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STUPRI IN FAMIGLIA

Post n°597 pubblicato il 19 Febbraio 2009 da silvia.to

Stupri in Italia: il 69% sono opera di partner, mariti o fidanzati

Non più del 10% degli stupri commessi in Italia sono attribuibili a stranieri. Lo stima l’Istat. Secondo l’istituto di statistica, il 69% degli stupri sono opera di partner, mariti o fidanzati; solo il 6% sono opera di estranei. Se anche considerasse che di questi autori estranei il 50% sono immigrati, si arriverebbe al 3% degli stupri, ha sottolineato Linda Laura Sabbadini, direttore centrale dell’Istat.
Se si aggiungesse il 50% di conoscenti, al massimo si arriverebbe al 10% del totale degli stupri a opera di stranieri. «Invece l’ immagine è di stupri per le strade a opera di immigrati», ha aggiunto Sabbadini. «Non fare i conti con le statistiche esistenti in Italia può portare a orientare in modo errato le priorità e il tipo di politiche». Inoltre, la maggioranza delle violenze più gravi subite dalle donne avviene in casa, «eppure l’immagine che esce dagli organi d’informazione è molto diversa». Il presidente dell’istituto, Luigi Biggeri, ha ricordato che l’Istat ha avviato, e intende continuare, il processo di riforma delle statistiche ufficiali che tiene conto dei temi che riguardano il genere. «Ma il nostro lavoro non si ferma qui: dovremo porre l’attenzione anche su altre tematiche come la discriminazione, terreno difficilissimo ma che ormai necessita di essere misurato in tutte le sue manifestazioni». […]
In Italia 6 milioni 743 mila donne dai 16 ai 70 anni hanno subito violenze, di cui un milione e 150 mila nel 2006: 1.400.000 ragazze ha subito violenza sessuale prima dei 16 anni. In Europa il 12-15% delle donne subisce quotidianamente violenze domestiche che rappresentano la prima causa di morte tra i 16 e i 44 anni, ancora prima di cancro, guerre e incidenti.


Fonte: Corriere 

 
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FOSORO BIANCO A GAZA

Post n°596 pubblicato il 23 Gennaio 2009 da silvia.to

di Simcha Leventhal
ISRAELE/GAZA
Io artigliere ho usato fosforo bianco
da il Manifesto del 22.1.2009 p. 1

Ho servito come artigliere nella divisione M109 dell'esercito israeliano dal 2000 al 2003 e sono stato addestrato a utilizzare le armi che Israele sta usando a Gaza. So per certo che le morti di civili palestinesi non sono una sfortunata disgrazia ma una conseguenza calcolata. Le bombe che l'esercito israeliano ha usato a Gaza uccidono chiunque si trovi in un raggio di 50 metri dall'esplosione e feriscono con ogni probabilità chiunque si trovi a 200 metri. Consapevoli dell'impatto di queste armi, le gerarchie militari impediscono il loro uso, anche in combattimento, a meno di 350 metri di distanza dai propri soldati (250 metri, se questi soldati si trovano in veicoli corazzati).
Testimonianze e fotografie da Gaza non lasciano spazio a dubbi: l'esercito israeliano ha usato in questa operazione bombe al fosforo bianco, che facevano parte dell'arsenale quando anche io servivo nell'esercito. Il diritto internazionale proibisce il loro uso in aree urbane densamente popolate a causa delle violente bruciature che provocano: la bomba esplode alcune decine di metri prima di toccare il suolo, in modo da aumentarne gli effetti, e manda 116 schegge infiammate di fosforo in un'area di più di 250 metri. Durante il nostro addestramento, i comandanti ci hanno detto di non chiamare queste armi «fosforo bianco», ma «fumo esplosivo» perché il diritto internazionale ne vietava l'uso.
Dall'inizio dell'incursione, ho guardato le notizie con rabbia e sgomento. Sono sconvolto dal fatto che soldati del mio paese sparino artiglieria pesante su una città densamente popolata, e che usino munizioni al fosforo bianco. Forse i nostri grandi scrittori non sanno come funzionano queste armi, ma sicuramente lo sanno le nostre gerarchie militari. 1300 palestinesi sono morti dall'inizio dell'attacco e più di 5000 sono rimasti feriti. Secondo le stime più ottimiste, più della metà dei palestinesi uccisi erano civili presi tra il fuoco incrociato, e centinaia di loro erano bambini. I nostri dirigenti, consapevoli delle conseguenze della strategia di guerra da loro adottata, sostengono cinicamente che ognuna di quelle morti è stata un disgraziato incidente.
Voglio essere chiaro: non c'è stato alcun incidente. Coloro che decidono di usare artiglieria pesante e fosforo bianco in una delle aree urbane più densamente popolate del mondo sanno perfettamente, come anche io sapevo, che molte persone innocenti sono destinate a morire. Poiché conoscevano in anticipo i prevedibili risultati della loro strategia di guerra, le morti civili a Gaza di questo mese non possono essere definite onestamente un disgraziato incidente.
Questo mese, ho assistito all'ulteriore erosione della statura morale del mio esercito e della mia società. Una condotta morale richiede che non solo si annunci la propria volontà di non colpire i civili, ma che si adotti una strategia di combattimento conseguente. Usare artiglieria pesante e fosforo bianco in un'area urbana densamente popolata e sostenere poi che i civili sono stati uccisi per errore è oltraggioso e immorale.
L'autore è un veterano dei corpi di artiglieria dell'esercito israeliano e membro fondatore di Breaking the Silence

 

   |   di Paolo Gerbaudo - LONDRA
WEIZMAN
«Tel Aviv vuole eliminare la categoria di rifugiato»
Studioso d'architettura dei conflitti
p. 4

Jabalya, Deir el-Balah, el-Maghazi, Bureij, Buseirat. I nomi di questi e altri campi profughi hanno riempito nei giorni scorsi i bollettini dell'attacco israeliano contro Gaza. Per Eyal Weizman, architetto israeliano, direttore del Centre for Research Architecture del Goldstmiths College all'università di Londra - che analizza da tempo lo spazio del conflitto israelo-palestinese - questo non è un caso. L'autore di «Politics of Verticality» e «The Hollow Land» - che verrà pubblicato a Marzo in Italia come «Terra Vacua» per Bruno Mondadori sostiene che «ora che l'attacco è finito comincerà un piano di ricostruzione che finirà per avere questo risultato: mettere fine ai rifugiati come categoria politica».
Perché gli attacchi israeliani si sono concentrati tanto sui campi rifugiati attorno a Gaza?
Prima di tutto dobbiamo capire la geografia della Striscia di Gaza, che è di fatto un arcipelago di campi profughi. Più di due terzi dei suoi abitanti - un milione di persone - sono registrati come rifugiati. Gli israeliani hanno sempre guardato ai campi come a una fonte di instabilità politica. Molti in Israele contestano la condizione di rifugiati rivendicata dai palestinesi. L'esistenza dei rifugiati è ciò che nega ad Israele legittimità morale. La richiesta di ritorno fatta dai rifugiati rappresenta una minaccia continua per l'esistenza stessa di Israele. In questo senso gli attacchi ai campi sono un tentativo di costringere chi vi abita a rinunciare al proprio stato e stabilirsi in modo permanente nelle città. Questo non vuol dire che Israele non abbia attaccato pesantemente pure le città - in questa come in altre occasioni - ma quello che si vede è che il livello di distruzione non è paragonabile a quello creato nei campi profughi.
Che cosa succederà ai campi profughi della Striscia di Gaza ora che l'attacco è terminato?
Comincerà un grande piano di ricostruzione che ristrutturerà il territorio della Striscia. Mentre prima Israele bloccava la fornitura di cemento alla Striscia, sostenendo che sarebbe stato usato per costruire tunnel, ora lascerà spazio a un programma coordinato a livello internazionale. Ci sono stati già incontri con leader degli Emirati Arabi, che hanno raccolto centinaia di milioni di dollari per la ricostruzione di Gaza con l'obiettivo di rimpiazzare 1300 case, scuole e moschee bombardate dagli israeliani. Dopo la distruzione arriva sempre la ricostruzione.
Non dovremmo essere felici per l'avvio di progetti di ricostruzione?
In realtà dobbiamo guardare criticamente a questi piani, tenendo in conto che distruzione e ricostruzione sono azioni complementari che sono in parte mirate ad eliminare i campi rifugiati e cosi pure la figura del rifugiato come categoria politica. Israele attraverso i suoi bombardamenti cerca di anticipare e influenzare gli sforzi di ricostruzione. I campi profughi finiscono nel mirino come parte di una strategia per rendere lo spazio della Striscia di Gaza più stabile politicamente. Israele li distrugge nella consapevolezza che agenzie umanitarie internazionali e la filantropia araba - interessate anch'esse a garantire stabilità politica - li sostituiranno con nuove costruzioni più controllabili.
La ricostruzione costituirebbe dunque un'ulteriore minaccia per i rifugiati nella Striscia?
Certamente molti rifugiati sono consapevoli che la ricostruzione rischia di privarli dello stato di rifugiati trasformandoli in abitanti comuni. Per capire la complicità tra distruzione e ricostruzione basta guardare indietro al 1971-72, dieci anni prima di Sabra e Chatila, quando Sharon era il generale in comando della Striscia di Gaza. In quel periodo Sharon prese di mira in particolare i campi rifugiati lasciandosi dietro non solo una marea di morti ma pure distese di macerie. Poi dopo la distruzione dei campi fu il fautore di enormi progetti abitativi per i rifugiati. Simili progetti sono stati condotti negli anni passati nei paesi vicini come la Giordania, la Siria e pure il Libano dopo la recente distruzione del campo di Nahr el-Bared.
L'assedio a Gaza rappresenta lo stadio finale di questa strategia contro i rifugiati? C'è addirittura chi la vede come un enorme campo di concentramento...
Il campo di concentramento ha una particolare connotazione storica e io penso che non dovremmo usare questo termine. Piuttosto la Striscia di Gaza è un'enclave, uno spazio superdenso abitato da una popolazione sradicata che dipende da Israele per i flussi di risorse e per le infrastrutture. Per i rifugiati Gaza è come un capolinea. Da lì non c'è nessun altro posto dove andare a rifugiarsi.

 
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MULTE AI PUTTANIERI

Post n°595 pubblicato il 10 Gennaio 2009 da silvia.to



GIRO DI VITE SULLE STRADE

Sequestro dell’auto per chi va a prostitute
Pierluigi Ara

Ordinanza congiunta firmata da Filippeschi e dai sindaci di San
Giuliano Terme e Vecchiano Prevista anche una multa fino a cinquecento
euro per chi si vende e chi compra al mercato del sesso. La sanzione
scatterà anche soltanto se ci si accosta al marciapiede
 

PISA.
Un freno, se non proprio uno stop. Un argine almeno al proliferare
della prostituzione. Pisa, San Giuliano Terme e Vecchiano si stanno
mobilitando. Per questo ieri è stata sottoscritta una sorta di
ordinanza congiunta da parte dei sindaci dei tre comuni,
rispettivamente Marco Filippeschi, Paolo Panattoni e Rodolfo Pardini.
Visto che la prostituzione per strada non è contemplata come reato dal
codice penale, si può intervenire sul comportamento o magari
l’atteggiamento o perfino l’abbigliamento di chi si vende e chi compra
al mercato del sesso.
Le forze dell’ordine adesso potranno fare
molto di più. Hanno infatti a disposizione uno strumento efficace, e
cioè la possibilità di comminare sanzioni pesanti, da un minimo di
trecento a un massimo di cinquecento euro, sia a chi chiede sia a chi
offre sesso. Ma soprattutto a chi verrà sorpreso a violare quanto
prescritto dalla nuova ordinanza potrà essere sequestrata la macchina.
I DIVIETI.
«Su tutto il territorio comunale, nella pubblica via e su tutte le aree
soggette a pubblico passaggio con particolare riferimento alla statale
Aurelia - si legge nell’ordinanza del sindaco di Pisa che è identica a
quella dei sindaci di San Giuliano e Vecchiano - è vietato a chiunque
contrattare, concordare prestazioni sessuali a pagamento, ovvero
intrattenersi, anche dichiaratamente solo per chiedere informazioni,
con soggetti che esercitano l’attività di meretricio su strada o che
per l’atteggiamento, ovvero per l’abbigliamento, ovvero per le modalità
comportamentali manifestano comunque l’intenzione di esercitare
l’attività consistente in prestazioni sessuali». La violazione della
ordinanza vale sia nel caso della semplice fermata del veicolo sia se
si consente la salita sull’auto della prostituta, sia quando si
contatta quest’ultima «purché tali condotte risultino dirette allo
scopo di contrattate prestazioni sessuali». E’ inoltre vietato -
prosegue l’ordinanza - assumere atteggiamenti, modalità
comportamentali, indossare abbigliamenti che manifestino
inequivocabilmente l’intenzione di adescare o esercitare l’attività di
meretricio e tali da offendere la pubblica decenza e il decoro della
città.
LE SANZIONI. Sono di quattro tipi le
sanzioni in cui può incappare chi sarà sorpreso a violare la nuova
ordinanza: quelle penali e amministrative previste dalle leggi in
vigore (come ad esempio la denuncia all’autorità giudiziaria per
favoreggiamento della prostituzione), quelle amministrative previste
per le contravvenzioni al codice della strada (intralcio del traffico,
eccetera), la maxi multa che può andare da trecento a cinquecento euro,
il sequestro cautelare dell’auto del cliente in quanto «cosa servita a
commettere la violazione».
L’OBIETTIVO.«La nostra
azione - ha commentato il sindaco Marco Filippeschi annunciando
l’iniziativa insieme ai colleghi di Vecchiano, Rodolfo Pardini, e San
Giuliano Terme, Paolo Panattoni - è condivisa e combinata. Si tratta di
una azione mirata che rientra nello spirito degli intendimenti del
ministro degli interni Maroni. Con sanzioni più pesanti e controlli più
assidui speriamo di riuscire a contenere questo fenomeno».



Pighi: "Saremo più severi con i clienti delle prostitute"

Potrà
essere multato anche chi fa salire o scendere dall'auto una 'lucciola",
o ferma il veicolo per chiedere informazioni sulle prestazioni
sessuali. La sanzione va da 80 a 480 euro





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Pighi Giorgio Modena, 17 dicembre 2008. Nel corso
del suo tradizionale incontro di fine anno con la stampa, il sindaco di
Modena Giorgio Pighi ha annunciato un nuovo  'giro di vite' contro i
clienti delle prostitute.


La nuova ordinanza del sindaco intende attuare “un
inasprimento contro i comportamenti dei clienti”. Fino a ora, la multa
per i clienti poteva scattare per l'intralcio alla circolazione. Ma
spesso i clienti si attaccavano a giustificazioni inverosmili, pur di
non incappare nella multa. Ora, dice Pighi, "dovrà rispondere anche chi
faccia scendere o salire la prostituta dalla propria vettura perché
questa turbativa si concretizza con la fermata del veicolo finalizzata
alla richiesta di informazioni sulle prestazioni sessuali”. Per i
clienti delle lucciole sono state decise contravvenzioni che vanno
dagli 80 ai 480 euro.


Da Pighi arriverà anche un altro intervento contro
lo spaccio. In particolare riguarderà “alcune strade che vanno a
‘perdersi’ nelle campagne adiacenti il cimitero di San Cataldo, dove
sono cresciuti alcuni cespugli utilizzati come nascondiglio per il
piccolo spaccio". Il sindaco annuncia che ha deciso di farli tagliare,
"approfittando di quei nuovi poteri che le direttive nazionali danno a
noi sindaci in materia di sicurezza pubblica”.


 


 
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la verita'

Post n°594 pubblicato il 08 Gennaio 2009 da silvia.to

quello che rimane della striscia di Gaza

 
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pensate che.....

Post n°591 pubblicato il 04 Gennaio 2009 da silvia.to

nello spazio, c'è odore di bistecche cotte, chissà

quante ne hanno mangiate gli americani, per far arrivare l'odore fin nello spazio.

 
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BUON.......

Post n°590 pubblicato il 30 Dicembre 2008 da silvia.to


 
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IL MIO NATALE

Post n°589 pubblicato il 26 Dicembre 2008 da silvia.to

O ESAGERATO CON GLI

ADDOBBI, MA BERLUSCONI

 HA DETTO CHE DOBBIAMO

ESSERE OTTIMISTI

UN BIG FORNO ALLA MAMMA

 
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buon Natale a tutti

Post n°588 pubblicato il 22 Dicembre 2008 da silvia.to








 
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per la televisione

Post n°587 pubblicato il 19 Dicembre 2008 da silvia.to

va tutto bene, e invece...












News > Libero Blog > Attualità























 
Bertolaso minaccia dimissioni - Il budget della Protezione Civile ha subito tagli in Finanziaria? E lui dice che se ne andrà. Ma in Italia si è mai dimesso qualcuno? No, se non ha già una poltrona calda ad aspettarlo
19 dicembre 2008 - 14:33

Bertolaso minaccia dimissioni

 



Il
budget della Protezione Civile ha subito tagli in Finanziaria? E lui
dice che se ne andrà. Ma in Italia si è mai dimesso qualcuno? No, se
non ha già una poltrona calda ad aspettarlo

 


 


di Redazione

Guido Bertolaso
,
il capo della Protezione Civile, sottosegretario di Berlusconi Quarto,
se lo cerchi su Wikipedia scopri che ha un curriculum impressionante.
Alla voce "Onorificenze" ricorda un po' il Duca Conte di fantozziana
memoria. Oggi il capo della Protezione Civile dopo avere appreso degli
ennesimi tagli della Finanziaria ha sbottato: «I primi di gennaio me ne
vado perché i tagli alla finanziaria sono davvero inaccettabili».
L'annuncio è stato fatto durante la sua audizione in commissione Ambiente della Camera, a microfoni spenti.

E
allora c'è da chiedersi intanto come mai a microfoni spenti e non
ufficialmente. Poi sorge spontanea una considerazione. Se al primo
taglio di bilancio un uomo di responsabilità (un ministro, un
sottosegretario o un manager qualsiasi) minaccia le dimissioni in
Italia dovrebbero dimettersi proprio tutti!




2008-12-19 13:30






fotoIngrandisci...

Fisco: 8,8 mld redditi evasi 2008
Gdf: 6. 400 evasori totali, 7. 400 denunce per frode (+45%)


(ANSA) - ROMA, 19 DIC - I redditi evasi dagli oltre 6.400
evasori totali scoperti quest'anno dalla Guardia di Finanza
ammontano a 8,8 miliardi di euro. Questi alcuni dati
contenuti nel Rapporto 2008 della Guardia di Finanza e
illustrati oggi dal comandante generale D'Arrigo. I redditi
non dichiarati ammontano a 27,5 miliardi, mentre sono state
oltre 7.400 le persone denunciate per frodi fiscali e si e'
rilevato un aumento dell'Iva evasa pari a 2,3 miliardi,
superiore del 45% rispetto al 2007. 'Dalla lotta
all'evasione fiscale - ha affermato D'Arrigo durante la
consueta conferenza di fine anno del Corpo - si possono
recuperare 80-90 miliardi, una cifra grazie alla quale si
potrebbero tranquillamente superare tutte le finanziarie e
consentirebbe, quindi, di guardare al futuro con ottimismo'.
Tra gli altri dati del rapporto, c'e' da segnalare che i
sequestri patrimoniali eseguiti in vista della confisca per
l'equivalente ai fini del recupero dell'imposta, sono
quest'anno 60 milioni di euro, ossia piu' del triplo
rispetto al 2007.(ANSA).


 
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C'E' IL DILUVIO

Post n°585 pubblicato il 16 Dicembre 2008 da silvia.to

OLTRE AL TEVERE SI STA' ALZANDO ANCHE L'ANIENE, VICINO CASA MIA, IO PER FORTUNA ST0' AL 3°  PIANO.

 
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colletta per

Post n°584 pubblicato il 15 Dicembre 2008 da silvia.to

ricomprare le scarpe al giornalista.

 
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E' VERO, SIAMO COGLIONI

Post n°583 pubblicato il 13 Dicembre 2008 da silvia.to

noi ci siamo fatti degli scrupoli, perchè le leggi passassero anche con l'avvallo della destra,

Berlusconi invece ha detto, che con, o senza il consenso della sinistra modificherà la giustizia e la costituzione.
E' questo il dialogo che vuol fare?

 
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MI SONO ISCRITTA A FACEBOOK

Post n°582 pubblicato il 06 Dicembre 2008 da silvia.to

ANCORA NON HO CAPITO BENE LE SUE POTENZIALITA', MA COL TEMPO SI VEDRA',

PER ORA HO TROVATO 6 AMICI, POI  VEDREMO, ANCHE IO POI NON HO MOLTA MEMORIA, NON MI RICORDO NEMMENO I NOMI DEI COMPAGNI DI SCUOLA.

 
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APPLE 100MILA dollari a sostegno dei Gay

Post n°581 pubblicato il 02 Dicembre 2008 da silvia.to


Matrimoni omosessuali, Apple dona 100mila dollari a sostegno



Lo stato della California propone la sospensione della legge a favore
dei matrimoni tra persone dello stesso sesso e Apple si schiera: donati
100mila dollari ad un'associazione che combatte la decisione dello
stato americano.

di
Redazione


(
24-10-2008
)





Apple
aderisce all'iniziativa volta a contrastare il governo della
California, che sta valutando l'opportunità di fermare la legge che
concede il matrimonio tra persone dello stesso sesso. A rivelare la
presa di posizione contro la cosiddetta Proposition 8, che porta
Cupertino al centro dell'attenzione dei media su una questione
sicuramente controversa e dibattuta, sono le "Hot News", il notiziario ufficiale di Cupertino.



"Apple - si legge sul sito di Cupertino - si oppone pubblicamente alla
Preposition 8 e versa 100mila dollari alla campagna "no on 8". Apple è
stata tra le prime società californiane ad offrire uguali diritti e
beneficio ai suoi dipendenti che hanno partner dello stesso sesso e
crediamo fermamente che i diritti fondamentali delle persone, incluso
il diritto di sposarsi, non dovrebbero essere influenzati dal loro
orientamento sessuale. Apple vede questo come un problema di diritti
civili piuttosto che una vicenda che riguarda la politica e in
conseguenza di questo si pronuncia pubblicamente contro la Proposition
8".



Apple non è la prima società delle Silicon Valley ad assumere una presa
di posizione tanto diretta. Anche Google, benché non direttamente ma
per via delle donazioni di Sergey Brin (100mila dollari) e Larry Page
(40mila dollari) aveva contestato la Proposition 8.



Apple lo scorso mese di maggio era stata votata dal periodico PlanetOut come la società più aperta alle tematiche e ai problemi dell'omosessualità


 
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L'UTILE E IL DILETTEVOLE

Post n°580 pubblicato il 29 Novembre 2008 da silvia.to

IN ALCUNI CASTELLI DELLA LOIRA

,HANNO PENSATO CHE SOLO I

GIARDINI COSTAVANO MOLTO DI

MANUTENZIONE, QUINDI HANNO

DECISO BENE, DI FARNE DEGLI ORTI,

UGUALMENTE BELLISSIMI, MA ANCHE UTILI, E IN TEMPO

DI CRISI LI CONSIGLIO A TUTTI,

, SE NON SBAGLIO

ALL'USCITA POI VENDONO I PRODOTTI

 
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MA IL TESORETTO CHI SE LO E' INGUATTATO?

Post n°579 pubblicato il 27 Novembre 2008 da silvia.to

MA SE INVECE DI LASCIARLO A BERLUSCONI CHE HA FATTO

 IL MAGO OUDINI' E LO HA FATTO SPARIRE, LO DISTRIBUIVANO QUA' E LA'. NON ERA MEGLIO, ORA CHE E' SPARITO CHI L'HA PRESO?

 
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CENONE DA BABBO BERLUSCONI

Post n°578 pubblicato il 26 Novembre 2008 da silvia.to


HA DETTO CHE DOBBIAMO AUMENTARE I

CONSUMI, NOI I SOLDI NON LI ABBIAMO, LUI SI ,

ALLORA TUTTI A FARE IL CENONE DA LUI, A NATALE.

 
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HA VINTO VLADIMIR

Post n°577 pubblicato il 25 Novembre 2008 da silvia.to

LUXURIA HA VINTO L'ISOLA DEI FAMOSI

 NESSUNA DONNA PUO' RAPPRESENTARE MEGLIO DI LEI LE DONNE,

CON DIGNITA' ED ELEGANZA, TUTTE LE DONNE PRESENTI NON VALEVANO IL SUO MIGNOLO.
SEI STATA GRANDE

 
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