteva l'abbondanza di prodotti

agricoli, le sue paludi e le sue acque erano

 l'habitat di moltissime specie animali.

Durante le piene non c'era bisogno di

pescare poichè quando le acque si ritiravano

lasciavano sul terreno una grande quantità

di pesci. Negli altri momenti dell'anno il

pesce, catturato con gli arpioni, era

riservato ai più ricchi e naturalmente ai

faraoni. Così anche la selvaggina di palude,

soprattutto anatre, uccelli di passo e aironi,

che venivano semplicemente arrostiti o stufati.

Lo strumento più usato per questo tipo di

cottura era ciò che oggi viene detto tajine,

un orcio di terracotta dal collo stretto,

che permetteva di cucinare il cibo a fuoco

lento mantenendolo umido, poichè solo

poco vapore veniva disperso. 

 

 

 

 

 

Le fertili rive del Nilo fornivano anche molto

foraggio per gli animali da allevamento.

Buoi e mucche erano utilizzati soprattutto

per l'aratura e non come animali da carne;

questa era fornita invece dalle specie di

taglia più piccola come capre, pecore e

maiali, che erano molto diffusi tra il popolo

perchè erano sufficienti piccoli appezzamenti

di terreno per nutrirli. I maiali, come è

stato in uso ovunque fino a pochi decenni fa,

rappresentavano anche lo strumento più

diffuso per lo smaltimento dei rifiuti alimentari,

un problema molto avvertito dalla popolazione

del Nilo poichè a causa del clima i residui di

cibo abbandonati o gettati nel fiume diventavano

spesso il focolaio di infezioni che si abbattevano

periodicamente sull'Egitto.

Pecore e capre fornivano soprattutto il

latte usato prevalentemente per produrre

formaggi. La consevazione del cibo era

piuttosto limitata grazie ai due raccolti

annuali che le piene del Nilo permettevano.

La frutta veniva essiccata al sole, la

carne era fatta stagionare in succo di limone;

altri cibi venivano essiccati e messi sotto

sale. Un alimento di cui gli antichi Egizi erano

particolarmente ghiotti è il batarekh, la

bottarga di cefalo di palude, cioè le uova

di pesce essiccate.

 

 

BATAREKH

 

Ma il piatto tipico di faraoni e contadini

era una zuppa con molte verdure e poca carne

di pollo, anatra o agnello, aglio, cipolla,

olio e pepe, a base di melokhia, una verdura

simile agli spinaci, usata ancora oggi.

 

 

MELOKHIA

 

I dolci, infine, erano in genere a base

di frutta essiccata, soprattutto fichi,

albicocche e datteri, talvolta collocata su una

base di pasta. 

 

 

 

 

 

 
 
 
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