LA SCOMMESSA

RIPARTIRE DALLA FORMAZIONE

Aspetto la primavera, ho scritto ieri riferendomi ad una nuova stagione sociale e politica per Paderno Dugnano. Al momento non vedo gemme sui rami pronte a sbocciare.

Ma lamentarsi non vale: forse la sola via promettente (seppure lunga e faticosa) per costruire un futuro diverso per la nostra città è la formazione delle coscienze, l'esercizio del pensiero critico, la ricerca delle radici e dei fini... Insomma: scuola, scuola e ancora scuola!

Altrimenti nel dibattito pubblico le buone ragioni finiscono per essere messe sullo stesso piano delle ciance.

MISSIONE, GIURANNA INVITATI A PARLARE AI SEMINARISTI DI VENEGONO

L'ingresso dell'imponente Seminario di Venegono Inferiore (VA)

Stasera, venerdì 23 marzo, non potrò partecipare né alla rappresentazione teatrale Il rifiuto dei rifiuti in programma all'Area Metropolis 2.0 né al dibattito sul lavoro con Stefano Fassina in biblioteca Tilane.

Con mia moglie Cristina e i bambini sarò infatti a Venegono Inferiore per una testimonianza missionaria al termine della Via Crucis che si svolgerà all'interno del Seminario.

In vista dell'Incontro mondiale delle famiglie e in ricordo dei martiri missionari (il 24 marzo 1980 fu ucciso sull'altare Monsignor Romero) il Seminario ha voluto invitare una famiglia con esperienza missionaria per una riflessione sull'evangelizzazione: in Africa qualche anno fa e, oggi, in Italia.

Un po' di emozione c'è, soprattutto pensando che parleremo al futuro della Chiesa Ambrosiana. I seminaristi di oggi sono i preti di domani.

QUARESIMA 2012, GIORNO 27

Feria aliturgica: venerdì 23 marzo 2012

"Individuo" e "persona" non sono termini sinonimi.

Il primo indica qualcosa che non si può ulteriormente dividere: dunque un soggetto a sé stante, che esiste in quanto separato dagli altri.

Il secondo, "persona", nell'antichità greco-romana esprimeva la maschera indossata in teatro dagli attori, cioè il personaggio: dunque un volto, un soggetto che esiste in quanto relazione con gli altri.

Secondo la visione ebraico-cristiana l'uomo non è individuo, ma persona. La relazionalità non rappresenta un accessorio, ma è elemento costitutivo dell'essere di ognuno di noi.

Di più: la Bibbia rivela che Dio è amore, cioè relazione, comunione.

E l'uomo, secondo la Scrittura, ha il nome di "fratello". Potremmo chiamarlo anche "ospite", giocando sull'ambivalenza della parola che significa contemporaneamente "ospitante" e "ospitato".

Non esisti prima tu e poi gli altri, ma tu esisti in quanto sei in relazione con gli altri. E' la relazione che ti fa vivere. Per questo escludere qualcuno dalla relazione bollandolo con il termine di "estraneo" o "straniero" è, ultimamente, un gesto autolesionista.

Nessuno è straniero: siamo tutti ospiti, persone.

"L'amore fraterno resti saldo. Non dimenticate l'ospitalità; alcuni, praticandola, senza saperlo hanno accolto degli angeli" (Eb 13,1-2).